17 Marzo 2021

Abusi su 15enne disabile in DAD

Ha abusato per almeno 4 mesi di una ragazzina di 15 anni, disabile fisica e psichica, mentre lei doveva seguire nella sua stanza corsi della didattica a distanza e sua madre, che lavora come badante, non era in casa. L’uomo, un 47enne che con la sua compagna aveva preso in affitto una camera nell’abitazione della madre della ragazza, è stato arrestato oggi per violenza sessuale aggravata dalla Polizia locale, su disposizione del gip di Milano Giulio Fanales, nelle indagini dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo. L’inchiesta sugli abusi terribili ai danni della ragazzina invalida è scattata dopo una segnalazione dell’ospedale dove la 15enne era stata portata dalla madre di origine sudamericana, che ha anche denunciato l’accaduto. La donna usciva per andare a lavorare come badante e l’uomo, quando anche la sua compagna era fuori casa, diceva che avrebbe aiutato la 15enne a seguire la ‘dad’ e, invece, proprio in quelle ore, tra novembre e febbraio scorso, commetteva la violenze. Per il gip, il 47enne, finito in carcere, ha dimostrato “la massima determinazione nelle aggressioni sessuali”, approfittando della “inferiorità psichica e fisica” delle minore. Disposto il carcere per il “pericolo di reiterazione” del reato. ANSA  

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Via Plinio. De Chirico (FI): Maran non rispetta la storia di Milano

“I residenti fanno bene ad essere sbigottiti davanti allo scempio in corso d’opera in via Plinio”, scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro de chirico, aggiungendo “Un quartiere in stile Liberty stuprato nelle forme e nei colori architettonici da chi non ha alcun rispetto della storia di Milano. Dopo l’Arengario e la Loggia dei Mercanti, si vuole cancellare l’iconografia milanese a colpi di calcestruzzo”. “Mi auguro – continua l’azzurro – che la pittura dell’albergo sia solo un fondo per poi fare dell’altro. Viste le foto, ho scritto immediatamente alla commissione paesaggistica per ricevere il progetto. Se c’è stato il nullaosta dell’organo preposto a controllare l’armonia delle forme e dei colori dei palazzi storici qualcuno dovrà pagare con la rimozione dall’incarico. Possibile che Maran non abbia nulla da dire? – si chiede De Chirico – Come ho avuto modo di dichiarare ieri, per gli interventi sugli edifici storici di Milano serve un parere preventivo della Soprintendenza e, in questo caso, della commissione competente dell Municipio 3”. “In un’epoca in cui Sala dichiara di essere così attento all’ambiente e la tendenza è quella di ridipingere gli stabili con colori tenui per ridurre il surriscaldamento terrestre, un edificio nero significa trasformare il palazzo in un forno, per chi staziona all’interno, ma anche per gli edifici adiacenti in un quartiere così densamente urbanizzato. Qualcuno lo spieghi al sindaco Beppe Thunberg!”, conclude De Chirico.

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Settimana della legalità al Pirellone

