fabbrica del vapore

Fabbrica del Vapore: oltre 780mila visitatori in cinque anni

Dal 2016 al 2020 sono stati 789.107 i visitatori della Fabbrica del Vapore, che ha ospitato 19 coproduzioni per 1.995 giornate di apertura al pubblico. Inoltre, dal 2018 gli spazi hanno ospitato eventi e manifestazioni temporanee, a titolo oneroso o gratuito, per un totale di 1.200 giornate. Gli spazi della Fabbrica del Vapore sono divisi in lotti dedicati alla realizzazione di eventi pubblici, gestiti direttamente dal Comune di Milano, come la Cattedrale, lo spazio Messina, le Ex-cisterne, la Sala delle Colonne e il piazzale, e 15 spazi per un totale di 5.500 metri quadrati che vengono assegnati tramite concessioni. Per l’assegnazione di uno di questi ultimi è aperto dal 2 marzo l’avviso esplorativo per manifestazioni di interesse per la valorizzazione dell’immobile di via Luigi Nono. “La Fabbrica del Vapore negli ultimi anni è diventata sempre più punto di riferimento per la città, soprattutto per giovani, artisti e famiglie – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo – e stiamo ragionando su come proseguire questo percorso di valorizzazione. Tra le idee che stiamo valutando c’è l’individuazione di un concessionario cui affidare l’elaborazione di una proposta culturale e la valorizzazione degli spazi come location per eventi, il tutto ovviamente in linea con l’identità di Fabbrica e sotto la supervisione di un coordinamento interno”. Per le residenze, che dal 2018 sono state di circa 200 giornate, nel 2020 la Giunta ha adottato le linee di indirizzo per la concessione del servizio di gestione di attività residenziali, culturali e artistico-aggregative con il fine di individuare un operatore economico a cui affidare l’attività di valorizzazione e sono in corso le procedure per la pubblicazione dell’Avviso pubblico.

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Bando per un ostello nella Fabbrica del Vapore

Sono state approvate dalla Giunta le linee di indirizzo per la realizzazione di un ostello alla Fabbrica del Vapore, al secondo piano della Palazzina Liberty, concepito come foresteria e utilizzato negli anni come luogo di ospitalità per residenze artistiche promosse dai concessionari degli spazi. L’idea è quella di offrire uno spazio di residenza temporanea che sappia coniugare l’accessibilità economica, soprattutto per i giovani, con un livello qualitativo che crei valore aggiunto attraverso la realizzazione e la promozione di attività culturali rivolte ai clienti e alla città. “L’obiettivo è quello di rendere Fabbrica del Vapore sempre più catalizzatore sociale, creativo e culturale della città – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo -, proseguendo con azioni e progetti che ne confermino il ruolo di centro di produzione e fruizione di cultura. Valorizzare Palazzina Liberty attraverso la realizzazione di residenze e di spazi per attività di formazione e ricerca artistiche, mira a favorire ancora di più la dimensione della Fabbrica come luogo di aggregazione, intrattenimento e polo di attrazione per nuovi talenti”. La superficie totale è di 448 metri quadrati ed è suddivisa su due piani: due locali al piano terra e sette stanze al secondo piano, oltre a spazi comuni e servizi igienici. La tipologia di struttura ricettiva, la cui gestione sarà affidata per nove anni, dovrà essere “Ostello della gioventù” creativa (non di mera ospitalità alberghiera) e rivolgersi in modo particolare a studenti, giovani lavoratori e giovani artisti di età inferiore ai 35 anni. Al piano terra, inoltre, dovranno essere attrezzati spazi condivisi per il lavoro, per eventi culturali e artistici, per corsi di formazione, oltre a quelli per il servizio di accoglienza e di informazione sulle attività presenti in Fabbrica del Vapore. Per l’aggiudicazione del bando, che sarà pubblicato a inizio 2021, saranno valutati sia gli elementi qualitativi (come la gestione, le attività artistico-culturali, gli eventuali lavori di adeguamento o miglioria dell’immobile) sia quelli economici (rialzo di offerta rispetto al canone annuo di concessione posto a base di gara pari a 10mila euro).

