23 Maggio 2020

Gallera: lieve aumento dei casi dovuto ai tamponi nelle RSA

“I dati di oggi segnano un leggero incremento della percentuale tra i tamponi effettuati e i casi risultati positivi, ma indicano anche il raggiungimento di un traguardo davvero importante: siamo scesi sotto la simbolica cifra delle 200 terapie intensive. Il numero dei ricoveri in questi reparti è infatti di 199 casi. Aumentano anche i guariti, numeri da valutare sempre nel medio periodo con la raccomandazione di continuare a rispettare le regole per non vanificare l’eccezionale comportamento mantenuto fin qui”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando i dati odierni. “Segnalo anche – ha aggiunto Gallera – che fra i nuovi positivi registrati oggi, contiamo 108 tamponi riguardanti operatori sanitari e ospiti delle Rsa, un numero più alto rispetto alla stessa casistica degli ultimi giorni. La diffusione del contagio fra la popolazione rimane quindi stabile”. A oggi in Lombardia sono stati riscontrati 86.825 (+441) casi positivi. I ricoverati sono 4.026 (-2), dei quali 199 (-8) in terapia intensiva. I decessi sono stati 15.840 (+56). I tamponi effettuati sono stati 658.784 (+17.191). Nella provincia di Milano sono stati riscontrati 22.616 (+88) casi di cui 9.565 (+40) in città. Il tasso di positività odierno è del 2,6%.

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Volontari e associazioni d’arma a presidio dei parchi

Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato una mozione presentata dal Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico, poi integrata dai contributi di altri consiglieri e del vice-sindaco Scavuzzo, che invita la giunta comunale ad impiegare associazioni benemerite della Polizia di Stato, dei Carabinieri e di Polizia Locale in congedo a presidio dei parchi pubblici in supporto delle pattuglie della Polizia Locale. “Un provvedimento di stretta attualità visto ciò che accade giornalmente nei parchi milanesi“, spiega Alessandro De Chirico, “Il progetto ‘Insieme in sicurezza contro il COVID-19’ punta a intraprendere un percorso di informazione sul corretto uso dei DPI e delle altre disposizioni di legge in merito alle prescrizioni anticontagio“. “Nel percorso di legalità – aggiunge De Chirico – chiediamo anche che vengano coinvolte associazioni come Guardie Ecologiche Volontarie e City Angels. Per il progetto di coinvolgimento di operatori di Enti morali e associazioni di volontariato, si raccomanda grande attenzione e cautela per la salute di tutti gli operatori, siano essi lavoratori o volontari, prevedendo certificazioni mediche che escludano patologie pregresse che possano mettere a repentaglio la salute dei suddetti operatori“. La mozione ha quindi ottenuto un consenso bipartisan, da un consiglio preoccupato per la possibilità si formino assembramenti o non siano rispettate le norme sanitarie, dopo che il Governo ha autorizzato i cittadini a utilizzare i parchi senza le restrizioni precedenti.  

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Cagnolati: “Troppi assembramenti in via Lecco e via Teodosio”

Cagnolati: “Troppi assembramenti in via Lecco e via Teodosio”. L’allarme lo lancia Marco Cagnolati, consigliere di zona 3 in quota Forza Italia, che ha scritto alle autorità per richiedere un intervento più deciso:         Egr. Prefetto, Egr. Questore, Egr. Sindaco, Egr. Assessori In merito all’Emergenza Coronavirus e al divieto di assembramento, ecco, come purtroppo era prevedibile, quello che è accaduto ieri sera a Milano e questa sera, purtroppo, probabilmente sarà destinato a ripetersi Nonostante i divieti di assembramento, le richieste, gli appelli inviati, purtroppo alcune persone, incoscienti e totalmente incuranti di norme e divieti, continuano a mettere a rischio tutti gli altri tramite comportamenti pericolosi e che non possono e non devono più essere più tollerati, soprattutto in questo periodo Ieri in Via Lecco e in Via Teodosio (nei pressi del locale situato al civico 60) la situazione era quella documentata in foto allegata Nonostante le numerose chiamate di residenti alle forze di Pubblica Sicurezza. Si sono verificati assembramenti, moltissime persone senza mascherina o con mascherina abbassata incuranti del rispetto della distanza di sicurezza, insomma nessuna delle prescrizioni anti-coronavirus sembrava essere rispettata Questo non farà altro che mettere nuovamente a rischio la salute di tutti e potrebbe farci ripiombare a breve in un nuovo lock-down dagli effetti devastanti Possibile che questo non venga compreso? Si parla addirittura (alcuni giornali ne hanno scritto articoli) di pedonalizzazioni di fronte ad alcuni locali, mi sembra assurdo, bisognerebbe SGOMBERARE invece che “autorizzare”, per così dire, assembramenti che, speriamo di no, ma potranno avere solo effetti devastanti Vi chiedo quindi di intervenire e di fare in modo che durante questi weekend e queste serate i divieti e le prescrizioni anti covid VENGANO RISPETTATI, i locali che hanno riaperto hanno il dovere e la responsabilità di fare in modo che tutte le prescrizioni del caso vengano adottate, ecco, potete vedere in foto il risultato. Chiedo quindi quali azioni vorrete intraprendere al fine di normalizzare la situazione a tutela della SALUTE PUBBLICA di ogni cittadino residente milanese e del nostro paese In attesa di un riscontro porgo cordiali saluti Marco Cagnolati

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La lettera di Salvini a Mattarella

