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Verri (Lega): “Beppe Sala il censore si ricicla speaker radiofonico. Ma quando governa?”

Verri (Lega): “Beppe Sala il censore si ricicla speaker radiofonico. Ma quando governa?”. “Beppe Sala sbarca su Rtl con una rubrica mensile e, come troppo spesso accade, la prima cosa che fa è attaccare gratuitamente la Lega e Matteo Salvini” così Alessandro Verri sulle parole di Sala in radio. “Sala in cerca di ricollocamento, ora si ricicla speaker radiofonico per nascondere i gravi e ormai evidenti fallimenti della sua amministrazione. Non avendo idea di cosa fare, si cimenta in altro” Duro l’attacco di Sala sul Reimigration Summit previsto per il 17 maggio. “Parla di semplificazioni e slogan – continua Verri – ma è proprio lui il primo a banalizzare temi complessi come l’immigrazione, limitandosi a frasi ideologiche e inutili moralismi. La verità è che Milano è una città sempre più insicura e fuori controllo e Sala non ha né la visione né il coraggio politico per affrontare davvero le sfide che i milanesi vivono ogni giorno.” “Beppe si dice “democratico” e poi vuole censurare un convegno di libere opinioni. Pensi a risolvere i problemi reali dei cittadini, anziché attaccare chiunque abbia un’idea diversa. Milano non è “cosa sua” e non deve essere ostaggio del pensiero unico della sinistra più intollerante e autoreferenziale.”

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Lega: no ai minori non accompagnati al Borgo di Chiaravalle

“Il borgo milanese di Chiaravalle si è svegliato con uno striscione e dei messaggi di protesta realizzati dai residenti del quartiere che da anni chiedono che l’edificio venga nuovamente messo a disposizione della cittadinanza” così Alessandro Verri Capogruppo della Lega in Consiglio Comunale. “Vorrei che…”,  “Questo è il testo dello striscione, accompagnato dal chiaro messaggio ‘Ridateci la Scuola’ e da centinaia di cartelli realizzati dai cittadini che recitano le numerose nuove sistemazioni che l’Istituto potrebbe assumere a beneficio del quartiere. Ad oggi Chiaravalle potrebbe perdere un edificio pubblico di fondamentale importanza per i residenti, ma evidentemente queste sono le priorità del Sindaco, dare spazio agli altri anziché ai suoi cittadini”. “Siamo stufi di vedere che ancora una volta Chiaravalle e i suoi cittadini vengano messi da parte” Così Andreana De Franceschi, Consigliere del Municipio 5 di Milano. “Nonostante i residenti reclamino che la Scuola venga nuovamente disposta a beneficio della comunità, il Comune di Milano ha deciso, dopo averla tenuta per numerosi anni chiusa, di assegnare l’edificio ad una cooperativa per minori non accompagnati, costringendo decine di famiglie a doversi spostare dal proprio quartiere per mandare i figli a scuola. Il Comune negli anni non si è mai confrontato con la comunità di Chiaravalle, questi sono i risultati”. “In quanto giovani siamo fortemente preoccupati dal ripetuto comportamento del Comune di voltare le spalle alle comunità periferiche e privarle di servizi pubblici di fondamentale importanza” Così Andrea Poledrelli, coordinatore cittadino dei giovani della Lega. “Anziché agevolare la vita di giovani coppie all’interno del quartiere, l’Amministrazione comunale costringe i residenti ad allontanarsi da Chiaravalle, favorendo il continuo abbandono che il bellissimo Borgo sta purtroppo vivendo negli ultimi anni. Ora più che mai, rivogliamo la nostra Scuola! “.

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I coccodrilli in Piscina: che brutta fine per la Lega

