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Covid19, Microsoft spinge la sanità del Centro-Sud

Covid19, Microsoft spinge la sanità del Centro-Sud. Grazie a piattaforme come Microsoft Teams, che nell’ultimo mese in Italia ha registrato un incremento del +775% in termini di chiamate e meeting, sta aiutando alcune strutture sanitarie italiane e in particolare al Cento-Sud- La piattaforma è già gratuitamente a disposizione di tutte le strutture e i professionisti della sanità per abilitare smartworking ed esperienze di telemedicina. Inoltre, grazie alla collaborazione con INAIL, Microsoft ha reso in questi giorni disponibile il proprio Healthcare Bot, che può essere facilmente adottato o personalizzato da istituti di qualsiasi dimensione per affrontare la pandemia attraverso una migliore autovalutazione dei sintomi. Facendo leva sulla piattaforma cloud Azure e sull’Intelligenza Artificiale di Microsoft, il Chatbot integra set di informazioni sul Covid-19 in riferimento a valutazione del rischio, triage clinico, FAQ e metriche globali e può rispondere in modo interattivo alle domande dei pazienti e aiutarli a discernere le azioni da intraprendere, liberando così il tempo del personale medico e ospedaliero ed evitando rallentamenti nell’erogazione delle cure. Se scriviamo per il Covid19, Microsoft spinge la sanità del Centro-Sud è perché in dieci giorni sono quasi 10.000 le persone che ne hanno già beneficiato in Italia – con una mole di oltre 42.000 messaggi – riconoscendo l’utilità dello strumento (89%). Covid19, Microsoft spinge la sanità del Centro-Sud: Tra le prime realtà del Paese ad attivare il Chatbot per supportare le persone nell’autovalutazione dei sintomi del Coronavirus spicca l’Istituto Nazionale Malattie Infettive IRCCS “Lazzaro Spallanzani”, che sulla sua home page ha reso accessibile il nuovo assistente virtuale. Eccellenza in ambito virologia, lo Spallanzani è stato da subito in prima linea nella gestione dei primi casi di Covid-19 in Italia e ha ricevuto un sempre crescente numero di richieste da parte dei cittadini. Per riuscire a offrire risposte immediate e a garantire un servizio puntuale ai pazienti, ha quindi scelto di introdurre il Bot come canale informativo a disposizione di tutti gli utenti online. Grazie al supporto degli esperti Microsoft in collaborazione con il team IT, è stato possibile attivare la soluzione in poche ore senza defocalizzare le risorse interne dalle priorità del momento. Nella fase attuale il focus della struttura resta sul servizio ai pazienti e sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso: nel giro di pochi giorni il Bot si sta già rivelando utile per offrire indicazioni su come comportarsi in caso di sospetto Coronavirus e sulle precauzioni che tutti, in particolare i soggetti a rischio, devono adottare. Quando i tempi lo consentiranno, il progetto evolverà a più ampio raggio e si prevede già di arricchire il Bot con informazioni utili per l’utenza tipica dell’istituto, come ad esempio gli immunodepressi. Il bot è estremamente discreto e, nel massimo rispetto delle norme su sicurezza e privacy, consente di ottenere informazioni chiave in pochi click. Un supporto strategico non solo nella relazione con i pazienti, ma anche in una prospettiva più ampia di valorizzazione del patrimonio informativo per l’analisi epidemiologica e la sorveglianza sanitaria proattiva. “Il Chatbot abilitato da Microsoft si è rivelato uno strumento semplice ma concreto. La standardizzazione delle informazioni è fondamentale per la gestione dell’emergenza, per ridurre gli accessi inutili alle strutture sanitarie e per ottimizzare il carico di lavoro. In questo modo è inoltre possibile abilitare l’analisi delle risposte al questionario che può rappresentare un’interessante base dati su cui sviluppare nuovi studi”, ha affermato l’ingegnere Gabriele Rinonapoli, U.O.S.D. Sistemi Informatici e Telecomunicazioni dell’IRCCS Lazzaro Spallanzani. “Ci aspettiamo che in poco tempo sempre più utenti possano utilizzarlo e in una prospettiva di più lungo termine questo ci porterà ad ottimizzarlo anche per altri servizi ospedalieri. Stiamo già valutando l’utilizzo di strumenti analoghi nella gestione di pazienti cronici coinvolti in percorsi clinici continuativi e immaginiamo che nei prossimi mesi il ruolo del Bot sarà sempre più centrale. Se tutte le aziende sanitarie si dotassero di tali strumenti, si garantirebbe l’uniformità delle informazioni fornite ai cittadini e si faciliterebbe la raccolta in tempo reale di dati utili anche per analisi epidemiologiche e per azioni di sorveglianza sanitaria proattiva”. Altro esempio virtuoso arriva dall’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, che, attraverso INAIL, ha potuto adottare rapidamente il Microsoft Healthcare Bot come ulteriore canale per l’autovalutazione del Covid-19, sia a vantaggio dei cittadini, sia a supporto degli operatori sanitari. Uno strumento che si è da subito rivelato efficace, perché in grado di gestire molte più richieste del call center e perché integra un meccanismo di verifica dei sintomi in linea con i protocolli medici. Il progetto del San Giovanni Addolorata va oltre il Chatbot e si articola su più fronti, grazie all’impiego estensivo della piattaforma per la collaborazione Microsoft Teams. La soluzione era già in uso ma in modo circoscritto, mentre in 3 giorni è stata estesa a tutto lo staff amministrativo: 170 persone sono ora attive attraverso Teams ed è stato possibile portare avanti in virtuale perfino i concorsi e le assunzioni di personale necessario in questa fase di emergenza. È inoltre la piattaforma cloud ad abilitare in modo sicuro l’Unità di Crisi attivata per gestire l’epidemia, una task force di 24 dirigenti sanitari e amministrativi che si confrontano ogni giorno attraverso riunioni online per decidere come affrontare la situazione e programmare le attività. Non solo, grazie a Microsoft Teams, e in particolare al modulo Bookings, è stata data vita a un’esperienza di Telenursing per seguire anche a distanza i pazienti risultati negativi a un primo tampone e che, in attesa di sottoporsi al secondo, devono rientrare al domicilio: un gruppo di infermieri resta in contatto con loro, offrendo sia supporto psicologico, sia indicazioni sui passi successivi. Interessante anche l’esperienza di TeleMidwifery, nata contestualmente, che vede un gruppo di ostetriche restare in contatto virtuale con le future mamme, dando seguito al corso di preparazione al parto in videoconferenza, proprio per non abbandonare le donne in un momento delicato come quello della gravidanza e per limitare i rischi legati a possibili contagi. “Stiamo affrontando una situazione senza precedenti, ma le nuove tecnologie si rivelano un alleato prezioso per aiutarci a rispondere in modo tempestivo e garantire una buona sanità. L’innovazione è una scelta di lungimiranza strategica”, ha commentato Massimo Annicchiarico, Direttore Generale dell’A.O. San Giovanni Addolorata. L’Ingegnere Francesco Saverio Emmanuele Profiti, Dirigente Responsabile UOSD ICT che ha

