5 Settembre 2020

Coronavirus: 23.409 tamponi, 388 nuovi casi e un decesso

Aumentano guariti e dimessi (+134), e zero contagi a Sondrio. A fronte di 23.409 tamponi effettuati sono 388 i nuovi positivi riscontrati. Il rapporto tra il numero dei nuovi tamponi e i positivi riscontrati è pari all’1,65%. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I dati di oggi: i tamponi effettuati: 23.409, totale complessivo: 1.694.925 i nuovi casi positivi: 388 (di cui 65 ‘debolmente positivi’ e 18 a seguito di test sierologico) i guariti/dimessi totale complessivo: 76.708 (+134), di cui 1.316 dimessi e 75.392 guariti in terapia intensiva: 23 (-3) i ricoverati non in terapia intensiva: 245 (+1) i decessi, totale complessivo: 16.877 (+1) I nuovi casi per provincia: Milano: 184, di cui 112 a Milano città; Bergamo: 28; Brescia: 36; Como: 15; Cremona: 11; Lecco: 7; Lodi: 2; Mantova: 29; Monza e Brianza: 23; Pavia: 6; Sondrio: 0; Varese: 21.

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Anp: i dieci nodi da sciogliere sulla scuola

Anp: i dieci nodi da sciogliere sulla scuola. In vista dell’apertura totale delle scuole sempre più imminente, l’associazione nazionale presidi ha stilato un decalogo per il ministro Azzolina, uno di quelli all’apparenza più in difficoltà in questo momento. Ecco la lettera della Anp con i dieci nodi da sciogliere sulla scuola: On. Ministra, numerosi iscritti hanno segnalato l’opportunità di chiarire i seguenti aspetti problematici – di cui Ella è certamente a conoscenza – di indubbia rilevanza in vista della ripresa delle lezioni in presenza: 1) Gestione dei lavoratori fragili. Al momento vi è una lacuna normativa che riguarda, da un lato, la gestione dell’assenza di chi non può lavorare né in presenza né a distanza (è il caso dei collaboratori scolastici); dall’altro, la gestione di chi non può lavorare in presenza ma potrebbe farlo a distanza (è il caso del personale tecnico, amministrativo e docente). 2) Smart working del personale ATA. L’entrata in vigore dell’art. 32, comma 4, del DL 104/2020 ha fatto venir meno – per le sole istituzioni scolastiche – il regime emergenziale e derogatorio dello smart working. Sarebbe opportuno chiarire come questa disposizione sia coniugabile con le seguenti eventualità: a) qualora, tra il personale delle segreterie, vi siano lavoratori fragili – impossibilitati dunque a rendere la propria prestazione in presenza – ma che potrebbero svolgerla in modalità agile; b) qualora gli uffici vengano posti in quarantena mentre altri plessi continuano a funzionare regolarmente; c) qualora sia disposta la chiusura per l’intera scuola. Tale chiarimento permetterebbe di provvedere alle eventuali nomine dei supplenti e ai procedimenti che fanno capo alle segreterie nonché di individuare le modalità operative di cui le scuole potrebbero avvalersi. 3) Lavoro a distanza del personale docente. Ci si chiede come gestire il personale docente fragile che potrebbe lavorare a distanza nelle scuole del primo ciclo (dove non si prevede DDI a meno di chiusure e lockdown) e come attuare la DDI nelle scuole secondarie di secondo grado, posta la perdurante assenza di regolamentazione contrattuale del lavoro a distanza dei docenti pur prevista dall’art. 2, comma 3-ter, del DL 22/2020 e dal Protocollo dello scorso 6 agosto. 4) Tempi ed entità dell’organico Covid. Alcuni USR lo hanno in parte comunicato, mentre altri non lo hanno ancora fatto. Mancano certezza sui dati e celerità nelle nomine, mentre i dirigenti sono chiamati adesso a fornire risposte alle famiglie e agli Enti locali – per i servizi di loro competenza (mensa, trasporti…) – sull’organizzazione adottata che dipende, molto spesso, proprio dalla disponibilità di questo organico. 