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Rapinatore 12enne fermato per la terza volta

Per l’ennesima volta – la terza solo negli ultimi tre giorni – un 12enne è stato fermato a Milano dai carabinieri con l’accusa di rapina e, non essendo imputabile, dopo essere stato segnalato all’autorità giudiziaria, è stato anche questa volta affidato a una comunità per minori. Il ragazzino, di origini marocchine, è stato bloccato la scorsa notte dai militari dopo aver derubato in piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale, due turisti giapponesi di una valigia, lasciata per pochi attimi incustodita. In pochi minuti i carabinieri hanno trovato il 12enne che aveva ancora con sé una telecamera che era contenuta nella valigia – non trovata – oltre a un cellulare e a una carta di credito che erano stati sottratti poco prima a un’altra vittima. Il ragazzo, che nei giorni scorsi era stato fermato per aver rapinato un turista americano del Rolex e per aver scippato una studentessa della collanina, era stato portato in una comunità di Milano da cui però era subito scappato e dove i carabinieri, dopo averlo fermato la notte scorsa, lo hanno nuovamente riportato. ANSA [the_ad id=”36270″]

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Fermato un terzo egiziano per il tentato omicidio in via Russolo

La Polizia di Stato ha rintracciato anche il terzo uomo, presunto responsabile del tentato omicidio di due cittadini egiziani, ricoverati in prognosi riservata, a seguito dell’aggressione avvenuta giovedì mattina in via Russolo, a Milano,  all’interno di un cantiere. Si tratta di un egiziano di 31 anni.  Gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato l’uomo, fratello dei due egiziani già fermati, in viale Zara e hanno sequestrato la vettura utilizzata per la sua fuga. Venerdì la Polizia ha fermato i due egiziani accusati di tentato omicidio ma le indagini non si sono fermate. Questa mattina la Questura ha comunicato l’arresto di una terza persona.

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Fermato autore aggressione in discoteca

La Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza della misura cautelare dell’obbligo di dimora con prescrizioni e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, emessa dalla Procura del Tribunale di Milano nei confronti di un 18enne milanese ritenuto responsabile dell’aggressione compiuta ai danni di un 20enne, lo scorso ottobre, nei pressi del locale “Sio Cafè” di via Pirelli. Le indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Milano hanno preso il via dall’intervento dei poliziotti delle volanti che, lo scorso 9 ottobre, poco dopo le ore 05.00, si erano portati presso il locale ove era stata segnalata una brutale aggressione: giunti sul posto avevano trovato un giovane disteso al suolo in stato di semi-coscienza, con frattura dell’osso temporale e una grave emorragia cerebrale diagnosticate poi dai sanitari. Si trattava di un ragazzo residente in provincia, all’epoca ventenne, cui, dopo una discussione avvenuta all’interno del locale, era stato sferrato un calcio al volto da un altro avventore poi fuggito. Gli agenti della Sezione Reati contro la Persona della  Squadra Mobile, analizzati i filmati delle videocamere di sorveglianza e sentiti i testimoni, hanno sviluppato l’attività investigativa che li ha portati ad individuare la persona ritenuta responsabile delle gravi lesioni inferte: si tratta di un 20enne, con precedenti di polizia, residente a Cinisello Balsamo (MI) che, la sera dell’aggressione, avrebbe creato numerosi problemi all’interno della discoteca, motivo per cui sarebbe stato allontanato più volte dalla security. A seguito di quest’ultimo episodio, considerato che, nonostante il locale fosse stato destinatario di due sospensioni nel 2017 e nel 2019, per 20 e 10 giorni, le problematiche inerenti a risse e aggressioni non si erano placate, il Questore di Milano lo scorso 11 novembre aveva decretato, revocando la licenza al titolare, la chiusura del locale in cui si erano verificati diversi episodi violenti che avevano coinvolto gli stessi addetti alla sicurezza, non autorizzati al servizio di vigilanza.

