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Cannabis. Sardone: PD non si fumi il cervello

“Il Pd di Milano, con gli Stati Generali della Cannabis, non fa altro che confermare il suo scollamento dalla realtà. In una fase storica di estrema difficoltà economica per famiglie e imprese, in una città che si distingue per essere la capitale dei crimini e degli stupri, dove l’immigrazione clandestina ha creato sacche di delinquenza e degrado senza precedenti in Italia, la priorità della sinistra è quella di legalizzare le droghe cosiddette leggere che, però, come evidenziato da diversi studi medici lasciano parecchi strascichi negativi in chi le assume, per esempio il raddoppio del rischio di schizofrenia. Il sindaco Sala ha preferito fare il Ponzio Piltato, non intervenendo agli Stati Generali, ma ce lo ricordiamo tutti quando un paio d’anni fa ha minimizzato la questione, ammettendo che da giovane aveva fumato spinelli e non c’era nulla di male. Dica chiaramente il sindaco cosa ne pensa della richiesta del Pd, il suo principale azionista di maggioranza, su questo tema così sensibile e divisivo. La sinistra milanese si preoccupi di combattere gli spacciatori, spesso clandestini, che popolano le nostre piazze di spaccio come la stazione Centrale, piazza Gabrio Rosa, piazzale Selinunte, via Padova”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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Cannabis: il forzista De Chirico favorevole alla liberalizzazione

“Ho votato a titolo personale, e senza condivisione né con il gruppo consiliare né con il mio partito, un documento che invita il Parlamento ad attivarsi per approvare un disegno di legge sulla legalizzazione della produzione e del consumo di cannabis e dei suoi derivati” lo scrive in una nota il Capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Non condivido affatto il mettere sullo stesso piano il consumo di marijuana per scopi ludici e quello per fini terapeutici – agginge – e per questo ho chiesto di aggiungere che gli introiti derivanti dalla legalizzazione vengano reinvestiti in politiche di formazione, prevenzione e riduzione del danno. È ora di smetterla di alimentare il mercato nero e le mafie che si arricchiscono e diventano sempre più potenti vendendo roba tagliata con polvere di vetro o agenti chimici e che danneggiano tanti ragazzi sprovveduti. È ora di smetterla con il bigottismo di Stato – conclude – che sotto l’egida del monopolio vende le sigarette che sono un veleno conclamato e super alcolici che causano danni irreparabili alla salute di giovani e non”.

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Bonola: scoperta serra casalinga di cannabis

Lunedì sera in via Tofano a Milano, la Polizia di Stato ha arrestato un 53enne italiano, incensurato, per detenzione e spaccio di stupefacenti. L’intervento degli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico è stato reso possibile grazie al fiuto dei cani Kimon e Radau, appartenenti al Reparto Cinofili della Questura, i quali, durante un controllo alle cantine di pertinenza dello stabile condominiale, hanno insistentemente segnalato una porta blindata che dava accesso diretto ad un appartamento del piano terra, composto da due livelli, abitazione del 53enne presente al suo interno. I poliziotti hanno così perquisito i due livelli rinvenendo 3 piante di cannabis da 60 centimetri l’una, in avanzato stato di infiorescenza e maturazione, una serra artigianale dotata degli impianti di illuminazione e ventilazione con diversi prodotti chimici utili alla coltivazione dello stupefacente. La perquisizione del livello superiore dell’abitazione, corrispondente al piano terra, ha portato al rinvenimento e sequestro di semente di marijuana, 130 grammi di marijuana e 70 grammi di hashish. Al sequestro di droga e materiale per coltivazione della stessa, si è aggiunto quello di 5 fucili, 6 pistole di vario calibro, una baionetta e due coltelli di grosse dimensioni, oltre a più di duecento munizioni che il 53enne custodiva all’interno di un armadio corazzato. L’armamento è stato sequestrato ai sensi dell’art 39 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza che prevede il ritiro cautelare del materiale.

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Giovane arrestato per coltivazione di cannabis

E’ stato arrestato a un ragazzo di 29 anni con l’accusa di coltivazione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La polizia è intervenuta per un litigio tra l’arrestato e una ragazza di 21 anni. I giovani stavano discutendo proprio perché la donna accusava l’uomo di aver costruito una serra per la coltivazione della droga. I poliziotti, dopo aver riportato la calma, si sono recati nell’appartamento della giovane dove trovavano nella stanza di lui 143 grammi di marijuana, tre piante e una serra per la coltivazione. Il ragazzo è stato tratto in arresto mentre alla ragazza è stato contestato l’illecito amministrativo e l’uso personale perché nella sua camera sono stati trovati due grammi di cannabis.  

