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La Lega perde pezzi

La Lega perde pezzi. Sono usciti infatti Vincenzo Sofo e l’onorevole Luca Vinci insieme ad altri due. Pezzi importanti per il movimento di Matteo Salvini. Sofo in particolare è un personaggio importante del movimento sovranista, sia nazionale che europeo: è stato l’anima del ilTalebano e il suo collegamento con la famiglia Le Pen aveva garantito alla Lega una sponda europea sovranista importante. Ma l’entrata al governo per lui è troppo: La fiducia al governo Draghi per la Lega rappresenta una svolta netta rispetto al progetto politico al quale ho lavorato da quando Matteo Salvini è diventato segretario federale. Sono entrato in questo movimento nel 2009 perché era l’unica alternativa al Pdl e a una deriva centrista del centrodestra che lasciava orfani milioni di italiani in cerca di qualcuno che ne difendesse le istanze identitarie, patriottiche e sociali. Proprio per questo fui tra i primissimi e più entusiasti sostenitori della svolta nazionale impressa al Carroccio da Salvini per costruire una forza politica in grado di dare battaglia a Bruxelles per impedire il suicidio dell’Europa e del nostro paese a colpi di folli direttive UE. Oltre che essere tra i più convinti promotori di un’alleanza con Fratelli d’Italia come alternativa al monopolio politico del centrismo. Ecco perché, pur comprendendo il momento emergenziale, per coerenza con le mie convinzioni non posso condividere il percorso intrapreso entrando nella grande alleanza a sostegno del neonato governo Draghi, il quale temo che provvederà passo dopo passo a un reset di tutto ciò per il quale ci siamo battuti. Con questa decisione la missione della Lega cambia e mira a raccogliere l’eredità del Pdl più che a costruire un grande movimento patriottico, identitario, conservatore e sociale. Scelta legittima e probabilmente affine alla sua natura originaria ma in contrasto con le ragioni per le quali personalmente aderii a questo movimento e ai fondamenti che hanno sempre caratterizzato la mia attività politica. Prendo dunque atto di questa svolta che però, nonostante sia difficile e doloroso lasciare un movimento dopo quasi dodici anni e molte battaglie fatte, mi impedisce di proseguire oltre la militanza per la Lega. Che non rinnego, che ringrazio e che continuo a ritenere un interlocutore politico importante su molti temi. Ma devo continuare il mandato affidatomi nel 2019 dagli italiani di battermi al Parlamento Europeo contro le tante storture e ingiustizie dell’Unione Europea attuale e ciò a mio avviso poco si concilia con le intenzioni di Zingaretti, Renzi e Di Maio che, come si evince dalla scelta dei ministri, costituiranno la spina dorsale di questo governo Draghi rendendo difficilissimo alla Lega riuscire a indirizzarlo verso la strada giusta. Ecco perchè, per continuare nella mia missione a Bruxelles, nei prossimi giorni offrirò il mio contributo alla famiglia di conservatori europei attualmente guidati da Giorgia Meloni.

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La scuola di via Pini resta chiusa per gelo

