6 Agosto 2019

Atm e il boom delle carte contactless

Atm e il boom delle carte contactless. E’ partito il nuovo sistema tariffario integrato STIBM che in poco più di 15 giorni ha già rivoluzionato le modalità di viaggio dei passeggeri che possono utilizzare un solo biglietto su tutti i mezzi, per quante volte vogliono, nei limiti di tempi consentiti dal titolo di viaggio scelto. In totale sono 3.300.000 i biglietti singoli venduti Mi1-Mi3, quella valida tra Milano e l’area della Grande Milano, in linea con il venduto dello scorso anno. Altro dato interessante riguarda l’utilizzo delle carte contactless: nei primi 15 giorni di STIBM le convalide con carta bancarie sono state 400.000, contro i 140.000 dello scorso anno. La risposta più importante tra le novità introdotte dal nuovo sistema è arrivata dai trigiornalieri, con 27.000 biglietti venduti nelle prime due settimane. In pole position tra le agevolazioni introdotte, vi è sicuramente l’abbonamento per chi ha un ISEE inferiore a 6000 euro: 10.000 persone si sono recate al Point di Duomo 2 per fare domanda. Si ricorda che si tratta di un’agevolazione che non ha limiti di tempo o scadenze. Per il seguito ottenuto, l’Azienda ha assunto alcuni provvedimenti ad hoc con lo scopo di smaltire più velocemente il forte afflusso di persone: oltre ad un Atm Point dedicato, sono stati messi in campo 40 addetti, di cui 16 sportellisti, ed è stato istituito un servizio di prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 12.00, nei pressi dei tornelli di Duomo M3. In seconda posizione tra le agevolazioni previste vi è l’abbonamento “off peak” (over 65 o pensionati over 60 residenti a Milano) con quasi 7.000 mensili e annuali emessi dal 15 al 31 luglio; non si tratta di una novità, ma si conferma un tipo abbonamento molto gradito dai milanesi più agés. Per dare massima diffusione a questa importante novità per il trasporto pubblico che coinvolge tutta la Città Metropolitana, Atm ha aggiornato e distribuito oltre 60.000 mappe della rete e quasi 300.000 tra brochure e volantini informativi. Si ricorda infine che i vecchi titoli di viaggio sono validi fino al 12 ottobre 2019 e che gli abbonamenti annuali possono essere utilizzati fino alla loro naturale scadenza.

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Negli ultimi 40 anni migliorata di molto l’aria nella Pianura Padana

Negli ultimi quarant’anni l’atmosfera in Italia è diventata più limpida, e l’aria può considerarsi “più pulita“: queste le conclusioni a cui sono giunti un gruppo di ricercatori del Dipartimento di scienze e politiche ambientali dell’Università degli Studi di Milano e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), pubblicate di recente su Atmospheric Environment. I ricercatori della Statale e del Cnr-Isac hanno utilizzato i dati di una variabile meteorologica che non era mai stata studiata in modo esaustivo in Italia, cioè la visibilità orizzontale in atmosfera, molto condizionata dal livello di inquinamento atmosferico. La visibilità orizzontale è importante in diversi ambiti tra cui quello del traffico aereo, tanto da venire monitorata continuamente da molti decenni in tutte le stazioni del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare, dove un operatore addestrato valuta, mediante una serie di riferimenti, quale è la massima distanza alla quale un oggetto risulta visibile. Nella ricerca viene discussa l’evoluzione della frequenza delle giornate con “atmosfera limpida” (ovvero con visibilità superiore a 10 e a 20 km) in varie aree del territorio italiano nel periodo 1951-2017. Questa frequenza è cambiata fortemente in tutte le aree considerate e i cambiamenti più grandi si sono avuti nelle aree più inquinate del Paese tanto che, in zone come il bacino padano, la frequenza dei giorni con visibilità sopra i 10 o i 20 km è più che raddoppiata negli ultimi 40 anni. In Italia, così come negli altri Paesi più sviluppati, le emissioni di sostanze inquinanti sono fortemente cambiate negli ultimi decenni e, a una rapida crescita delle emissioni negli anni ’60 e ’70, dovuta al tumultuoso sviluppo economico di questo periodo, ha infatti fatto seguito un’altrettanta rapida decrescita dovuta ad una serie di norme emanate per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle nostre città. “Le analisi effettuate hanno quindi messo in evidenza in modo molto efficace il grande successo che si è avuto in Italia sul fronte della lotta all’inquinamento atmosferico -, commenta Maurizio Maugeri, docente di Fisica dell’atmosfera all’Università di Milano – Tuttavia, non dobbiamo scordare che si può e si deve fare ancora di più per completare il percorso di risanamento che i dati di visibilità in atmosfera documentano in modo così efficace“.  

