16 Novembre 2020

Covid19, al San Raffaele chiedono 450 per una visita

Covid19, al San Raffaele chiedono 450 per una visita. E per una singola telefonata i privati vogliono 90 euro, mentre per la visita domiciliare il costo sale a 450 euro. Un fatto che ha subito causato reazioni scandalizzate dal mondo politico visti i gravi problemi della sanità lombarda nella gestione dell’emergenza Covid. “È  una notizia che mi lascia sgomento. Come si fa a non pensare, se fosse esattamente come riportato dai media, che c’è chi si arricchisce col Covid? Ho predisposto un’interrogazione urgente per chiedere ai vertici dell’Assessorato al welfare e alla direzione generale della  sanità lombarda, se Regione abbia un qualche ruolo in tutta questa vicenda; nel qual caso chiederò all’ente istituzionale di sottrarsi e togliere qualsiasi tipo di permesso concesso per un servizio del genere. Nel tariffario è previsto: visita dominicale, prelievo ematico, radiografia toracica e misura dell’ossometria; se non si vuole una visita a domicilio la si fa a distanza, risparmiando 360 euro. Non si faccia business sul Covid. Occorre concentrarsi per potenziare la sanità pubblica, far crescere i presidi sul territorio e potenziare la cosiddetta medicina di prossimità. L’iniziativa del San Raffaele, se confermata, evidenzia il livello patologico raggiunto dall’offerta sanitaria regionale. Io sono per invertire la rotta”, così Luigi Piccirillo, Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e membro della III Commissione sanità. L’immagine del San Raffaele sembra dunque destinata a essere sempre più danneggiata dalla pandemia e dalle sue conseguenze. Il suo medico più famoso, Alberto Zangrillo, è diventato un “eroe” del negazionismo. Nei mesi scorsi aveva addirittura parlato di virus “clinicamente morto”, attirandosi le critiche di chiunque avesse il polso della situazione reale poi esplosa nella seconda ondata che sta travolgendo Milano. Oggi il San Raffaele torna al disonore delle cronache per quello che sembra il destino della sanità lombarda: chi potrà pagare, si potrà curare, chi invece non ha il portafoglio gonfio è destinato a pregare. Perché almeno quello per ora è alla portata di tutti.

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Fondazione Cariplo sostiene e partecipa a Urbanpromo

