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MUDEC. Apre al pubblico la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”

Picasso non considerava come ‘primitiva’ l’arte che lo ispirava, non vedeva un ‘prima’ e un ‘dopo’ nell’arte. “Non c’è né passato né futuro nell’arte – sottolineava –. Se un’opera d’arte non può vivere sempre nel presente, non ha significato”. Pablo Picasso infatti seppe, più di ogni artista della sua generazione, comprenderle e reinventarle.Con questa mostra il MUDEC Museo delle Culture di Milano propone al pubblico di leggere la ricchissima produzione di Picasso – dalle opere giovanili fino alle più tarde – alla luce del suo grande interesse per le fonti artistiche ‘primigenie’, per l’‘arte primitiva’, e racconta questa costante rielaborazione intellettuale e l’eredità artistica della sua visione attraverso un progetto espositivo appositamente pensato per essere ospitato nel Museo che racconta le culture del mondo e la loro reciproca e costante influenza. Col ritorno al “primitivismo”, intorno al 1925, l’artista trae gli strumenti del linguaggio plastico da esempi africani, ma anche da esempi neolitici e proto-iberici (della Spagna preromana), prende spunto dall’arte oceanica, dall’antica arte egizia e da quella della Grecia classica (vasi a figure nere). Picasso inventa trasposizioni, rimodella figure dai volumi sproporzionati, in una costante metamorfosi delle figure che spesso hanno una forte connotazione erotica, e che governeranno l’evoluzione della sua pittura e della sua scultura, soprattutto nei momenti di crisi personale o sociale. Nasce da questo concept la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura”, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura, con il patrocinio dell’Ambasciata di Spagna in Italia e il sostegno di Fondazione Deloitte, Institutional Partner della mostra.L’esposizione, curata da Malén Gual, conservatrice onoraria del Museo Picasso di Barcellona, insieme a Ricardo Ostalé, apre al pubblico dal 22 febbraio e porta al MUDEC di Milano oltre quaranta opere del maestro spagnolo, tra dipinti, sculture, insieme a 26 disegni e bozzetti di studi preparatori, del preziosissimo Quaderno n. 7 concesso dalla Fondazione Pablo Ruiz Picasso – Museo Casa Natal di Malaga. Fondamentale per questa mostra, infatti, è l’accompagnamento in questo percorso assolutamente peculiare e inedito di tutti i principali musei spagnoli che possiedono le più importanti collezioni di Picasso in quella che fu sempre la sua patria, la Spagna: in primis la Casa Natal di Malaga, ma anche il Museo Picasso di Barcellona e il Museo Reina Sofia di Madrid, oltre a numerosi collezionisti privati. Insieme all’apporto dell’Administration Picasso – presieduta dalla figlia Paloma Ruiz-Picasso – e degli eredi, che hanno creduto nel progetto espositivo confermando importanti prestiti, la mostra “Picasso. La metamorfosi della figura” chiude dunque idealmente un lungo 2023 di celebrazioni del 50° anniversario della morte del pittore con una mostra che è fortemente e volutamente ‘spagnola’ nell’identità del progetto, ma ‘universale’ nel cuore della visione artistica che di Picasso propone al pubblico. Il progetto sarà anche l’occasione per rivedere ospitata al MUDEC, dopo anni, la “Femme nue” appartenente alle collezioni civiche milanesi, meraviglioso dipinto che fu fondamentale preludio al capolavoro picassiano “Les Demoiselles d’Avignon”, in dialogo con magnifici dipinti di maschere. In un gioco di specchi e rimandi che dal più remoto passato guarda al contemporaneo, la selezione della produzione del Maestro spagnolo presentata in mostra è in dialogo con un corpus di fonti antiche e reperti archeologici ed etnografici, grazie anche alle ricche collezioni del MUDEC e alla collaborazione delle conservatrici del Museo al progetto. La mostra, dunque, guarda al primitivo per spiegare come l’opera di Picasso abbia affondato le sue radici nel passato, ma guarda anche al presente per fornire una chiave di lettura della evoluzione della pittura contemporanea e delle nuove generazioni di artisti africani che si sono trovati a confrontarsi con il genio spagnolo, e ne hanno assorbito/rifiutato – sicuramente rielaborato – il suo linguaggio e la sua visione. La mostra racconta il processo creativo di Picasso anche attraverso le videoinstallazioni a cura di Storyville raccolte sotto il titolo A Visual Compendium, che accompagnano il visitatore lungo il percorso della mostra. Info su www.mudec.it

