8 Gennaio 2021

In difesa del popolo sovrano

In difesa del popolo sovrano. Oggi più che in altri giorni pensiamo sia necessario schierarsi in difesa del popolo sovrano. Perché Ashley Babbitt è morta e tutti ne sono felici. Era una donna, ma bianca, veterana e di destra. Dunque nessuno ne fa una martire, anzi. Come nessuno coglie il punto di quanto successo a Capitol Hill: il popolo è entrato in Parlamento come non succedeva da tempo immemorabile (negli Stati Uniti dalla fine del ‘700 e quella volta erano gli inglesi). Un assalto condannato da tutti, come se la presa della Bastiglia prima o i rivoltosi di Hong Kong godessero di buona stampa. Ma davvero possiamo ridurre tutto a una serie di cittadini di serie B aizzati da un pazzo? Perché l’idea che se sei bianco, ignorante e povero allora non sei come gli altri è una negazione degli stessi principi della democrazia moderna. E l’idea che non si possa entrare in Parlamento quando sembra che questo abbia preso la strada sbagliata è la negazione degli ultimi 300 anni di storia europea dove regnanti e principi sono stati ghigliottinati da gente che sapeva a malapena leggere e scrivere. La miopia politica di fronte agli eventi di questi tempi è disarmante: qualunque contestazione al sistema viene descritta come un pericoloso attacco alla democrazia. Ma tutto perché siamo fortunati: in Italia le stesse onde che si stanno verificando in tutto il mondo sono state convogliate in un movimento guidato da un ragazzo che viene definito con disprezzo “bibitaro”. Il Movimento 5 Stelle ha sicuramente sbagliato tantissimo e altrettanto ha mostrato limiti e mancanza di senso del ridicolo, ma ha reso ordinata e istituzionale una protesta globale che i potenti non potranno contenere ancora a lungo. La verità è che i popoli sono in movimento perché l’organizzazione sociale ed economica è arrivata al suo limite. Gli Stati stessi sono ormai talmente lontani dalla realtà da non poter intervenire realmente per tutelare le persone: i poveri sono aumentati in modo esponenziale negli scorsi decenni. Anzi, persino lavorare non è più un modo per uscire dalla povertà. Li chiamano working poor, cioè poveri che lavorano. Basterebbe questo a intellettuali lucidi per proporre una revisione totale del patto sociale messo nero su bianco dalle Costituzioni. Difficile però trovarne perché la maggior parte sono di due generazioni fa, con posizioni garantite da questo sistema. Ma l’onda cresce. Potrebbero pure sparare una palla in testa a Donald Trump, ma ne arriverà un altro. Il popolo è in movimento e ha ragione: non siamo parte del Pil, non siamo numeri, né clienti, consumatori o altro del patrimonio culturale delirante degli ultimi decenni. Siamo persone. Tante persone con il diritto di vivere, non sopravvivere affinché il sistema regga. Se la barca rischia di affondare non si buttano a mare le persone, si cerca di aggiustare la barca fino al porto e poi si ripensa la nave.

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La base di Forza Italia difende Gallera