In occasione della Giornata regionale in memoria delle vittime di mafia, istituita con la legge regionale n.17 del 24 giugno 2015 e che cade ogni anno il 21 marzo primo giorno di primavera, è stata presentata oggi presso il Consiglio regionale della Lombardia la mostra “Lenzuoliamo Milano”. Il titolo prende il nome dal “lenzuolo bianco”, divenuto simbolo della lotta alla mafia e utilizzato dai cittadini palermitani dopo le drammatiche stragi del 1992, quando la società civile del capoluogo siciliano ne aveva promosso l’esposizione simbolica ai balconi come segno di indignazione, dolore e protesta contro la mafia. “Giornate come queste – ha detto il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi – costituiscono un significativo momento di riflessione per spingere ciascuno di noi ad impegnarsi per una società migliore. La mostra non vuole essere solo una mera testimonianza del passato, ma un punto di partenza per continuare a costruire una memoria comune a beneficio delle generazioni future, affinché siano coraggiose e si rendano portatrici di verità e giustizia. È ai giovani che consegniamo la memoria di quello che è stato, affidando l’impegno e il compito di dare vita a una società più giusta e rispettosa delle regole, dove le mafie non devono trovare spazio”. Alla presentazione della mostra è intervenuta anche la referente della “Associazione Libera” di Milano Lucilla Andreucci che ha sottolineato come “la mafia si combatte con una società che riconosce i diritti, che si fida dello Stato. Il ricordo delle vittime, donne, uomini e bambini, deve smuovere le nostre coscienze e queste iniziative servono a far sentire la nostra voce facendoci ispirare dal coraggio”. Il Presidente della Giunta regionale Attilio Fontana ha infine ricordato come le istituzioni “debbano sempre dare segnali forti contro quella parte di società che non rispetta le regole”. Nel foyer al piano terra di Palazzo Pirelli, grazie alla collaborazione e disponibilità di Libera, sono state appese una quarantina di lenzuola colorate, realizzate dagli studenti delle scuole lombarde, ma anche da associazioni e cooperative, che offrono occasione di riflessione e approfondimento per ricordare le vittime innocenti di mafia. Le lenzuola resteranno esposte fino al 21 marzo e l’iniziativa, che inaugura la “Settimana della legalità” in Lombardia, precede e anticipa l’evento di commemorazione che si terrà venerdì 19 marzo in diretta streaming, promosso dalla Commissione speciale Antimafia e dedicato quest’anno ai sacerdoti vittime delle mafie. L’evento, coordinato dalla giornalista di Avvenire Lucia Capuzzi, vedrà la partecipazione da remoto, oltre che della Presidente della Commissione Monica Forte e dei rappresentanti dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, anche degli Assessori regionali Fabrizio Sala, Riccardo De Corato e Melania Rizzoli, di Don Virginio Colmegna (Fondazione Casa della Carità di Milano), Don Massimo Mapelli (Caritas Ambrosiana) e Don Giacomo Panizza (Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme).

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Torna il progetto di edilizia etica ColorAid

È partita la quinta edizione di ColorAid, il progetto di edilizia etica promosso dalle testate specializzate Radio Colore e Colore & Hobby, che attraverso il colore unisce le aziende del settore edile in azioni di riqualificazione di strutture utili alla comunità. Come ogni anno, ColorAid si mette al servizio del sociale e regala alla collettività un nuovo volto ad una struttura che è casa per chi non ce l’ha. Per questa edizione è stato individuato il mini hub di viale Ortles, non distante da Casa Jannacci: cinque grandi appartamenti di proprietà comunale riservati all’accoglienza temporanea di famiglie con minori in difficoltà che, grazie anche al coinvolgimento degli studenti del liceo scientifico Alessandro Volta, entro il fine settimana verranno risistemati, riqualificati e riprogettati dal punto di vista cromatico. I lavori riguarderanno anche il vano scale, le porzioni di facciate più ammalorate e le parti comuni dello stabile. “Il progetto è un laboratorio artistico e insieme civico – dicono la vicesindaco Anna Scavuzzo e l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – di grande valore educativo e sociale anche per la preziosa partecipazione degli studenti, con l’obiettivo comune di portare colore e calore in luoghi dedicati a famiglie in grave difficoltà. È importante che queste persone possano vivere in abitazioni confortevoli, abbellite anche con l’impegno solidale di ColorAid”. Nelle passate edizioni gli interventi hanno interessato, nell’ordine, la ristrutturazione di Casa Accoglienza Arché, che ospita diversi nuclei familiari mamma-bambino bisognosi di supporto, due centri sprar di Caronno Pertusella, il Centro Diurno Disabili Cherasco, un luogo che accoglie durante il giorno persone con disabilità gravi per migliorare la qualità della loro vita, e infine lo storico complesso Abbazia di Mirasole destinato ad accogliere persone in difficoltà abitativa. ColorAid opera sempre nel segno della valorizzazione delle case e del potenziamento del benessere di chi le abita e, partendo dal presupposto che il colore possa contribuire a migliorarli, interviene dipingendo e abbellendo, oltre che con piccole ristrutturazioni, laddove servano. E dimostra così come il mondo del colore sia in grado di porsi al servizio del sociale promuovendo e realizzando un nuovo modello di business sostenibile, basato sull’impegno civico a sostegno della collettività: industrie, rivenditori, associazioni e operatori, tutti uniti per migliorare la condizione di chi è in difficoltà.