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Anche il Pac e il Mudec diventano luoghi cardio protetti

Dopo Palazzo Reale, Castello Sforzesco, Museo della Permanente anche il PAC, Padiglione di Arte Contemporanea, e il MUDEC – Museo delle Culture diventano luoghi cardio protetti, grazie ai defibrillatori donati dal progetto “In campo con il Cuore”. La posa dei DAE (Defibrillatore Automatico Esterno) è avvenuta alla presenza del Presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè e dei dirigenti dei musei interessati. “L’ottimo lavoro svolto con l’Associazione In campo con il cuore – ha detto il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé – prosegue rendendo sicuri e cardioprotetti i luoghi più importanti della cultura milanese. Sosteniamo da tempo e con convinzione questa iniziativa nella quale crediamo molto. Tutti sappiamo quanto sia importante il primo soccorso e quanto un defibrillatore possa risultare decisivo per salvare una vita”. In Italia le malattie cardiovascolari colpiscono mortalmente ogni anno circa 60.000 italiani. I fattori che incidono positivamente sulle probabilità̀ di sopravvivenza delle vittime sono strettamente dipendenti alla precocità̀ di intervento ed un rapido inizio delle manovre di rianimazione e l’uso di un DAE è una condizione necessaria per salvare la vita di una persona. Il progetto In campo con il cuore, organizzato in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Comunale di Milano ha come obiettivo quello di rendere Milano, la Città Metropolitana territorio cardio protetto e diffondere l’importanza tra cittadini e tra i giovani, in particolar modo con iniziative sportive. l’importanza della rianimazione e dell’uso del defibrillatore. “La cultura – ha detto Gianfranco Fasan, Presidente dell’Associazione In campo con il Cuore – deve essere un mezzo straordinario di aggregazione utile per sensibilizzare i visitatori e i cittadini tutti sull’importanza della prevenzione, per permettere la più ampia diffusione delle manovre di rianimazione e del defibrillatore che rimane un dispositivo essenziale per salvare una vita in caso di arresto cardiaco”. Dal 2014 a oggi l’Associazione In Campo con il Cuore, in collaborazione con il partner Iredeem, con Paolo Maldini e Ivan Capelli come testimonial, ha donato più di 32 defibrillatori sul territorio. Da Palazzo Reale al Parco Sempione, dal Castello Sforzesco ai Municipi di Milano e a tante scuole della città.

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Apertura straordinaria delle mostre di Palazzo Reale, PAC e Mudec

Il prossimo fine settimana è il primo weekend nel segno della riapertura dei luoghi d’arte in città, e i musei e gli spazi espositivi del Comune di Milano riprendono il loro dialogo con la comunità grazie a una serie di proposte, molte delle quali tornano a tessere il filo della programmazione dedicata a “I talenti delle donne”. In particolare, sabato 1° maggio, Festa dei lavoratori, rimarranno aperti al pubblico i principali istituti espositivi milanesi: Palazzo Reale, il Padiglione d’Arte contemporanea (PAC) e il Museo delle culture (Mudec). Tutte le mostre allestite nelle loro sale saranno accessibili nel weekend previa prenotazione da effettuarsi con le modalità indicate sul sito di ogni singola esposizione entro il giorno precedente la visita. Info su www.palazzorealemilano.it, www.pacmilano.it, www.mudec.it. I musei civici resteranno invece chiusi sabato 1° maggio in omaggio alla Festa dei lavoratori, per riaprire insieme a tutte le sedi espositive domenica 2, offrendo alla città non solo un viaggio tra le loro collezioni permanenti, ma anche la possibilità di ammirare orare tutte le esposizioni allestite nelle loro sale. Anche qui è necessaria la prenotazione, da effettuarsi su https://museicivicimilano.vivaticket.it entro il giorno precedente la visita.

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