23 Febbraio 2019

400 postini svolgeranno i compiti da messo notificatore

Addio al messo comunale, almeno come tradizionalmente inteso: da oggi sono pronti a svolgere l’incarico di messo notificatore, per conto dell’amministrazione comunale di Milano, 430 portalettere di Poste italiane. Giunge infatti a conclusione il percorso formativo per altrettanti dipendenti delle Poste che sostituiranno la figura del “messo comunale” e avranno quindi la titolarità per la gestione, notificazione e recapito degli atti tributari e della riscossione in generale delle entrate del Comune di Milano. Dal 2016 il Comune ha infatti riconosciuto la necessità di affidare all’esterno il servizio, dato che “non è sostenibile” la “gestione in economia del servizio di produzione e notifica degli atti della riscossione delle entrate comunali” per “l’esiguo numero di messi comunali disponibili che vengono già utilizzati per l’effettuazione di accertamenti anagrafici e notifiche richieste da altri enti pubblici”. E’ quindi seguita una gara per affidare, per 36 mesi, il servizio. Ad aggiudicarsi l’appalto, è stata Poste Italiane, in ati con Postel Spa. Individuato il soggetto, si è proceduto a scegliere i portalettere incaricati che hanno seguito un apposito corso di formazione. Ora, conclusa la formazione, con una determina del Comune, i 430 portalettere individuati e selezionati sono stati ufficialmente riconosciuti come “messi notificatori” e ne svolgeranno le funzioni.

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Sala: area B è un sacrificio ma pensiamo al futuro

 “Il mio messaggio per i milanesi è di pensare al futuro, leggo i giornali e vedo su una pagina l’allarme per lo sforamento del limite di polveri sottili, e sull’altra pagina leggo le lamentele sull’Area B. Tutto non si può ottenere, il nostro intento è quello di pensare all’ambiente. Capisco che è un sacrificio, ci mancherebbe altro, e fare i conti con le tasche della gente è sempre doveroso. Però è un passo per portare a Milano un ambiente migliore“. Lo ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala, , in merito all’attivazione della Ztl il prossimo lunedì.  “Non è facilissimo dire ai milanesi che abbiamo la necessità di aumentare il biglietto a due euro. Io mi prendo il rischio che qualche elettore mi giri le spalle, ma se voglio pensare al futuro di questa città, devo avere il coraggio di farlo“, ha detto ancora Sala in merito ai temi della mobilità e dell’ambiente. “Volete un servizio come Roma, Torino o Napoli? Solo società fallimentari, e c’entrano poco i sindaci – ha proseguito Sala -. Noi non stiamo lavorando solo con i divieti. Stiamo attuando un poderoso investimento sui mezzi pubblici. Stiamo promuovendo car e moto sharing. Milano si sta prendendo questo ruolo di fare cose coraggiose e noi lo faremo. Io ho bisogno del vostro aiuto e del vostro supporto”, ha concluso il sindaco.

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Lancio di sassi e una bomba carta contro ex liceo occupato abusivamente

Lanci di sassi e una bomba carta contro i locali occupati abusivamente da Ri-Make in via Del Volga, in zona Bruzzano-Affori. Il collettivo, che ha occupato abusivamente l’ex liceo Omero dopo essere stato sgomberato a maggio 2018 dalla ex Bnl di via Astesani, denuncia l’episodio, avvenuto giovedì sera . L’esplosione, fanno sapere da Ri-Make ha causato “danni al vetro e a un armadio, senza danni per le persone che si trovavano all’interno (in particolare alla ragazza che vive da tempo nell’ex casa del custode)“. Prima del lancio di una bomba carta sarebbero invece stati lanciati sassi che hanno infranto altre vetrate.

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La Veneranda Fabbrica presenta il progetto di restauro dell’organo del Duomo

Una “nuova ed importante sfida per il 2019″, per la Veneranda Fabbrica del Duomo, ovvero il nuovo progetto di restauro del Grande Organo della Cattedrale. “È a rischio infatti il futuro di questo straordinario capolavoro di arte e della meccanica – sottolinea la Veneranda Fabbrica -. Un gigante tecnologico di enorme complessità: con 15.800 canne (di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri) e 180 registri, quello di Milano è il più grande organo d’Italia e tra gli strumenti più grandi del mondo. Se il dato numerico già di per sé è impressionante, ancora più prezioso è il dato artistico. L’attuale strumento è infatti datato 1938, ma la formidabile “astronave” di note del Duomo comprende elementi che arrivano a sfiorare il XVI secolo. Esso è un autentico scrigno di meraviglie e di tesori d’arte come i raffinati sportelli, costituiti da grandi tele raffiguranti episodi tratti dall’Antico e dal Nuovo Testamento, realizzati tra il XVI ed il XVII secolo, opera di artisti quali, tra gli altri, Giuseppe Meda e Camillo Procaccini”. Il progetto di restauro, denominato “15.800 note per il Duomo“, sarà presentato martedì 5 marzo alle ore 11.45 all’interno della Cappella Feriale del Duomo di Milano.

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Violazione sistemi informatici, ATM smentisce

“A seguito delle dovute verifiche interne ed esterne, Atm sente la necessità di chiarire le questioni sollevate da alcuni organi di stampa. Si precisa innanzitutto che i sistemi informatici di Atm non sono mai stati violati da alcun attacco hacker che abbia toccato il sistema centrale o le telecamere delle metropolitane e della security, né tantomeno altri dati sensibili“. Così una nota di Atm. “Quello che è successo – prosegue la nota – è un ‘Denial of Service’, DDOS in gergo informatico. In sostanza, l’infrastruttura informatica di Atm (in particolare i siti ww.atm.it, areac.atm-mi.it e areab.atm.it) ha subito un accesso massivo ostile da numerosi indirizzi IP provenienti contemporaneamente da diverse parti del mondo, sottoponendo i sistemi informatici ad un rallentamento, dovuto ad un sovraccarico della banda e alla saturazione della connessione. Il sistema riconosce queste anomalie e avvia le cosiddette “procedure di mitigation”, che oltre a cercare di risolvere il problema, innalzano le barriere di protezione e il livello di sicurezza dei firewall. Il DDOS è una pratica frequente, e ogni qual volta è capitato, grazie anche ad un protocollo d’intesa rinnovato nei mesi scorsi, Atm ha segnalato i movimenti anomali al CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche) della Polizia Postale, come è stato fatto anche oggi 22 febbraio 2019“.

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