Fondazione Cariplo sostiene e partecipa a Urbanpromo anche in questa edizione straordinaria che sarà tutta digitale. Nell’ambito del convegno, considerato punto di riferimento del dibattito nazionale sulla rigenerazione urbana, la Fondazione offre alla riflessione comune un modello d’intervento recentemente ripensato per far fronte all’emergenza sanitaria che ha lasciato indietro settori vitali come quello culturale, il quale invece rappresenta un importante fattore di crescita e rigenerazione delle zone fragili, come dimostrato a livello urbano dal programma Lacittàintorno e come portato avanti nelle testimonianze positive dei progetti AGER e Valli resilienti nelle comunità montane. Le due esperienze saranno al centro di tre appuntamenti: Martedì 17 novembre alle ore 14,30 si parlerà di Strategie di sviluppo sostenibile per le aree montane, perché l’abitare non è uguale in tutti i territori e la montagna presenta un paesaggio verticale che rende necessario un progetto urbanistico peculiare. Introdotto e moderato da Elio Morino e Antonio Fassone (INU), ne discuteranno Elena Jachia (Fondazione Cariplo), Claudia Pedercini (AttivAree, Valli Resilienti) Camillo De Pellegrin (Sindaco Val di Zoldo, Belluno), Tiziano Maffezzini (Sindaco di Chiuro, Presidente Comunità Montana Valtellina di Sondrio), Piercarlo Grimaldi (Professore e già Rettore dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche). Valentina Cairo (Fondazione Cariplo), Anna Gaviglio (Università Studi di Milano), Alessandro Delpiano (Città Metropolitana di Bologna) e Giovanni Teneggi (Cooperative di Comunità) illustreranno testimonianze positive dei progetti AGER e le Valli resilienti. Chiuderanno i lavori Federica Corrado (Politecnico di Torino, Associazione Dislivelli), Francesco Sbetti (INU – URBIT), Giampiero Lupatelli (CAIRE Consorzio) e Marco Bussone (Presidente UNCEM). Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/strategie-di-sviluppo-sostenibile-per-le-aree-montane/ Mercoledì 18 novembre alle ore 16,30 l’esperienza de Lacittàintorno sarà analizzata in anteprima nel libro Periferie del cambiamento. Traiettorie di rigenerazione (Quodlibet, Francesca Cognetti, Daniela Gambino, Jacopo Lareno Faccini), in dialogo con gli autori ci saranno il prof. Giuseppe De Luca (Università di Firenze, Presidente INU Edizioni), lo scrittore e architetto Gianni Biondillo e il prof. Giovanni Laino (Università di Napoli “Federico II”). Il volume esplora il significato e il ruolo delle periferie urbane nella città contemporanea, prendendo avvio da un’esperienza di ricerca e attivazione durata oltre due anni in tre territori milanesi paradigmatici: il quartiere Adriano, il quartiere Corvetto e via Padova. Tre riflessioni che mettono al lavoro diverse prospettive di lettura – spaziale e urbanistica, antropologica e sociale – per interpretare la complessità della città, i diversi modi di abitarla e le possibili traiettorie di trasformazione. Per partecipare: URBANPROMO LIBRI: PROPOSTE DI LETTURE – Seconda sessione Il 19 novembre, alle ore 10.00, il seminario La Cultura Rigenera indagherà tre esperienze di rigenerazione a base culturale, nella fattispecie Bergamo, Novara e Milano. L’ipotesi è che uno sviluppo a base culturale possa rappresentare una prospettiva per tutte le città senza particolari distinzioni di ruolo e dimensione. Interverranno: Davide Maggi e Chiara Bartolozzi (Fondazione Cariplo), Ezio Micelli (Università Iuav di Venezia), Alessandro Rigoletti (Teatro Tascabile di Bergamo), Pier Massimo Cinquetti (Base Engineering, che illustrerà il caso di Casa Bossi a Novara), Thomas Emmenegger (La Fabbrica di Olinda, che descriverà il nascituro PuntoCom ex Convitto Trotter a Milano). Con loro a discuterne: Alessandro Canelli (Sindaco di Novara), Anna Scavuzzo (Vicesindaco di Milano), Dario Moneta (Direttore Direzione Specialistica Autorità di Gestione e Monitoraggio Piani, Comune di Milano), Davide Agazzi (Project Manager Smart Lab Brindisi), Elena Ostanel (Università Iuav di Venezia), Stefano Moroni (Politecnico di Milano). Il seminario si propone di condividere esperienze utili a elaborare specifiche politiche che possano trasformarsi in azioni concrete e incisive. La sfida è rappresentata dalla possibilità di mettere a punto un insieme di strumenti grazie a cui intervenire a partire dallo sforzo congiunto dell’operatore pubblico e degli attori privati. Per partecipare: LA CULTURA RIGENERA Si segnala inoltre: Martedì 17 novembre alle ore 9,30, UrbanPromo 2020 si aprirà con una sessione sul tema Rilanciare le infrastrutture sociali in Italia. L’accesso ai finanziamenti europei. Tra i relatori: Stefano Stanghellini (Presidente URBIT), Paola Pierotti (PPAN), Edoardo Reviglio (CDP), Elena Molignoni (Nomisma), Lorenzo Bellicini (Cresme) e Giordana Ferri (Presidente Comitato Nazionale per l’Housing Sociale). A seguire Daria Ciriaci (CDP), Michael Feith (Commissione Europea), Angela Mancinelli (BEI) discuteranno sulle risorse finanziarie europee coordinati da Livio Cassoli (Gestione Investimenti FIA e FIA2, CDPI SGR). Questo primo evento si chiude con una riflessione sul punto di vista degli attori durante la quale si confronteranno Carlo Cerami (REDO), Marco Doglio (CDP), Francesco Abba Legnazzi (FHS), Cristina Giovando (CRT), Francesco Profumo (Fondazione Compagnia di San Paolo), Rossana Zaccaria (Legacoop Abitanti) e Luca Talluri (Federcasa). In questa sezione Fondazione Cariplo è rappresentata da FHS e REDO. Sono stati inoltre invitati Paola De Micheli (Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti), Stefano Bolognini (Assessore alle Politiche Sociali, Abitative e Disabilità, Regione Lombardia), Fabio Carosso (Vicepresidente e Assessore all’Urbanistica, Regione Piemonte). Per partecipare: https://urbanpromo.it/2020/eventi/rilanciare-le-infrastrutture-sociali-in-italia/ Mercoledì 18 Novembre alle ore 14,30 è in programma Abitare la prossimità, seminario a cura di Giordana Ferri di Fondazione Housing Sociale. La «città dei quindici minuti» – che cos’è, che cosa significa abitarci, come si progetta e come si realizza – sarà il focus del dialogo: moderati da Ezio Manzini (DESIS Lab); Salvador Rueda (Agència d’Ecologia Urbana, Barcellona), Birgitte Bundesen Svarre (Gehl Architects, Copenhagen), Carlos Moreno (Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne I IAE, Parigi), Pierfrancesco Maran (Comune di Milano) e Cristina Tajani (Comune di Milano) metteranno a confronto le esperienze intraprese (prima e durante il COVID-19) nelle loro rispettive città. A seguire ne discuteranno Stefano Boeri (Fondazione Triennale Milano), Davide Fassi (Politecnico di Milano), Carolina Pacchi (Politecnico di Milano) e Michele Talia (INU). Per partecipare: ABITARE LA PROSSIMITÀ

