10 Dicembre 2020

Musei: nuove guide a Brera

Nuove guide a Brera dopo un percorso di formazione adatto a persone con disagio psichico ‘capaci di condurre gruppi in visita, con uno sguardo sulle opere diverse dal consueto’. E’ uno dei progetti illustrati oggi dal neo presidente degli Amici di Brera, Carlo Orsi, che prende il posto di Aldo Bassetti, responsabile dall’associazione per 13 anni.   Il progetto ‘Per la Mente con il Colore’, rientra tra gli obiettivi della Onlus, da sempre attenta anche al sociale e alle persone fragili, e si concretizzerà in collaborazione con la Pinacoteca di Brera e con Itaca Club, centro per lo sviluppo dell’autonomia socio-lavorativa di persone con una storia di disagio psichico. “Abbiamo deciso di porci obiettivi ambiziosi per l’anno 2021 – ha detto Orsi, gallerista milanese, ex Presidente dell’Associazione Antiquari d’Italia per il biennio 2016 -2017 e membro dell’Associazione Antiquari Milanesi e della Cina, la confermazione internazionale del settore – Milano sta vivendo un particolare e difficile momento ma ha necessità di pensare e ricostruire la sua rinascita. Milano, anche oggi, non è ferma e Brera è un autentico tesoro della città che merita di essere sempre più conosciuto e apprezzato”. Nata nel 1926 per iniziativa di un gruppo di cittadini e mecenati per valorizzare, tutelare e ampliare il patrimonio museale, l’onlus proseguirà sulle linee fondamentali di strategia che l’hanno sempre contraddistinta: acquisizione di nuove opere per il museo e interventi di carattere strutturale e di restauro. Per quanto riguarda questo secondo aspetto Orsi ha annunciato che proseguiranno i lavori nel cortile di Brera dove si trovano sculture che con ‘la trentina di monumenti che arricchiscono il loggiato del primo piano costituiscono un vero pantheon dei milanesi illustri’. ANSA

Musei: nuove guide a Brera Leggi tutto »

Scoperta bisca clandestina di Mah-Jong a Chinatown

Mercoledì notte la Polizia di Stato, in via Messina, ha scoperto una bisca clandestina e denunciato per esercizio di giochi d’azzardo un uomo di 50 e una donna di 48 anni, marito e moglie cinesi. Altri 10 cittadini cinesi tra i 28 e i 53 anni, sono stati denunciati per il reato di partecipazione a gioco d’azzardo. Intorno all’01.30 della notte scorsa l’attenzione dei poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, impegnati nel controllo del territorio nella zona c.d. “Chinatown”, è stata attirata da urla provenienti da un appartamento di via Messina, nel quale dall’esterno si potevano notare le luci accese. Temendo ci fossero liti in atto, gli agenti hanno raggiunto l’alloggio, ma al suo interno hanno sorpreso un gruppo di cittadini cinesi, intenti a giocare, a due tavoli in panno verde, al gioco di carte “Mah-Jong”. Alla vista dei poliziotti, i giocatori hanno tentato invano di nascondere nelle proprie tasche diverse banconote in euro, dollari e yang. Gli agenti delle Volanti hanno accertato che l’appartamento era l’abitazione della coppia, che pertanto è stata denunciata per il reato di esercizio di giochi d’azzardo. I 10 giocatori presenti sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di partecipazione a gioco d’azzardo. Nell’appartamento sono stati identificati anche un 25enne e un minorenne di 9 anni, entrambi cinesi, presenti al momento dell’intervento dei poliziotti non intenti a giocare. Gli agenti hanno sequestrato un totale di 1.623 euro, 62 dollari e 25 yang a carico di 6 giocatori, ai quali si aggiungono i due tavoli in panno verde e le 540 tessere utilizzate per il gioco cinese. Tutti i presenti, infine, sono stati sanzionati anche per la violazione della vigente normativa anti-Covid19

Scoperta bisca clandestina di Mah-Jong a Chinatown Leggi tutto »