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La Polizia Locale ferma un cinquantenne che passeggiava con katana

Il Nucleo Emergenza Sociale della Polizia locale è intervenuto nei giorni scorsi e ha rintracciato presso la sua abitazione un uomo segnalato alla Centrale operativa dopo essere stato notato mentre camminava in via Desenzano (Municipio 7) vistosamente armato di katana, la spada giapponese, e cappello da cow-boy. In considerazione del potenziale pericolo la Polizia locale ha predisposto un’immediata perquisizione nell’appartamento di un cinquantenne milanese. Dopo una lunga mediazione con gli agenti, durante la quale è emerso il disagio psicologico della persona, sono stati trovati oltre alla katana, un gladio romano con lama affilata e in grado di offendere e altre armi proprie non da sparo, come una fionda, tutte prive di regolare porto d’armi. Da alcune indagini è emerso che la persona fermata era conosciuta nel quartiere ed è già seguita dalle autorità sanitarie. Gli agenti di Polizia locale hanno convinto il signore a recarsi in pronto soccorso volontariamente per una verifica sulla terapia già in corso che proseguirà presso il domicilio. La situazione sarà monitorata dalla Polizia locale per evitare nuovi episodi.

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Fermato gambiano per aggressioni a donne in piazza san Fedele

Alle 4:20 di questa mattina, gli agenti del Nucleo Duomo del Comando Decentrato Uno e dal Nucleo Tutela Donne e Minori della Polizia Locale di Milano hanno bloccato in piazzetta Pattari, angolo via Marino, un 25enne del Gambia, presunto autore delle aggressioni ai danni di due donne avvenute nei giorni scorsi nei pressi di piazza San Fedele. Dopo il riconoscimento da parte delle vittime, una cittadina cubana e una albanese, la Procura della Repubblica ha disposto il fermo del 25enne ipotizzando i reati di lesioni e rapina. Quando gli agenti lo hanno individuato, al termine del servizio di osservazione e controllo della scorsa notte, l’uomo indossava lo stesso giubbotto dell’ultima aggressione, avvenuta in via Marino il 15 febbraio (la prima è del 6 febbraio). In quell’occasione, dopo averla percossa l’aggressore aveva rapinato la vittima del suo cellulare; ieri, quando è stato raggiunto e bloccato, il presunto aggressore aveva indosso sei telefoni cellulari dei quali si sta cercando di capire la provenienza. “L’impegno e la professionalità dei nostri agenti hanno permesso di fermare il presunto responsabile di due aggressioni a due donne – dichiarano la Vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e il Comandante della Polizia Locale Marco Ciacci -. Atti violenti ai danni di donne fragili, al contrasto dei quali la Polizia Locale lavora con determinazione e impegno. I nostri agenti sono intervenuti con grande professionalità per prestare soccorso alle vittime e nei giorni seguenti con indagini approfondite, con l’obiettivo di assicurare alla giustizia quanti sono responsabili di reato e per evitare che le violenze possano ripetersi”.

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Marocchino fermato con 47 dosi di cocaina

È stato arrestato per spaccio, in zona Barona, un uomo di 34 anni di origini marocchine. Gli agenti del Nucleo contrasto stupefacenti della Polizia locale hanno trovato, nascosto nella sua auto, l’equivalente di 47 dosi di cocaina. L’operazione è nata, il 26 agosto scorso, a seguito di una segnalazione che ha portato gli agenti ad effettuare un servizio in borghese per tenere sotto controllo un’Alfa Romeo Giulietta di colore grigio su cui, intorno alle ore 16, è salito l’uomo (T.A.). Notando che nascondeva con la mano destra qualcosa sotto il sedile del passeggero, gli agenti della Polizia locale sono subito intervenuti e hanno proceduto con la perquisizione del veicolo, dove sono stati effettivamente trovati 10 grammi di cocaina. Durante la successiva perquisizione domiciliare sono stati trovati 400 euro in contanti, suddivisi in banconote da 100 euro, di cui non è stata giustificata la provenienza. Risale a pochi giorni fa un altro doppio arresto per spaccio di cocaina, nel quartiere Ponte Lambro. Gli agenti del Nucleo contrasto stupefacenti hanno effettuato un appostamento per sorvegliare un appartamento, che era stato segnalato come luogo di spaccio, da cui hanno visto uscire T.E., uomo di origini marocchine di 40 anni, che ha consegnato spontaneamente 17 involucri di cocaina, per un peso totale di 8 grammi. Addosso all’uomo sono stati trovati anche 150 euro, suddivisi in banconote di diverso taglio. All’interno dell’appartamento è stato trovato un secondo uomo, italiano di 48 anni (M.S.) che, su richiesta degli agenti della Polizia locale, ha consegnato due involucri di cellophane trasparenti, che erano nascosti all’interno del forno della cucina, contenenti altri 21,6 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e una banconota da 50 euro.

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