15 Novembre 2020

Siamo pronti alla terza ondata?

Siamo pronti alla terza ondata? Perchè la seconda è arrivata nell’impreparazione generale. Non uno degli esponenti politici lombardi si è dimostrato all’altezza della situazione. Ancora una volta manca il personale, ancora una volta mancano i medicinali. Eppure questa volta si sapeva, non come in primavera: lo sapevamo. Lo sapevamo tutti. Ma in Regione in Comune erano troppo impegnati a conservare i posti su cui sono seduti, al massimo a scaricare responsabilità. La Lega in particolare ha dimostrato il suo grande limite per governare: con Salvini ha dimostrato di saper gestire la politica. E’ innegabile: i leghisti ne sanno di politica. Ma è altrettanto innegabile che non hanno la tecnica. Conoscono la politica, ma non come gestire grandi macchine burocratiche. Salvini ha creato una classe dirigente in grado di combattere politicamente al livello dei vecchi partiti, ma a differenza loro non sanno chi mettere a gestire fatture, personale e quant’altro necessario a mandare avanti la vita di tutti i giorni. Hanno una teoria politica, sanno concretizzarla in battaglie di grande impatto mediatico, ma si fermano lì. Una dimostrazione pratica è l’affare dei loro commercialisti di fiducia, gente a cui sono stati messi in mano gli affari del partito ad altissimo livello e che si è fatta beccare con le mani nella marmellata per una compravendita da 800mila euro. Un tesoro per la gente comune, meno di una goccia nel mare se si guarda al bilancio dell’Italia (1,800 miliardi di euro). Eppure li hanno presi e ora dovranno pagare molto, ben di più dei soldi che perderanno. Un altro esempio è l’ultimo tentativo di rimuovere Giulio Gallera. Alla fine come ha notato Fabio Massa su Affaritaliani si è risolto con l’entrata nella macchina amministrativa di un tecnico esperto dell’era Formigoni. Perché nella Lega non c’era nessuno altrettanto valido. Ma se non possono gestire da soli la macchina della Lombardia, come posso condidarsi a gestire la terza ondata? Sulla seconda hanno fallito miseramente, chiusi nella difesa di un progetto nato e cresciuto male come l’ospedale in Fiera. Ma se loro non lo sono, noi siamo pronti alla terza ondata?

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Eseguiti 35.550 tamponi i positivi sono 8.129 (22,8%)

I tamponi effettuati oggi sono 35.550, i nuovi positivi 8.129. Il rapporto è pari al 22,8%. I guariti/dimessi sono 2.961. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 35.550, totale complessivo: 3.511.792  i nuovi casi positivi: 8.129 (di cui 413 ‘debolmente positivi’ e 100 a seguito di test sierologico)  i guariti/dimessi totale complessivo: 137.255 (+2.961), di cui 7.591 dimessi e 129.664 guariti  in terapia intensiva: 817 (+16)  i ricoverati non in terapia intensiva: 7.621 (+302)  i decessi, totale complessivo: 19.186 (+158) I nuovi casi per provincia: Milano: 2.895, di cui 1.082 a Milano città; Bergamo: 142; Brescia: 467; Como: 726; Cremona: 191; Lecco: 124; Lodi: 181; Mantova: 292; Monza e Brianza: 936; Pavia: 534; Sondrio: 131; Varese: 1.341.

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Sala: nessuno giochi con Gino Strada

“Se c’è davvero bisogno” di Gino Strada in Calabria, “so che lui c’è. Ma, e lo dico anche da sindaco dei milanesi, che nessuno giochi con persone come Gino, che nella vita ha fatto cento volte di più di chi ora fa lo spiritoso!”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla sua pagina Facebook ha commentato la proposta di nominare commissario alla Sanità in Calabria il fondatore di Emergency e medico. “Premetto che sono amico di Gino Strada, ma questo post non è fatto per amicizia. Gino è un medico, innanzitutto. Ha dedicato la sua vita alla cura di tante comunità, spesso in luoghi difficilissimi. Ha sempre dimostrato grandi capacità organizzative, e questo è un fatto – ha aggiunto -. Per questo mi sembrava positivo che potesse dare il suo contributo alla drammatica situazione sanitaria calabrese. Ma ora mi sembra che tutto si stia riducendo ad uno sterile balletto politico”. ANSA

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Vertice in Regione: non si è parlato di rimpasto

“Non si è parlato di rimpasto”: è quanto hanno dichiarato all’unisono i coordinatori lombardi di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – Paolo Grimoldi, Massimiliano Salini e Daniela Santanché – al termine del vertice di maggioranza in Regione Lombardia. All’incontro, che si è tenuto questo pomeriggio al venticinquesimo piano di Palazzo Pirelli ed è durato circa due ore e mezza, hanno partecipato anche i capigruppo del centrodestra e il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi. Non era prevista invece la presenza del presidente della Regione Attilio Fontana, che in tarda mattinata ha tenuto una riunione con i sindaci dei capoluoghi di provincia per fare il punto settimanale sull’andamento dei contagi. Sempre questa mattina il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato i consiglieri regionali leghisti, ma “per parlare esclusivamente di progetti e programmi”, spiegano dalla Lega. ANSA

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Racket occupazione case: quattro arresti