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Antinfluenzali alla Fabbrica del Vapore

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha visitato questa mattina il centro vaccinale che ha organizzato il Comune alla Fabbrica del Vapore, luogo dove di solito si tengono mostre ed eventi culturali. “In questi mesi sono spesso stato critico per come la Regione Lombardia ha gestito il sistema sanitario e lo sono stato anche relativamente alla campagna di vaccinazione anti influenzale. Ma rimane il fatto che nei momenti di difficoltà, nelle grandi crisi come quella che stiamo vivendo, le istituzioni devono essere capaci di collaborare e, a volte, – ha spiegato in un video sulle sue pagine social – devono riuscire anche a fare qualcosa in più di quello che compete normalmente loro, di quello che è il loro ruolo preciso”. Al momento in questa struttura “vengono vaccinate donne in stato di gravidanza e persone con patologie importanti, dalla prossima settimana partiremo con la vaccinazione ai bambini. Ed è comunque importante questa esperienza – ha concluso -, ad oggi si fanno i vaccini anti influenzali ma tra pochi mesi si faranno vaccinazioni anti Covid”. ANSA

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Fabbrica del vapore. Dal 10 ottobre la mostra Frida Kahlo

Apre il 10 ottobre alla Fabbrica del Vapore la mostra “Frida Kahlo – Il caos dentro“, un percorso sensoriale tecnologico per immergersi nella vita della grande artista messicana, esplorandone le dimensioni artistica, umana e spirituale. “Una mostra che immerge nella tradizione e nei colori del Messico e che permette di avvicinarsi a Frida Kahlo e alla sua vita in modo nuovo, un’occasione di incontro e conoscenza con la cultura messicana, attraverso la storia di una delle donne più significative del secolo scorso – commenta la Vicesindaco Anna Scavuzzo -. Frida Kahlo è un’artista appassionata ed emozionante, un’icona che conosciamo e che allo stesso tempo è donna che molto ha ancora da dire e farci scoprire di sé. La Fabbrica del vapore continua a stupirci, attenta a coniugare nuove tecnologie e arte, luogo ideale per sperimentare, innovare e far guardare l’arte da molteplici punti di vista”. La mostra rappresenta un’occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse; per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera; per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista. Frida Kahlo rappresenta una figura centrale dell’arte messicana e certamente la più celebre pittrice latinoamericana del XX secolo. Con il marito Diego Rivera, tra i più importanti muralisti del Messico, formano una delle coppie più emblematiche della storia dell’arte mondiale. Nata nel 1907, a sud di Città del Messico, eredita e fa suoi i valori della Rivoluzione messicana, tra cui l’amore per la cultura popolare. Dopo una sezione multimediale con immagini animate e una cronistoria raccontata attraverso le date che hanno maggiormente segnato le vicende personali e artistiche della pittrice, con sue frasi e citazioni alternate a fotografie celebri, la mostra entra nel vivo con la riproduzione minuziosa dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904 e meta di turisti e appassionati da tutto il mondo. Seguono la sezione ‘I colori dell’anima’ con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988) e, al piano superiore, la sezione dedicata a Diego Rivera, dove sono proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito, accompagnate dal sonoro in lingua originale. Una stanza è stata poi dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida, trattate su grandi pannelli grafici dove se ne raccontano le origini, le rivoluzioni, l’iconografia, gli elementi dell’artigianato. Il focus sulla tradizione messicana procede anche con la sezione dedicata ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati da Diego Rivera in varie parti del mondo. E ancora, in un ambiente attiguo si possono ammirare sette busti in gesso che altrettanti artisti contemporanei hanno voluto rielaborare, ispirandosi ai corsetti che Frida dovette utilizzare nel corso della sua vita e che dipingeva. Mentre nella sezione ‘Frida e il suo doppio’ sono esposte le riproduzioni in formato modlight (particolare forma di retroilluminazione omogenea) di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica. Nella sala proiezioni si può poi vedere uno speciale documentario sulla vita di Frida: “Artists in love: Frida Kahlo & Diego Rivera”. Lo spazio finale è invece riservato alla parte ludica e divertente dell’esposizione: la sala multimediale 10D conclude infatti il percorso espositivo. Con una combinazione di video ad altissima risoluzione, suoni ed effetti speciali, adatta a grandi e piccoli. Ai bambini e alle visite scolastiche è dedicato anche un laboratorio per avvicinarli alle opere d’arte di questa straordinaria pittrice. La mostra è prodotta da Navigare con il Comune di Milano, con la collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di commercio italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman, del Detroit institute of arts e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Khalo, la mostra è curata da Antonio Arévalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso.

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Dal 10 ottobre al 28 marzo la Fabbrica del Vapore a Milano ospiterà una mostra straordinaria dedicata a Frida Kahlo

