22 Maggio 2022

Il Milan è campione d’Italia

Il Milan è campione d”Italia, al Mapei il Sassuolo battuto 3-0. Vince anche l’Inter 3-0 con la Sampdoria 3-0 ma non basta. “Ce l’abbiamo fatta! Siamo Campioni!”: è il tweet con cui il Milan celebra la vittoria del diciannovesimo scudetto undici anni dopo l’ultimo titolo, postando la foto dell’esultanza di Leao uno dei giocatori simbolo del successo rossonero. Poi gioco di parole nell’immagine di copertina con la scritta “We are the Champ19ns”. “Complimenti Milan. Quest’anno è stata una bellissima sfida. Ci vediamo l’anno prossimo”: così l’Inter su Twitter ha voluto fare i complimenti al Milan. Rumore di clacson che suonano si sentono in tutta Milano ora che i tifosi, che hanno visto la partita del Milan in casa, sono scesi in strada per festeggiare la vittoria dello scudetto. Si sono creati cortei di auto con bandiere che sventolano nelle arterie maggiori, come via Melchiorre Gioia. In piazza Duomo a Milano è esplosa la festa dei tifosi milanisti per lo scudetto già alla fine del primo tempo della partita con il Sassuolo. Davanti a Casa Milan, la sede del Milan al Portello, si sono ritrovati gruppi di tifosi che hanno scandito slogan contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala, secondo loro colpevole della mancata presenza del maxischermo in piazza Duomo.

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Peruviano picchia la sorella e aggredisce la polizia: fermato col taser

E’ tornato ubriaco a casa e ha iniziato a picchiare la sorella che ha chiamato aiuto e quando sul posto, in via Pirano nella zona Nord di Milano ieri mattina alle 7, è arrivata la polizia, prima ha tentato di ferirsi con due coltelli da cucina e poi di aggredire gli agenti. Sono occorse due scariche di taser per fermare il trentaquattrenne di origine peruviana, che è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e indagato per maltrattamenti in famiglia. Già in passato aveva fra l’altro picchiato il padre e la sorella di 24 anni. ANSA

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Sardone: nei ghetti di periferia immigrati presto maggioranza

“A Milano continua a crescere la percentuale di cittadini stranieri: nel 2018 erano 276.000 mentre oggi sono 281.000, ovvero il 20,2% della popolazione milanese”. Così Silvia Sardone, europarlamentare e consigliere comunale della Lega, cita i dati appresi, afferma in un comunicato, “dalla risposta a una mia interrogazione comunale: in città ci sono periferie dove, continuando a questo ritmo, gli stranieri saranno maggioranza”. Nel Municipio 2, ovvero la zona di via Padova, viale Monza, Loreto, stazione Centrale, “gli immigrati sono il 29%: in pratica, un residente su tre non è italiano. Stesso discorso per il Municipio 9 – Niguarda, Dergano, Maciachini, Comasina – dove gli stranieri sono il 24,7% della popolazione. Sopra la media cittadina c’è anche il Municipio 8 – Quarto Oggiaro, Villapizzone, Bovisa – con il 20,4% di immigrati e l’incremento maggiore rispetto al 2018 (+1%). Vicinissima a superare la media cittadino ci sono il Municipio 4 – Corvetto, Rogoredo, Calvairate – e il Municipio 7 – San Siro, Baggio, Quinto Romano – rispettivamente col 19,9% e il 19,6% di cittadini non italiani”. “Dopo il Municipio 8 – prosegue Sardone – quello in cui si registra il maggior aumento di stranieri rispetto a tre anni fa è il 6 – Giambellino, Lorenteggio, Barona – che passa dal 16,3% al 17,2%. Ovviamente stiamo parlando dei residenti regolari a Milano, senza contare le centinaia e centinaia di clandestini che in questi stessi quartieri occupano abusivamente edifici dismessi e vivono ai margini delle strade”. Secondo l’esponente leghista “questi numeri, chiaramente, sono gli effetti delle politiche immigrazioniste tanto care alla sinistra che finiscono per creare quartieri ghetto dove in negozi, scuole e piazze ormai non si parla più italiano”. “Le nazionalità più rappresentate sono quella egiziana e quella filippina, che formano quasi il 3% della popolazione milanese, seguite da quella cinese (2,36%). L’aspetto più grave è che a questa immigrazione di massa non corrisponde nei fatti un accettabile integrazione. È solo un caso che in queste periferie siano da bollino rosso, in quanto a occupazioni abusive, aggressioni, rapine, spaccio e micro-criminalità?”, conclude Sardone.

