2 Settembre 2019

Iniziati oggi i lavori di riqualificazione di via Giambellino

Sono iniziati oggi i lavori di riqualificazione di via Giambellino, nel tratto compreso tra piazza Tirana e Largo dei Gelsomini. L’intervento valorizzerà l’area attraverso la riqualificazione dei percorsi pedonali e del parterre centrale caratterizzato dal passaggio della tranvia anche con la posa di alberature, migliorando la fruizione e il decoro di spazi che oggi rendono poco riconoscibile la zona nelle sue funzioni principali di aggregazione e di viale residenziale e commerciale. “Si tratta di una riqualificazione importante dello spazio pubblico di via Giambellino che si pone in continuità con i futuri benefici della M4 – dichiarano gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica e Verde) e Marco Granelli (Mobilità e Lavori Pubblici) -. La metropolitana infatti non solo connetterà Lorenteggio al centro città in 15 minuti, ma porterà con sé la rigenerazione delle strade e delle piazze lungo il suo percorso”. I lavori, che riguardano un’area di circa 21mila mq, prevedono l’incremento e il miglioramento dei percorsi pedonali con la posa di nuova pavimentazione in pietra di Luserna, l’abbattimento delle barriere architettoniche, l’adeguamento dei percorsi pedonali esistenti, la riqualificazione del sistema di pubblica illuminazione, l’inserimento di nuovi alberi e arbusti dotati di impianto di irrigazione che cambieranno lo scenario del parterre centrale in cui passa la tranvia, il miglioramento dell’attuale sistema di smaltimento delle acque meteoriche e il rifacimento e messa in sicurezza delle banchine di attesa di ATM delle fermate “Via Giambellino Piazza Tirana” e “Via Giambellino Via Odazio”, con la realizzazione di percorsi per ipovedenti e transenne in acciaio a protezione delle stesse. Per quanto riguarda il verde, il progetto crea due nuove fasce verdi lungo la linea tranviaria disegnate da percorsi inerbiti con arbusti e nuove alberature, laddove i sottoservizi lo consentono, che verranno piantumati in gruppi da 2/3 esemplari di Pyrus Calleryana, albero resistente allo smog, agli stress da siccità e al freddo anche intenso. I lavori saranno svolti per gradi attraverso un cantiere mobile, così da consentire il mantenimento della viabilità, la percorrenza del tram lungo via Giambellino e i lavori di sostituzione dei tubi dell’acquedotto sotterraneo da parte di MM. La durata complessiva del cantiere è di 500 giorni, per un costo di circa un milione di euro. Durante questo periodo non verrà effettuata la fermata della linea 14 di piazza Tirana. Per raggiungere la stazione ferroviaria di San Cristoforo gli utenti dovranno scendere alla fermata di via Giambellino/Sanniti.  

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Gambiani scippano anziane ipovedenti, arrestati grazie a un cittadino

Hanno tentato di scippare due donne ipovedenti, ma sono stati inseguiti da un passante e arrestati dalla polizia. E’ accaduto ieri a piazza Città di Lombardia, davanti alla sede di Regione Lombardia. Gli arrestati sono due cittadini gambiani di 19 e 24 anni. Le due donne, di cui una non vedente, sono state avvicinate dai due uomini, che hanno provato a rubare la borsa di una delle due, ma grazie all’intervento di una guardia giurata di Palazzo Lombardia  i due sono fuggiti. Un cittadino li ha quindi inseguiti e ha contattato il numero di emergenza, fornendo dettagli sulla posizione. Gli agenti sono così riusciti a bloccare e arrestare i due ragazzi. “Desideriamo ringraziare gli uomini della nostra vigilanza e quelli della polizia di Stato per il tempestivo intervento che ha consentito di assicurare alla giustizia due delinquenti proprio davanti al Palazzo della Regione. Il ringraziamento più grande va però al cittadino che, inseguendoli, è risultato decisivo per l’arresto dei malviventi“, hanno commentato il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, e l’assessore alla Sicurezza, Polizia locale e Immigrazione, Riccardo De Corato, concludendo, “Prenderemo contatto con il cittadino che li ha inseguiti  per ringraziarlo personalmente“.  