Nell’ambito di un’indagine relativa al fenomeno delle occupazioni abusive delle case gestite da A.L.E.R. nella zona sud di Milano i poliziotti della DIGOS della Questura di Milano, con la collaborazione del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno eseguito 3 perquisizioni domiciliari e personali  a seguito delle quali sono stati sequestrati 5 telefoni cellulari e indagate 4 persone per concorso nel reato di concussione e reati in materia di immigrazione. L’attività di indagine è nata dalla segnalazione di tre donne che, a febbraio 2020, hanno riferito alla Polizia di aver avuto a che fare con un uomo italiano, di mezza età, dipendente dell’ALER, che, in cambio di favori sessuali e monetari, avrebbe loro promesso un appartamento libero da poter occupare immediatamente. L’attività investigativa svolta dai poliziotti della DIGOS milanese per identificare il dipendente dell’azienda lombarda, corroborata anche da intercettazioni telefoniche, porta a disegnare un quadro differente: una delle tre donne, infatti, una cittadina marocchina di 32 anni con precedenti penali e irregolare sul territorio nazionale, risulta essere, più che vittima e testimone di illeciti non riscontrati con fonti di prova, la gestrice di una rete di contatti e attività penalmente rilevanti nella zona di via Voltri e limitrofe. È lei in grado di indicare appartamenti sfitti a connazionali, e non solo, bisognosi di un alloggio ed è in grado di far “sfondare” la porta e di procurare chi sia in grado di creare un allacciamento abusivo di luce e gas. Un punto di appoggio per la cittadina marocchina è risultato essere un 33enne italiano pluripregiudicato che, nella stessa zona, mette a disposizione le sue abilità “tecniche” per aprire le porte e allacciare luce e gas agli occupanti sistemati dalla donna. Il cittadino italiano di 64 anni, incensurato, che all’inizio delle indagini lavorava presso l’ALER e che ora si trova in pensione, non si è distinto per potenzialità delinquenziale ed è oggetto di indagini per quanto raccontato su di lui dalle tre donne. Le perquisizioni effettuate dalla Polizia di Stato a carico di queste tre persone hanno dato riscontro positivo. Sono stati sequestrati i telefoni cellulari attraverso i quali si organizzavano le occupazioni abusive negli alloggi e, a conferma della posizione della cittadina marocchina, in casa della donna è stato trovato un suo connazionale di 26 anni che si sarebbe messo in contatto con lei perché la stessa potesse trovargli una sistemazione e che, nel frattempo, dimora presso di lei pagandole un “subaffitto” in nero. Quest’ultimo, estraneo ai fatti, è stato indagato in quanto non in regola sul territorio nazionale e messo a disposizione dell’Ufficio Immigrazione della Questura per le procedure di espulsione.

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Tre arresti per furto di pacchi Amazon

Venerdì pomeriggio, presso l’area di servizio di Rozzano (MI) Est la Polizia di Stato ha arrestato due cittadini romeni per furto aggravato in concorso. Durante il servizio di vigilanza e controllo presso le aree di servizio, una pattuglia della Sezione di Milano della Polizia Stradale, mentre faceva accesso all’area di servizio di Rozzano est, negli stalli riservati ai mezzi pesanti del parcheggio retrostante la zona ristorazione, ha notato uno strano movimento. Adottando tutte le cautele del caso, i poliziotti si sono avvicinati e hanno sorpreso una persona che, dall’interno del vano di carico del rimorchio di un autoarticolato in sosta, stava passando alcuni pacchi ad un uomo. Alla vista della pattuglia della Polstrada, l’uomo sul camion ha abbassato la saracinesca del mezzo, chiudendosi all’interno, mentre il complice a terra si allontanava a piedi con il chiaro intento di eludere il controllo. I poliziotti li hanno bloccati entrambi e li hanno controllati verificando che si trattava di due cittadini romeni, uno di 24 anni e l’altro di 32, autisti dello stesso veicolo commerciale. Durante la perquisizione gli agenti della Polizia Stradale hanno rinvenuto due borse contenenti vari oggetti di valore di probabile provenienza furtiva in quanto ancora nelle scatole originali provviste di pellicola protettiva ed etichette con codice a barre; in cabina, inoltre, occultati dietro la brandina e nel portaoggetti, è stata trovata una trentina di altri pacchi, anch’essi di probabile provenienza furtiva. I 19 colli trovati a terra erano ancora integri nelle loro confezioni marchiate Amazon ed erano in buona parte già stati messi in borse di stoffa per facilitarne il trasporto. Dalla perquisizione personale, addosso a uno dei due malviventi i poliziotti hanno rinvenuto un sigillo di colore rosso, forzato, riportante il numero univoco di spedizione  indicato sulla scheda di trasporto internazionale CMR, nonché arnesi da scasso tra cui un termometro da carne con punta metallica. La responsabile della sicurezza Amazon, convocata in ufficio per la riconsegna della merce rubata, ha confermava alla Polizia Stradale che, come da prassi aziendale, una volta caricata la merce dai magazzinieri, il carico viene sigillato e il conducente non può in alcun modo accedervi senza manomettere o forzarne il sigillo di sicurezza. Dalle verifiche svolte dai poliziotti si è poi appurato che l’autoarticolato era partito nel pomeriggio, verso le 15.30, da Casirate d ‘Adda (BG) diretto a Buccinasco (MI) al magazzino Amazon e, con molta probabilità, che anche la merce priva di involucro ritrovata fosse provento di un altro furto, ai danni di Amazon, sui quali sono ancora in corso approfondimenti. La direttissima fissata per la mattinata odierna ha convalidato l’arresto dei due cittadini romeni, con l’applicazione del divieto di dimora.

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