20 Marzo 2021

Assembramenti davanti alla mosche di via Lopez

“Forse ci è sfuggito qualcosa, ma via Lopez, e precisamente l’area attorno alla moschea abusiva all’interno dell’ex panetteria, non è zona rossa come il resto della città? A giudicare dagli assembramenti di musulmani sui marciapiedi sembrerebbe di no”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, e Stefano Pavesi, consigliere leghista del Municipio 8. “È assurdo è inconcepibile – spiega Silvia Sardone – che il Comune non faccia rispettare le leggi, in questo caso quella regionale sui luoghi di culto, a maggior ragione in una situazione di pandemia come quella che stiamo attraverso. Perché i musulmani sono liberi di radunarsi violando palesemente le norme anti-covid mentre cittadini e commercianti devono rimanere in casa o tenere chiusi i propri locali con evidenti danni sociali ed economici? Questa moschea è abusiva e va chiusa: il sindaco Sala si faccia sentire, mandi la polizia locale a fare un’ispezione e poi proceda di conseguenza. Per cominciare basterebbe anche intervenire il venerdì, giorno di preghiera, per sanzionare tutti coloro che non rispettano le regole, a partire dal distanziamento sociale”. “Il Comune di Milano e il Municipio 8 a guida Pd dormono sonni pesanti. Abbiamo già inoltrato diverse segnalazioni su via Lopez – spiega Stefano Pavesi – ma in cambio abbiamo ricevuto silenzio totale, segno dell’evidente mancanza di volontà politica di risolvere i problemi posto. Andremo avanti a tenere alta l’attenzione, al fianco dei cittadini esasperati da questa situazione. Basta coi due pesi e le due misure: i milanesi non possono sempre essere penalizzati rispetto agli extracomunitari”.

Assembramenti davanti alla mosche di via Lopez Leggi tutto »

Il caso della Dad che salva un bambino di tre anni

Il caso della Dad che salva un bambino di tre anni. A raccontarlo è sia il Corriere della Sera, che Attilio Fontana: “Per fortuna c’era Simone! Lo studente dell’istituto alberghiero Paolo Frisi di Milano, stava facendo l’ultima ora di Dad quando la vicina di casa suona al suo campanello chiedendo aiuto per il nipotino di 3 anni che sta soffocando. Simone non ci penso due volte e pratica sul piccolo, che conosce da quando è nato, la manovra di Heimlich vista in un video online. I soccorritori sono arrivati subito, ma l’intervento di Simone nei primi attimi è stato decisivo per salvare il bimbo. Tanti complimenti Simone!”. Ma come sarà preso il caso della Dad che salva un bambino di tre anni? Perché spesso si sentono i genitori raccontare dell’infernale esperienza dei loro figli costretti a guardare uno schermo per ore. C’è chi è arrivato senza vergogna a parlare di crimini contro l’umanità, ma a noi è tornato in mente un grande alleato dei genitori moderni che sembra ora dimenticato: la televisione. I bambini da subito si abituano a passare decine di ore a settimana davanti alla televisione perché è un silenziatore naturale per i figli. Per non parlare di quando crescono e vengono forniti di smartphone di cui in realtà non hanno bisogno e in cui si immergono alternandolo con televisione e computer. Se è per il cazzeggio o per lasciare un momento di calma ai genitori sembra dunque che gli schermi non siano devastanti. Forse sarebbe il caso di ricordare sempre il caso della Dad che salva un bambino di tre anni dalla morte, così come l’uso disinvolto delle tecnologie prima della Dad. Per uno sguardo più equilibrato sulla realtà. Altrimenti al prossimo crimine contro l’umanità potremmo non essere in grado di riconoscerlo.

