9 Novembre 2019

Cleaning day al giardino Macchi

Cleaning day al giardino Macchi. Ad annunciarlo in un comunicato stampa è Samuele Piscina, presidente del Municipio 2 di Milano e nome sempre più in vista della Lega. L’iniziativa è un esempio positivo di collaborazione tra politica e cittadinanza, una buona pratica sempre più comune a Milano, ma non per questo meno importante. Anzi, più diventa normalità, più si dà l’idea che ci sia speranza per il futuro anche a Milano. “Il Municipio 2 insieme all’associazione 4Tunnel e al Comitato Abruzzi-Piccinni, vi danno appuntamento a sabato 9 novembre dalle ore 9.00 per svolgere il Cleaning Day, un’iniziativa di riqualificazione e ripulitura del giardino Macchi/Venini/Palestrina che attualmente si trova in condizioni di avanzato degrado”, annuncia in una nota Samuele Piscina. “I cittadini sono sempre più protagonisti nel recupero di aree che spesso vengono lasciate in stato di totale abbandono: panchine sporche e spesso ammalorate, tag vandaliche su cartellonistica e muretto perimetrale, giochi per l’infanzia sporchi”. L’attività è aperta a tutta la cittadinanza attiva, in particolare ai genitori della Scuola primaria Ciresola di viale Brianza e della vicina scuola materna. Proprio i bambini sono infatti i più penalizzati dal degrado del giardino. Si raccomanda l’uso di scarpe e vestiti comodi e di poco valore. Rulli, pennelli, tute, guanti e vernici verranno forniti sul posto in modo gratuito a tutti i partecipanti”. “Il Municipio 2 – conclude il Presidente Piscina – sostiene convintamente queste iniziative con lo scopo di restituire il giardino ai cittadini in condizioni adeguate. Ringraziamo i volontari che collaborano attivamente per riportare dignità nel nostro territorio che troppo spesso viene lasciato in stato di abbandono”.

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Odio sul web, Salvini e Sardone in cima alla lista di Amnesty

Odio sul web, Salvini e Sardone in cima alla lista di Amnesty. Prima delle elezioni europee del 26 maggio scorso, centinaia di attivisti di Amnesty hanno studiato i post su Facebook dei candidati e dei loro sostenitori. Il risultato è che sul podio ci sono i milanesi Salvini e Sardone, per l’argomento migranti, mentre sul tema religione Sardone è superata solo da un’altra milanese, Daniela Santanché. Un record negativo che Briatore forse titolerebbe “milanesi al top”, soprattutto la sua imitazione di Crozza. Ma la ricerca, anticipata dall’Espresso, è stata condotta con una certa serietà e ha messo in luce la multifobia degli italiani, come spiegano anche sul settimanale del gruppo De Benedetti: “Nel mese che ha preceduto le elezioni europee del 26 maggio scorso, 180 attivisti di Amnesty International Italia hanno passato al setaccio oltre 100 mila tra post e messaggi prodotti dai politici candidati al Parlamento Europeo e utenti che li hanno commentati, valutandoli secondo una scala che andava dai messaggi con accezione positiva a quelli problematici, fino al vero e proprio hate speech, il discorso d’odio sanzionabile anche penalmente. I risultati di questo studio non lasciano spazio ai dubbi: a Strasburgo il 2 luglio si sono insediati onorevoli che hanno fomentato l’odio attraverso i social e aizzato i loro follower con messaggi offensivi e ai limiti del dibattito civile (e in qualche caso molto oltre). «I risultati del nostro studio mostrano come lavora la fabbrica della paura», spiega Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: «Trasforma fenomeni in problemi e problemi in nemici; semina ansia; infine, offre sicurezza e ottiene consenso politico. Come negli anni Venti dello scorso secolo ma con la differenza dei social media, che amplificano tutto. Oggi, la realtà è che chi diffonde il discorso d’odio in un corpo sociale in preda a paura e rancori, vince. Di più, quello che spaventa è che dai risultati emerge un pezzo di paese “multifobico”, che è contro le donne, contro i rom e contro le persone Lgbti».  