La base di Forza Italia difende Gallera. Mentre l’ormai quasi ex assessore regionale si è rassegnato alla sua uscita dalla giunta regionale, la base di Forza Italia difende Gallera. Consiglieri comunali e municipali del partito di Arcore hanno sollevato una voce contraria al ruolo di capro espiatorio riservata al loro compagno di partito. Anche i semplici militanti hanno rilanciato il sostegno al quasi ex assessore con l’hashtag #iostocongallera. Ecco alcuni degli interventi: Alessandro De Chirico, consigliere comunale – La Lombardia è stata la prima nel mondo occidentale a dover fronteggiare questo maledetto virus arrivato dalla Cina. La Regione si è mossa con determinazione contro un nemico sconosciuto, ha affrontato l’impreparazione delle istituzioni sanitarie mondiali e del governo italiano che ci ha lasciato soli, grazie alla forza dell’eccellenza dei propri medici e dei propri ospedali. È anche grazie a Regione Lombardia se oggi la situazione italiana è decisamente migliore rispetto a paesi considerati più forti, sia a livello politico che economico, come l’Inghilterra, dove si contano oltre 60.000 contagi al giorno. Sicuramente nessuno era preparato a questa catastrofe e sono stati commessi degli errori. Ed è qui che quella parte della sinistra composta da sciacalli assetati di potere, bramosi solo di sedersi sulle poltrone del governo lombardo, ha iniziato a montare inutili polemiche e a cercare a tutti i costi un colpevole, senza proporre soluzioni, senza avanzare proposte né suggerimenti, solo per demolire il lavoro altrui, e ancor più grave, senza avere il minimo rispetto per chi per colpa del covid è morto, per i familiari dei defunti, per chi soffre ancora. Hanno costruito una campagna di odio su un lapsus dovuto alla stanchezza, su una scelta di parole poco adatte o sulla fortuna di aver potuto utilizzare meno del previsto l’ospedale in fiera costruito in 10 giorni senza l’impiego di fondi pubblici. Hanno fatto un dramma per una corsa fuori dai confini del Comune di Milano e Giulio Gallera è diventato definitivamente il capro espiatorio di questa situazione quando è stato imputato il ritardo nelle vaccinazioni alla Lombardia. La Lombardia ieri contava 23.749 vaccini inoculati, pari al 21,6% delle 109.845 dosi consegnate. Una percentuale di somministrazione più bassa rispetto alla maggioranza delle altre regioni, ma è altrettanto vero che Lombardia ha ricevuto il più alto numero di vaccini in Italia e questo cambia la prospettiva della percentuale. Nessuno dice non siano stati fatti alcuni errori, o che nonostante il lavoro 24h su 24h delle persone impegnate in prima linea senza sosta dal 21 febbraio 2020, alcune cose non si potevano fare meglio, ma con il senno di poi sono tutti bravi. Inoltre, se i numeri sono importanti, perché guardare solo quelli che accusano la Lombardia? Perché nessuno parla delle oltre 46.000 siringhe inadatte all’inoculazione del vaccino che Roma ha consegnato il 30 dicembre alla nostra regione? Per dare inizio alle vaccinazioni Lombardia ha dovuto utilizzare le proprie scorte di materiale sanitario e, nonostante l’ennesimo disservizio causatoci dalla struttura del commissario Arcuri, nessuno punta il dito contro l’evidente incapacità di questo governo. A distanza di ormai quasi un anno, siamo tutti sfiancati dalla situazione che stiamo vivendo e la sinistra ha approfittato di questo momento di difficoltà per creare un contrasto fra gli alleati del centrodestra. Quella che è solo una battaglia politica sta portando al rimpasto della giunta lombarda, ma gli uomini del fare, gli uomini forti dei fatti non hanno bisogno di poltrone autorevoli per lavorare per la propria comunità. Conosco Giulio da 10 anni, ho scelto di lavorare con lui per il suo modo di fare politica, e sono certo che si rimboccherà le maniche e farà del suo meglio per il bene dei nostri concittadini come ha sempre fatto. Cambiare oggi la giunta lombarda è una mossa rischiosa che mi auguro non venga pagata sulla pelle dei cittadini disorientati dall’incertezza di questi tempi. Chi raccoglierà il testimone dell’assessorato più importante della regione motore d’Italia avrà un compito non facile e mi auguro che al più presto possa traghettare i lombardi fuori dalla crisi sanitaria, economica e sociale che sta attanagliando la nostra regione, il nostro Paese, il mondo intero. In queste ore circola il nome di Letizia Moratti al timone della direzione del welfare, a lei o a chi sarà, auguro buon lavoro. Rinnovo la mia stima nei confronti del presidente Attilio Fontana, auspico che la sua nuova squadra possa supportarlo al meglio. Noi saremo al lavoro per ricostruire ciò che questo maledetto virus ha distrutto, con passione, sempre al sostegno di Milano e della Lombardia Rosa Pozzani, consigliere di Municipio 4 – Regione Lombardia, con il suo assessore alla sanità Giulio Gallera, è stata la prima in Europa a dover fronteggiare la più grande emergenza dal secondo dopoguerra ad oggi.. Uno scenario spaventoso con un nemico invisibile e sconosciuto. Facile criticare a posteriori le scelte fatte e le decisioni prese sotto pressione, in tempi rapidissimi, con un governo di incapaci a Roma! Per non parlare delle pressioni pazzesche create da fortissimi attacchi della sinistra, che io ricordo così violenti solo col Presidente Berlusconi. I principali indicatori dicono che Regione Lombardia “ha performato” – brutto questo termine, ma usato dagli addetti alle statistiche – come, se non meglio, delle altre regioni tenendo conto di tutti i fattori. Mi amareggia l’iniziativa di Salvini di un rimpasto di giunta per mettere a tacere le polemiche di sinistra. Trovo che sia un grave errore di poca visione strategica e politica perchè così facendo si dà tacitamente ragione alla sinistra dando l’erronea convinzione che Regione Lombardia abbia sbagliato. Un errore ancora più grave rimuovere in piena emergenza un uomo preparato, uno dei migliori in Giunta, che – avendolo ben conosciuto – si è speso notte e giorno senza risparmiarsi per salvare il maggior numero possibile di vite e che conosce come pochi il nostro sistema sanitario. #IoStoConGallera Alessandro Fede Pellone, giornalista – È una sconfitta di tutto il centro destra pensare che sostituendo qualche componente della Giunta di Lombardia gli ignobili attacchi si interrompano. In una situazione straordinariamente difficile la