Il messaggio dell’IDI per la giornata dei diritti umani

Il messaggio dell’IDI per la giornata dei diritti umani. L’IDI – Istituto Diplomatico Internazionale, organismo non governativo accreditato presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) con status special, opera nel settore della cooperazione internazionale per lo sviluppo umano sostenibile, in ossequio della Carta delle Nazioni Unite. L’attività viene svolta nel rispetto delle diverse culture, della tolleranza, della non discriminazione e attraverso lo studio e l’analisi dei documenti delle principali organizzazioni internazionali, in particolare coinvolgendo i giovani nella difesa dei valori della democrazia e della tutela dei diritti civili. L’Istituto Diplomatico Internazionale offre numerose opportunità formative, con corsi di perfezionamento e approfondimento indirizzati tanto a neolaureati quanto a professionisti che intendono accrescere e arricchire la propria preparazione. Tutte le attività si svolgono in collaborazione con prestigiose Istituzioni accademiche e formative, nazionali ed internazionali. Il messaggio del presidente di IDI Istituto Diplomatico Internazionale “E’ pandemia anche per i diritti umani”. Lo afferma Paolo Giordani, presidente dell’Istituto Diplomatico Internazionale, in occasione della giornata mondiale dei diritti umani che si celebra oggi, 10 dicembre. “La malattia da Covid-19 – spiega – ha evidenziato non solo la vulnerabilità dei sistemi sanitari e delle economie, accrescendo le diseguaglianze tra aree più e meno avanzate del pianeta e tra gli individui all’interno della stessa società, ma anche i limiti del sistema di garanzie a presidio delle libertà personali. Si tratta – sottolinea il presidente dell’IDI – di una sfida senza precedenti al modus vivendi cui eravamo abituati. Nella ”Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” possiamo cercare e trovare ispirazione per dare la migliore risposta”. Avv. Giordani, possiamo approfondire con lei questi concetti? “C’è qualcosa che ci accomuna tutti al di là del sesso, del colore, della razza, della religione, della cultura, della lingua, delle opinioni politiche o dell’estrazione sociale: sono i nostri diritti in quanto esseri umani. Se – come scrive un grande storico tedesco, Gerhard Oestreich “la tutela dell’uomo da ogni potere arbitrario costituisce un problema decisivo del nostro tempo”, lo dobbiamo in gran parte alla “Dichiarazione universale dei diritti umani”, adottata dall’assemblea generale dell’ONU il 10 dicembre 1948, dopo la guerra più devastante che l’umanità abbia mai veduto. La Dichiarazione è la pietra miliare di un percorso lunghissimo, che, si può dire, coincide con lo sviluppo della nostra civiltà. Tutelare i diritti significa promuovere l’eguaglianza, e quindi la pace e lo sviluppo”. Un cammino che la pandemia ha ostacolato, se non interrotto…“Il tema scelto per quest’anno, sferzato dalla pandemia da Covid-19, ci impegna in modo ancora più determinato” conclude Paolo Giordani. “Infatti esso è: “Recover Better – Stand Up for Human Rights” – Ricostruire meglio – In Piedi per i Diritti Umani” ossia rinnovato slancio e rafforzato entusiasmo per ricostruire tutti insieme una società e un’economia che davvero rispettano e tutelano di più la dignità e i diritti dell’uomo sanciti quel 10 dicembre di 72 anni fa. È maggiore sforzo per mettere fine alle discriminazioni, aggredire le ineguaglianze, incoraggiare la partecipazione, promuovere lo sviluppo etico e sostenibile. Dobbiamo avere il coraggio di dire che ciò non è compito solo dei Governi, o delle Istituzioni, ma di tutti gli uomini di buona volontà. Ogni buona azione in tal senso ci farà “Ricostruire meglio” e ci troverà ancora una volta “In Piedi per i Diritti Umani”. 10 dicembre 2020 La Giornata è uno degli eventi di punta nel calendario del quartier generale delle Nazioni Unite a New York ed è caratterizzata da conferenze di alto profilo politico ed eventi culturali come mostre o concerti riguardanti l’argomento dei diritti umani. Inoltre, in questa giornata vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti come il quinquennale premio delle Nazioni Unite per i diritti umani, assegnato a New York, e il premio Nobel per la pace ad Oslo: purtroppo a causa della pandemia, quest’anno il Comitato sta pianificando “una cerimonia di premiazione digitale in cui saranno consegnati medaglia e diploma. La speranza è che la conferenza al municipio di Oslo possa svolgersi l’anno prossimo”. Storytellers for Peace Logo Particolarmente gradita dal pubblico più giovane l’iniziativa di diffondere video mirati all’evento, facilmente reperibili su Youtube. Dopo Se di Rudyard Kipling e Imagine, ecco un nuovo video degli Storytellers for Peace (Narratori per la Pace). Nove narratori provenienti da tutto il mondo raccontano le loro storie sui diritti umani (con sottotitoli in italiano e inglese): IDI Istituto Diplomatico Internazionale favorisce il dialogo tra gli Stati, i popoli e le comunità, promuove lo sviluppo sostenibile, opera per la tutela dei diritti umani e civili e per ridurre le diseguaglianze tra le persone. La cosiddetta “diplomazia informale” può efficacemente affiancare quella ufficiale nella risoluzione dei problemi. L’Istituto Diplomatico Internazionale ha tra i propri scopi la promozione del dialogo a tutti i livelli e quindi si caratterizza, ove se ne presenti la necessità, come un vero e proprio “forum” per confronti informali, secondo criteri di trasparenza e nel rispetto dei principi-guida del diritto internazionale.