5) Sostituzioni del personale assente. L’art. 13, comma 14, dell’O.M. 60 pone un generale divieto di sostituzione, fin dal primo giorno, del solo personale docente. Pertanto, per il personale ATA continuano a dispiegare effetto le regole ordinarie che, ad esempio, nel caso dei collaboratori scolastici – da sempre indispensabili per il funzionamento delle istituzioni scolastiche ma quest’anno addirittura nevralgici – impongono di non procedere a sostituzione nei primi 7 giorni di assenza (art. 1, comma 332, legge 190/2014). L’art. 32, comma 3, del DL 104/2020, invece, dispone che l’organico COVID (sia docenti che ATA) possa essere sostituito sin dal primo giorno di assenza. Stante l’attuale situazione emergenziale, sarebbe quanto mai auspicabile che anche per tutto il personale non COVID potesse applicarsi la medesima disciplina del DL 104/2020 al fine di consentire alle scuole di sostituire prontamente il personale assente. 6) Immissioni in ruolo dei vincitori del concorso per DSGA. Il concorso non si è ancora concluso in molte regioni per cui le immissioni in ruolo annunciate (pari a 1985, a fronte di una disponibilità di posti pari a 3378 unità) non sono avvenute a partire dal 1° settembre. Tale situazione determina gravi disfunzionalità in molte scuole, dato il ruolo strategico svolto dal DSGA nella gestione del restante personale ATA e nella attività negoziale, due profili chiave per la ripartenza in sicurezza. 7) Studenti fragili. Ad oggi non è ancora intervenuta l’ordinanza prevista dall’art. 2, comma 1, lett. d-bis del DL 22/2020 e, pertanto, l’unica via praticabile – per tutelare quegli studenti la cui salute sarebbe posta a rischio dalla frequenza in presenza delle lezioni – sembra essere l’istruzione domiciliare. 8) Utilizzo della mascherina da parte degli alunni. Le indicazioni del CTS ne impongono l’utilizzo dai 6 anni e lo escludono nel segmento 0-6: occorre chiarire cosa fare nel caso di bambini che, pur frequentando la scuola dell’infanzia, abbiano già compiuto 6 anni (quindi sarebbero soggetti all’uso della mascherina) e, per converso, cosa fare nel caso di alunni che, pur frequentando la scuola primaria, non abbiano compiuto 6 anni (e quindi non sarebbero soggetti all’uso della mascherina). 9) Certificato medico per la riammissione a scuola degli studenti dopo sospetto o conferma contagio e, in generale, dopo una malattia. Secondo il Decreto Ministeriale 80/2020, nella scuola dell’infanzia, dopo un’assenza per malattia superiore a 3 giorni “la riammissione a Scuola sarà consentita previa presentazione della idonea certificazione del Pediatra di libera scelta/medico di medicina generale attestante l’assenza di malattie infettive o diffusive e l’idoneità al reinserimento nella comunità scolastica”. Nulla è previsto per gli altri ordini di scuola. È opportuno che le istituzioni scolastiche sappiano per tempo come comportarsi. 10) Pasto domestico. La questione non viene affrontata in nessuno dei documenti elaborati in vista della ripartenza della scuola. Ci si chiede se il pasto domestico risulti compatibile con l’esigenza di garantire la salute e la sicurezza dei bambini e dei lavoratori della scuola e se debbano essere adottate apposite prescrizioni, nel momento in cui lo si consenta. Le chiedo pertanto di voler intervenire affinché siano fornite le indicazioni necessarie per quella ripresa delle lezioni in presenza che costituisce una assoluta priorità per il Paese: mai come oggi la scuola è stata al centro dell’interesse collettivo. Cordiali saluti. Il Presidente Nazionale ANP Antonello Giannell

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Sollazzo (Misto): “Sul tribunale dei brevetti ricordiamoci l’EMA”