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Rapine in farmacia, preso ultrà dell’Inter amico di Piscitelli

In rapporti con la curva dell’Inter e con quella gemellata della Lazio, tanto da essere invitato al matrimonio della figlia di ‘Diabolik’, alias Fabrizio Piscitelli, leader degli Irriducibili laziali, ucciso con un colpo di pistola il 7 agosto scorso a Roma, mentre correva al parco. Questo il profilo di Alfio Marino, 47 anni, nome conosciuto nell’ambito delle tifoserie sportive, di cui era organico, in base a quanto hanno ricostruito gli agenti del commissariato Comasina, di Milano, che lo hanno arrestato per quattro rapine avventure tra luglio e agosto. La prima attività di Marino – originario di Catania – era proprio la rapina, tanto che si era tatuato sull’addome una scritta vistosa alta 10 centimetri: “Articolo 628 Codice Penale“, ovvero il corrispondente articolo di legge per questo reato. Perchè il tatuaggio? “Perche’ questa è la mia vita” ha risposto agli agenti che glielo hanno chiesto quando lo hanno preso, all’indomani dell’ennesimo episodio. I poliziotti, guidati da Antonio D’Urso, lo hanno pedinato a lungo, aiutati dai colleghi della squadra mobile, arrivando, in due episodi, molto vicini alla flagranza. Quattro le rapine dell’ammontare di massimo 500 euro, avvenute tra una farmacia di via Angeloni 20, e un negozio di articoli per bambini in via Astesani: il 12 e il 19 luglio, e il 19 e 23 agosto. Il primo colpo era stato messo a segno il giorno prima di recarsi a Roma, per il matrimonio della figlia dell’ex capo ultrà della Lazio, che sarebbe stato assassinato meno di un mese dopo. L’indagine contro Marino ha costretto la polizia a visionare lungamente le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona, riscontrando abiti e oggetti che poi avrebbero ritrovato nell’auto di lui, una Mercedes Classe B, che usava di fatto come abitazione, visto che all’interno c’erano anche uno spazzolino e degli asciugamani. Il pregiudicato – una sfilza di precedenti per rapina, truffa e spaccio – usava come appoggio la casa dei genitori, che lo volevano però allontanare, e quella di un amico, cocainomane come lui, in piazza Bruzzano. Aveva preso di mira così tante volte la farmacia di via Angeloni, che nel caso del 19 luglio era entrato dal retro e con la minaccia di un coltello da 20 centimetri si era fatto consegnare direttamente dalla cassaforte 500 euro in contanti; lo stesso coltello poi ritrovato dagli investigatori nella sua auto. Confermata la versione da parte anche dell’amico che gli offriva appoggio, l’uomo è stato arrestato e portato in carcere, dopo la convalida del fermo ottenuta ieri. AGI  

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Vittorio Feltri ha ragione. Ora si che “comandano” i terroni, anzi “contano” i terroni

di Biagio Maimone – Vittorio Feltri ha ragione. Ora si che “comandano” i terroni, anzi “contano” i terroni. A Giuseppe Conte è stato affidato da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il compito di formare il nuovo esecutivo. Ed ecco il governo “Conte bis”: una seconda possibilità per il foggiano Conte, che ora lavorerà con un esecutivo M5S–PD,  dopo aver guidato per 15 mesi un governo M5S-Lega  con Matteo Salvini, il quale si comportava da “padre padrone” un po’ bizzarro, forte del sostegno di un consenso elettorale che cresceva sempre più in virtù di un’azione politica i cui obiettivi primari erano la sicurezza e, soprattutto, la chiusura dei porti per ridimensionare lo sbarco dei migranti.  Matteo Salvini godeva, altresì, del sostegno di alcuni media e di alcuni giornalisti i quali, oltre a rivolgergli lodi e “poesie” per il  ritorno al sovranismo, riempivano le proprie pagine di strali razzistici nei confronti dei meridionali, essendosi nel loro animo risvegliato quel sentimento, che sembrava ormai sopito,  campanilistico o meglio razzistico per  il Meridione d’Italia, verso i cosiddetti  “terroni”.  Neanche il massiccio sbarco dei migranti era riuscito a domare il loro risentimento razzistico verso i meridionali? Ma è vero che il terrone è sempre il terrone agli occhi di alcuni settentrionali, i quali in cuor loro ancora dicono : “Questi usurpatori !”.  Ovviamente non si comprende di che cosa.   A rimarcare tale sentimento razzistico erano i titoli,  in prima pagina,  del quotidiano Libero, il cui più tragico e controverso effetto è l’aver arrecato danno solo a Salvini, accendendo nei meridionali un tal risentimento da non poter essere contenuto, sicché è esploso, in tinte forti,  in occasione del suo tour nel Sud Italia.  Nonostante Salvini si proclamasse padre di tutti gli italiani, terroni compresi, Libero Quotidiano, inconsapevolmente, rovinava il suo lavoro teso a compattare gli italiani dalle Alpi alla Sicilia.  Matteo Salvini, nonostante tutto, cresceva sul piano dei consensi e questo lo rendeva sicuro, forte ed invincibile.  Talmente sicuro di sé che, qualche settimana fa, ha sfiduciato il governo, convinto che per il M5S la Lega fosse indispensabile. Sfiduciare per poi ritirare la sfiducia, sicuro che il gioco reggesse.  Ma il “terrone” Conte, acuto e strategico, ha colto la palla al balzo per liberarsi di lui e, conseguentemente, del  clima razzistico che si stava creando, soprattutto nei confronti dei meridionali ritenuti parassiti, ladri che succhiano le mammelle del Nord.  E si, Caro Feltri, i terroni hanno un loro quoziente intelligenza che li porta ad assumere decisioni di rilievo, tuttavia non comandano – ahimè – in quanto il comando rimarrà nelle mani dei poteri forti del Settentrione, che gestiscono l’economia del nostro Paese.  Non vi è dubbio che ai meridionali appartenga la libertà e l’audacia di decidere. Il nostro augurio è che tengano in mano le leve del comando quei meridionali i quali non sono al servizio dei poteri mafiosi, ma si prefiggono di far vivere la democrazia in Italia, che accoglie ogni persona dignitosamente, in quanto posta al centro di ogni programma politico.  Tuttavia, non può dirsi scongiurato il pericolo che si faccia strada nuovamente l’anelito di alcuni nostalgici a riportare in vita il razzismo.  Staremo ad osservare attentamente per evitarne non solo gli insulti, ma soprattutto per ridicolizzarne la miseria umana, di cui sono triste testimonianza.  

