3 Ottobre 2022

La Milano di Sala è la città più insicura d’Italia

La classifica del Sole 24 Ore sull’indice di criminalità 2022 nei comuni italiani non lascia scampo alla Milano di Sala. Il capoluogo lombardo la città con più furti  ogni 100mila abitanti, è settima per denunce di violenze sessuali, seconda per rapine in pubblica via e terza per associazioni per delinquere. La prima a Commentare i dati è stata  Sardone, eurodeputata e consigliere comunale della Lega a Milano, che in una nota ha scritto: “L’annuale classifica del Sole24Ore sui crimini nelle città italiane riporta, come è spesso è successo negli ultimi anni, Milano in testa alla classifica dei crimini. La nostra città è purtroppo in testa per furti in esercizi commerciali, furti con destrezza ed è seconda per rapine in esercizi commerciali, furti con strappo. E’ inoltre terza per associazione a delinquere e settima per violenze sessuali. La gravità dei reati da strada è sempre più evidente, con furti e aggressioni in continuazione. Solo il sindaco Sala e la sua giunta persistono a negare ciò che è chiaro a tutti. Parlano ancora di percezione e non si rendono conto di una situazione complessiva di insicurezza diffusa, dalle periferie al centro. C’è inoltre un chiaro collegamento tra criminalità per strada e immigrazione clandestina come evidenziato dai dati sui reati e dal numero di stranieri nelle carceri. Continuando a sottovalutare il problema, la sinistra non fa un buon servizio alla città. Servono più divise nelle strade, l’esercito nelle aree più difficili, più controlli sui mezzi pubblici e intorno alle stazioni. E’ il momento di investire in maniera forte sulla sicurezza, sia a livello centrale che locale, e di smetterla di sottovalutare o censurare il problema come fa da anni il sindaco Sala” [the_ad id=”36270″]

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Fontana: su Area B impossibile dialogare con il Comune

“Abbiamo cercato di dialogare con il Comune di Milano almeno per rinviare una scelta che in questo periodo di grave crisi economica renderà ancor più difficile la vita dei cittadini. Ma, incomprensibilmente, non c’è stato nulla da fare”: è quanto scrive su Facebook il presidente della Lombardia Attilio Fontana tornando a criticare le nuove limitazioni al traffico che partiranno domani a Milano. “Domani scattano i divieti per l’accesso nell’Area B di Milano – ha aggiunto Fontana – E diciamo subito, a scanso di equivoci, che Regione Lombardia non c’entra assolutamente niente con questa decisione, che non condividiamo, soprattutto nei tempi e nei modi. Decine di migliaia di macchine e furgoni – ha concluso – non potranno più accedere in città per una decisione presa esclusivamente dall’Amministrazione comunale di centrosinistra”. ANSA

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In 800.000 al villaggio Coldiretti

Ottocentomila persone hanno visitato, nei tre giorni del fine settimana, il Villaggio Coldiretti a Milano a sostegno dell’agricoltura italiana “scesa in piazza per far conoscere i primati del Made in Italy messi a rischio dalla grave crisi energetica che pesa su imprese e famiglie”. E’ il bilancio stilato dalla Coldiretti a conclusione della “più grande festa di popolo mai realizzata” in un centro storico di una città. Quattrocento gli stand tra mercati degli agricoltori, aree del gusto, street food, stalle, agriasili, fattorie didattiche, orti, antichi mestieri, pet therapy, agrichef, laboratori, trattori e nuove tecnologie e workshop, nei quali è stato possibile degustare, apprendere, giocare al fianco di oltre quarantamila agricoltori, nonostante il difficile momento legato al caro bollette e alla guerra in Ucraina. Hanno fatto visita alla manifestazione, incontrando il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, fra i tanti, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, il segretario della Lega Matteo Salvini, il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, il governatore lombardo Attilio Fontana, il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi e l’arcivescovo di Milano Mario Delpini. ANSA

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Meloni a Villaggio Coldiretti tra selfie e assaggi

Ospite della Coldiretti al Villaggio allestito nel parco Sempione a Milano, Giorgia Meloni sabato mattina ha assaggiato una mozzarella e del parmigiano. La leader di Fratelli d’Italia, che ha scelto la platea degli agricoltori per il suo primo intervento pubblico dalle elezioni di domenica scorsa, si è intrattenuta negli stand fermandosi per fare dei selfie. E’ stata applaudita e acclamata da alcuni presenti ‘Giorgia Giorgia’. ANSA

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Due accoltellamenti nelle strade della movida

E’ il bilancio di un’aggressione avvenuta sbato notte all’esterno di una discoteca in viale Monte Grappa, in una delle vie della movida. La polizia è intervenuta poco dopo le 4. Il 22enne italiano, accoltellato al petto, è stato intubato e trasportato all’ospedale San Raffaele. Le sue condizioni hanno costretto i medici a due interventi chirurgici. A poca distanza i paramedici hanno trovato un altro uomo, anche lui accoltellato, portato a Niguarda in gravi condizioni. Dalla prima ricostruzione della polizia sembra che il 22enne sia stato ferito da un gruppo di giovani che stava importunando i passanti. ANSA