Sollazzo (Misto): “Sul tribunale dei brevetti ricordiamoci l’EMA”. Il richiamo del consigliere comunale del gruppo Misto Simone Sollazzo ai colleghi amministratori dimostra che non tutti hanno dimenticato la sfida persa forse più per mancanza di valore che di fortuna. Dagli errori commessi in quella circostanza si può trarre una lezione per imboccare la strada che porti a Milano un valore aggiunto e un ulteriore stimolo per uscire dall’attuale crisi: “E’ una notizia positiva e non possiamo che ritenerci soddisfatti , ma è solo il turno preliminare di una sfida ancora lunga. E memori di una finale persa all’ultimo secondo contro Amsterdam per EMA , diventano necessarie tre cose fondamentali : prudenza, impegno nella preparazione del dossier e un pizzico di scaramanzia che ci contraddistingue a volte come popolo – ha scritto in una nota il Consigliere del Gruppo Misto Simone Sollazzo a seguito della conferma della Candidatura della città di Milano come sede del Tribunale Europeo dei Brevetti – Certamente fa piacere per una volta tanto assistere ad un unità di intenti fra istituzioni e colori politici differenti per un obiettivo assolutamente vantaggioso anche se meno modaiolo di una Olimpiade o altri grandi eventi.  Probabilmente anche i nostri appelli non sono rimasti inascoltati ed è un dato che lascerebbe ben sperare per una ipotesi di rinnovato dialogo fra Parlamento e territori. Manteniamo questa linea e che ognuno faccia la sua parte.  Noi esponenti locali non ci tiriamo sicuramente indietro”.

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In Duomo il Requiem di Verdi in memoria dei morti di covid

Un tributo ai morti perché non si può e non si deve dimenticare, ma anche un invito ad andare avanti e ricominciare: ha voluto essere questo la Messa da Requiem eseguita questa sera nel duomo di Milano dal coro e dall’orchestra della Scala dirette – a organico pieno per la prima volta dall’esordio della pandemia di Covid a fine febbraio – dal direttore musicale Riccardo Chailly, che così inaugura una fitta stagione di impegni. Anche per questo ha deciso di essere presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che prima di un altro Requiem – quello di Donizetti eseguito al cimitero di Bergamo lo scorso 28 giugno – aveva esortato proprio a riflettere sugli errori compiuti ma anche a ricominciare. Della sua “parola sapiente, incoraggiante, capace di creare consenso” lo ha ringraziato l’arcivescovo Mario Delpini convinto che in momenti così difficili, in una terra che ha avuto ‘le sue ferite, i suoi troppi morti, i troppi malati” e che ha conosciuto “le umiliazioni dell’impotenza” e anche “le meschinità delle beghe, le banalità dei discorsi, le contrapposizioni pretestuose” serva “una alleanza, una coralità per affrontare insieme le sfide e le lacrime di questo tempo”. Una alleanza che si è tradotta anche nell’unione di due simboli di Milano, il Duomo e la Scala. ANSA

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De Corato (FdI): proposta di legge per obbligo casco sui monopattini

“Anche il Codacons, da sempre promotore della mobilità alternativa e della creazione di isole pedonali, si è accorto che qualcosa a Milano non funziona“. Afferma così l’ex vice Sindaco di Milano ed assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato in merito al secondo esposto depositato presso la Procura della Repubblica dal Codacons, “affinché venga presa in considerazione la responsabilità del Comune di Milano sui numerosi incidenti stradali che negli ultimi mesi hanno coinvolto monopattini elettrici in città“. “Per la seconda volta – aggiunge De Corato – con questa segnalazione, il Codacons ha supportato, indirettamente, quanto continuo a ripetere da tempo sulla necessita di regolamentare l’utilizzo di questi mezzi e sulla loro incidentalità. Serve dotarli di targhe e serve l’obbligo del casco e dell’assicurazione. Dopo quello sulla pista ciclabile, ora il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha presentato un altro esposto per i monopattini, sottolineando la poca attenzione del Comune di Milano. Nel documento scrive: strade inadatte, piste ciclabili pericolose, assenza di obbligo di casco protettivo per i maggiori di 18 anni che utilizzano i monopattini, sono tutte misure che rischiano di provocare moltissimi incidenti. Di fatto il Codacons ha chiesto di verificare la responsabilità al Comune per i numerosi sinistri con questi mezzi che sono avvenuti dal 1° giugno ad oggi in città, 106 secondo Areu. L’ultimo stanotte in piazza Papa Giovanni XXIII, dove sono dovuti intervenire i soccorsi per un incidente che ha coinvolto due ragazzi a bordo dello stesso monopattino. Uno dei due, una 17enne senza casco, è stata trasportata in codice giallo al Fatebenefratelli con un trauma cranico“. “In questi mesi, come dimostra questo ultimo avvenimento, ne abbiamo viste di tutti i colori sui monopattini: trasporto di più persone, velocità folli sui marciapiedi e sulle strisce pedonali, strade percorse in contromano ed addirittura persone disabili in carrozzina trainate. Porterò, a breve, in Giunta un PDL da presentare alla Camera perché venga previsto l’obbligo del casco per chi va in monopattino elettrico. Non si capisce – conclude De Corato – il motivo per cui se sei minorenne lo devi avere, mentre dopo i 18 anni no. Forse perché credono che la testa il giorno della maturità diventi più resistente agli urti?”