Il caso della Dad che salva un bambino di tre anni Leggi tutto »

Covid: 5.518 positivi e 80 decessi

Con 64.999 tamponi effettuati, sono 5.518 i nuovi positivi in Lombardia con il tasso di positività stabile all’8,4% (ieri 8,6%). Aumentano i ricoverati in terapia intensiva (+2, 788) e negli altri reparti (+52, 6.796). I decessi sono 80 per un totale complessivo 29.631 morti in regione dall’inizio della pandemia. I dati di ieri: i tamponi effettuati: 64.999 (di cui 44.851 molecolari e 20.148 antigenici) totale complessivo: 7.591.271 i nuovi casi positivi: 5.518 (di cui 202 ‘debolmente positivi’) i guariti/dimessi totale complessivo: 558.572 (+3.603), di cui 5.569 dimessi e 553.003 guariti in terapia intensiva: 788 (+2) i ricoverati non in terapia intensiva: 6.796 (+52) i decessi, totale complessivo: 29.631 (+80) I nuovi casi per provincia: Milano: 1.471 di cui 543 a Milano città; Bergamo: 342; Brescia: 909; Como: 406; Cremona: 204; Lecco: 240; Lodi: 72; Mantova: 267; Monza e Brianza: 610; Pavia: 323; Sondrio: 92; Varese: 451.  

Covid: 5.518 positivi e 80 decessi Leggi tutto »

Tangenti: al via maxi udienza a Milano

Riuniti i quattro filoni della maxi inchiesta ‘mensa dei poveri’ della Procura di Milano su un presunto “sistema” di mazzette, appalti e nomine pilotate e finanziamenti illeciti, oggi si è tenuta in una delle aule della Fiera la prima vera udienza, davanti al gup Natalia Imarisio, a carico di oltre 100 indagati, tra cui l’ex vicecoordinatore lombardo di FI ed ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, il consigliere lombardo ‘azzurro’ Fabio Altitonante, il deputato di FI Diego Sozzani, l’ex coordinatore di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, che sarebbe stato il “burattinaio” e “manovratore”, e l’ex europarlamentare di Fi Lara Comi, accusata anche di truffa al Parlamento Europeo. Nell’udienza preliminare, seguita all’inchiesta in più tranche dei pm Luigi Furno, Adriano Scudieri e Silvia Bonardi, hanno chiesto di entrare anche una decina di parti civili, tra cui il Comune di Milano, quello di Gallarate, una municipalizzata di Novara, l’Amsa, ossia l’azienda dei rifiuti milanese, e pure il Codacons. Sulle parti civili il gup deciderà il prossimo 26 aprile, quando si esprimerà pure sulle questioni preliminari, tra cui quelle di competenza territoriale (non ancora discusse), e incamererà le richieste di riti alternativi. Udienze fissate anche per l’11 giugno, 8-14-15 luglio. ANSA

Tangenti: al via maxi udienza a Milano Leggi tutto »

Indetta gara per tre negozi in Galleria Vittorio Emanuele II

Altri tre spazi all’asta in Galleria Vittorio Emanuele II. Si tratta dei negozi di piazza Duomo 21 (ex vetrina a insegna Ruggieri) e di due altre vetrine nel corso centrale del “Salotto” (precedentemente assegnate a Mejana e Zadi). La gara prevede la presentazione, entro il 15 maggio, delle offerte economiche e di quelle tecnico-commerciali. “Il percorso di valorizzazione della Galleria non si ferma – dice l’assessore al Demanio, Roberto Tasca -. Si intravedono segnali della ripresa di interesse da parte di numerosi settori economici e siamo fiduciosi di poterci allineare con le attese di ripresa per tutto il commercio cittadino. Siamo convinti che la Galleria tornerà ad essere il Salotto che siamo stati abituati a conoscere in questi ultimi anni”. Per il negozio di piazza Duomo 21 – 47 mq – la base d’asta è di 136.291 euro di canone annuo. Per la vetrina in Galleria (ex Zadi) da 101 mq si parte da 292.880 euro, mentre per l’altra (ex Mejana) di 50 mq la base d’asta è di 144.990 mila euro. Le categorie commerciali ammesse al bando sono l’abbigliamento, l’alta sartoria, gli accessori di design e pregio, la profumeria di lusso, l’arte e l’antiquariato, l’arredamento e l’illuminazione d’autore. Ma anche la tecnologia multimediale, i prodotti farmaceutici, la gioielleria e le gallerie d’arte. Dei 100 punti complessivi in palio per stilare la graduatoria della gara, 60 sono riservati all’offerta tecnica. Si tratta di valutare la qualità e l’eccellenza delle proposte commerciali. Tra i requisiti richiesti ci sono il pregio e prestigio dell’attività commerciale, nel campo del made in Italy o internazionale, la qualità estetica del progetto in relazione alla funzionalità degli ambienti e degli arredi e infine le fasce orarie di apertura al pubblico. Sono invece 40 i punti in palio per l’offerta economica.