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Operazione antidroga: 12 arresti

La Polizia di Stato, sin dalle prime ore della giornata odierna, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Milano, su richiesta del Procuratore Agg. to dr.ssa Alessandra Dolci e del Sost. Proc. dr. Adriano Scudieri della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano – D.D.A., a carico di 12 persone, di nazionalità italiana e albanese, ritenuti, alcuni, partecipi ad un’associazione per delinquere dedita alla gestione della piazza di spaccio all’interno dei “Palazzi” del quartiere Sant’Eusebio di Cinisello Balsamo e, altri, al gruppo di fornitori che importavano cocaina dall’Olanda. L’operazione di polizia giudiziaria, condotta dal personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile e coordinata dalla DDA di Milano, è la prosecuzione di pregresse operazioni di polizia giudiziaria, coordinate sempre dalla DDA di Milano, conclusesi nel 2016 e nel 2017 con l’emissione di misure cautelari che hanno avuto ad oggetto l’organizzazione criminale capeggiata da GUERRA Luca, egemone nella gestione della piazza di spaccio all’interno dei “Palazzi” di Cinisello Balsamo. L’arresto dell’1 aprile 2016 di GUERRA Luca, che dal carcere ha continuato ad esercitare una notevole influenza, ha comportato il passaggio della dirigenza dell’organizzazione in capo a SANFILIPPO Giuseppe, che ha assunto appieno la direzione delle attività illecite ed i rapporti con i fornitori, sino al suo arresto il 5 luglio 2016, per il tentato omicidio dell’albanese PRENDI Marjan. Successivamente la gestione della attività criminali è passata alla famiglia RUSSI, a VECELOQUE PRESELOQUE Armando e a BERLINGIERI Bruno. L’organizzazione criminale ha dimostrato, nel corso dell’indagine, di avere una struttura solida, organizzata per favorire il commercio di droga h 24 all’interno dell’agglomerato di case popolari, tra i cortili degli stabili ricompresi nel quadrilatero tra le vie Cilea, A. Da Giussano, Risorgimento e Giolitti, costituita da diversi soggetti “impiegati” in vere e proprie “turnazioni” per lo smercio della droga, per il deposito dei proventi dello spaccio, per la custodia, il confezionamento della droga e con il ruolo di “vedette”, finalizzato a monitorare l’eventuale arrivo di persone sospette o di pattuglie delle FF.PP.. I grandi introiti generati dallo spaccio nel quartiere, superiori ad almeno 10 mila € giornalieri (intesa come plusvalenza derivante non solo dalla rivendita della droga, ma anche dalle spese accessorie quali il contributo ai pusher e le vedette), hanno determinato anche diversi attriti tra i vertici dell’organizzazione, sia per la redistribuzione dei compensi, sia per la suddivisone delle quote di potere non ritenute eque, che hanno portato nel tempo anche al verificarsi di alcune aggressioni a mano armata. Le indagini hanno permesso di individuare un altro gruppo criminale, di etnia albanese, capeggiato da URUCI Ermal, come fornitore di droga degli italiani. Oltre a diverse transazioni di droga concluse tra gli albanesi e gli italiani, il 13 novembre 2016 è stato effettuato un sequestro al valico del Monte Bianco di un carico di droga proveniente dall’Olanda, 8.6 kg di cocaina, destinato alla piazza di Milano, con conseguente arresto del corriere albanese. Nel corso dell’attività investigativa sono stati eseguiti inoltre eseguiti 7 arresti in flagranza di reato, tra i quali quelli dei principali partecipi dell’organizzazione criminale italiana, e il sequestro di circa 10 kg. di cocaina. Nei confronti di due dei cittadini albanesi destinatari della misura cautelare, in quanto dimoranti in Albania, è stato emesso un provvedimento di autorizzazione alla diffusione internazionale delle ricerche: grazie alla collaborazione del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dell’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana della Direzione Centrale della Polizia Criminale, il collaterale organo di Polizia Albanese (Dipartimento Polizia Criminale e Interpol Tirana), contestualmente all’esecuzione della misura cautelare in Italia, ha rintracciato i due albanesi nelle città di dimora ed ha provveduto a dare esecuzione all’arresto provvisorio in esecuzione della misura, in attesa dell’estradizione in Italia. Contestualmente alla misura cautelare personale, sono state eseguite numerose perquisizioni delegate dall’A.G. procedente sia a carico dei destinatari delle misure cautelari che a carico di persone legate a vario titolo agli stessi.

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