Il messaggio dell’IDI per la giornata dei diritti umani Leggi tutto »

Manifesto sulla Ru486 rimosso: “Furore ideologico contro Pro Vita”

Il Comune di Milano ha fatto rimuovere i manifesti contro l’uso della Ru486 (pillola abortiva) regolarmente affissi da Pro Vita in via Vigoni, angolo Via Mercalli. Non è la prima volta che un manifesto  contrario all’aborto viene fatto rimuovere dai rappresentanti della sinistra italiana. Il cartellone di Pro Vita  voleva provocare una riflessione  sull’assunzione della RU486, la pillola abortiva liberalizzata recentemente anche da Aifa che ha  permesso perfino alle ragazze minorenni di poterla assumere come un banale medicinale da banco, senza dover  informare i genitori o tutori  e senza il controllo medico. Non va confusa con la pillola anticoncenzionale, bensì si tratta di un aborto a tutti gli effetti, subito dalle donne in totale solitudine, sole nell’affrontarne le eventuali conseguenze sia fisiche che psicologiche. Questo è il pensiero dei Pro Vita. E allora perché è stato fatto rimuovere? Quali sono i limiti alla libertà di espressione del pensiero? L’articolo 21, comma 1, della  nostra Costituzione recita espressamente che “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”. La libertà di espressione è altresì tutelata dall’art. 10 della CEDU  “Ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione”. Tale libertà risulta essere il fondamento di ogni paese democratico che si vuole definire tale e difatti si  riconosce che manifestazione di pensiero é anche l’attività che mira a sollecitare una riflessione nei destinatari, anche con immagini di fantasia, che inducono ad aprire un dibattito su un particolare tema. La sua limitazione è eccezionale, solo qualora siano stati lesi gravemente altri diritti fondamentali come per esempio in caso di discorsi di odio o di istigazione alla violenza. La censura operata dalla giunta milanese, in particolare dall’Assessore Tasca, risulta quindi essere mossa unicamente da furore ideologico, andando a colpire il pensiero  altrui che non corrisponde al diktat del pensiero unico in tema di vita nascente; ciò è quanto sostenuto addirittura esplicitamente da Diana de Marchi, Presidente della commissione pari opportunità del Comune di Milano, nel suo seguente post su Facebook: “Pro Vita questa città ti consiglia di smetterla, i tuoi manifesti vengono sempre rimossi”. Alla faccia delle pari opportunità! Alla faccia della libertà e della Costituzione! Il Pd Milanese ha sputato ancora una volta su tutto questo. Per aver espresso in questi giorni il mio pensiero mi hanno chiamato “fascista maschilista”, “retrograda medievale”. Era già successo in passato quando mi dissero che avrebbero dovuto rinchiudermi nella mia chiesa e non farmi più uscire. D’altronde loro sono democratici a senso unico.

