16 Gennaio 2023

Majorino (Pd): “Pronti a riscrivere il rapporto tra pubblico e privato”

Majorino (Pd): “Pronti a riscrivere il rapporto tra pubblico e privato”. A dirlo nel suo ultimo intervento lo sfidante di Fontana Pierfrancesco Majorino: “Noi siamo quelli che ritengono inaccettabile il fatto che si faccia profitto sulla pelle dei malati e del bisogno di cura. Abbiamo in mente una Sanità diversa per la Lombardia: dobbiamo ripartire dai medici di base, dalla sanità territoriale, dai professionisti socio-sanitari. Dobbiamo riscrivere le regole, con molte più risorse sulla sanità pubblica. 

Sappiamo come farlo”.

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Ci sarà un confronto tra Majorino e Fontana?

Ci sarà un confronto tra Majorino e Fontana? Perché almeno tra i due contendenti principali dovrebbe esserci un momento di confronto. Magari non una serie visto che Fontana sembra troppo impegnato per spiegare pubblicamente ai lombardi cosa intende fare nei prossimi cinque anni, ma  almeno uno con lo sfidante principale andrebbe fatto. E’ una questione di rispetto per gli elettori, anche se si capisce che il rischio di doversi confrontare comporta il rischio di perdere un dibattito. E Fontana ha già diverse rogne. Eppure se uno pensa di avere le spalle abbastanza larghe per proporsi come governatore di dieci milioni di persone, dovrebbe pure averle per scambiare due chiacchiere con il suo sfidante. E’ la democrazia, che piaccia o meno ai leghisti. E fino a quando resiste agli scossoni del presente, sarà pure il caso di assecondarne le forme. Altrimenti si può negare e tirare dritto, tanto ormai gli italiani sono abituati a tutto. Un candidato che non spiega cosa  vuole fare non sarebbe poi così grave, certo pure un presidente eletto così non sarebbe un granché come prospettiva visto che si sentirebbe autorizzato a governare nella stessa maniera. Ma è tutto nelle mani degli elettori, dunque speriamo che non applaudano.

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La Finanza spegne 59 siti di tabacchi fuorilegge

La Finanza spegne 59 siti di tabacchi fuorilegge. Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, unità delle Fiamme Gialle specializzata nelle investigazioni tecnologiche, grazie alle costanti attività di monitoraggio della rete orientate anche al settore del commercio di generi di monopolio, ha individuato 59 siti e 138 annunci web che proponevano illecitamente l’acquisto di tabacco, sigari, sigarette e liquidi da inalazione per sigarette elettroniche, cartine e filtri funzionali ad arrotolare le sigarette. In Italia, infatti, vige il divieto di vendita online di prodotti da fumo, assimilati e accessori, che possono essere commercializzati solo dalle rivendite autorizzate. Ciò, anche per assicurare il rispetto degli standard di tutela della salute e sicurezza dei consumatori, considerato che la distribuzione, attraverso canali non ufficiali, presenta molti rischi per gli acquirenti, in ragione del fatto che la specificità dei prodotti da fumo impone un efficace e preventivo sistema di controllo, in mancanza del quale possono venire meno gli elevati livelli qualitativi previsti. Le investigazioni sul web, integrate attraverso consolidate metodologie di ricerca e aggregazione delle informazioni accessibili sulla rete, sono state successivamente sottoposte a processi di analisi e filtraggio dei dati reperiti, consentendo di individuare con precisione le risorse online dedite alla vendita illegale di prodotti da fumo, soprattutto allo scopo di identificare i responsabili delle condotte illecite, i quali saranno destinatari delle sanzioni, fino a diecimila euro, previste dal d.lgs. n. 8/2016. All’esito di tale monitoraggio, il Nucleo Speciale ha notificato specifici ordini di inibizione richiesti all’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli di Stato (ADM), grazie ai quali sono state rimosse le risorse web illegali presenti su note piattaforme online ospitanti gli annunci, pubblicati, peraltro, in violazione dell’obbligo di verifica dell’età degli acquirenti, previsto dalla legge n. 189/2012, che vieta la vendita e la somministrazione di prodotti del tabacco ai minori di diciotto anni. In tale quadro, è utile anche ricordare che con l’entrata in vigore e il susseguente inizio dell’applicazione del Digital Services Act (Regolamento UE 2022/206), volto a creare un ambiente online più sicuro e responsabile, tutti gli intermediari online dovranno rispettare precisi obblighi di trasparenza e due diligence finalizzati all’aumento degli standard di responsabilità e sorveglianza, prevedenti anche un meccanismo di segnalazione di contenuti illegali, in difetto del quale le big tech e i siti di e-commerce potranno subire sanzioni fino al 6% del loro fatturato globale. L’attività di polizia economico-finanziaria svolta, finalizzata al contrasto delle forme di vendita e promozione illegale dei prodotti da fumo attraverso i canali del web, costituisce un importante obiettivo della Guardia di Finanza che, in questo senso, ha stipulato un apposito protocollo d’intesa con la Federazione Italiana Tabaccai (F.I.T.), volto a rafforzare la collaborazione nella lotta al contrabbando, alla contraffazione di tabacchi lavorati e alla vendita illegale di prodotti da fumo, assicurando in tal modo anche un canale di comunicazione diretto tra il Corpo e la predetta Organizzazione rappresentativa dei rivenditori di generi di monopolio.

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Cinghiali, Oipa: “Ispra certifica che più ne abbatti più si moltiplicano”

Cinghiali, Oipa: “Ispra certifica che più ne abbatti più si moltiplicano”. I dati diffusi ieri dall’Ispra sulla popolazione dei cinghiali in Italia e sulla strage che se n’è fatta attestano quel che diciamo da sempre: «Più ne abbatti, più si moltiplicano». Così l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). Un parere degli esperti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in tema di peste suina africana afferma che “la caccia non è uno strumento efficace per ridurre le dimensioni della popolazione di cinghiali selvatici in Europa”. «Negli ultimi anni si è ragionato solo su come sguinzagliare i cosiddetti “selezionatori” fuori e dentro i parchi anche protetti e, da ultimo, persino nelle zone urbane. La caccia e la “selezione” non sono la soluzione al problema della proliferazione dei cinghiali, ma la causa», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Non lo diciamo solo noi: lo attestano etologi, zoologi, naturalisti. «Il problema della presenza dei cinghiali in città è dovuta a una scorretta raccolta dei rifiuti: dov’è attuata la raccolta porta a porta i cinghiali non si presentano negli abitati. Inoltre, ancor più a monte, vi è la politica dei “ripopolamenti” degli anni passati: i cinghiali che popolano oggi l’Italia, più grandi e prolifici degli autoctoni, sono stati introdotti dai paesi dell’Est Europa a uso e consumo dei cacciatori, cui ora si ricorre per risolvere un problema che loro stessi hanno determinato». Per arginare il fenomeno la politica dovrebbe adottare azioni di prevenzione come la pulizia del territorio, la corretta raccolta dei rifiuti, l’uso di dissuasori, fino alla sterilizzazione farmacologica, oggi allo studio del Ministero della Salute. Purtroppo anche le categorie che dovrebbero adottare misure dissuasive preferiscono poi lamentarsi e chiedere rimborsi pubblici.

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