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Egiziano accoltellato a morte in viale Monza

Un egiziano di 30 anni è stato ucciso a coltellate nella notte di ieri. Il cadavere è stato rinvenuto sul pianerottolo di un palazzo di viale Monza 101 e sembra sia giunto li trascinandosi fuori da un appartamento. Sul posto, alle 4.30, sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno potuto solo constatare il decesso e gli agenti della Polizia di Stato che ora conducono le indagini. Sono in corso i rilievi della Polizia Scientifica e degli investigatori della Omicidi. Secondo quanto trapelato l’umo, accoltellato a morte, sarebbe stato colpito da più fendenti, uno dei quali fatale. L’ipotesi più accreditata – sembra inutile scriverlo – è quella dell’omicidio. Si chiamava Milad Sheker Camel Gerges, l’egiziano ucciso ed era in regola con il permesso di soggiorno e incensurato I poliziotti stanno cercando di accertare se l’omicida si una delle persone (tutte straniere) che vivevano nello stesso appartamento. Alla base dell’aggressione c’è stata una lite scoppiata in piena notte, con forti rumori e urla, che ha spinto i vicini a chiamare le forze dell’ordine. Sul corpo dell’uomo erano presenti i segni di tre fendenti inferti nella parte alta del torace, intorno al collo con un coltello presumibilmente trovato in casa. ANSA  

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Case popolari: il Tar dà ragione per la terza volta al sindaco di Sesto

Case popolari: il Tar dà ragione per la terza volta al sindaco di Sesto. Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso presentato da un cittadino cingalese che chiedeva di essere reinserito nella graduatoria per l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale pubblica. I giudici amministrativi hanno accolto pienamente le argomentazioni contenute nella memoria difensiva del Comune di Sesto San Giovanni. Si tratta del terzo caso analogo in cui il Tar si esprime a favore al Comune, dopo i precedenti di gennaio e maggio con protagonisti rispettivamente una cittadina ecuadoriana e un cittadino marocchino. Anche a proposito di quest’ultimo caso non c’è stata nessuna condotta discriminatoria da parte del Comune nei confronti del diretto interessato. Il Tar ha specificato che la certificazione depositata per attestare la non proprietà di immobili nel paese d’origine è risultata non sufficiente e riferita soltanto a una provincia (o addirittura a un semplice distretto) dello Sri Lanka; inoltre, l’affermazione da parte del cittadino che ha fatto ricorso contro il Comune, per cui nella repubblica di Sri Lanka non sarebbe riconosciuta la proprietà edilizia privata, non ha trovato nessun riscontro. Il ricorso, oltre a essere stato dichiarato infondato, è stato dichiarato anche inammissibile perché, come rilevato dall’Amministrazione comunale, non è stato notificato nel termine di legge ad almeno uno dei contro interessati, ovvero ai soggetti la cui domanda è risultata collocata in graduatoria in posizione successiva a quella del ricorrente. “Per la terza volta il Tar ci dà ragione e ciò testimonia che applichiamo la legge in modo regolare, senza alcuna discriminazione né corsia preferenziale verso qualcuno. In questo modo – commenta Roberto Di Stefano, sindaco di Sesto San Giovanni – tuteliamo, come già detto dal Tar, sia i cittadini italiani sia gli stranieri in regola coi documenti: le leggi vanno rispettate da tutti, altrimenti finiremmo per penalizzare e discriminare le persone in difficoltà che presentano tutti i documenti sulle loro proprietà. La sinistra non fa altro che attaccarci sulle modalità di assegnazione delle case popolari, gridando al razzismo, ma il risultato è chiaro ed è anche certificato dai giudici: il Pd evidentemente sta dalla parte di chi non rispetta la legge, al contrario nostro. Niente più niente meno. E proseguiremo su questa strada per aiutare chi rispetta le regole e si trova davvero in difficoltà”.  

