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Paoloni (SAP): “Disgustati dalle parole di Perrino a Rai2”

Paoloni (SAP): “Disgustati dalle parole di Perrino a Rai2”. Rimaniamo disgustati davanti alle dichiarazioni del direttore di Affari Italiani, Angelo Maria Perrino, su RAI2 durante la trasmissione “ORE 14”. Dice: “Sul tavolo del magistrato arriva il rapporto, perché il magistrato si muove sulla notizia criminis. Questi rapporti arrivano dai Carabinieri o dalla Polizia. Voi pensate che un carabiniere o un poliziotto abbiano una cultura sufficiente per bene interpretare una vicenda come questa e ben trascriverla su un foglio di carta e mandarla al magistrato, il quale possa poi decidere sulla base di un quadro articolato e complesso? Assolutamente no”. “Inascoltabili le parole di Perrino, soprattutto davanti alla professionalità di uomini che tutti i giorni affrontano i rischi e i pericoli legati al contrasto della criminalità. Uomini e professionisti che si sono resi e si rendono protagonisti di indagini complesse e articolate e che hanno dato e danno brillanti risultati. Spiace che abbia una visione distorta della realtà, perché noi investiamo non solo sulla sicurezza, ma anche sulle singole professionalità di ognuno, nessuno escluso. Ci auguriamo che rifletta sulle dichiarazioni effettuate, perché oltre ad essere superficiali e lesive della nostra professionalità, offendono il lavoro di tanti uomini che hanno dato la vita per la legalità e nella lotta alle mafie. Mi viene in mente un esempio veloce, come il “Rapporto dei 162”, che svelò per la prima volta l’organigramma di “Cosa nostra” e che diede la possibilità di istruire il Maxiprocesso a Palermo che mise alla sbarra i capi mafia. Sottolineiamo che questo fu scritto da un Commissario della Polizia di Stato Ninni Cassarà ucciso dalla Mafia a Palermo e dai suoi uomini (incapaci di scrivere)”. di Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP

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Il taser funziona: è strumento di non violenza

Il taser funziona: è strumento di non violenza. Nel pomeriggio di ieri un 27enne egiziano, in Via Novara a Milano, notato da un commerciante che il giorno prima aveva subito il furto di un tablet nel suo negozio, è stato denunciato immediatamente alla polizia. Gli agenti hanno prontamente risposto alla chiamata e nel giro di poco si sono presentati sul posto. L’uomo in fuga, inseguito dai due agenti ha provato a difendersi brandendo una lama, ma alla vista del Taser, estratto da uno dei due poliziotti che era pronto a colpirlo, si è arreso immediatamente ed è stato bloccato e arrestato senza porre alcuna resistenza. Come abbiamo sempre ribadito questo è uno strumento di non violenza ed infatti i primi risultati lo dimostrano ampiamente, evidenziando come i nostri interventi siano diventati più sicuri. Questa è la prima e più importante funzione della pistola ad impulsi elettrici, ossia che nella stragrande maggioranza dei casi provoca la desistenza delle persone che per legge, siamo obbligati a fermare con l’uso della forza. Questo fa sì che non si arrivi al contatto fisico e che nessuno dei coinvolti, agenti o persone da fermare, si faccia del male. Con questo ci teniamo a sottolineare che i nostri interventi, come poi abbiamo sempre sostenuto, sono ora più efficaci e più efficienti, ma soprattutto più sicuri e questo intervento ne è un’ampia e piena dimostrazione. di Stefano Paoloni, Segretario generale del SAP

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Contratto di lavoro: manca solo un mese. Stefano Paoloni (SAP): “Non prevalgano interessi di parte e vengano riconosciuti incrementi adeguati alla professionalità di tutti gli operatori di Sicurezza e Difesa”

Contratto di lavoro: manca solo un mese. Stefano Paoloni (SAP): “Non prevalgano interessi di parte e vengano riconosciuti incrementi adeguati alla professionalità di tutti gli operatori di Sicurezza e Difesa”. Manca un mese prima che scada tutto il triennio previsto per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto Sicurezza e Difesa: “Un ultimo mese importantissimo prima che scada il contratto del triennio 2019-2021 per tutto il personale dei comparti Sicurezza e Difesa – sottolinea il Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia – ma le trattative in corso sono ad uno stallo perché tardano a giungere ad una conclusione che soddisfi le parti in causa. E tutto questo perché prevalgono interessi particolari, interessi di settore”. “E’ indispensabile – conclude Paoloni – perseguire interessi generali, a favore di tutti gli uomini e le donne del comparto Sicurezza e Difesa. Operatori che meritano che questo contratto si concluda al più presto, e che soprattutto si vedano riconosciuta aumentata la parte fissa della retribuzione in modo che possa essere premiata la professionalità messa in campo tutti i giorni per garantire la sicurezza interna ed esterna del nostro Paese. I comandi generali non facciano prevalere interessi particolari e di affermazione interna rispetto agli interessi di tutta la categoria”.