La scuola di via Pini resta chiusa per gelo. A renderlo pubblico Gianluca Boari, consigliere di Municipio 3 della Lega: “Ancora una volta, come ogni anno, si ripete il solito problema dei malfunzionamenti degli impianti di riscaldamento delle scuole milanesi, a farne le spese sono soprattutto gli utenti delle periferie. Da ieri l’Istituto Elsa Morante di Via Pini è al gelo e da domani (chissà per quanti altri giorni) i bimbi rimarranno a casa. Sono anni che il Comune non investe seriamente sull’edilizia scolastica e in particolar modo non sostituisce impianti di riscaldamento vetusti limitandosi a qualche rattoppo qua e la, nonostante le ripetute richieste del municipio 3 non siano certo mancate così come le denunce dei consiglieri di opposizione.. Eppure questa volta c’è stato il lockdown primaverile e quindi il tempo per fare certi lavori ma niente! Il nuovo assessore Limonta sembra non abbia lasciato alcun segno del suo passaggio e sia stato messo li più per una ragione di facciata che per risolvere realmente i problemi degli edifici scolastici milanesi che cadono a pezzi, un po’ come le calzette colorate di Sala. Spiace dire che se non ci pensa il covid ci pensa l’amministrazione Sala a tener chiuse le scuole”. Ma mentre la scuola di via Pini resta chiusa per gelo, nelle altre non va molto meglio e l’assessore comunale all’edilizia scolastica non sembra in grado di imprimere una svolta, o almeno un cambio di direzione. Sembra sempre più una pedina messa lì per garantire al sindaco Giuseppe Sala l’appoggio della sinistra movimentista. Tra l’altro nella comunicazione inviata ai genitori si specifica che aggiustare la caldaia “richiederà dei tempi ancora non definiti”. Per aggiustare una caldaia c’è incertezza, ma il sindaco si è da poco ricandidato ad aggiustare una città piegata dal Covid.

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Quello strano asse tra Lega e PD

Quello strano asse tra Lega e PD. Una delle notizie più curiose di questi giorni è la decisione di Attilio Fontana di nominare come consulente in ambito sanitario una ex senatrice del Partito democratico. E’ vero che in questo periodo storico tutto sembra possibile, ma un gesto simile genera diversi dubbi. La Lega non era il nemico numero uno del Partito democratico? E, in teoria, era valido pure il viceversa fino a poche ore fa. Ora sembra che il Covid abbia cambiato tutto ed Emanuela Baio suggella un nuovo asse entrando ai piani nobili di Regione Lombardia proprio mentre governa la Lega. Si tratta solo di una giravolta della Baio? Potrebbe essere: ormai si cambia partito con una certa leggerezza, dunque non ci sarebbe nulla di strano: la stessa ex senatrice aveva lasciato il Pd per Scelta Civica, il defunto partito di Mario Monti (un altro premier incensato dalla stampa e dal Quirinale, ma non dal popolo). Scelta Civica fu scelta da pochi, mentre Baio potrebbe aver trovato un modo per riciclarsi, oppure essere il primo passo di un asse inedito della politica lombarda. Se fosse vera quest’ultima ipotesi potrebbe essere una prova generale di un accordo tra Lega e Pd anche a livello nazionale: il governo traballa da settimane e tutti sono alla ricerca di un’altra opzione per portare avanti l’amministrazione dello Stato. Con la scusa dell’emergenza Covid Salvini e Zingaretti potrebbero avere l’occasione di superare la centralità parlamentare dei Cinque Stelle (hanno ancora tantissimi deputati e senatori) creando un governo insieme. Oltre al Covid ci sarebbe anche la scusa di dover nominare il presidente della Repubblica (è l’ultimo anno di Mattarella): se lo eleggessero insieme ufficialmente (senza tiratori franchi o di altro tipo) sarebbe il presidente con il mandato più solido di sempre. E si scongiurerebbe il rischio di avere sette anni con un presidente grillino. Forse è fantapolitica, ma oggi come oggi tutto è possibile.

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De Chirico (FI): mi aspetto le scuse di Lega e Piscina

“Ho letto un commento di Samuele Piscina, presidente del Municipio 2, che recitava testualmente: Forza Italia non esiste più…Berlusconi è ormai un vecchietto che non riesce a tenere insieme un partito, non è più quello di un tempo”, scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, aggiungendo, spiegando che poi è stato “modificato perché qualcuno deve avergli fatto notare che è anche grazie a Forza Italia se lui è diventato presidente”, per poi sottolineare che, “lo stesso partito gli ha sempre garantito il sostegno anche in diversi momenti di difficoltà in cui la sua maggioranza nell’assise locale ha vacillato”. “Inutile perdere tempo nel ricordare al giovane Piscina a cosa mi riferisco. – continua De Chirico – In gioventù si commettono errori, ma da un rappresentante istituzionale nonché alleato mi aspetto scuse immediate” , intima quindi l’azzurro, concludendo, “Se invece questo è ciò che pensa la dirigenza locale della Lega del leader azzurro, che 27 anni fa ha creato il centrodestra e tenuto sempre in grande considerazione gli alleati, lo dica chiaramente. Il rispetto deve essere alla base dell’alleanza altrimenti ognuno vada per la propria strada”.