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Bastoni (Lega): Sala elogia il Katanga Strada

Bastoni (Lega): Sala elogia il Katanga Strada. In questi giorni infatti si parla moltissimo di commissari per la regione Calabria. Gli ultimi due scelti dal governo si sono rivelati l’ennesima pessima figura per l’esecutivo. Ma a destra c’è chi ha la memoria lunga, come Max Bastoni: “E Giuseppe Sala da bravo comunicatore si è inserito nel dibattito sostenendo la candidatura di Gino Strada. Il sindaco di Milano Beppe Sala elogia Gino Strada “che nella vita ha fatto cento volte di più di chi ora fa lo spiritoso!” A Milano tra gli anni 60 e 70 Gino Strada era uno dei capi del servizio d’ordine del Movimento Studentesco, i famigerati Katangesi, definito dall’allora Prefetto Mazza “una autentica banda armata che incuteva terrore.” Per chi ha vissuto Milano in quegli anni c’era poco da fare gli spiritosi se non eri di sinistra”. I katanga infatti erano persone piuttosto violente, basti ricordare che cantavano ”Se non ci conoscete guardateci la spranga, noi siamo quelli del Settimo katanga”. I gruppi all’epoca controllavano soprattutto la Statale che aveva importato il nome dalla Sorbona di Parigi, da dove per altro il primo gruppo di katanga (composto da ex mercenari) era stato allontanato. Il nome katanga era infatti stato preso proprio da quel primo nucleo e rievocava i mercenari bianchi all’opera nel Congo Belga. E di ispirazione militare era anche l’organizzazione di quelli milanesi: erano inquadrati in squadre, ognuna con un nome e un responsabile. I responsabili delle varie squadre rispondevano direttamente ad un alto dirigente del Movimento Sudentesco il quale, a sua volta, doveva rendere conto alla Direzione del MS.