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In mostra le opere di Loris Cecchini al Museo del Novecento

In occasione di MIART e dell’Art Week 2020 promossa dal Comune di Milano, il Museo del Novecento presenta INVITO 2020, la mostra dedicata all’artista vincitore del Premio ACACIA – Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana, che per il quinto anno trova sede nelle sale del museo, consolidando la collaborazione tra realtà pubblica e privata, con l’obiettivo comune di conservare e approfondire lo studio delle più recenti sperimentazioni artistiche. La mostra verrà inaugurata l’8 settembre e rimarrà allestita fino al 31 gennaio 2021. L’edizione del 2020, la diciassettesima, vede protagonista Loris Cecchini, uno degli artisti italiani più affermati a livello internazionale, con le opere Waterbones (177) e Aeolian Landforms (Dahkla 137C), del 2020, che grazie alla generosità di ACACIA entrano a far parte della collezione del museo. Il lavoro recente di Loris Cecchini trae linfa dalla meditazione sul concetto di “organismo”: un sistema in continua evoluzione che si auto-genera, costruendo la propria crescita a partire da un modulo, come avviene in architettura o nell’analisi del linguaggio. L’immaginario dell’artista è veicolato da una sottile ricerca sui materiali, dalle gomme alle plastiche ai metalli. L’installazione Waterbones (177) fa parte di una serie di opere realizzate a partire dal 2009 nelle quali l’artista si concentra sullo studio e sull’indagine della struttura profonda della materia. Letteralmente “ossa di acqua”, l’opera è costituita da moduli di acciaio inox che possono essere assemblati gli uni con gli altri in molteplici varianti. In questo modo la materia assume una doppia valenza: è solida come una struttura ossea, ma allo stesso tempo è fluida e modellabile come un flusso d’acqua. I soggetti che compaiono nel lavoro di Loris Cecchini includono collages multipli e modelli architettonici dettagliati, roulotte e case sugli alberi reinventate, spazi strutturalmente distorti e superfici prismatiche e trasparenti. L’opera di Loris Cecchini si unisce a quelle di Mario Airò, Rosa Barba, Rossella Biscotti, Monica Bonvicini, Gianni Caravaggio, Maurizio Cattelan, Roberto Cuoghi, Rä di Martino, Lara Favaretto, Linda Fregni Nagler, Francesco Gennari, Sabrina Mezzaqui, Marzia Migliora, Adrian Paci, Paola Pivi, Luca Trevisani, Grazia Toderi, Tatiana Trouvé, Marcella Vanzo, Nico Vascellari, Francesco Vezzoli, donate al Museo del Novecento dall’Associazione ACACIA. LORIS CECCHINI Nato a Milano nel 1969, ha studiato pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente vive e lavora a Milano. Ha esposto il suo lavoro in mostre personali  allestite in prestigiosi musei, tra cui Palais de Tokyo a Parigi, Musée d’Art Moderne et Contemporain di Saint-Étienne Métropole, MoMA PS1 a New York, Shanghai Duolun MoMA di Shanghai, Centro Galego de Arte Contemporánea a Santiago di  Compostela, Kunstverein di Heidelberg, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato, Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano. Cecchini ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra cui la 56°, la 51° e la 49° Biennale di Venezia, la 6° e la 9° Biennale di Shanghai, la 15° e 13° Quadriennale di Roma, la Biennale di Taiwan a Taipei, la Biennale di Valencia in Spagna, la 12° Biennale Internazionale di Scultura di Carrara, il Ludwig Museum a Colonia, Palazzo Fortuny a Venezia, Macro Future a Roma. Numerose sono anche le sue installazioni permanenti e site-specific, in particolare a Villa Celle a Pistoia e nel cortile di Palazzo Strozzi a Firenze, alla Fondazione Boghossian di Bruxelles e per il Cleveland Clinic’s Arts & Medicine Institute negli Stati Uniti, a Les Terrasses Du Port di Marsiglia e recentemente sulla facciata della biblioteca Lazzerini di Prato, oltre che nel The Tata Innovation Center di New York.

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