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Sconfitta verde in Baiamonti

Sconfitta verde in Baiamonti. Dopo settimane di proteste, raccolte firme, catena tagliate e appassionate campagne social, i cittadini riuniti sotto la sigla Baiamonti Verde Comune hanno dovuto rassegnarsi: il Comune vuole la seconda “porta” dei bastioni dove prima c’era un parchetto che gli stessi cittadini avevano curato e migliorato. Ma ora bisogna registrare la sconfitta verde in Baiamonti perché proprio il gruppo di cittadini ha raccontato l’ultimo incontro con l’Amministrazione: la sintesi è che il progetto si fa, i cittadini battano i piedi quanto vogliono. Ecco come loro stessi hanno raccontato l’episodio sulla loro pagina pubblica. “Ieri, come previsto e annunciato, siamo stati ricevuti dall’assessore Maran, che al suo fianco aveva tecnici dell’assessorato e l’assessore all’urbanistica del Municipio 1 Mattia Abdu. La riunione si è svolta in maniera molto franca, e alla fine abbiamo constatato, qualora ci fosse ancora qualche dubbio, la completa chiusura dell’amministrazione alle istanze portate avanti dal Comitato Baiamonti Verde Comune insieme a Fridays For Future. A nulla sono valse le più di 1.500 firme raccolte ad oggi affinchè si utilizzi l’area ex Tamoil per la creazione di uno spazio verde pubblico, e la bozza di proposta presentata all’amministrazione in tal senso. Gli assessori ci hanno in sostanza annunciato che il progetto va avanti, seppur ridotto rispetto all’ipotesi originale e con una base d’asta molto inferiore rispetto a quelle andate deserte già due volte. Da 5 milioni a 3,5 milioni. Secondo l’amministrazione, non è un fatto economico o di scelte irreversibili la decisione di proseguire, ma un aspetto strategico nella loro idea di città, che prevede interventi architettonici a loro dire “straordinari, invidiati a livello planetario”. Su queste basi la discussione è rimasta impossibilitata a fare passi avanti, e a fronte della richiesta del valore di questa opera in termini di pubblica utilità nessuna risposta è stata fornita, se non che ci troviamo di fronte ad “una costruzione architettonica di livello mondiale”, edificata su suolo pubblico ma data in concessione a privati. Nessun interesse per la cittadinanza, di zona e non solo, che richiede invece spazi pubblici e destinati a verde, trattata con sufficienza come una minoranza che si dovrà adeguare alle scelte lungimiranti di questa amministrazione. Nessuna risposta neanche all’obiezione che il Comune di Milano ha dichiarato lo stato di emergenza ambientale, ma nei fatti si comporta in maniera completamente opposta alla sostenibilità ecologica. Come contrappeso alla costruzione di una palazzina privata ad uso uffici, è in corso un progetto di depavimentazione dello spartitraffico sui Bastioni di Porta Volta, per dare un “giardinetto” al quartiere. Tutto ciò finanziato con gli oneri di urbanizzazione della nuova costruzione. La qualità di verde pubblico di un’area spartitraffico è chiaramente inferiore rispetto a quella di un piccolo parco, ma la nostra osservazione è caduta nel vuoto. Quanto ai parcheggi che oggi si trovano sullo spartitraffico di Porta Volta, verranno sacrificati, in quanto l’area andrà a rimpolpare la quota di verde pubblico. Insomma, la priorità per l’amministrazione sono i prodigi dell’architettura, tutto il resto – uso comune di bene pubblico, emergenza climatica, possibilità di creare un verde fruibile per i cittadini – sono belle cose ma, alla prova dei fatti, secondarie. Non è mancato l’ennesimo annuncio del completamento del parco lineare lungo il palazzo Microsoft-Feltrinelli, che dovrebbe slittare ulteriormente a questa estate, e della piantumazione di un filare di alberi lungo viale Pasubio. Parole, parole parole… L’unica cosa certa è la determinazione con cui si è difesa la nuova colata di cemento, a cui noi abbiamo risposto con altrettanta determinazione, senza cedimento alcuno. Come abbiamo ribadito agli assessori noi andremo avanti nella nostra lotta fino alla fine, siamo convinti della nostra posizione e sempre più cittadini partecipano alle nostre iniziative e ci invitano a non mollare, a insistere nella protesta e nella proposta. Ci siamo oggi e ci saremo domani, uniti, per difendere il Libero Giardino di Baiamonti dalla speculazione edilizia di pochi. Fridays For Future Milano LatoB: Come prima, più di prima! Giardini in Transito – Giardino Comunitario Lea Garofalo Salviamo Benedetto Marcello Salviamo città studi COMITATO BASTA ESONDAZIONI SEVESO Difendiamo Piazza d’Armi Parco Piazza d’armi Le Giardiniere, Milano Comitato La Goccia Trotto Bene Comune Difendiamo il Parco Trenno dalla Via d’acqua Difendisansiro Associazione Amici Parco Nord NoAsfalto! Tuteliamo il territorio della Zona 8 contro ogni crimine urbanistico BovisAttiva Progetto Lambrate Isola Pepe Verde Un AltroPiano x Milano Milano InMovimento MilanoX ArcipelagoMilano Arcipelagomilano

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