In queste ore la notizia è l’uso disinvolto del contributo affitti che avrebbe fatto Riccardo Bossi secondo la Procura. Ma noi siamo gente all’antica e alla polemica di oggi preferiamo le scuse e le relative lacrime di ieri. Quando il Consigliere Comunale Piscina (Lega) ha avuto l’ardire di riportare un fatto di cronaca: in via Mosso un transessuale (una? Un*?) avrebbe sputato sangue infetto, a suo dire, contro le forze dell’ordine. Ecco, la cosa ha avuto un’eco nazionale. In un mondo normale, se Piscina fosse stato membro di un partito moderato sarebbe stato messo sotto processo interno. Se fosse stato in un partito conservatore sarebbe stato chiuso in una stanza e qualcuno gli avrebbe spiegato che certe cose si pensano, si dicono in sede, ma in pubblico meglio di no. Ma in un partito sovranista? Io voglio immaginare la riunione con gli altri barbari sognanti e un giro di cervogia offerto a suo nome a tutti gli altri. I sogni, però, hanno poco spazio in politica. La reazione è stata la seguente: ”Chiediamo noi scusa per il consigliere Piscina se qualcuno dovesse essersi offeso dalle sue parole, per una frase travisata”. Lo spiegano in una nota congiunta Alessandro Verri e Deborah Giovanati, rispettivamente capogruppo e vicecapogruppo del Gruppo Lega al Comune di Milano, dopo le frasi del consigliere e segretario provinciale del partito, Samuele Piscina, sui ”transessuali che sputavano sangue infetto alle forze dell’ordine” che hanno scatenato una bufera politica. ”È chiaro che è inaccettabile un certo tipo di linguaggio per di più in una Istituzione e ci assumiamo tutta la responsabilità per un componente del nostro gruppo politico”. Ora, ragionevole che Deborah Giovanati si sia scandalizzata. La sua storia personale e politica parla di un tipo di politica molto alta. Ma Verri? E il resto della Lega? Ma stiamo scherzando? Non rivangherò per carità patria la durezza virile dei leghisti di Bossiana memoria, ma non possono dimenticare che il 34% alle Europee è arrivato col Capitano che suggeriva, neppure troppo velatamente, che salvare gente in mare fosse un crimine. Giusto o sbagliato che sia dirlo, se ci attacchiamo alla forma non ne veniamo più fuori. “Scusi lei spaccia?” (e la risposta secondo la procura la risposta era sì, ma non è questo il punto). Ve lo ricordate? Qui la domanda dovrebbe essere una sola: il fatto è avvenuto? Se sì, Albiani urli pure alla transfobia e alla sierofobia, qualsiasi cosa siano. La Lega dovrebbe suonare forte le sue campane. Forza Italia si indigni, se lo ritiene, è moderata e liberale. Fratelli d’Italia inarchi pure un sopracciglio, è un partito conservatore. Ma se i partiti moderati e conservatori servono alla coalizione per governare, i barbari sognanti servono per salvarci tutti dal complesso di Fini: l’esigenza spasmodica di avere Albiani che ci segna alla lavagna nella colonna dei buoni. Buoni, mi si perdoni la citazione di Anassagora, un cazzo. Gli elettori non ci votano per essere buoni, zuccherosi, politicamente corretti. E di certo non votano Piscina, Sardone o Verri per essere stimati da Albiani. Non si lamenti la Lega, poi, se scivola inevitabilmente sotto Forza Italia. Se serve un partito che si scusi per le proprie idee FI basta e avanza. Ah, nel comunicato si parla di fraintendimento. Nessuno ha frainteso nulla. Siamo di fronte a una guerra di civiltà: da una parte chi ha il coraggio di dire che le foglie sono verdi d’estate, come aveva profeticamente scritto Chesterton. Dall’altra chi ha paura di offendere chi soffre di daltonismo. Spiace che qualcuno abbia barattato Chesterton con Albiani.

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Lega e FdI chiedono la revoca degli spazi concessi al Lambretta senza bando

“Dopo i vergognosi fatti di via Padova il Comune di Milano deve assolutamente revocare la concessione dell’immobile di via Rizzoli al centro sociale Lambretta”  lo chiede Silvia Sardone Europarlamentare e Consigliere Comunale della Lega,  Secondo cui “il limite è stato ben oltrepassato” e “Gli scontri con la polizia non possono essere compatibili con una legittimazione istituzionale”. “Già è stato molto grave sedersi attorno a un tavolo insieme agli allora abusivi, ma ora basta – continua la Sardone – Sbagliare è umano ma perseverare è diabolico” .Il sindaco Sala, “non vuole urtare la sensibilità dei suoi amichetti del Lambretta? Deve continuare a proteggerli e coccolarli?” si chiede quindi la Sardone, concludendo “Le trame tra Comune e centri sociali devono essere spezzate al più presto”. Dello stesso avviso l’Europarlamentare Carlo Fidanza e il Consigliere Comunale Francesco Rocca, entrambi di FdI, che affermano “solo nella Milano governata dal centrosinistra può capitare di vedere i centri sociali che si rendono protagonisti di scontri come quelli di domenica in via Padova ottengano dal Comune spazi comunali senza passare per alcun bando”. Anche secondo i due meloniani “per gli ‘amici’ dei collettivi, le regole non esistono”  per poi elencare alcuni degli spazi occupati abusivamente dove in barba a tutte le regole vengono organizzati  “ristoranti, cinema, mercatini, corsi, manifestazioni e molto altro. Tutto senza un briciolo di permesso e senza che nessuno dica loro niente”. “In seguito agli scontri di domenica, generati dal centro sociale Lambretta, è necessaria una riflessione sul e trattamento che il Comune ha riservato all’associazione Mutuo Soccorso Milano Aps, creatura del collettivo Lambretta” concludono Fidanza e Rocca “Sala e la sua Giunta dovrebbero prendere una posizione chiara, togliendo la concessione”.

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Lega – SAP: topi all’assalto della sede POLFER

“La sede della Polfer di Lambrate è letteralmente invasa dai topi, richiamati dai cumuli di sporcizia di cui è pieno il piazzale della stazione. Una situazione indecorosa e vergognosa per la dignità degli agenti, abbandonati al degrado. Persino le volanti hanno subito danni dal proliferare dei roditori che provengono da fuori, con fili rosicchiati e tane create dentro i motori. Il Comune di Milano proceda immediatamente con una derattizzazione massiccia nel piazzale della stazione di Lambrate: almeno per una volta dimostrino di avere rispetto per le forze dell’ordine. Non possono certo essere gli agenti a dare la caccia ai topi”.  Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega. “Le foto e i video della sede Polfer di Lambrate – commenta Massimiliano Pirola, Segretario Provinciale SAP Milano – sono a dir poco indegni per una città come Milano. Chi lavora per la sicurezza di una stazione tra l’altro problematica come quella di Lambrate non può operare in queste vergognose situazioni. Invitiamo il sindaco a farsi vivo da queste parti per rendersi conto personalmente del livello di degrado raggiunto. Il Sap proseguirà a denunciare tali situazioni fino a quando non saranno ripristinate le più basilari norme igienico-sanitarie a tutela di chi ogni giorno indossa con dignità e sacrificio la divisa”.

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