21 Ottobre 2021

Sala: rafforzare ruolo polizia locale

“La maggior parte dei fatti che turbano la quiete pubblica, che portano a momenti di violenza avviene di notte. Porremo molta attenzione a rafforzare anche il ruolo della polizia locale rispetto alle ore notturne”. Lo ha affermato il sindaco di Milano Beppe Sala a margine delle celebrazioni del 161esimo anniversario della fondazione della Polizia locale. “La Polizia locale deve fare vigilanza, lavorare sul traffico, ma a volte è coinvolta anche in situazioni da forza pubblica – ha detto il sindaco neo rieletto – Alla polizia locale stiamo chiedendo di ampliare il suo ruolo, di fare di più. La soluzione di più vigili può aiutare. Credo che bisogna dare molta attenzione alla sera e alle ore notturne”. Sala ha inoltre confermato l’obiettivo del Comune di assumere 500 vigili urbani indicato nel suo programma elettorale. A margine delle celebrazioni del 161esimo anniversario della fondazione della Polizia locale, Sala ha affermato che assumere 500 vigili “non è la cosa più semplice del mondo” ma di averne già parlato con gli assessori competenti, tra cui quello alla Sicurezza Marco Granelli, che avvierà il processo. Sala ha confermato che “questo è un obiettivo” per il quale “cercheremo di essere i più rapidi possibile”. ANSA

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Feltri: non firmerò nessuna dichiarazione antifascista

“Non firmerò niente: ho una vita di 78 anni che dimostra che ho sempre rispettato la Costituzione, i fascisti non li ho mai combattuti perché non ci sono”. Così Vittorio Feltri, eletto con Fratelli d’Italia a Milano, risponde a margine del primo consiglio comunale ai cronisti che gli chiedevano se avesse intenzione di firmare la patente di antifascismo voluta dal sindaco di Milano Beppe Sala. “Che bisogno c’è? Io sono sempre stato contro i totalitarismi, devo qua a dichiararmi in Comune? – ha detto Feltri – C’è una vita e tutta la mia attività giornalistica che dimostra che io non sono mai stato favorevole ai totalitarismi, specialmente quelli comunisti, ma non è che quelli fascisti o nazisti mi piacessero. Non l’ho mai detto. Quindi che stupidaggine. Siamo qui ancora a romperci le palle con i totalitarismi, con l’antifascismo…”, ha concluso. Askanews    

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Consiglio Comunale: ricordato Amicone. Lettera della Valcepina a Sala (FdI)

La prima seduta del Consiglio comunale del secondo mandato del sindaco, Giuseppe Sala, si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Luigi Amicone, il giornalista fondatore del settimanale Tempi, ex consigliere comunale di Forza Italia, che è morto improvvisamente a causa di un infarto. In aula a ricordare l’ex consigliere è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: “Luigi ci mancherà veramente tanto – ha detto -, perché era una persona particolare, anomala e dall’ intelligenza viva, a me mancherà molto. Mi ricordo gli sguardi che ci scambiavamo durante le sedute del Consiglio comunale, a volte di consenso, altre volte di rimprovero, era una persona di rara genuinità e che ha fatto molto per Milano. Non è più con noi ma qualcosa di lui rimarrà sempre con noi”. A tener banco però sono soprattutto le polemiche relative all’inchiesta di Fanpage e la dichiarazione di antifascismo che il sindaco chiederà a tutti i consiglieri di firmare in una delle prossime sedute del Consiglio comunale. “Voglio dire con fermezza che non ho mai accettato finanziamenti irregolari o illeciti per la mia campagna elettorale”, ha scritto la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina, al centro delle polemiche per l’inchiesta sulla Lobby nera, in una lettera a Sala. “Confido che la verità verrà a galla nella sua interezza e limpidezza e restituirà l’immagine di me che qualcuno sta cercando di alterare e stravolgere – ha aggiunto -. Il resto lo farò nell’aula di Palazzo Marino, come sempre rispettosa del pluralismo e della dialettica democratica, e fiera di rappresentare i milanesi, ai quali da oggi in poi affido il giudizio sul mio operato al loro servizio”. Nella prima seduta del Consiglio comunale di Milano ha fatto il suo debutto come consigliere di Fratelli d’Italia il giornalista e direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri, che arrivando in aula ha spiegato che non firmerà nessuna dichiarazione di antifascismo. “Quando la presenterà, interverrò, intanto non firmerò niente – ha detto ai giornalisti -. Ho una vita di 78 anni che dimostra che ho sempre rispettato la Costituzione, i fascisti non li ho mai combattuti perché non ci sono. Io sono sempre stato contro i totalitarismi, devo dichiararmi in Comune? C’è una vita e tutta la mia attività giornalistica che dimostra che io non sono mai stato favorevole ai totalitarismi, specialmente quelli comunisti, ma non è che quelli fascisti o nazisti mi piacessero. Non l’ho mai detto. Quindi che stupidaggine. Siamo qui ancora a romperci le palle con i totalitarismi, con l’antifascismo”. A chi gli ha chiesto se non prova disturbo a sedere vicino a chi fa il saluto fascista Feltri ha risposto: “se il saluto è romano non è fascista, perché i romani c’erano già duemila anni fa”. ANSA