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De Corato: senza la Moratti non esisterebbe Sala

“Oggi anche lo statista Majorino ha voluto dire la sua su Letizia Moratti, provando a demolire, come è solita fare la sinistra, la sua figura. Meno male che ha usato toni meno accesi del suo amico Monguzzi, che è arrivato addirittura a chiamare il popolo alle armi”, lo scrive in una nota l’ex Vice Sindaco assessore alla sicurezza di Regione Lombardia Riccardo De Corato, le affermazioni riguardo Letizia Moratti dell’Euro Parlamentare Pierfrancesco Majorino. “ Sulla questione Expo l’Europarlamentare glissa affermando che i meriti vanno ripartiti, dimenticandosi però del fatto che se non ci fosse stata Letizia Moratti l’esposizione mondiale non ci sarebbe svolta a Milano, e oggi, il nostro beneamato Sindaco, sarebbe ricordato come uno dei tanti direttori del Comune, e molto probabilmente non esisterebbe come personaggio pubblico. Per quanto riguarda il buco di bilancio – aggiunge ancora De Corato – Majorino dovrebbe avere l’onestà intellettuale di ricordare che nel quinquennio Moratti lo Stato, per non rischiare di fare la fine della Grecia, tagliò drasticamente i trasferimenti ai comuni e impose loro, allo stesso tempo, il rispetto di rigidi patti di stabilità che ne hanno fortemente vincolato l’operatività”. “Majorino inoltre – conclude l’Assessore Regionale lombardo – dimentica anche che quella Giunta, della quale facevo parte in qualità di Vice Sindaco, fece causa alle banche per la questione derivati e che proprio grazie a questa nostra iniziativa Pisapia poté poi sedersi intorno ad un tavolo per negoziare e far rientrare nelle casse del Comune ben 455 milioni di euro”. Le parole di De Corato seguono un post in cui l’Europarlamentare del PD Pierfrancesco Majorino, riferendosi a Letizia Moratti, aveva scritto: “Massimo rispetto personale ma mi auguro, da lombardo, che non si comporti come a Milano. Ricordo che la sua esperienza politica disastrosa si è conclusa con una condanna per le cosiddette Consulenze d’oro e un buco di Bilancio abnorme lasciato in eredità . E che la sua sindacatura è stata segnata da scandali e scandaletti . Sinceramente credo ci voglia ben altro (anche perchè la situazione della sanità lombarda è davvero drammatica). (E non rispondetemi sull’Expo perché in quel caso i meriti sono quantomeno abbondantemente ripartiti)”.