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Quelli che NoLo la chiamano QuLo

Una delle cifre distintive della Milano di Sala è quella d’essere estremamente provinciale. Pur atteggiandosi a città dall’afflato internazionale, non riesce a fare a meno di manifestare il suo senso d’inferiorità nei confronti delle capitali estere, e degli anglofoni in generale, utilizzando termini inglesi per definire ciò che potrebbe essere tranquillamente declinato in italiano. Il Comune si è dotato di una “food policy” piuttosto che di una “politica alimentare“, promuove manifestazioni come “Milano food city” al posto di “Milano città del cibo“, gestisce “car” e “bike” “sharing“, invece di noleggiare auto e moto in condivisione, pubblica l’elenco delle “week“ invece che degli “eventi settimanali” dove, per fare un esempio fra tanti, la “settimana della moda” diventa la “fashion week“. Si potrebbe andare avanti a lungo con questo elenco di “vorrei ma non posso“, anzi “non sono“, ma prima di concluderlo pare doveroso citare citare “NoLo“, l’acronimo con il quale un gruppo di cittadini, in buona parte sostenitori di Sala, hanno ribattezzato il tratto iniziale di via Padova e vie limitrofe. Probabilmente anche loro vorrebbero vivere a SoHo, ma non possono e hanno pensato bene di crearsene uno in salsa alla pummarola. Nulla di male, ci mancherebbe altro, ma la toponomastica storica offriva loro tante opportunità di scegliere una denominazione italiana, da rendere difficile comprendere il perché della scelta anglofona. Comunque sia ci si impegnano e, bisogna ammettere che, nel loro piccolo qualche miglioramento sono riusciti ad apportarlo alla zona. A questo punto si potrebbe dire: “contenti loro, contenti tutti“, ma non è proprio così perché, ad opporsi alla loro scelta semantica e a quelle in materia di urbanistica e viabilità sono in molti. Lo scontro fra le due fazioni è stato evidenziato da un post pubblicato nella pagina Facebook Via Padova Viva Social District (“distretto sociale” pareva brutto). In esso sono riprodotte le immagini di alcuni volantini attaccati su muri e cestini della zona, in cui si accusavano i “nolers” di avere causato un aumento dei prezzi di immobili e affitti che costringerà molti ad andarsene lasciando il quartiere popolato solo da “fighetti radicalchic“. Ovviamente si è sviluppata un’accesa discussione all’interno della quale gli autori dell’attacchinaggio sono stati individuati negli appartenenti alla “QuLo Social District – Quasi Loreto – Milano“. E chi sarebbero questi? Nient’altro che gli ideatori di una pagina satirica dove sono pubblicate le tavole “del famoso fumettista Zero-Cacare, ispirato e ambientato nella nostra Qulo“, o l’annuncio di improbabili eventi come il “Pugnetta Pride – La sagra della sega“. Un simpatico modo dei “Qulers” di invitare i loro dirimpettai “Nolers” a rimanere con i piedi per terra, perché quando si sogna di vivere a New York, o a Londra, è sempre un brutto risveglio se al mattino si riaprono gli occhi a Peyton Place.  

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