8 Gennaio 2020

Fabbrica del Vapore, De Chirico: sgomberare il Tempio del futuro perduto

“Continua l’operazione simpatia del collettivo Tempio del futuro perduto che – spiega Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia – dopo aver regalato le brioches ai milanesi fermi al semaforo del cimitero monumentale, hanno allestito un “Muro della gentilezza” dove i milanesi possono portare vestiti dismessi da lasciare in dono a chi ne ha più bisogno“. “Peccato – prosegue l’azzurro – che il collettivo occupi da quasi tre anni gli spazi della Fabbrica del Vapore di proprietà comunale per cui ho chiesto più volte, invano, lo sgombero immediato. Quei luoghi devono essere rimessi a bando quanto prima di modo che possa nascere qualcosa di utile e soprattutto di legale. Presto sapremo quando il tema del Leonkavallo e degli altri centri sociali verrà affrontato in Consiglio comunale per sapere come procede la trattativa portata avanti in gran segreto dal sindaco Sala con la parte più estremista della città che sostiene la sua maggioranza”. “Nel frattempo – conclude De Chirico –  suggerisco ai milanesi perbene di non lasciarsi abbindolare da queste iniziative di solidarietà che hanno il solo scopo di raccogliere il favore dell’opinione pubblica per accreditarsi a Palazzo Marino. C’è bisogno di vestiti caldi e di pensare al prossimo in difficoltà, ma per farlo ci sono tante ONLUS, fondazioni e associazioni regolarmente registrate che si prodigano quotidianamente”.  

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Milano ricorda gli agenti vittime dei brigatisti in via Schievano

Milano ha ricordato oggi Rocco Santoro, Antonio Cestari e Michele Tatulli, i tre poliziotti uccisi 40 anni fa in un agguato delle Brigate Rosse.  A rendere omaggio alle vittime nel luogo dell’agguato, in via Schievano, il questore del capoluogo lombardo, Sergio Bracco, l’assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato e gli studenti dell’Istituto Gramsci dove quel giorno i poliziotti avrebbero dovuto fare vigilanza. Gli omicidi furono rivendicati dalla Colonna Walter Alasia con centinaia di volantini con la scritta: “Benvenuto al Generale Dalla Chiesa!“. Poco prima il generale era stato nominato a capo della divisione Pastrengo dei carabinieri, con competenza su Milano e su tutta l’Alta Italia. ANSA  

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Sciopero Orsa: sindacati soddisfatti per le adesioni

Sciopero Orsa: sindacati soddisfatti per le adesioni. L’Orsa, tra i sindacati più agguerriti del panorama attuale, ha rilasciato il seguente commento allo sciopero di oggi seguito ad altri che avevano suscitato le ire dell’azienda per un altro sciopero: I ferrovieri di Trenord, con l’alta adesione allo sciopero odierno, stanno dimostrando all’azienda che i problemi esistono e sono sentiti da tutti i lavoratori. Trenord, e tutto il suo management, deve prendere atto che vanno affrontate e risolte le varie problematiche denunciate dalla segreteria regionale ORSA Ferrovie che rappresenta centinaia e centinaia di lavoratori ed ha il polso della situazione all’interno della società lombarda. L’azienda Trenord, e tutti i suoi dirigenti, deve iniziare a rispettare il contratto di lavoro e gli accordi sindacali siglati in questi anni così come non può continuare a rimandare il rinnovo di un contratto scaduto 5 anni fa.  I lavoratori di Trenord stanno scioperando per il proprio FUTURO I lavoratori di Trenord rivendicano, come già fatto negli ultimi 4 anni scioperi, il miglioramento della propria vita lavorativa, sia in termini normativi che economici, al pari del perfezionamento del servizio ferroviario che in Lombardia deve essere eccellente. I lavoratori di Trenord pretendono il rispetto delle leggi e della costituzione che costantemente vengono stuprate da una dirigenza arrogante e sorda rispetto alle esigenze sia del personale che degli utenti del territorio lombardo. Oggi la dirigenza di Trenord, nonostante abbia messo in campo tutte le iniziative possibili per sminuire l’azione di protesta dei lavoratori, deve prendere atto che i propri dipendenti in qualsiasi ambito lavorativo – sono stanchi e delusi della gestione attuale della società. È necessario cambiare ed in fretta. È prioritario riaprire i tavoli di confronto sulla base del rispetto di quanto giò convenuto con el organizzazioni sindacali e di tutti i lavoratori appartenenti alla società. Oggi l’alta adesione allo sciopero, che ha visto circolare solo i treni garantiti ed un numero marginale di treni non garantiti, è la risposta a chi ancora dimostra sordo alle rivendicazioni dei lavoratori ed ancora non ha capito il malessere presente all’interno della società. Lo sciopero è e sarà sempre l’estrema ratio all’interno di un percorso conflittuale con le aziende e ci dispiace che a farne le spese siano i pendolari ed utenti lombardi, ma senza azioni tangibili da parte della società Trenord saremo costretti a mettere in campo ancora tutte le iniziative possibili al fine di tutelare tutti i lavoratori. Segreteria Regionale Orsa Lombardia  

