ricandidatura

Fontana: mi ricandido. Santanchè: ha il nostro appoggio

Lo ha fatto sapere lui stesso con un post su Facebook con cui rilancia la sua corsa verso la riconferma al Pirellone alle prossime regionali. “Mancano sette mesi alle elezioni in Lombardia – ha scritto Fontana – alle quali mi candido per l’intero centrodestra per completare il lavoro di questa prima legislatura”. I temi “che impegnano la nostra agenda in questo scorcio di legislatura”, e che già “disegnano l’orizzonte verso cui bisogna muoversi spediti e determinati”, sono “l’attenzione alle persone e gli investimenti per i giovani – ha aggiunto Fontana – il sostegno alle imprese e al lavoro”, e poi le infrastrutture “per un territorio che merita parità di condizioni competitive in ogni provincia e grandi eventi come l’appuntamento delle Olimpiadi 2026”. Insomma “questo è il mio impegno di lavoro – ha continuato – non sarò candidato alle elezioni politiche per questa ragione”. Perché “non si può pensare seriamente a correre per una elezione – ha sottolineato il governatore – già sapendo che quel mandato non potrà essere onorato. Bisogna avere rispetto per cittadini e istituzioni”. “Il candidato rimane Attilio Fontana, perché noi siamo sempre stati leali e abbiamo sempre rispettato la regola degli uscenti. Decideranno i leader, ma noi non siamo persone fatte così: siamo onesti con gli elettori e gli alleati, se gli altri non lo sono giudicheranno gli italiani”. Lo ha detto all’ANSA la coordinatrice lombarda di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè in relazione alle regionali del prossimo anno. Oggi Fontana ha confermato la sua disponibilità a ricandidarsi al Pirellone, e non alle politiche: “Ma adesso non parliamo né di Lombardia né di Lazio – ha aggiunto Santanchè – in Sicilia si vota prima”. ANSA

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Fontana: pronto a discutere ricandidatura con Salvini

“Penso che veramente il valore sia quello della coalizione, per cui è un passo avanti. Ci troveremo e parleremo”. È il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine della consegna dei premi ‘Rosa Camuna’, sulle parole del leader della Lega, Matteo Salvini che ieri ha affermato che Fontana è “il nostro candidato alle regionali”. Il presidente si è detto “contento delle affermazioni di Salvini così come sono contento del sostegno che il mio movimento mi ha dato sempre in questi mesi molto difficili”. In merito alla sua effettiva candidatura ha aggiunto: “Valuteremo. Ascoltiamo tutti e poi valutiamo. Mi sono reso disponibile a discuterne”. ANSA

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Si(m) Sala bis

Ebbene si, anche in questa occasione lo staff del Sindaco Sala ha fatto la magia. La ricandidatura, annunciata nel giorno di Sant’Ambrogio, con tutti i milanesi a casa ben poco indaffarati, ha avuto un effetto dirompente e, che piaccia o meno, ieri in città non si parlava d’altro. Si possono fare tutti i distinguo del caso, sull’opportunità della data scelta, sulle motivazioni che hanno spinto Beppe Sala a prendere questa decisione e su quanto ha fatto (o non fatto) in questi anni, ma il risultato non cambia: il candidato sindaco del centrosinistra è sulla bocca di tutti, mentre quello del centrodestra non si ha la più pallida idea di chi potrebbe essere. Ora tocca al centrodestra fare la sua mossa e anche con una certa fretta. E’ evidente a tutti che il vantaggio di cui già godeva Sala come Sindaco uscente, con un gradimento ancora alto e trasversale fra l’elettorato milanese, subirà un effetto moltiplicatore grazie alla possibilità di partire fin da subito con la campagna elettorale. Una possibilità che a Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega per ora è preclusa, causando un certo nervosismo fra gli esponenti dell’opposizione a Palazzo Marino. Un nervosismo che traspariva chiaramente dai comunicati zeppi di “ora tocca a noi” emessi dopo la dichiarazione di Sala. Quanti sostengono, o fanno parte, del centrodestra possono solo sperare che nelle prossime settimane i leader dello schieramento mettano da parte interessi di bottega e veti incrociati per estrarre dal cilindro il nome di un candidato vincente, o almeno competitivo. Se non riuscirà loro di fare al più presto una magia, Sala avrà la strada spianata verso la vittoria e non basteranno di sicuro la buona volontà e le ambizioni dei singoli, privi di un programma e un candidato per cui battersi, per ribaltare l’esito di una partita che sembra sempre più destinata ad avere un risultato scontato.  

