movida selvaggia

Il Comune dichiara guerra alla movida selvaggia. Piscina (Lega): favoriti i mercatini etnici

Il Comune ha deciso di porre un freno alla movida selvaggia attraverso una serie di provvedimenti che dopo essere stati discussi in commissione ora dovranno passare al vaglio del Consiglio Comunale. Gli aggiornamenti al Regolamento per la disciplina delle attività di somministrazione di alimenti e bevande, dovrebbero riguardare l’individuazione di nove zone da sottoporre a tutela, garantendo che l’apertura di attività di somministrazione serali e notturne sia vincolata a misure di mitigazione dei potenziali impatti. Le proposte prevedono, fra le altre cose, un’ordinanza per regolamentare gli orari delle attività, della durata di sei mesi – da fine aprile a fine ottobre – e non solo per 30 giorni come accade oggi,  prevedendo il divieto di asporto da mezzanotte alle 6 per tutti i giorni della settimana e quello di utilizzo dei dehors nei giorni feriali dal mezzanotte e mezza alle 6 e nei giorni festivi dall’una e mezza alle 6. Le scelte sono: Nolo – Via Padova, Lazzaretto – Via Melzo, Isola, Sarpi – Arco della Pace – Piero della Francesca, corso Como – Garibaldi, Ventidue Marzo, Porta Ticinese, Navigli – Darsena, Bligny – Sabotino, Porta Romana. Ci sono poi zone, ancora da individuare, da sottoporre a elevata tutela, dove disincentivare l’apertura di nuove attività di somministrazione notturne. Provvedimento accolto con molte perplessità dal Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina “Sala e Granelli sul tema della movida dimostrano ancora una volta di non capirci nulla. Hanno perso 1 anno e mezzo prendendo di mira gli esercenti senza distinzioni anche dopo il fallimento di via Lecco” evidenzia infatti il leghista. “Si tratta di un regolamento che non solo colpisce solo e unicamente gli esercizi di somministrazione, ma favorisce nettamente i minimarket ai quali gli utenti si rivolgeranno per acquistare gli alcolici” contesta Piscina, spiegando “I locali gestiti nel rispetto delle regole sono l’unico presidio positivo che impedisce a tanti giovani di riversarsi per le nostre strade consumando alcolici e non permettendo il riposo dei residenti. Consumare un cocktail al tavolo nel dehors di un locale che mantiene l’ordine, non crea disagio ai residenti. Il problema, casomai, sono coloro che stazionano facendo baccano nelle strade e piazze, spesso quelle tattiche realizzate dalla sinistra, senza alcun tipo di controllo, con la musica a palla e gli alcolici comprati, anche da minorenni, al minimarket affianco”. “Il netto fallimento delle ordinanze adottate in via Lecco hanno evidenziato ancora una volta come manchino i controlli della Polizia Locale! Il Comune cominci a contrastare il disturbo della quiete attraverso la Polizia Locale durante le ore notturne, aumentando la dotazione di personale che a oggi conta 640 agenti in meno rispetto al 2008, e controlli a tappeto i minimarket impedendogli la vendita di alcolici nelle ore notturne” conclude Piscina.

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De Chirico (FI): discoteche aperte e spazi vigilati per i giovani

“Incredibili“, ha definito così le immagini provenienti dai luoghi della movida, Alessandro De Chirico (FI), secondo cui  “i tre mesi di lockdown”  non hanno insegnato nulla “ai giovani milanesi“. Secondo l’azzurro servirebbe una riflessione a livello “sociologico, ma prima bisogna trovare soluzioni immediate per scongiurare il dilagare delle feste clandestine anche in locali improvvisati e non attrezzati a garantire la sicurezza“, ma senza  penalizzare i gestori dei locali. De Chirico pensa a “istituire ingressi contingentati nelle vie principali del divertimento“, affidando il controllo degli accessi alla Polizia Locale e alla riapertura delle “discoteche che hanno grandi spazi aperti all’interno” perché è “meglio avere 1.000 persone in un club con misurazione delle temperatura all’ingresso e personale qualificato piuttosto che il triplo delle persone ammassate e senza controlli”, infine, aggiunge il forzista, ai giovani, “vanno concessi ampi spazi“, come il Piazzale dello Sport, con “ baracchini di street food“. “Il sindaco – conclude De Chirico – anziché parlare senza successo ai giovani attraverso i social network, istituisca un tavolo di confronto con le associazioni di categoria dando retta a chi ha proposte concrete“.

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