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Doppia “Sonata a Kreutzer” per il duo Intra-Carbonell: venerdì 22 ottobre al Teatro Punto Beccaria per Jazzmi

Doppia “Sonata a Kreutzer” per il duo Intra-Carbonell: venerdì 22 ottobre al Teatro Punto Beccaria per Jazzmi, sabato 23 ottobre alla Camera del Lavoro di Milano per l’Atelier Musicale. Il pianista e compositore milanese e la giovane contrabbassista Margherita Carbonell protagonisti di un doppio live: in programma esercizi e pagine di Giambattista Martini, Rodolphe Kreutzer, Giuseppe Tartini, Johann Mattheson, Domenico Scarlatti e dello stesso Intra. Il pianista e compositore Enrico Intra e la giovane contrabbassista Margherita Carbonell saranno protagonisti di un doppio concerto nel penultimo weekend di ottobre: venerdì 22 si esibiranno sul palco del Teatro Punto Beccaria dell’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria nell’ambito del festival Jazzmi (inizio live ore 19; ingresso libero; prenotazioni: jazzmi.it/eventi/enrico-intra-margherita-carbonell-puntozero-teatro-beccaria), mentre sabato 23 ottobre saranno di scena alla Camera del Lavoro di Milano (ore 17.30; ingresso 10 euro con tessera associativa a 5/10 euro) per il quarto appuntamento dell’Atelier Musicale, la rassegna organizzata dall’associazione culturale Secondo Maggio. In entrambe le occasioni Enrico Intra esplorerà ancora una volta una nuova dimensione espressiva, introducendo nel suo mondo sonoro materiali davvero singolari, ben lontani da quelli dei maestri americani della canzone e del jazz. Si tratta di brani ed esercizi di autori classici, scelti tra compositori che hanno operato tra il tardo Seicento e il Settecento (Giambattista Martini, Rodolphe Kreutzer, Giuseppe Tartini, Johann Mattheson, Domenico Scarlatti), e dello stesso pianista milanese, di cui si utilizzeranno frammenti, cellule e periodi melodici. Quindi il nome di Kreutzer non è legato alla Sonata beethoveniana, bensì alla musica del grande violinista francese. Di notevole interesse è proprio lo sguardo agli esercizi, cioè alla base tecnica che ogni musicista deve possedere per poi sviluppare la propria linea poetica. Naturalmente, i materiali determinano anche il percorso musicale e, dunque, le improvvisazioni di Intra si dirigeranno in nuove direzioni, troveranno relazioni singolari con la musica scritta, dimostrando come l’universo del jazz possa, come ha sempre fatto, nutrirsi di materiali eterogenei, senza perdere le proprie caratteristiche di musica dell’istante e dell’interplay. Intra, grande maestro del nostro tempo, suonerà prima in solo e poi in duo con la giovane contrabbassista Margherita Carbonell, per dare vita a un percorso musicale dagli sviluppi imprevedibili. Diplomata in contrabbasso classico e attualmente studentessa dei Civici Corsi di jazz, Margherita Carbonell è una musicista di grande talento che conosce e fa convivere la formazione accademica con quella jazzistica. Coerente con la curiosità culturale e creativa che lo contraddistingue, con questa proposta di cui non può sfuggire l’estrema originalità, Intra stimolerà ancora una volta l’ascoltatore a uscire dalle gabbie mentali per aprirci all’universo del possibile musicale che scaturisce dalla pratica contemporanea del jazz. ATELIER MUSICALE/RISVEGLIO IN MUSICA, XXVII stagione Sabato 23 ottobre 2021, ore 17.30 Enrico Intra-Margherita Carbonell duo Enrico Intra (pianoforte), Margherita Carbonell (contrabbasso). Sonata a Kreutzer In programma esercizi e pagine di Giambattista Martini, Rodolphe Kreutzer, Giuseppe Tartini, Johann Mattheson, Domenico Scarlatti, Enrico Intra. Il concerto è inserito nelle iniziative per i 130 anni della Camera del Lavoro di Milano. Dove: Camera del Lavoro, auditorium G. Di Vittorio, corso di Porta Vittoria 43, 20122 Milano. Ingresso: biglietto (10 euro) con tessera associativa (5/10 euro). Obbligo di green pass. Per informazioni: 348-3591215; 02-5455428. Email: secondomaggio@alice.it; eury@iol.it On line: www.secondomaggio.org Direzione e coordinamento artistico: Giuseppe Garbarino e Maurizio Franco. Organizzazione: associazione culturale Secondo Maggio (presidente Gianni Bombaci; vicepresidente Enrico Intra).