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Piscina (Lega): Forza Italia è morta, Berlusconi un vecchietto e Rasia già in campagna elettorale

A dirlo non è stato qualche leghista di periferia, davanti a un bianchino in un bar, ma uno dei principali esponenti della Lega a Milano: Samuele Piscina, Presidente del Municipio 2, membro della Segreteria Provinciale e responsabile degli Enti Locali di Milano per il Carroccio. Infatti, Piscina, rispondendo a un commento sotto un post sulla sua pagina facebook in cui si esortava il centrodestra a indicare un candidato sindaco, ha prima affermato “c’è un ottimo candidato che aspetta solo l’ok di Forza Italia” (riferendosi a Rasia) precisando però che ha già “iniziato la campagna”. Poi, davanti alle perplessità del commentatore e alla proposta di candidare Berlusconi ha risposto: “Forza Italia non esiste più… Berlusconi è ormai un vecchietto che non riesce a tenere insieme un partito… non è più quello di un tempo… non scherziamo”. Il leghista ha proseguito tessendo le lodi di Rasia, per poi concludere “Si può perdere solo se non si lavora coesi”. Evidentemente per il Presidente del Municipio 2 dare dei morti agli alleati e del “bollito” al loro leader è il modo migliore di dimostrare coesione. Passata qualche ora qualcuno deve averlo avvisato di averla fatta fuori dal vaso, magari spiegandogli che simili affermazioni non favoriscono i buoni rapporti con gli alleati, così ha provveduto a editare il commento ammorbidendolo, ma la rete non perdona, né dimentica come difficilmente perdoneranno e dimenticheranno i molti esponenti forzisti che hanno letto quanto scritto da Piscina. E come era facilmente prevedibile le reazioni non si sono fatte attendere.

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Neve, Pellegrini (Lega): “Bene nuovi alberi, ma se si garantisce la manutenzione”

Neve, Pellegrini (Lega): “Bene nuovi alberi, ma se si garantisce la manutenzione”. Il consigliere di Municipio 9 si è infatti espresso contro quello che è diventato oggettivamente un fallimento della giunta Sala: “È più semplice piantare milioni di alberi qua e là per la città, magari offerti a costo zero dai vari sponsor, piuttosto che impegnare i giusti mezzi e le risorse economiche necessarie per curare e manutenere il verde cittadino! Milano in questi giorni di maltempo e di neve ha dato prova di grave carenza nella cura degli alberi piantumati sul suolo pubblico, a giudicare almeno dalle numerose piante d’alto fusto che si sono abbattute sulle nostre strade o si sono dimostrate ammalorate. Certo, ben vengano le roboanti campagne ambientaliste, naturalmente condivisibili e coinvolgenti, di incremento delle piantumazioni di sempre nuovi alberi, ma non si dimentichi che il patrimonio arboreo di Milano deve e dovrà anche negli anni a venire essere oggetto di cura e manutenzione con mezzi e risorse adeguate perché possa essere preservato, mantenuto in salute e fruito dai cittadini in piena sicurezza! Solo mezza giornata di neve ha fatto sì che davanti ai nostri occhi si mostrasse una Milano deboluccia e per nulla all’altezza del nome di città efficiente che porta. Beppe Sala, fare il sindaco di Milano non è come fare il manager di Expo…. È molto, ma molto di più…Cuore, passione e impegno: la città di Milano ha bisogno di questo!”.

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