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Sala annuncia la ricandidatura: le reazioni politiche

Il sindaco Giuseppe Sala, correrà per un secondo mandato. “Alla fine di questa lunga riflessione ho deciso di ricandidarmi alla carica di sindaco di Milano – ha spiegato Sala in un video sulle sue pagine social – In più riprese ho sottolineato che volevo essere totalmente sicuro e di avere le energie fisiche e mentali indispensabili per impegnarmi per un altro quinquennio Ora sento che posso farlo, anzi sento che voglio farlo”.  “Mi candido a ottenere la vostra fiducia per guidare una nuova trasformazione di Milano. – ha aggiunto Sala nel video in cui annuncia la decisione – Non mi candido per completare il lavoro ma per per avviare una nuova fase che sara’ difficile e faticosa ma che portera’ Milano a essere una citta’ di ispirazione per il nostro Paese, l’Europa e il mondo. Sono pronto, a voi decidere”.  Immediate le reazioni di tutto il mondo politico milanese e non solo: fra i primi a felicitarsi per la decisione, il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, “L’annuncio di Beppe Sala è una bellissima notizia per Milano. Un grande Sindaco che si rimette al servizio della sua città”. Secondo l’Eurodeputato di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, “Sala pone fine al teatrino di questi mesi“, probabilmente per “mancanza di alternative” mettendo in scena “comizietto di quart’ordine” nel giorno di Sant’Ambrogio”. Gli assessori alla Cultura Filippo Del Corno, alla Mobilità Marco Granelli, alle Attività produttive Cristina Tajani, all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran, Pierfrancesco Maran, allo Sport, Roberta Guaineri e all’edilizia Scolastica, Paolo Limonta, hanno invece espresso la loro soddisfazione e il loro impegno a sostenerlo con dei post su Facebook. Di tutt’altro Parere la Consigliera Comunale della Lega, Silvia Sardone, secondo cui Sala, “non si ricandida per completare il lavoro svolto” perché “non ha fatto assolutamente nulla!”, aggiungendo “I milanesi non ringraziano e non si meritano un Sala 2.0“, concludendo, Milano deve cambiare passo, a partire dalla sicurezza ma non solo, con idee e progetti innovativi che la riportino dove merita”. Basilio Rizzo, di Milano in Comune, ha invece scritto, “per cinque anni in consiglio comunale, abbiamo contestato da sinistra” e “Confermiamo la nostra opposizione da sinistra e lavoriamo affinché in città si affermi una nuova visione del futuro”. Gianluca Comazzi, Consigliere Comunale di Forza Italia, trova irriguardoso l’annuncio fatto nel giorno di Sant’Ambrogio e, dopo avere criticato la gestione della città in questi anni ha concluso  “I milanesi sono stufi di questa giunta e chiedono a gran voce discontinuità”. Soddisfatto anche l’ex Assessore Pierfrancesco Majorino,  “La ricandidatura di Sala è un’ottima notizia, la scelta migliore per Milano”. L’ex vice-sindaco di Milano, Riccardo De Corato (FdI), ha tenuto a sottolineare che “il capoluogo lombardo nella classifica del Sole 24 Ore pubblicata alla fine dello scorso anno e basata sui dati Istat, si era posizionato al 107° ed ultimo posto per quanto riguarda la sicurezza“.  

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Sala: ricandidatura? Per ora mi concentro su Milano

“Mancano 9 mesi” alle elezioni comunali per eleggere il prossimo sindaco di Milano, “e sono veramente tantissimi, per cui senza fare date, in questo momento la priorità è stare molto concentrati su Milano”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto le tempistiche con cui comunicherà se correrà o meno per un secondo mandato, a margine della commemorazione per la morte del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. “Sto lavorando con la mia giunta per preparare un percorso che, come spiegherò nei prossimi giorni, è ampiamente avviato ma per cui è il momento di raccogliere le opinioni dei milanesi – ha aggiunto -. La mia non è tattica ma è la volontà di rimanere molto concentrato con la mia giunta, sulle cose da fare“. Ai giornalisti che gli hanno chiesto se scioglierà la riserva a dicembre, come aveva fatto nel 2016, Sala ha risposto: “no, non penso. Io non voglio mettere in difficoltà nessuno nel caso non mi ricandidassi, sto lavorando con intensità per il futuro di Milano. È da escludere che io non ci stia pensando a ricandidarmi – ha concluso -. Sto facendo una serie di valutazioni che hanno carattere personale, per cui non voglio mettere in difficoltà nessuno“. ANSA

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Sala ricandidatura più vicina

Ha sempre detto che scioglierà la riserva quando alle elezioni comunali mancherà un anno, quindi la prossima primavera, ma oggi il Sindaco Giuseppe Sala si è per la prima volta sbilanciato un po’ più del solito: “Credo che il ricandidarmi a Milano possa essere un’ipotesi molto solida“, ha detto al teatro Franco Parenti dove ha partecipato al Festival Linkiesta e ha citato anche “l’amico Michael Bloomberg” che ha annunciato la candidatura alle primarie dei democratici per le presidenziali dell’anno prossimo. Anche da Sindaco, è la teoria di Sala, si può avere un ruolo importante, come dimostra la parabola di Bloomberg. L’ipotesi di assumere un ruolo più “nazionale” e’ stata liquidata con una frase eloquente: “Uno non può immaginarsi leader se ha una piattaforma di idee diverse e un gruppo in grado di lavorare con lui per pensare di fare questo salto. Il potere per il potere a me non interessa. Non vado a buttarmi in una realtà in cui so di non poter dare“. In vista di una ricandidatura per Palazzo Marino, Sala ha aggiunto di volere “vicino a me persone nuove e giovani con una visione che si affianchino a persone esperte: non lo rendo esplicito ma ci sto lavorando per capire se ci sono giovani milanesi in grado“.  

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