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“Giunta che cambia…ma il problema persiste….QT8 grida ancora vendetta “

“Giunta che cambia…ma il problema persiste….QT8 grida ancora vendetta”. Giunta che cambia (si fa per dire), ma i problemi rimangono. E ci sono quartieri di Milano dove inspiegabilmente sembra ardua l’impresa di avviare una seria e definitiva azione di controllo e gestione del territorio e delle sue complicazioni in termini di sicurezza e vivibilità. Non a caso QT8 rimane l’epicentro di situazioni irrisolte nel corso di tutta la precedente consiliatura 2016-2021, in cui le segnalazioni dei Comitati cittadini sono passate in secondo piano a livello municipale e tantomeno comunale. E siamo sicuri di non esagerare nell’affermare ciò, perché gli episodi si sprecano come le occupazioni abusive che hanno visto protagonista l’area destinata al CASVA e che sarà realizzata solo nel 2022. Ci si è accaniti e scontrati poi per il restyling del Giardino dei Giusti, a cavallo del 2018/2019, dimenticando totalmente il resto degli aspetti che purtroppo deturpano il valore paesaggistico del Monte Stella e soprattutto rendono proibitive le condizioni di vita e di svago per i frequentatori, come per i cittadini del vicinato. Le alture della montagnetta continuano ad essere il terreno preferito per percorsi di mountain bike alla presenza di cittadini, che rischiano continuamente un incidente frontale con gli pseudo agonisti, che fino adesso hanno potuto agire ed allenarsi indisturbati nella indifferenza generale e nonostante un ultimo biennio infuenzato dalle limitazioni della pandemia. Ma il dato ancora più agghiacciante, da come riportato dai cittadini ,si rivela in questa parte finale tra Estate e Autunno, in cui Monte Stella è la sede deputata di continui rave party fino a tarda ora e con sforamento di decibel da fare invidia al vicino stadio Meazza dei tempi d’oro e dei grandi raduni. Dall’ultimo weekend di Agosto fino all’ultima settimana di Settembre, a ridosso delle amministrative sono ricominciati festeggiamenti,schiamazzi e musica a palla. Tutti i weekend ,per tre giorni di seguito, da Venerdì a Domenica. Tre giorni alla settimana che rappresentano 72 ore di mancato riposo, oltre che problemi di ordine pubblico, degrado ,consumo di alcolici, in un contesto di totale incertezza che viene percepito soprattutto dai nuovi concittadini e soprattutto quelli appena trasferiti in quartiere. Dove è finito il carattere avanguardistico di uno dei quartieri di maggiori speranze ed ambizioni per Milano? Fra occupazioni abusive ,rave ed altri episodi di microcriminalità, QT8 diventa territorio di abbandono e pericolosità, nonostante le tante segnalazioni che adesso dovranno essere vagliate dal neo assessore (si fa per dire), Marco Granelli, che passa da una gatta da pelare come la Mobilità ad un altra grana altrettanto grossa come quella della Sicurezza. E ciò che più sconvolge è la mancanza di azione e di monitoraggio di determinati problemi per cinque anni dove ci si è sforzati solo di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ma quando si parla di vivibilità e sicurezza non ci si può proprio accontentare di scegliere il male minore o crogiolarsi sugli allori di un giardino commemorativo da riprogettare. Dove è l’approccio sistemico e la messa in campo di maggiore presidio da parte delle forze dell’ordine o quantomeno la introduzione più diffusa di fototrappole e sistemi di sorveglianza (comunque presidiati) ? Rimane poi il fatto che saremmo favorevoli al recupero di un verde pubblico che possa diventare teatro di sana aggregazione e animazione giovanile. Su questo non ci sono dubbi. Come non ci sono dubbi o interpretazioni sulle norme e sui limiti da rispettare per un vivere civile. Milano è sulla via della guarigione dopo due anni di clausura forzata ma questa frenesia non può andare a discapito di un quartiere che è già fin troppo provato ed abituato ad un degrado che ci si trascina già da diversi anni e da periodi abbondantemente pre-Covid. La Commissione Sicurezza municipale come quella comunale e lo stesso Assessorato hanno già tutti gli elementi a disposizione per non distrarsi. In attesa di una presa di posizione chiara e definitiva ci si riserva il diritto di riportare il lamento di troppi cittadini ormai provati fra indifferenza e inquinamento acustico. E fra un rave selvaggio e una corsa in picchiata in mountain bike, la Milano dei grandi avanti sembra che voglia strizzare l’occhio alle capitali tedesche della aggregazione giovanile fuori dagli schemi e soprattutto fuori controllo. Peccato che vada a discapito del valore storico di un quartiere e della qualità di vita di chi cerca veramente solo riposo,accoglienza e quiete dopo una giornata di lavoro.