Indetta gara per tre negozi in Galleria Vittorio Emanuele II Leggi tutto »

Via Padova-via Rizzoli: in corso le attività di pulizia dai rifiuti

Ripristinare la legalità e il decoro di aree degradate o utilizzate in maniera impropria, nell’ambito di un percorso di riqualificazione ambientale e sociale lungo le sponde del fiume Lambro. È l’obiettivo degli interventi avviati dallo scorso dicembre da parte dei settori Transizione ambientale e Demanio e della Polizia Locale con la collaborazione della direzione urbanistica e verde e del Municipio 3 in ambito Cascina Gobba, più precisamente nelle aree di via Padova 366 e adiacenze e via Rizzoli, all’altezza del civico 70 e alle spalle del distributore di benzina. L’area di via Padova è in buona parte occupata abusivamente dall’attività di uno sfasciacarrozze che nelle scorse settimane è stata posta sotto sequestro: si provvederà ora a una pulizia profonda e alla messa in sicurezza.  Nell’appezzamento a fianco sono invece presenti alcune attività di orti spontanei. L’Amministrazione, insieme al Municipio 3, oltre a censire gli attuali ortisti e interloquire con essi, individuerà una procedura per verificare la possibilità di destinare regolarmente le aree a uso ortivo, prevedendo contestualmente un percorso di affidamento delle stesse. L’area di via Rizzoli è di proprietà di INPS ed è attualmente occupata da orti abusivi e baracche realizzate con materiali di fortuna e dove negli ultimi mesi si sono verificati diversi incendi. Il settore Ambiente è già intervenuto per rimuovere significative quantità di rifiuti ingombranti riversati nelle aree attigue, di proprietà comunale. Molti anche gli interventi delle Forze dell’ordine e della Polizia locale, ultimo quello di domenica scorsa, quando sono state individuate 4 persone all’interno di una baracca costruita abusivamente, 22 bombole di GPL e una stufa catalitica. Da dicembre a oggi l’Unità problemi del territorio della Polizia locale ha effettuato 15 sopralluoghi nell’area di via Rizzoli, provvedendo anche a rimuovere baracche e a pulire l’area con l’ausilio di Amsa, ed è intervenuta diverse volte in via Padova per verificare la presenza di carovane. L’Amministrazione ha inoltre emanato un’ordinanza che impone alla proprietà di demolire i manufatti abusivi e procedere alla messa in sicurezza e al ripristino della salubrità dei terreni entro 90 giorni. Una volta sistemata, l’area potrà essere rigenerata a verde e rientrare negli interventi di rimboschimento realizzati nelle aree attigue nell’ambito del progetto “Re Lambro”. “L’obiettivo dell’amministrazione è riportare legalità, decoro e qualità ambientale a queste aree – dichiarano la Vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo e gli assessori ai Lavori pubblici Marco Granelli e all’Urbanistica Pierfrancesco Maran – contrastando l’abbandono di rifiuti, l’occupazione abusiva, gli incendi. Così queste aree potranno essere meglio vissute dal quartiere e valorizzate”.

Via Padova-via Rizzoli: in corso le attività di pulizia dai rifiuti Leggi tutto »