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Vaiolo delle scimmie: per ora nessun caso in lombardia

La Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia esclude al momento la presenza di casi di vaiolo delle scimmie (oggetto di attenzione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) in Lombardia. Regione Lombardia ha attivato il proprio sistema di monitoraggio per vigilare sulla possibilità che emergano casi. Sono stati individuati come laboratori e centri di riferimento l’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e l’IRCCS San Matteo di Pavia. Oggi è in programma una riunione con i referenti ATS sorveglianza delle malattie infettive e ne è già stata fissata un’altra lunedì prossimo, 23 maggio. All’incontro prenderanno parte i responsabili delle infettivologie delle ASST e i referenti ATS per la sorveglianza delle malattie infettive, al fine di fare il punto sulla situazione e dare informazioni tecniche e organizzative. Entro oggi, inoltre, il software delle malattie infettive verrà aggiornato per consentire la segnalazione del vaiolo delle scimmie da parte di qualunque Medico di medicina generale o Pediatra di libera scelta. “Le infezioni o malattie trasmissibili tra gli animali e l’uomo (zoonosi) – ha commentato la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti – sono un pericolo sempre presente a cui dobbiamo far fronte aumentando la nostra preparazione. Si rileva quanto mai previdente la scelta di aver inserito nella legge di riforma della sanità lombarda, la costituzione di un’Agenzia per la ricerca e il contrasto alle malattie infettive. Questa struttura rafforzerà ulteriormente la capacità del sistema di far fronte all’emergere di nuove pandemie. E la nostra Regione – ha concluso – diverrà un punto di riferimento a livello internazionale”. Il vaiolo delle scimmie è una ‘zoonosi silvestre’ che può comportare infezioni umane accidentali, che di solito si verificano sporadicamente nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. È causato dal virus del vaiolo delle scimmie che appartiene alla famiglia degli orthopoxvirus. Può essere trasmesso per contatto e per esposizione alle goccioline. Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia è spesso autolimitante con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni. I sintomi possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose. Il serbatoio animale del virus rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Fattori di rischio noti sono il contatto con animali vivi e morti e la caccia e il consumo di selvaggina. Storicamente, la vaccinazione contro il vaiolo ha dimostrato di essere protettiva contro il vaiolo delle scimmie. Un vaccino (MVA-BN) e un trattamento specifico (tecovirimat) siano stati approvati rispettivamente nel 2019 e nel 2022.

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Si fa spedire metanfetamine mentre è ai domiciliari

Gli agenti della Polizia di Stato, in collaborazione con l’Agenzia delle Accise Dogane e Monopoli, hanno arrestato un italiano di 26 anni per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti perché destinatario di un pacco con 260grammi di metanfetamine. I funzionari dell’Ufficio ADM di Milano 3 presso l’Aeroporto di Linate hanno infatti intercettato un pacco con circa 260 grammi di metamfetamine destinato a un italiano, risultato inesistente, che avrebbe dovuto ritiralo in un negozio di Pieve Emanuele (Milano), risultato estraneo ai fatti. La Squadra Mobile di Milano, in accordo con la Procura, ha operato una consegna controllata del plico, giunto in negozio mentre gli agenti della Sezione Antidroga erano all’interno. E’ arrivata una mail nella quale il destinatario informava il negozio che sarebbe arrivato un corriere. Cosa che è accaduta dopo pochi minuti. L’ignaro corriere è arrivato per prendere il pacco e recapitarlo in uno stabile di via Veniero, in zona Sempione. Dal palazzo è sceso il 26enne che, dopo avere preso in consegna il pacco, è stato arrestato dai poliziotti. E’ un pregiudicato per reati contro il patrimonio, si trovava ai domiciliari dopo essere stato arrestato proprio dalla Squadra Mobile nel novembre del 2020 per un rapina ai danni di una farmacia in zona Mecenate. Ora è in carcere. ANSA

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In 20mila a concerto di Radio Italia

E’ stata una festa con tantissimi partecipanti il concerto gratuito in piazza Duomo a Milano organizzato da Radio Italia che festeggia i suoi 40 anni: 20mila in piazza, ma anche oltre 15mila fuori dalle transenne.  Il pubblico ha cominciato ad arrivare dalle 9 e gli accessi alla piazza sono stati bloccati alle 18, quando c’era il numero massimo di persone previste, ovvero 19.900. Questo non ha però scoraggiato tanti dal rimanere vicino alle transenne per ascoltare, se non esattamente vedere, lo spettacolo condotto da Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. In quindicimila sono rimasti all’esterno tanto che ieri la Questura ha fatto un appello dopo le 21 a non andare in Duomo, mentre le forze dell’ordine sul posto hanno tentato di convincerli ad allontanarsi. E in paio di momenti c’è stata pressione sulle transenne intorno ai varchi, che sono stati aperti per far entrare qualche nuovo spettatore quando altri hanno lasciato la piazza. Anche a causa della giornata calda, c’è chi è stato colto da malore: 210 persone sono state assistite dal personale sanitario e sei sono state portate in ospedale. Per tantissimi è stata una festa con la possibilità di vedere i propri cantanti preferiti dal vivo – 15 in scaletta – dai Pinguini tattici nucleari, a Elisa, passando per Gianni Morandi (che ha regalato anche brani di ‘Fatti mandare dalla mamma’ e, su richiesta dei presentatori, ‘O mia bela Madunina’) e l’attesissimo Blanco. Voleva vedere il concerto anche una 14enne scappata da casa a Perugia e arrivata a Milano. La polizia l’ha trovata alle 22 in piazza Mercanti e l’ha portata in Questura insieme al 24enne che l’accompagnava. Sei altre persone sono state portate in Questura: si tratta di egiziani fra i 21 e 39 anni; sono stati identificati per controllare se avevano il permesso di soggiorno. ANSA

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