Manifesto sulla Ru486 rimosso: “Furore ideologico contro Pro Vita” Leggi tutto »

L’Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina e le Paludi Pontine

L’Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina e le Paludi Pontine. Un connubio che ha creato il primo progetto video creato da un gruppo di studenti per riscoprire una storia d’eccellenza italiana con fondamenta nell’800. Ne abbiamo parlato con Marina Rossi, dirigente dell’istituto. Professoressa Rossi il suo Liceo ha vinto un importante bando ministeriale per riscoprire la storia delle Paludi Pontine, come mai avete deciso di partecipare? “Prima di tutto vorrei precisare che non abbiamo partecipato come singolo istituto scolastico, ma come capofila di quattro istituti di Latina. Insieme a noi hanno lavorato l’IC Tasso, l’IC Giuliano e il Liceo Manzoni. Abbiamo deciso di partecipare a questo bando per permettere ai ragazzi di riscoprire la scuola del territorio attraverso un percorso in cui potranno apprendere nozioni e abilità legate al presente. Inoltre questo territorio è particolare perché nasce dalla confluenza di diversi gruppi provenienti da diverse parti di Italia, accomunati dalla comune impresa del lavoro di bonifica. Nel libro Dalle paludi a Littoria , il medico Vincenzo Rossetti scrive alle figlie che il suo scritto serve “ perché possano ricordare e possano dire ai loro figli di quanto noi e tutti siamo debitori a coloro che della Palude malfamata fecero un giardino fiorito…perché possiate conoscere i duri sacrifici sopportati dai vostri nonni che volontariamente si trasferirono in una zona, ove regnavano desolazione e morte, per aiutare a vivere coloro che preparavano a questa nostra Terra il radioso presente che oggi viviamo”. Ma una vera identità di questo gruppo di persone, il site-lieu della Cauquelin , inizia a venire modellato solo con Pennacchi e la sua narrazione. Un percorso che va ora interiorizzato. Può fornirci qualche esempio? “Ad esempio, i 32 ragazzi che partecipano al progetto, 8 per ogni scuola, seguiranno degli incontri con esperti che spiegheranno come si svolge una ricerca storica, come si gira e monta un video e approfondiranno concetti come la differenza tra descrivere, analizzare e interiorizzare la propria storia ” Perché avete scelto il formato video per il progetto? “Perché è un progetto che guarda alla storia passata del territorio, ma deve essere elaborato con gli strumenti del presente” Nel progetto avete dunque coinvolto diverse personalità del territorio “Sì, tra tutte spicca il nome di Antonio Pennacchi, ma ci sono altri che hanno prestato le loro professionalità per aiutare i ragazzi nel loro percorso. Come prescrive il bando riportiamo anche le opere strutturali e artistiche di Gino Clerici, Valentino Cencelli e Oriolo Frezzotti” Quest’anno avete anche avuto il riconoscimento di essere il miglior istituto tecnico commerciale della Provincia di Latina per come preparate al mondo del lavoro i giovani “Sì secondo l’indagine Eduscopio della Fondazione Agnelli, in ambito economico abbiamo l’indice di occupazione più alto, è il 61% con un’attesa per un contratto significativo, di 219 giorni. Il nostro progetto sulle Paludi Pontine riprende proprio quest’attitudine ad avviare al mondo del lavoro perché i ragazzi coinvolti apprendono sia nozioni teoriche che abilità pratiche” Quando pensate che sarà concluso il progetto? “Covid permettendo, abbiamo in programma una prima presentazione a fine febbraio, mentre per l’evento finale saremmo pronti a fine primavera”

L’Istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina e le Paludi Pontine Leggi tutto »