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KFI di Binasco (MI): trent’anni di innovazione al servizio della supply chain

KFI di Binasco (MI): trent’anni di innovazione al servizio della supply chain. Nata per commercializzare stampanti di codici a barre, l’azienda è oggi leader nell’implementazione di soluzioni integrate per l’ottimizzazione dei processi produttivi, logistici, distributivi e retail. Trent’anni di innovazione continua. KFI, azienda di Binasco (MI) leader nell’implementazione di soluzioni integrate per l’efficientamento dei processi in tutte le fasi della supply chain, festeggia in questo 2021 un importante traguardo: non un punto di arrivo, ma una ripartenza all’insegna dello sviluppo e della crescita. Un compleanno che è stato ricordato nei giorni scorsi con la visita del sindaco di Binasco, Riccardo Benvegnù, alla sede di Via delle Scienze. Tutto è iniziato nell’ormai lontano 1991 «con tre scrivanie e tre lampadine», ricorda Carlo Caserini presidente di KFI e cofondatore dell’azienda insieme con Renzo Castelli. «Cercavamo una strada innovativa e virtuosa per dare risposte alle aziende della logistica e del manifatturiero. Dalla vendita di hardware, essenzialmente terminali e stampanti per i codici a barre, siamo passati allo sviluppo di soluzioni software customizzate per la gestione di logistica, produzione e retail». Oggi KFI è una realtà leader nel proprio settore: una settantina di dipendenti tra la sede di Binasco e le filiali italiane e un volume di affari che per la fine dell’anno punta ad arrivare a 30 milioni di euro. «Siamo un’azienda che si differenzia sul mercato: seguiamo la progettazione e la produzione di prodotti per il mercato OEM, abbiamo un reparto servizi di eccellenza che è unico in termini di organizzazione e, da quattro anni a questa parte, abbiamo attivato la consulenza di soluzioni innovative per la supply chain. Questo ci permette di non essere più dei semplici distributori di prodotto, ma una società di consulenza e system integrator di hardware, software e servizi post-vendita. È un cambio di paradigma importante: siamo partiti dal vendere terminali e stampanti e siamo arrivati a offrire un livello di competenza più articolato e pregiato». All’interno di un costante percorso di crescita, che solamente la pandemia è riuscito a rallentare, KFI ha saputo avere sempre una visione completa del mercato, atteggiamento che le ha permesso, talvolta, anche di anticipare i tempi in un settore che ha avuto un’evoluzione importante negli ultimi anni. «Punto fermo sono i nostri collaboratori», sottolinea Caserini. «Tra quelli più storici, alcuni sono con noi da oltre 20 anni, e i nuovi è il loro know-how che deve essere valorizzato: bisogna lasciare spazio alle persone di esprimersi, integrando i reparti e favorire lo scambio di informazioni». Punto fermo è anche la costante tensione verso l’innovazione. «Siamo passati da una vendita di prodotto all’analisi dei processi che, spinti dall’e-commerce, stanno crescendo in modo significativo», aggiunge. «Nel movimentare la merce e gestire gli inventari è indispensabile essere ontime rispetto agli ordini. Quindi, tutta la filiera deve essere efficiente, senza insicurezze e buchi neri, per migliorare la performance». Con una scelta pioneristica, KFI fu tra le prime aziende 16 anni fa a introdurre l’uso della voce nella gestione della logistica in ambito GDO. «Adesso la stiamo applicando anche nel controllo qualità e nella check-list», annuncia Caserini. Per l’azienda di Binasco il futuro è oggi. Ed è un futuro che si costruisce seguendo gli stessi principi che hanno guidato KFI nei suoi 30 anni di storia: persone, contaminazione e innovazione, tre elementi che sono profondamente interconnessi. «Le idee arrivano dalle persone, indipendentemente dal ruolo che svolgono in azienda. La contaminazione è fondamentale per trovare la giusta soluzione: l’innovazione si alimenta con il dialogo e il confronto tra comparti diversi, con il lavoro in team e con un rapporto aperto con il cliente. Tutto questo permette non solo di dare risposte, ma di dare risposte nuove rispetto a quelle di ieri. E finché ci sono novità, c’è sempre da imparare».

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