PD

Pd e Azione hanno trovato l’accordo

Pd e Azione hanno trovato l’accordo. Così i giornali potranno dare più spazio a qualche notizia di secondaria importanza tipo come è messo il piano contro lo spreco d’acqua, quali sono le azioni per raggiungere i famosi obbiettivi del PNRR da concludere entro l’anno, o quanti carrarmati manderemo a Taiwan visto che la Costituzione vale a seconda degli anni bisestili a quanto pare. Al momento invece sembrano tutti d’accordo sull’importanza di sapere che Carlo Calenda con un magistrale colpo di genio è riuscito a farsi promettere il 30 per cento dei seggi al Pd dall’alto di sondaggi che lo danno al 3,6 per cento. Ma si sa che Enrico Letta è un tipo sereno. Molto sereno. Tanto che veleggia verso il 25 settembre in accoppiata a uno che prima si è fatto eleggere al Parlamento europeo con i suoi voti e poi ha iniziato a farsi i fatti suoi. Anzi, ha martellato chi gli aveva garantito un ottimo impiego continuamente. Giocandosi da solo pure la partita per il Comune di Roma. Ora è convinto che l’Italia sia come la quasi del tutto defunta Capitale e, ancora  meglio, ha convinto pure Letta. Il Partito democratico sembra non più in grado di determinare le decisioni altrui quando non ha un presidente della Repubblica che gli copra le spalle. Ma forse è un’intuizione geniale di Letta e Azione porterà quel quid in più per battere una lanciatissima Giorgia Meloni. Intanto, esultano i giornali, Pd e Azione hanno trovato l’accordo.

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Cannabis. Sardone: PD non si fumi il cervello

“Il Pd di Milano, con gli Stati Generali della Cannabis, non fa altro che confermare il suo scollamento dalla realtà. In una fase storica di estrema difficoltà economica per famiglie e imprese, in una città che si distingue per essere la capitale dei crimini e degli stupri, dove l’immigrazione clandestina ha creato sacche di delinquenza e degrado senza precedenti in Italia, la priorità della sinistra è quella di legalizzare le droghe cosiddette leggere che, però, come evidenziato da diversi studi medici lasciano parecchi strascichi negativi in chi le assume, per esempio il raddoppio del rischio di schizofrenia. Il sindaco Sala ha preferito fare il Ponzio Piltato, non intervenendo agli Stati Generali, ma ce lo ricordiamo tutti quando un paio d’anni fa ha minimizzato la questione, ammettendo che da giovane aveva fumato spinelli e non c’era nulla di male. Dica chiaramente il sindaco cosa ne pensa della richiesta del Pd, il suo principale azionista di maggioranza, su questo tema così sensibile e divisivo. La sinistra milanese si preoccupi di combattere gli spacciatori, spesso clandestini, che popolano le nostre piazze di spaccio come la stazione Centrale, piazza Gabrio Rosa, piazzale Selinunte, via Padova”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega.

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Sicurezza. Lega: silenzio imbarazzante del PD

“Sempre peggio Milano sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico. Tra ieri e oggi due giovani nordafricani feriti rispettivamente a colpi di pistola e a coltellate in zona San Siro, mentre in metropolitana un giovane egiziano ha aggredito e commesso violenza sessuale su una donna. Succede tutti i giorni, succede a Milano, nel silenzio imbarazzato del PD e del sindaco Sala, che infatti evita accuratamente di affrontare il tema della sicurezza anche nelle sue uscite mediatiche.” Lo dichiara Fabrizio Cecchetti, vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati e coordinatore della Lega Lombarda per Salvini Premier.      

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PD: contrari a cambio gestione Parco Sud

“Un blitz e una forzatura dei tempi assolutamente inopportuna, per esautorare e scippare a Città metropolitana e a ben 61 Comuni milanesi la gestione di uno dei parchi più importanti della Lombardia, un vero e proprio polmone verde che abbraccia Milano da est a ovest per un totale di quasi due milioni di abitanti. E non è la prima volta che la destra che governa la Regione ci prova”. È questo il commento di Carlo Borghetti, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia e componente della commissione Ambiente, e Matteo Piloni, capodelegazione dem in commissione Agricoltura e Parchi, in merito alla decisione di modificare la programmazione dei lavori e calendarizzare già per domani, in commissione Agricoltura, il progetto di legge sulle modifiche alla governance del Parco Agricolo Sud Milano. “Non ci piace la forzatura che viene portata avanti nei tempi e nei modi e, soprattutto, non ci piace il merito di questa proposta che permette alla Giunta regionale di imporre un proprio nominativo come direttore del Parco – hanno aggiunto in una nota i consiglieri dem -. Si tratta di fatto di un’entrata a gamba tesa nella gestione di un parco voluto e gestito dai Comuni insieme a Città metropolitana. Una ingerenza inaccettabile”. “Inoltre, se la proposta del centrodestra dovesse essere approvata – hanno sottolineato Borghetti e Piloni – aumenterebbero i costi a carico di tutti i Comuni coinvolti, quale che sia la loro parte politica. I sindaci e le amministrazioni locali, anche quelle del centrodestra, lo sanno? Ci piacerebbe sapere anche quale riscontro abbiano avuto i proponenti dai Comuni del Parco. Sono stati sentiti? Perché a quanto ci risulta molti sindaci ed amministratori sono rimasti sorpresi”. Borghetti e Piloni hanno infine manifestato la loro preoccupazione anche in merito al futuro del Parco: “Non vorremmo che dietro la presunta sburocratizzazione si celino progetti in contrasto con le finalità istitutive di sviluppo sostenibile di cui l’attuale gestione del Parco è garante. Non bisogna dimenticare che il Parco Agricolo Sud Milano è stato istituito con legge regionale ormai più di trent’anni fa, a seguito della forte richiesta di cittadini, associazioni agricole e ambientaliste, per tutelare il territorio dal consumo e dalla frammentazione di suolo, sostenere la produzione agricola di qualità, tutelare il paesaggio e promuoverne la fruizione”.