Premiato il progetto Metrology for Biomethane

Premiato il progetto Metrology for Biomethane. Nell’ambito degli “AD & Biogas Industry Awards” è stato recentemente premiato il progetto Metrology for Biomethane, nato nel 2017 con l’obiettivo di mettere a punto metodiche di campionamento e analisi per la caratterizzazione del biometano e, in particolare, di ottimizzare gli standard di misurazione dei parametri da monitorare prima dell’immissione nella rete del gas naturale o dell’impiego per autotrazione, così da consentire la tracciabilità delle tarature e delle verifiche secondo il Sistema Internazionale delle Unità di Misura. Al progetto, appena concluso, hanno partecipato sei enti metrologici di altrettanti paesi europei e sei fra industrie del settore università e centri di ricerca – tra cui Innovhub SSI, società partecipata della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Il biometano è un combustibile di origine biogenica che costituisce un ideale sostituto del gas naturale di origine fossile, in quanto ne condivide la composizione chimica e le proprietà, risultando perciò perfettamente intercambiabile e miscelabile con quest’ultimo. Prodotto dall’upgrading del biogas, il biometano può però contenere, in misura variabile, una vasta gamma di contaminanti di varia natura e origine; le attuali normative nazionali ed europee fissano limiti molto stringenti alla concentrazione di tali microcomponenti affinché il biometano prodotto possa essere immesso nella rete di distribuzione del gas naturale oppure impiegato direttamente come combustibile per autotrazione. Fra questi contaminanti i principali sono: silossani, terpeni, ammoniaca e ammine, composti clorurati e florurati e olio da compressore. Non avere metodi specifici e di comprovata efficacia che consentano la misurazione di tutti questi parametri, rappresenta un serio problema e una lacuna che deve essere colmata per consentire un rapido e sicuro sviluppo di questo comparto. Proprio da questa esigenza è nato il progetto europeo, finanziato nell’ambito del programma europeo EMPIR, che è specificamente rivolto alla ricerca nel campo della metrologia al servizio dell’innovazione e che coordina progetti per affrontare le grandi sfide tecnologiche, sostenendo il sistema metrologico internazionale tramite lo sviluppo di sistemi di misurazione emergenti da integrarsi a quelli maggiormente diffusi. Al progetto, appena concluso, hanno partecipato sei enti metrologici di altrettanti paesi europei e sei fra industrie del settore università e centri di ricerca – tra cui Innovhub SSI, i quali hanno condiviso le proprie competenze e la propria strumentazione in primo luogo per produrre degli standard primari, vale a dire dei materiali di riferimento da utilizzarsi per la taratura e la verifica delle tecniche di misura. Svariate di queste tecniche sono poi state sviluppate, testate e messe a confronto, fra di esse si è quindi selezionata la più idonea per ciascuno dei parametri studiati. Metrology for Biomethane ha prodotto, in ultima analisi, una serie di progetti di norme tecniche, che verranno presentate ai competenti comitati tecnici del CEN perché possano essere impiegati come punto di partenza per lo sviluppo di norme definitive in questo campo. Il premio ricevuto durante la cerimonia degli AD & Biogas Industry Awards 2020 rappresenta un importante riconoscimento della collaborazione tra i partner e dello scambio di know-how messi in atto per raggiungere i risultati del progetto. I partner Oltre a Innovhub SSI, hanno partecipato al progetto: VSL – Istituto di Metrologia dei Paesi Bassi; IMBIH – Istituto di Metrologia della Bosnia-Erzegovina; NPL – National Physical Laboratory, Gran Bretagna; PTB – Istituto Nazionale di Metrologia, Germania; RI.SE – Research Institutes of Sweden, Svezia; VTT, Finlandia; ENGIE, Francia; INERIS, Francia; NEN – Ente Nazionale di Normalizzazione dei Paesi Bassi; Università di Groninga, Paesi Bassi; RICE-GRT Gaz, Francia; Waverton Analytics, Gran Bretagna.

Premiato il progetto Metrology for Biomethane Leggi tutto »