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Fontana: Con Moratti rapporto incrinato ma ascolterò il centrodestra

La corsa per la Lombardia, al voto nei primi mesi del 2023, agita il centrodestra, con i rapporti tra il governatore uscente Attilio Fontana e la vicepresidente Letizia Moratti che si fanno incandescenti. “Ho evidenziato alla vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti, in maniera chiara e inequivocabile, che il nostro rapporto fiduciario, sul piano del posizionamento politico, si è incrinato”: lo ha sottolineato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, aggiungendo che prenderà “una decisione definitiva dopo un confronto con i leader del centrodestra”. “Ho incontrato il presidente Attilio Fontana al quale ho confermato la coerente disponibilità offerta al centrodestra” di essere candidata presidente della Lombardia. Letizia Moratti lo ha spiegato in una nota, aggiungendo di aspettare una decisione del centrodestra. “Resto in fiduciosa attesa che si esprimano definitivamente in merito i leader nazionali del centrodestra – ha aggiunto – dopo la formazione del nuovo Governo, che in questo momento è la priorità assoluta del nostro Paese”. Ad accendere la miccia è stata l’assessore al Welfare, chiamata a ricoprirre questo ruolo nel periodo più difficile del Covid: “Sono stata chiamata dal presidente Fontana e ho accettato per responsabilità e amore per la mia regione, con l’impegno parallelo di un passaggio di testimone a fine legislatura – ha detto intervistata su Rai Tre da Marco Damilano – Ho lavorato e lavoro coerentemente a quell’impegno ma coerentemente a quelle indicazioni ho costruito anche una rete civica”. Parole a cui Fontana ha prontamente risposto chiedendo alla sua vice “un chiarimento netto e definitivo”, perchè “una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare: con noi o contro di noi”. I rapporti tra i due sembrano dunque essere arrivati ai minimi termini. Non è la prima volta che l’ex presidente della Rai e sindaco di Milano si dice pronta a scendere in campo per la Lombardia: “La mia non è un’autocandidatura ma una disponibilità”, precisa ribadendo il suo no a eventuali incarichi ministeriali. “Sarei onorata ma non accetterei. Penso di poter dare un maggior valore aggiunto qui nella mia regione – afferma – Spero di poter contribuire a un posizionamento della mia regione, che è anche motore del Paese dal punto di vista economico e di innovazione. Aiutare la Lombardia vuol dire servire il Paese. Credo da parte mia sia più corrente continuare”. I giorni passano e lo stallo continua. “Ho detto in maniera leale e coerente che aspetto una decisione dal centrodestra che penso debba essere definitiva, naturalmente dopo la formazione dell’esecutivo”, ribadisce Moratti, che per la prima volta però esce allo scoperto, rivelando di avere un suo progetto in mano. “Ho lavorato anche a una rete civica che ho costruito ascoltando diversi mondi, dall’industria al terzo settore, per costruire un programma”, sottolinea. Quasi un ultimatum, che fa scattare la reazione del governatore Fontana. “Contrariamente a quanto da lei affermato, non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato – ribatte il governatore lombardo -. È una prerogativa dei partiti, allora come oggi. Non era né allora né oggi nella mia disponibilità. Come tutti sanno non sono cariche ereditarie. Quindi non è molto chiaro quale spirito di servizio invochi se la condizione era quella di essere nominata vicepresidente e anche candidata presidente. Non mi è chiaro dove sia il senso di responsabilità”. Fontana si dice inoltre sorpreso “che Letizia Moratti non dichiari di aver votato domenica per il centrodestra”, dal momento che interpellata al riguardo dal giornalista Damilano la vicepresidente lombarda si sia limitata a dire che “ha votato perché è un dovere”. Il tempo del fair play sembra dunque finito Qualcuno, avverte Moratti, è già pronto a riservarle il proprio appoggio: “C’è stato chi me lo ha chiesto (di candidarmi ndr) ma, per riservatezza istituzionale, fino a che il centrodestra non chiarirà la sua posizione non dirò chi”. La Lega, che nei giorni scorsi ha ribadito con il segretario Matteo Salvini il sostegno a Fontana, tira dritto. “C’è stupore e sconcerto per un assessore come Letizia Moratti che ha lavorato e sta lavorando in una giunta di centrodestra, ma che da mesi annuncia di volersi candidare con altri partiti, appoggiata magari anche dalla sinistra. Con coerenza, ne tragga subito le conseguenze – commenta Fabrizio Cecchetti, coordinatore lombardo della Lega – Con tutte le sfide che attendono la Regione Lombardia nei prossimi mesi, non abbiamo tempo da perdere con dubbi, polemiche o ambizioni personali. Avanti con Attilio Fontana e la sua squadra, premiata da oltre il 50% dei voti anche domenica scorsa. Se qualcuno ha cambiato idea o squadra si faccia da parte”.

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