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Manomise una grata ferendo gravemente donna, arrestato dalla Locale

La Squadra Interventi Speciali della Polizia Locale ha individuato e denunciato l’uomo che il 23 dicembre ha manomesso una grata del marciapiede di via Melchiorre Gioia, causando la caduta di una donna poi ricoverata in prognosi riservata. L’episodio sembrava inizialmente accidentale: il pomeriggio del 23 dicembre una donna che stava camminando in via Melchiorre Gioia, all’altezza del civico 44, è caduta da una grata posta sul marciapiede spalancatasi improvvisamente sotto i suoi piedi. La donna ha riportato lesioni gravi, con diverse fratture alle costole e allo sterno e il distacco di una parte di osso dalla vertebra, ed è stata ricoverata in prognosi riservata all’ospedale Fatebenefratelli. Le modalità dell’incidente però hanno insospettito gli agenti della Polizia Locale che, grazie alle immagini riprese dalle telecamere sulla strada, sono riusciti a vedere un uomo che, proprio poco prima della caduta, apriva volontariamente la grata lasciandola in bilico, in una posizione invisibile ai passanti. Sulla base di questa scoperta la centrale operativa della Polizia Locale è stata messa in allerta affinché comunicasse tempestivamente la presenza di altre grate aperte sui marciapiedi. Il 28 dicembre una persona che si trovava in via Stradivari 1 ha segnalato la presenza di una grata aperta. L’uomo aveva un atteggiamento che ha indotto gli agenti intervenuti a contattare i colleghi che stavano investigando, permettendo loro di scoprire che quella persona aveva le stesse caratteristiche fisiche e lo stesso vestiario dell’individuo ripreso dalle telecamere di via Melchiorre Gioia. Da questi primi indizi, gli agenti della Squadra Interventi Speciali della Polizia Locale hanno approfondito l’analisi del video e le testimonianze dei cittadini, e la posizione dell’uomo si è aggravata. Convocato dalla Polizia Locale per dare spiegazioni, D. P. italiano di 37 anni, ha finito per confessare di essere stato lui a rimuovere entrambe le grate, senza però dare spiegazioni per il gesto sconsiderato. Il 37enne, senza precedenti, è stato denunciato per lesioni gravi volontarie e segnalato al centro psicosociale competente. “Un gesto folle e sconsiderato – ha commentato la vicesindaco Anna Scavuzzo – che ha causato il grave ferimento di una donna e che avrebbe potuto avere conseguenze ancora peggiori, se non fosse stato per la prontezza e l’attenzione degli agenti della Polizia Locale che sono intervenuti subito, insieme a quanti stavano già investigando. Un gioco di squadra che ha permesso di individuare tempestivamente il responsabile ed evitare il ripetersi di cadute e ferimenti”.  