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Covid: 34 morti e 2.799 positivi

Sono 2.799 i nuovi positivi al Covid-19 in Lombardia, il 13,7% degli oltre 20mila tamponi processati nelle ultime 24 ore. I decessi sono 34, con il totale che sale a 25.532 da inizio pandemia. Sul fronte ricoveri salgono a 473 i pazienti in terapia intensiva, +2, mentre calano gli ospedalizzati negli altri reparti: 61 in meno, per 3.363 letti occupati. I dimessi sono 1.214, 413.248 da febbraio, di cui 3.563 dimessi e 409.685 guariti. Ieri in Lombardia erano state somministrate il 21,6% delle dosi di vaccino ricevute (23.749 su 109.845). I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 20.331 totale complessivo: 4.979.745  i nuovi casi positivi: 2.799 (di cui 98 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 413.248 (+1.214), di cui 3.563 dimessi e 409.685 guariti  in terapia intensiva: 473 (+2)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.363 (-61)  i decessi, totale complessivo: 25.532 (+34) I nuovi casi per provincia: Milano: 753 di cui 248 a Milano città; Bergamo: 121; Brescia: 455; Como: 288; Cremona: 67; Lecco: 78; Lodi: 19; Mantova: 125; Monza e Brianza: 159; Pavia: 103; Sondrio: 17; Varese: 566.

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Tapiro a Gallera: Moratti ottima persona

“Ognuno è chiamato a fare il proprio lavoro finché ci sono le condizioni. Conosco Letizia Moratti, è un’ottima persona e se sarà lei la scelta andrà benissimo”. Lo ha detto Giulio Gallera che dovrebbe essere presto sostituito proprio dall’ex sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla guida dell’assessorato al Welfare di Regione Lombardia. Gallera ha parlato con l’inviato di Striscia la Notizia, Valerio Staffelli, che ha consegnato all’esponente di Forza Italia il secondo tapiro d’oro in poche settimane. Lo riporta una nota del programma. Sui ritardi nell’avvio della campagna vaccinale anti-Covid, Gallera ha detto: “Abbiamo solo tutelato i nostri medici, avevano bisogno anche loro di stare due giorni con i propri cari. Giorni che non avrebbero cambiato nulla nel nostro piano organizzativo: ora li stiamo vaccinando tutti, siamo a oltre 30mila e nel giro di una settimana esauriremo tutte le dosi di vaccino ricevute”. AskaNews  

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Presidio studenti. Di Marco (M5S): “Da settimane chiediamo a Terzi di riferire”

Presidio studenti. Di Marco (M5S): “Da settimane chiediamo a Terzi di riferire”. Il M5S Lombardia ha partecipato al presidio organizzato in piazza Lombardia a Milano dal comitato ‘A scuola!’. Presente il Consigliere regionale del M5S Lombardia Nicola Di Marco, neo segretario della commissione regionale Trasporti, che dichiara: “Da dicembre chiediamo che l’assessore Terzi venga a riferire sulle azioni intraprese sul piano dei trasporti, strettamente collegati alle riaperture ed al ritorno della didattica in presenza. Lo avevamo chiesto anche per la Commissione programmata per la giornata di oggi ma non è stata assicurata nessuna disponibilità. Abbiamo avuto rassicurazioni dalla maggioranza su di una audizione entro le prossime due settimane, quando forse sarà tardi. Nel frattempo Regione investe sempre troppo poco in mobilità concentrandosi su opere inutili come pedemontana lombarda, forse più utile per il partito del cemento”. Al presidio anche il Capogruppo del M5S Lombardia Massimo De Rosa, che aggiunge: “Da giorni la Giunta pensa solo al rimpasto mentre sull’organizzazione delle necessità della scuola per la ripartenza tutto tace. Anche qui a pagare i ritardi della Giunta Fontana saranno gli studenti e le loro famiglie”.  

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