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Il PD è l’oppio di Milano?

Mentre la città cade sempre di più in una spirale di violenza e uscire la sera sta diventando un terno al lotto, il PD lunedì 14 marzo ha un’idea del tutto geniale: perché non legalizziamo le droghe leggere? L’idea è che così lo Stato potrebbe fare concorrenza alle mafie (e perdere). Che competenze ha il Comune in tema di liberalizzazione delle droghe leggere? Ovviamente nessuna. Ma siccome era una serata show per distrarre dai problemi reali della città, andava trovata una vittima su cui rilasciare l’odio politicamente corretto. Il premio lo ha vinto la consigliera Deborah Giovanati, Lega, rea di aver duetto due cose di buonsenso: “In un brevissimo intervento” dichiara la Consigliera “ho chiesto che sulle droghe si facesse quello che si fa per qualsiasi cosa in questo Consiglio Comunale: sentire degli esperti. Sentiamo esperti per qualsiasi cosa: chiudere buche e aprire asili, costruire case e abbattere edifici abbandonati, spendere soldi e incassare nuove tasse. Perché sulla droga no? Ho forse toccato un nervo scoperto, chiedendo che a parlare sia la scienza? Il PD ha il terrore di sentire degli esperti che dicano una verità tutto sommato banale: aumentare la circolazione della droga e abbassarne il rischio percepito significa esporre sempre più giovani al suo uso. Fine. E se lo stato intende fare concorrenza a Cosa Nostra nella vendita di sostanze stupefacenti, almeno fossero chiare le conseguenze cui si va incontro. Ma quello che ha suscitato più clamore è stato un altro punto. Uno che dovrebbe essere talmente pacifico e privo di controversia da farmi domandare cosa ci sia di strano. Ho chiesto ai presenti, ai consiglieri della capitale morale d’Italia, il test del capello. Per candidarci dobbiamo pubblicare il nostro casellario giudiziale, altrimenti detto fedina penale. Dobbiamo mostrare un curriculum. E ogni anno le nostre dichiarazioni dei redditi vengono esposte al pubblico ludibrio. Non è una curiosità morbosa, è la garanzia per chi viene amministrato che chi lo amministra sia lucido. A questa semplice, banale se volete, richiesta si è scatenato il finimondo. Il consigliere Nahum ha addirittura “minacciato” di fumarsi una canna davanti a Palazzo Marino. Vista la veemenza ingiustificata forse non è un’idea così sbagliata. In ogni caso restano tre dati dalla sera di lunedì: il PD pensa che nelle droghe leggere non risieda alcun pericolo, il PD pensa che sia corretto che lo stato faccia concorrenza alla mafia e l’idea di controllare la lucidità dei consiglieri comunali viene ritenuta pericolosa. A me questi tre elementi suggeriscono un filo conduttore. Ma sbaglierò sicuramente. Almeno, me lo auguro per Milano”.

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Il 23 settembre maratona oratoria ”Milano contro l’odio”

Il 23 settembre, maratona oratoria ”Milano contro l’odio”. Tra i diversi ospiti interverranno anche: On. Matteo Orfini, Pierfrancesco Majorino Eurodeputato, On. Emanuele Fiano, Silvia Roggiani segretaria del PD metropolitano, Mauro Grimoldi, Nico Acampora di Pizzaut, Luca Paladini, Dijana Pavlovic, Monica Romano, Diana De Marchi. Oggi durante l’iniziativa di lancio della Campagna Elettorale di Daniele Nahum, Responsabile Cultura del PD metropolitano e candidato Consigliere Comunale, è stato annunciato l’evento ‘Maratona oratoria: Milano contro l’odio’. L’iniziativa si terrà presso il Teatro Litta alle ore 18:30 e avrà come obiettivo principale quello di raccogliere le testimonianze e le proposte di alcuni dei principali esponenti della città, della politica e della cultura sul tema dell’odio. Organizzato da Daniele Nahum, Responsabile Cultura PD Metropolitano e candidato al Consiglio Comunale per il Partito Democratico.

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