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Inaugurata la Stazione di Rogoredo rinnovata e la nuova caserma della Polizia

È stato inaugurato ieri mattina il nuovo posto di Polizia Ferroviaria della stazione di Rogoredo, alla presenza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, del Capo della Polizia Franco Gabrielli e del Questore Sergio Bracco. L’inaugurazione è avvenuta in occasione della presentazione dell’hub ferroviario dopo gli interventi di riqualificazione e potenziamento. “La stazione Polfer di Milano Rogoredo è stata inaugurata a giugno con 19 uomini: è un punto di partenza, non di arrivo” ha dichiarato il Ministro degli Interni, per poi sottolineare il calo dei “delitti in ambito ferroviario a livello regionale  è – ha spiegato – del 32%: furti di rame meno 58%, aggressioni fisiche ai danni del personale ferroviario meno 13%, danneggiamenti meno 35%. – concludendo – Quindi vuol dire che un po’ di fermezza fa vedere i suoi risultati“. Da parte loro le hanno Fs potenziato la stazione di Rogoredo, il terzo Hub di Milano per importanza, in concomitanza con la chiusura per manutenzione dell’Aeroporto di Linate e in vista dei giochi olimpici invernali del 2026. Lo ha spiegato l’amministratore delegato Gianfranco Battisti che ha inaugurato il nuovo scalo affiancato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e dal vicepresidente del consiglio e ministro degli interni Matteo Salvini. “Nella stazione a Sud di Milano fermano ora 14 Frecciarossa in più su un totale di 104 che collegano la Città con Roma, per intercettare parte dei 100mila passeggeri in fuga da Linate. Da 36 le fermate dei supertreni sono diventate 50 e – ha spiegato Battisti – a fine anno saranno 60“. Nell’Hub di Rogoredo sono state potenziate le biglietterie, aperte dalle 6 alle 21.30 e il parcheggio Metropark, con 189 posti disponibili. Installate anche 186 nuove telecamere di sorveglianza con un nuovo presidio di Polizia Ferroviaria da 200 metri quadri, operativo dallo scorso 3 giugno.    

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Salvini a Rogoredo. Majorino: politicamente è un ciarlatano. De Chirico: inasprire le pene per chi spaccia

“Salvini è, politicamente, un ciarlatano“. E’ il severo giudizio emesso dall’ex Assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino, nei confronti del Ministro degli Interni, “Da un anno spiega che farà interventi significativi per rafforzare le forze dell’ordine a Milano e non lo fa. – accusa Majorino –  A Rogoredo grazie a collaborazione tra Regione, Comune e terzo settore si è recuperato tempo perduto sul piano sociosanitario e grazie alle azioni del Comune è migliorata la gestione del territorio. Ma non possiamo non dirci la verità: serve un’azione repressiva molto più imponente“.Lo dichiara Pierfrancesco Majorino, europarlamentare Pd ed ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano. “E su questo terreno, lo dico anche dopo aver fatto un sopralluogo privatamente venerdi 26 luglio, siamo di fronte a enormi passi avanti da compiere – prosegue -. Affermo tutto ciò consapevole del lavoro importante delle forze dell’ordine che però – conclude – evidentemente vanno sostenute dal Ministero in modo molto più significativo“. Il Consigliere Comunale Alessandro De Chirico, si mostra invece allineato con il pensiero del Ministro degli interni “Anch’io, come il Ministro Salvini, penso che arresto e detenzione siano il migliore deterrente sia contro il narcotraffico che contro lo spaccio di modiche quantità di droga. A patto però che le pene siano certe“. Inasprimento che auspica giunga con l’approvazione del Decreto Sicurezza. L’azzurro è però critico su un’altra questione e spiega “da quando sono aperti i negozi di cannabis light i dati ci dicono che hanno fatto perdere alle mafie introiti per una cifra che va dai 90 ai 170 milioni di euro, eppure il ministro Salvini ha più volte dichiarato di volerli chiudere”, concludendo “Ben venga la lotta senza quartiere alla droga e di conseguenza alle mafie, ma per farlo serve una forte volontà politica, almeno pari a quella chi cerca di uscire dal tunnel oscuro delle dipendenze“.  

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