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Metro5: a Garibaldi è, ancora, rotta

Metro5: a Garibaldi è, ancora, rotta. Sembra un paradosso, ma le prime due mattine dopo le ferie natalizie corrispondono a due giornate da incubo per i pendolari della metropolitana 5, o linea Lilla. La metro modernissima, automatica e simbolo della Milano rutilante del presente, non funziona. Centinaia di persone sono in coda di fronte alle scale mobili e alle scale normali: sono almeno due gli accessi limitati, sia in entrata che in uscita dalle banchine di Garibaldi. Una situazione surreale se si pensa che l’Amministrazione ha appena aumentato il costo del biglietto a 2 euro, ma continua a erogare mezzo servizio. Passi qualche porta non funzionante dei treni, almeno serve per ridere degli wombies da smartphone, ma poi gli accessi devono esserci. Passi lo sciopero che per la metro automatica ha sempre tempi più lunghi che per quelle tradizionali, ma quando è aperta deve funzionare. Di infrastrutture però non si può parlare, non importa come abbiamo segnalato più volte che le scale mobili siano sempre in manutenzione, soprattutto se in relazione al fatto che chi le ha costruite è lo stesso giro finito nei guai per le mazzette sugli appalti delle scale mobili della metro 3. Tutto bene: Sala e i suoi hanno comandato che il sistema di trasporto pubblico funziona e la stampa, che in Italia ha ben appreso la lezione dello scorso Ventennio, ripete. I treni frenano senza motivo, le scale mobili sono rotte, le persone in stampelle devono scendere senza aiuto, i biglietti costano sempre di più, ma va tutto bene. In fondo i giornalisti non prendono i mezzi di primo mattino, quella è una sfiga riservata a chi deve andare in ufficio e poi magari pagare pure i giornalisti per un servizio scadente. Perché dovrei comprare un giornale se tanto mi trovo al massimo vecchi e nuovi tromboni che scrivono di Rula Jebreal come se fosse veramente un tema di importanza primaria? Qui i cittadini sono spremuti come limoni e usati come bancomat ad ogni occasione. E i giornali gli chiedono pure di essere comprati, così possono continuare a parlare della crisi economica tra un aperitivo in Brera e una prima della Scala. Ma i vari Fabio Terragni, Stefano Siragusa e Giovanni D’Alò non rispondono mai dei lauti stipendi presi? Noi stiamo acquisendo sempre più informazioni e abbiamo fatto partire i primi esposti. Ora ci muoveremo per una class action che coinvolga in ogni modo possibile anche gli amministratori di questa infrastruttura. Loro e relativi patrimoni personali di cui, se non riusciremo a pignorarne una parte, cercheremo almeno di parlarvene approfonditamente. Così sapremo dove sono finiti i due euro che pretendono per ogni viaggio.  

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Sciopero dei treni, revocate per oggi le restrizioni al traffico

“A causa dello sciopero regionale del settore ferroviario sono revocate per la giornata di domani, mercoledì 8 gennaio, le misure di limitazione della circolazione per i veicoli più inquinanti per tutta la Lombardia”. Lo ha comunicato ieri con una Nota della Regione Lombardia. Da domani però, almeno a Milano dove ieri è stato nuovamente sforato il limite massimo di PM 10 consentito dalla legge,  torneranno in vigore le misure temporanee di primo livello. Un provvedimento che rischia di prolungarsi a lungo visto che a complicare la situazione atmosferica è arrivata anche la nebbia. Un fenomeno non più costituito, come accadeva un tempo, solo dalla condensazione di vapore acqueo in sospensione, ma anche da polveri inquinanti che lo impregnano favorendo la cattiva qualità dell’aria, che in assenza di venti rimane intrappolata in val Padana, senza la possibilità di rimescolarsi e e ripulirsi.  

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