Dal 10 ottobre al 28 marzo la Fabbrica del Vapore a Milano ospiterà una mostra straordinaria dedicata a Frida Kahlo. Un percorso sensoriale altamente tecnologico e spettacolare che immerge il visitatore nella vita della grande artista messicana, esplorandone la dimensione artistica, umana, spirituale. Prodotta da Navigare con il Comune di Milano, con la collaborazione del Consolato del Messico di Milano, della Camera di Commercio Italiana in Messico, della Fondazione Leo Matiz, del Banco del Messico, della Galleria messicana Oscar Roman, del Detroit Institute of Arts e del Museo Estudio Diego Rivera y Frida Kahlo, la mostra è curata da Antonio Arèvalo, Alejandra Matiz, Milagros Ancheita e Maria Rosso e rappresenta una occasione unica per entrare negli ambienti dove la pittrice visse, per capire, attraverso i suoi scritti e la riproduzione delle sue opere, la sua poetica e il fondamentale rapporto con Diego Rivera, per vivere, attraverso i suoi abiti e i suoi oggetti, la sua quotidianità e gli elementi della cultura popolare tanto cari all’artista. La mostra, dopo una spettacolare sezione multimediale con immagini animate e una avvincente cronistoria raccontata attraverso le date che hanno segnato le vicende personali e artistiche della pittrice, entra nel vivo con la riproduzione minuziosa dei tre ambienti più vissuti da Frida a Casa Azul, la celebre magione messicana costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904 e meta di turisti e appassionati da tutto il mondo: la camera da letto, lo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino. Segue la sezione I colori dell’anima, curata da Alejandra Matiz, direttrice della Fondazione Leo Matiz di Bogotà, con i magnifici ritratti fotografici di Frida realizzati dal celebre fotografo colombiano Leonet Matiz Espinoza (1917-1988). Matiz, considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento, immortala Frida in spazi di quotidianità: il quartiere, la casa e il giardino, lo studio. Al piano superiore la mostra prosegue con una sezione dedicata a Diego Rivera: qui troviamo proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito. E una stanza dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida, trattate su grandi pannelli grafici dove se ne raccontano le origini, le rivoluzioni, l’iconografia, gli elementi dell’artigianato: gioielli, ceramiche, giocattoli. Esposti alcuni esempi mirabili di collane, orecchini, anelli e ornamenti propri della tradizione che hanno impreziosito l’abbigliamento di Frida. Nella sezione seguente sono esposti gli abiti della tradizione messicana che hanno ispirato ed influenzato i modelli usati dalla Kahlo: gonne ampie e coloratissime, scialli e camiciole, copricapo e collane. Il focus sulla tradizione messicana procede con la sezione dedicata ad alcuni dei più conosciuti murales realizzati da Diego Rivera in varie parti del mondo: saranno proiettati nella loro interezza e in alcuni dettagli i ventisette pannelli murali che compongono il Detroit Industry Murals (Detroit, 1932), il Pan American Unity Mural (San Francisco, 1940) e Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central (Città del Messico). Nella sezione FRIDA E IL SUO DOPPIO sono esposte le riproduzioni in formato modlight di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica, tra cui Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949). Il modlight è una particolare forma di retroilluminazione omogenea, in cui ogni dipinto, precedentemente digitalizzato, viene riprodotto su uno speciale film mantenendo inalterate le dimensioni originali. A conferma della grande fama globale di cui la pittrice messicana gode, la mostra prosegue con una straordinaria collezione di francobolli, dove Frida è stata effigiata, una raccolta unica con le emissioni di diversi stati. Il percorso comprende anche l’opera originale di Frida del 1938 Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate – Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera. Lo spazio finale è riservato alla parte ludica e divertente dell’esposizione: la sala multimediale 10D combina video ad altissima risoluzione, suoni ed effetti speciali ed è una esperienza sensoriale di realtà aumentata molto emozionante, adatta a grandi e piccoli.    

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Fabbrica del Vapore, De Chirico: sgomberare il Tempio del futuro perduto

“Continua l’operazione simpatia del collettivo Tempio del futuro perduto che – spiega Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – dopo aver regalato le brioches ai milanesi fermi al semaforo del cimitero monumentale, hanno allestito un “Muro della gentilezza” dove i milanesi possono portare vestiti dismessi da lasciare in dono a chi ne ha più bisogno“. “Peccato – prosegue l’azzurro – che il collettivo occupi da quasi tre anni gli spazi della Fabbrica del Vapore di proprietà comunale per cui ho chiesto più volte, invano, lo sgombero immediato. Quei luoghi devono essere rimessi a bando quanto prima di modo che possa nascere qualcosa di utile e soprattutto di legale. Presto sapremo quando il tema del Leonkavallo e degli altri centri sociali verrà affrontato in Consiglio comunale per sapere come procede la trattativa portata avanti in gran segreto dal sindaco Sala con la parte più estremista della città che sostiene la sua maggioranza”. “Nel frattempo – conclude De Chirico –  suggerisco ai milanesi perbene di non lasciarsi abbindolare da queste iniziative di solidarietà che hanno il solo scopo di raccogliere il favore dell’opinione pubblica per accreditarsi a Palazzo Marino. C’è bisogno di vestiti caldi e di pensare al prossimo in difficoltà, ma per farlo ci sono tante ONLUS, fondazioni e associazioni regolarmente registrate che si prodigano quotidianamente”.  

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