La lettera di Salvini a Mattarella. La missiva è partita dopo che sono state rese pubbliche le intercettazioni in cui alcuni magistrati dicevano “Salvini ha ragione, ma dobbiamo attaccarlo”. A quel punto il senatore ha scritto al capo della magistratura italiana: Al Signor Presidente della Repubblica Illustre Signor Presidente, l’articolo pubblicato sul quotidiano La Verità in data 21 maggio 2020 dal titolo “La chat delle toghe su Salvini: Anche se ha ragione lui adesso dobbiamo attaccarlo” documenta uno scenario gravissimo: diversi magistrati nei loro colloqui privati (intercettati nell’ambito del procedimento a carico del dottor Luca Palamara) concordavano su come attaccare la mia persona per la politica sull’immigrazione che all’epoca, quale Ministro dell’Interno, stavo portando avanti. L’avversione nei miei confronti è evidente al punto che, secondo quanto risulta dalle intercettazioni riportate sul quotidiano, uno dei magistrati, il dottor Palamara, pur riconoscendo le ragioni della mia azione politica, individuava nella mia persona un obiettivo da attaccare a prescindere. Intenzione che veniva condivisa da altri magistrati. Le intercettazioni pubblicate documentano come l’astio nei miei riguardi travalichi in modo evidente una semplice antipatia. In tal senso è inequivocabile il tenore delle comunicazioni dei magistrati intercettate: “Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando…” – “No hai ragione…Ma ora bisogna attaccarlo”. “Io credo che rafforzano Salvini così” – “Lo temo anch’io”. “C’è quella merda di Salvini, ma mi sono nascosto”. “Oggi Sangermano ha fatto un intervento in Cdc praticamente contro di me perorando una linea filogovernativa su dl Sicurezza […] In separata sede, ma davanti a tutti quelli del gruppo ho posto la questione e ho avuto l’appoggio di una buona parte di noi”. Come noto, a ottobre inizierà l’udienza preliminare innanzi al GUP presso il Tribunale di Catania ove sono chiamato a rispondere dell’ipotesi di sequestro di persona per fatti compiuti nell’esercizio delle mie funzioni di Ministro dell’Interno, in linea con l’azione di governo tesa al contrasto dell’immigrazione clandestina. Per quanto si legge nell’articolo del quotidiano è proprio tale tema politico ad aver suscitato l’avversione nei miei confronti dei magistrati, protagonisti di quelle comunicazioni pubblicate. Non so se i vari interlocutori facciano parte di correnti della Magistratura o se abbiamo rapporti con i magistrati che mi giudicheranno, tuttavia è innegabile che la fiducia nei confronti della Magistratura adesso vacilla al cospetto delle notizie sugli intendimenti di alcuni importati magistrati italiani, per quanto emerso e riportato nell’articolo de La Verità. Quelle frasi captate nell’ambito del procedimento a carico di Palamara palesano, invero, una strategia diffusa e largamente condivisa di un’offensiva nei miei riguardi da parte della Magistratura. Tutto ciò intacca il principio della separazione dei poteri e desta in me la preoccupazione concreta della mancanza di serenità di giudizio tale da influire sull’esito del procedimento a mio carico. Mi appello al Suo ruolo istituzionale, quale Presidente della Repubblica e dunque Presidente del CSM, affinché mi venga garantito, come deve essere garantito a tutti i cittadini, il diritto ad un processo giusto, davanti a un giudice terzo e imparziale, nel rispetto dell’art. 111 della Costituzione. Sen. Matteo Salvini

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Corvetto: manifestazione abusiva dei centri sociali contro gli sgomberi

“Non è possibile che il quartiere Corvetto a Milano sia ostaggio degli antagonisti dei centri sociali e del racket delle occupazioni abusive. Mi auguro che le autorità proseguano incessantemente con gli sgomberi. Bisogna dare un chiaro segnale che le appropriazioni di appartamenti non sono più tollerabili“. Lo dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, commentando il corteo non autorizzato ‘anti-sgomberi’ che si è svolto giovedì sera in via Panigarola a Milano. “Siamo arrivati al punto – sottolinea De Corato – di dover assistere a un corteo notturno dei soliti antagonisti del centro sociale di Corvetto che ieri notte hanno protestato, con tanto di fumogeni e campanacci, contro gli sgomberi effettuati dalle forze dell’ordine. È evidente che la linea dura messa in atto dal Prefetto di Milano infastidisce chi vorrebbe il mantenimento dello status quo. È il segno che gli sgomberi sistematici sono la strada giusta per riportare la legalità e la giustizia sociale al Corvetto – conclude l’assessore – anche riuscendo a togliere potere al giro illecito d’affari che spesso si nasconde dietro le occupazioni di case popolari“.  

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Delpini: spero ci saranno luoghi di culto per i musulmani

“Una città e una regione che si lascia cambiare dalla pandemia sarà una città e un regione che permetterà anche a voi quella libertà di avere luoghi per pregare e crescere assieme“. Lo ha detto l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, nel messaggio inviato alle comunità islamiche presenti in Diocesi in occasione della fine del Ramadan. “I provvedimenti adottati per contrastare la diffusione della pandemia hanno obbligato anche voi, com’è accaduto a noi cristiani, a una disciplina di preghiera e digiuno nelle case, senza potersi ritrovare in spazi e momenti comuni di riflessione e preghiera – spiega l’Arcivescovo -. Questa mancanza, immagino, abbia segnato anche voi e ci porta tutti a interrogarci sulla bellezza della preghiera comune, sull’importanza di ritrovarci insieme per ascoltare le parole di Dio“. A partire da questa riflessione, Delpini formula l’augurio affinché i musulmani presenti nel territorio della Diocesi ambrosiana possano disporre di luoghi di culto “come il diritto alla libertà religiosa impone ad ogni società“. ANSA  

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