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Microsoft assicura: la Privacy su Teams è garantita

Microsoft assicura: la Privacy su Teams è garantita. L’annuncio arriva dopo che il sistema di conference call è diventato quanto mai centrale viste le centinaia di milioni di persone improvvisamente catapultate nel mondo dello Smart Working. Ecco la comunicazione dell’azienda di Bill Gates. Microsoft conferma il proprio impegno per la sicurezza e la privacy degli utenti, ancora più importanti in un momento come questo, in cui smart working e collaborazione online sono sempre più pervasivi. Gli utenti Microsoft Teams hanno infatti il massimo controllo su chi possa accedere ai propri meeting o alle relative informazioni. È possibile, ad esempio, stabilire chi possa accedere direttamente a un meeting virtuale e chi debba invece attendere di essere ammesso; è altresì possibile rimuovere i partecipanti durante un meeting, stabilire chi possa presentare o condividere contenuti e chi sia solamente uno spettatore. Nel caso in cui venga attivata la registrazione del meeting, tutti i partecipanti vengono immediatamente avvisati e possono accedere direttamente all’informativa sulla privacy. Le registrazioni, conservate in un archivio sicuro protetto da crittografia, sono quindi accessibili solamente ai partecipanti e alle persone invitate al meeting. Il diritto alla privacy è un valore fondamentale della filosofia di Microsoft e si concretizza nell’impegno dell’azienda a garantire agli utenti trasparenza e controllo su raccolta, utilizzo e comunicazione dei propri dati. Gli utenti Microsoft Teams, infatti, possono accedere ai propri dati in qualsiasi momento e hanno la garanzia che, al termine del proprio abbonamento, tutti i dati verranno eliminati. Inoltre, Microsoft si impegna a non usare i dati relativi all’utilizzo di Teams per scopi pubblicitari e a non tracciare le attività o l’attenzione dei partecipanti a un meeting. Microsoft Teams rispetta oltre 90 leggi e standard normativi a livello globale, incluso il GDPR, e applica le massime misure di sicurezza per limitare l’accesso ai dati degli utenti. Microsoft ha definito nel dettaglio i requisiti necessari per rispondere alle richieste dei governi e aggiorna regolarmente i propri report sul Transparency Hub, dove vengono dettagliate le risposte alle richieste di terze parti. In qualità di leader nel campo della cybersecurity, Microsoft analizza oltre 8.000 miliardi di segnali ogni giorno e utilizza queste informazioni per proteggere proattivamente i propri utenti dalle minacce informatiche. Microsoft crittografa i dati comunicati via Teams e li archivia in modo sicuro all’interno dei propri data center, applicando il protocollo SRTP (Secure Real-time Transport Protocol) alla condivisione di video, audio e delle schermate. Infine, gli amministratori IT possono attivare la multi-factor authentication, che potenzia ulteriormente la protezione degli account richiedendo una seconda forma di verifica della propria identità. È possibile approfondire ulteriormente l’impegno di Microsoft nella protezione degli utenti Teams leggendo i seguenti blog post: Our commitment to privacy and security in Microsoft Teams For IT Professionals: Privacy and security in Microsoft Teams  

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