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Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi

Tutela legale per gli agenti di polizia: appello del Sap a Draghi. Nella giornata di oggi 11 novembre 2021 il SAP, a firma del Segretario Generale Stefano Paoloni, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Mario Draghi, per attenzionarlo a quella che è la difficile e farraginosa situazione, legata alla tutela legale dei nostri uomini in servizio. In un periodo storico come questo, dove i nostri uomini in divisa sono particolarmente attaccati e dove espletare al meglio le proprie funzioni di sicurezza sembra essere diventata la cosa più complessa, abbiamo rilevato che l’argomento legato alla “Tutela Legale” dei nostri uomini, non è stato incluso nel disegno di legge di bilancio per l’anno finanziario 2022 inviato a Bruxelles e che nei prossimi giorni sarà sottoposto all’esame del Parlamento. “Essendo per noi un elemento imprescindibile, abbiamo ritenuto opportuno porre all’attenzione del Presidente del Consiglio, questo vuoto all’interno della legge di bilancio.” Siamo ancora in tempo perché questa proposta, legata alla tutela legale degli agenti, possa essere ivi inserita e argomentata in sede di discussione parlamentare. Dice Stefano Paoloni: “Ad oggi il personale delle forze dell’ordine non può contare su una completa tutela legale per fatti di servizio. Infatti, nel momento in cui è costretto a difendersi nei procedimenti penali per fatti di servizio, è obbligato a sostenere le spese legali di tasca propria. Purtroppo i casi in cui il personale è costretto ad avvalersi di una difesa legale sono davvero numerosi. Un esempio tra i tanti che ha assunto gli onori della cronaca è quello di Stazione Termini di questa estate dove si ricorderà che un nostro collega è stato obbligato a ferire ad una gamba una persona che brandiva pericolosamente un coltello.” Tutto ciò accade a causa delle, sempre più numerose, strumentalizzazioni che vengono utilizzate “[…] Strumentalizzazioni volte a farne modificare il ruolo all’interno del procedimento penale. Infatti, l’agente o ufficiale di p.g. da testimone passa a quello di imputato in procedimento connesso. In tal modo viene sminuita la valenza probatoria della sua testimonianza.” Questa è una battaglia che il SAP porta avanti da anni e che, a causa del deterioramento della situazione attuale nei confronti di chi espleta le proprie funzioni di sicurezza e ordine pubblico, sta diventato sempre più urgente da risolvere. Fiduciosi in una presa di coscienza da parte delle Istituzioni, continuiamo a portare avanti la nostra causa.

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Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”

Rave party, SAP: “Forze dell’ordine all’angolo per mancanza norme adeguate”. A far scattare oltremodo la molla della pazienza è servita una frase scritta su una chat Telegram, dove gli organizzatori francesi del secondo rave party NON autorizzato, hanno messo in ridicolo il comparto sicurezza italiano, facendo passare le Forze dell’Ordine come “appendici non necessarie”. Nella frase si legge “… si è scelta un’area dell’Italia perché qui è tutto più semplice”. Dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP: “Se non verranno prese delle decisioni in tempo, presto ce ne sarà un altro, con tutti gli annessi e connessi del caso. Questo non solo è un campanello di allarme per il comparto sicurezza, che già ad oggi si trova in difficoltà con i soli problemi del Paese, ma rischia di diventare un eco per creare ulteriori disagi al comparto stesso. Disagi organizzati non da italiani, ma da soggetti stranieri, che reputano l’Italia una “Terra Franca” dove poter fare ciò che più conviene.” Questo rischia di trasmettere un messaggio ancora più grave, mettendo in discussione il comparto della sicurezza italiano. A monte troviamo la già precaria situazione degli operatori in prima linea, che vivono quotidianamente in contingenza di rischio e senza tutele. Continua Paoloni: “Quanto accaduto, dimostra che già dal primo Rave non c’è stata una risposta adeguata per disincentivare questo tipo di iniziativa, fuori da ogni regola e norma di sicurezza interna al nostro Paese. E’ già da tempo che chiediamo norme per rendere più efficaci le attività di polizia. Oggi gli operatori di polizia non solo mettono a rischio la loro incolumità fisica ma rischiano anche sterili strumentalizzazioni”. Se da una parte si ritiene che questi rave party non debbano essere organizzati, perché vanno contro ogni regola e norma di sicurezza interna, dall’altra non vengono effettuati gli interventi atti a bloccarli, perché c’è il rischio che un’azione mirata e volta a bloccarli diventi un boomerang. “Servono interventi mirati, per rendere le forze dell’ordine più autorevoli nei servizi di ordine pubblico e per disincentivare questo tipo di iniziative nel nostro Paese”. Coloro che partecipano a questi rave sembrano avere un’immunità incomprensibile. Nessuno risponde per i reati commessi, basta vedere le attività della Procura di Milano che ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di alcuni partecipanti, individuati in un analogo rave circa due anni fa. “Questa è la dimostrazione che le forze dell’ordine non hanno gli strumenti adeguati a disincentivare tali iniziative. Invitiamo pertanto il Ministro Lamorgese a fare una proposta legislativa in tal senso.”

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Proteste no vax: feriti tra le forze dell’ordine. Stefano Paoloni (SAP): “Ancora una volta la Polizia sola di fronte ai facinorosi. Solidarietà alla CGIL”

Proteste no vax: feriti tra le forze dell’ordine. Stefano Paoloni (SAP): “Ancora una volta la Polizia sola di fronte ai facinorosi. Solidarietà alla CGIL”. Roma e Milano si sono ritrovate ieri invase dalla sete di protesta dei  “NO VAX”. Gente per lo più pacifica che civilmente voleva esprimere il proprio dissenso al green pass, ma la protesta ben presto è sfociata in virulenti atti di violenza e al solito i primi a farne le spese sono gli operatori della Polizia di Stato e delle FFOO in generale: “Le forze dell’ordine hanno il compito di garantire a tutti di manifestare e di poter esprimere il proprio pensiero come previsto dalla costituzione  “pacificamente e senza armi” – sottolinea Stefano Paoloni, segretario generale del SAP – Quando le manifestazioni sfociano in violenze significa che la politica non ha saputo affrontare e gestire la situazione lasciando le forze dell’ordine con il cerino in mano ad affrontare i facinorosi, e rischiando la propria incolumità. Detto questo, esprimiamo solidarietà ai colleghi feriti, e alla CGIL per il vile attacco alla loro sede nazionale. Nessuno tolleri o giustifichi la violenza”.

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