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Forza Italia in difesa della cannabis

Forza Italia in difesa della cannabis. La battaglia degli azzurri in difesa della cannabis terapeutica continua: Alessandro De Chirico aveva sollevato tempo fa il tema della mancanza di una produzione italiana necessaria a soddisfare il bisogno interno di cannabis, circostanza che porta l’Italia a pagare aziende estere quando potrebbe creare posti di lavoro e sollievo per i propri cittadini nello stesso momento. Nulla si muove però, anzi viste le ultime dichiarazioni del vicepremier Mattero Salvini si rischia addirittura un passo indietro. Gli azzurri però non mollano il punto: “Il 13 giugno scorso il Ministero della Difesa ha pubblicato un bando per la fornitura di 400kg di cannabis in infiorescenza secca per la produzione di medicinali presso l’Officina militare farmacologica di Firenze. Costo della fornitura: oltre un milione e mezzo di euro! Al bando non potranno partecipare aziende italiane perché la legge vieta la coltivazione di piante di canapa con THC superiore allo 0,6%. Ancora una volta, lo Stato italiano “regala” alle multinazionali estere un’importante fetta di mercato preferendo pagare a caro prezzo la materia prima piuttosto che dare opportunità imprenditoriali e di manodopera ai nostri connazionali. Purtroppo, dall’approvazione della mozione da me presentata a Palazzo Marino (a cui ha fatto seguito analoga mozione al Pirellone) non si è mosso nulla – ha affermato De Chirico – Devo constatare con amarezza che manca la volontà politica di andare in contro alla richiesta di ipotetici 20 milioni di malati italiani che con la cannabis terapeutica vedrebbero alleviate le loro sofferenze. Lo stabilimento militare di Firenze l’anno scorso ha prodotto 120kg di infiorescenza. Nel 2019 i tenenti colonnelli medici con cui mi sono confrontato contano di arrivare a 300kg. Attualmente pare che occorra 1 tonnellata per coprire il fabbisogno interno. Dove troveranno sollievo tutte quelle persone se il Governo vuole chiudere anche i negozi che vendono cannabis light? Domani parteciperò all’incontro “A raccolta! Milano 2019” presso la Camera del Lavoro di Porta Vittoria con lo spirito di chi non vuole arrendersi al bigottismo di Stato”.  

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Cannabis, De Chirico: bigottismo di Stato

“Ha destato molto stupore la sentenza della Corte di Cassazione che vieta la vendita di prodotti derivati dalla cannabis. Sono stato contattato da molti imprenditori attivi nella Grande Milano, e non solo, preoccupati per quanto accaduto ieri. Agricoltori che due anni fa si sono licenziati per realizzare qualcosa in proprio, persone che si sono indebitate per realizzare serre a norma, ragazzi che hanno investito centinaia di migliaia di euro in un settore che sembrava florido. Si parla di una fetta di mercato che in Italia si aggira intorno ai 150 milioni di euro all’anno. Addirittura c’è chi questa mattina doveva andare in una fiera florovivaistica in Brianza, ma che ha preferito evitare onde evitare sequestri e ipotetiche denunce. Premesso che poco ha a che vedere con la cannabis terapeutica e con la battaglia che porto avanti affinché l’Italia possa produrre da sola i quantitativi di cannabis necessari alla cura di chi soffre senza continuare ad acquistarla dalla Germania e dall’Olanda ad un prezzo doppio rispetto alle stime per la produzione autoctona“. Lo ha dichiarato il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Il mercato nero della marijuana – ha quindi spiegato De Chirico –  vale 12 miliardi di Euro l’anno, soldi che finiscono puntualmente nelle tasche delle mafie. Da quando sono stati aperti, si stima che i negozi che vendono cannabis light abbiano fatto perdere alla mafia introiti per una cifra che va dai 90 ai 170 milioni di euro. Vietando la vendita di cannabis light non si diminuirà la richiesta di marijuana, il divieto aiuta solo la mafia a riprendersi una fetta di mercato che esiste. È inutile negarlo. Ed è perfettamente inutile anche che i bigotti urlino alla vittoria, perché gli spacciatori sono sotto casa nostra ed in questo momento si stanno sfregando le mani! Si parla tanto di riqualificazione delle periferie, di lotta allo spaccio e al degrado, ma sentenze come queste a mio avviso favoriscono solo gli spacciatori che occupano i parchetti e le piazze dove dovrebbero giocare i nostri figli“. “Sono dalla parte di tutti quegli agricoltori ed imprenditori che chiedono chiarezza e che lo Stato regolamenti, senza poi tornare sui suoi passi, un settore che rivitalizza il settore agricolo dando opportunità in più” ha quindi concluso De Chirico.  

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