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Fenagi Confesercenti, Lorenzetti: “Edicole costrette a riaprire”

Fenagi Confesercenti, Lorenzetti: “Edicole costrette a riaprire”. Giovanni Lorenzetti, presidente di Fenagi Confesercenti, racconta il ruolo delle edicole nella crisi Covid19 e come nei prossimi giorni in tanti saranno costretti a riaprire le saracinesche. E delle difficoltà a ripartire perché per presidi come le edicole, che in questo periodo sono servite anche per distribuire mascherine gratuitamente, hanno bisogno delle persone che ci si recano. Presidente è vero che le edicole stanno per riaprire? “Oggi chi aveva l’edicola in zone in cui si vive solo di turismo o di uffici, quindi parliamo di tutto il centro, logicamente ha chiuso perché gli affari erano crollati anche del 90 per cento. Piazza Duomo è deserta, ma c’è il problema della salute e anche quello del mangiare” Quindi si tende alla riapertura più per necessità che per una maggiore serenità degli edicolanti? “Ci sono edicole chiuse da 15 giorni, ma c’è chi ha bisogno di guadagnare, magari anche poco per il meno lavoro, ma c’è bisogno quindi dopo un po’ deve aprire per forza”. Che prospettive ci sono ora? “Adesso poi abbiamo il problema che non sapremo quanto andrà avanti questa crisi, il mio parere è che una situazione indefinita in cui il problema non è l’edicola ma se c’è la gente che gira per lavorare” Le edicole in questo periodo sono servite anche per la distribuzione di mascherine, quante ne avete regalate? “Dalla Protezione civile regionale ne sono state consegnate 50 ad edicola, che va benissimo anche se sono una goccia nel mare: con 400 edicole sul territorio un piccolo segnale lo abbiamo dato”. 

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Protesta del Sindacato degli Edicolanti

Si è svolta ieri sera, presso l’Edicola di Piazzale Lagosta, una protesta del Sindacato degli Edicolanti, appoggiata dall’Associazione Lombarda Giornalisti. Una manifestazione che l’Osservatore non può che appoggiare visto che da solo ha cercato di salvare l’edicola schiacciata dall’avanzamento dei progetti di Manfredi Catella. Il nuovo signore del mattone milanese ha infatti iniziato a espandersi intorno a via Melchiorre Gioia, ma questo movimento ha comportato l’eliminazione di un’edicola storica. Motivo della protesta, come precisato nell’appello rivolto ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio dei Ministri, è che “la categoria dei giornalai si trova in una crisi profondissima da cui sembra non poter esserci alcuna via d’uscita. Eppure l’edicola è il luogo d’incontro quotidiano, da sempre rappresenta una lanterna accesa sulla città, grandi e piccole, nei centri storici e nelle periferie, fino ai luoghi più remoti del territorio nazionale e rappresenta un baluardo insostituibile per la stampa libera e accessibile a tutti i cittadini. L’edicola dovrebbe essere il soggetto cui l’intera editoria dovrebbe guardare con un occhio di riguardo, visto che l’80% del fatturato del settore passa da qui, attraverso un lavoro quotidiano che inizia anche prima dell’alba per tutti i giorni dell’anno, ma al contrario l’editoria grazie a finanziamenti pubblici e con politiche assurde sui prezzi di copertina sta accellerando il momento di arrivo al punto di non ritorno. Con il presente appello, chiediamo alPresidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, tramite il Sottosegretario con delega all’editoria, di destinare alle edicole una parte consistente del finanziamento pubblico rivolto fino a oggi alle case editrici, e di farsi parte attiva nei confronti degli editori per la definizione di un nuovo accordo nazionale con gli edicolanti che stabilisca regole operative e corrispettivi economici in grado di stabilizzare il settore”. A sostenere le rivendicazioni dei manifestanti, Enrico Turato (FdI), Presidente della commissione Commercio del Municipio 9 che ha dichiarato: “Le edicole, hanno una funzione sociale fondamentale. Le loro saracinesche alzate e le vetrine accese sono un baluardo contro il degrado e un punto di riferimento e ritrovo per i cittadini“. “È importante ha aggiunto Turato – che la politica accolga le richieste di questa categoria i cui operatori sono oramai esasperati da amministratori lontani dalle loro esigenze.” Turato, che è anche coordinatore cittadino di FdI, ha quindi concluso, “Attività, famiglie, persone, che devono essere difese, compito che svolgerò con impegno insieme al mio partito“. Partecipa al sondaggio Per quale partito voterai alle elezioni amministrative di Milano  VOTA

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