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La Rete: “A Natale boicotta Amazon”

La Rete: “A Natale boicotta Amazon”. Ormai da qualche settimana quel lockdown che, secondo le parole del Presidente del Consiglio, non doveva tornare mai più, è arrivato. Le chiusure si susseguono in tutta Italia e mettono a serio rischio la sopravvivenza del tessuto produttivo italiano, fatto in larghissima parte di piccoli artigiani, commercianti e negozi di prossimità. Ma oltre al Covid e alle scellerate politiche di chiusura totale, si aggira un altro virus pronto a dare la mazzata finale al nostro commercio. Si tratta di Amazon, la multinazionale americana che più di tutte ha tratto vantaggio dal coronavirus e dal lockdown. Un nome diventato un simbolo di efficienza e velocità, che cela dietro di sé una realtà di neo-schiavismo alienante e robotizzato. Il modello Amazon è fondato sulla concorrenza sleale, sull’elusione fiscale, sulla standardizzazione al ribasso e sulla devastazione del nostro tessuto produttivo e delle nostre PMI. Le difese che la multinazionale di Bezos ha rivolto contro chi l’ha contestata in queste ultime settimane fanno acqua da tutte le parti: per ogni nuovo assunto in Amazon, ci sono decine di negozi che chiudono non potendo garantire per ragioni dimensionali gli standard di efficienza e velocità di spedizione che Amazon chiede per entrare a far parte del suo club esclusivo. Il risultato è l’impoverimento del nostro tessuto produttivo, lo svuotamento dei centri storici e dei borghi, la perdita irreversibile del senso di identità e di comunità. Questo Natale sostieni i piccoli commercianti della tua zona, i nostri artigiani e le nostre imprese, acquistando direttamente da loro i regali di Natale. Un piccolo sacrificio del tuo tempo può significare moltissimo e aiutare la nostra nazione, i suoi cittadini e il suo tessuto produttivo a rialzarsi dalla crisi più difficile della sua storia. A NATALE, COMPRA ITALIANO DA COMMERCIANTI ITALIANI.

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Anticorpi del covid nel sangue dei milanesi già nel settembre 2019

Il virus SarsCov2 circolava in Italia già a settembre 2019, dunque ben prima di quanto si è pensato finora. La conferma arriva da uno studio dell’Istituto dei tumori di Milano e dell’università di Siena, che ha come primo firmatario il direttore scientifico Giovanni Apolone, pubblicato sulla rivista Tumori Journal. Analizzando i campioni di 959 persone, tutte asintomatiche, che avevano partecipato agli screening per il tumore al polmone tra settembre 2019 e marzo 2020, l’11,6% (111 su 959) di queste persone aveva gli anticorpi al coronavirus, di cui il 14% già a settembre, il 30% nella seconda settimana di febbraio 2020, e il maggior numero (53,2%) in Lombardia. ANSA

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Cala il rapporto tamponi/positivi, ma aumentano i decessi

Con 38.702 tamponi effettuati, sono 8.060 i nuovi positivi in Lombardia con il rapporto in calo pari al 20,8% (ieri (22,8%). Continuano a salire invece i decessi che sono 181 (ieri 158) per un totale di 19.367 morti in regione dall’inizio della pandemia. Ricordiamo che l’incremento dei casi positivi, in Lombardia come nelle altre regioni, va sempre rapportato al numero dei tamponi effettuati. Senza mai dimenticare che, se si ragiona in termini di confronti assoluti, il numero degli abitanti della Lombardia è pari a 1/6 della popolazione nazionale. I dati di ieri: i tamponi effettuati: 38.702, totale complessivo: 3.550.494 i nuovi casi positivi: 8.060 (di cui 479 ‘debolmente positivi’ e 83 a seguito di test sierologico) i guariti/dimessi totale complessivo: 138.872 (+1.617), di cui 7.972 dimessi e 130.900 guariti in terapia intensiva: 837 (+20) i ricoverati non in terapia intensiva: 7.781 (+160) i decessi, totale complessivo: 19.367 (+181) I nuovi casi per provincia: Milano: 3.302, di cui 1.266 a Milano città; Bergamo: 354; Brescia: 644; Como: 425; Cremona: 82; Lecco: 329; Lodi: 149; Mantova: 214; Monza e Brianza: 1.140; Pavia: 465; Sondrio: 92; Varese: 684.  

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