23 Settembre 2021

Civica AmbientaLista: contro la cementificazione diffusa, vogliamo preservare il verde e l’identità dei quartieri di Milano

Civica AmbientaLista: contro la cementificazione diffusa, vogliamo preservare il verde e l’identità dei quartieri di Milano. Marina Romanò, storica attivista del comitato “Che ne sarà di Città Studi?” e candidata al consiglio comunale e al Municipio 3 con la Civica AmbientaLista per Gabriele Mariani sindaco, propone una riflessione sulle elezioni comunali milanesi spiegando i motivi della nascita della lista radicata nell’attivismo civile e ambientale. Siamo entrati nel rush finale di una campagna elettorale piuttosto debole, probabilmente fiaccata anche lei dal Covid (!), che vedrà ulteriormente aumentare il partito consistente degli astensionisti. Tra coloro che non si recheranno alle urne ci sono quelli da sempre ideologicamente contrari a contaminarsi con le istituzioni e quelli semplicemente indifferenti alla vita politica; ma se la percentuale di chi non crede più al voto è in continua crescita, è lecito pensare che la causa principale la si possa ritrovare nella frase di Saramago “Con il voto possiamo cambiare un governo, non possiamo cambiare il potere” (Saggio sulla lucidità, 2004). Se applichiamo il principio alle amministrative possiamo tranquillamente dire “Con il voto possiamo cambiare un sindaco, non possiamo cambiare il potere”. Quale potere? Quello dei soldi, della finanza, di tutti quegli operatori privati, banche e assicurazioni, fondi immobiliari che determinano il mercato, laddove il concetto di redditività prevale su quello di bene comune e benessere pubblico. Le istituzioni cittadine, che siano di centrodestra o centrosinistra, sono sempre più deboli e assoggettate a questo potere. Tanto è vero che lo slogan “cementodestra/cementosinistra” è entrato nel linguaggio di molti milanesi delusi da questa Amministrazione. Se si facesse il gioco “trova le differenze”, in ambito urbanistico e verde cittadino, non so se se ne troverebbero. Si costruiva tanto prima con le giunte di centrodestra, si è continuato a costruire tantissimo dopo, con le giunte di centrosinistra, con un consumo di suolo, ovvero cementificazioni di aree verdi naturali, che è in progressivo aumento. Verrebbe quasi da pensare che l’aumento di consumo del suolo influisca sull’aumento dei non votanti, stanchi di sentire parlare di Verde, di transizione ecologica, di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale, e poi assistere impotenti (anche perché davanti alla polizia in tenuta antisommossa, come è successo il 2 gennaio 2020 per l’abbattimento del parco Bassini, non si può che essere impotenti), alla distruzione sistematica di aree verdi e alla costruzione forsennata di nuovi edifici, torri e grattacieli. Alla quantità di cemento che sta invadendo Milano, con prezzi stratosferici al mq, si affianca il problema della perdita di qualità urbana e della sempre minore inclusività, carenze che già stanno facendo sentire i loro effetti sulle relazioni e sulla coesione sociale. Questi sono i fatti concreti; poi abbiamo dall’altra parte una propaganda senza pari, amplificata dai mezzi di informazione ugualmente proni allo stesso potere cui è prona la politica. Dato che il modello Milano non può permettersi di sgretolarsi davanti a una epidemia sanitaria, e Milano non si ferma (altro tormentone), la città ci viene presentata, soprattutto ora in campagna elettorale, sempre più green, cool, smart, dinamica, sostenibile, inclusiva, ecologica, e potrei continuare. Parole dal sapore concreto, attuale, vivace, competente. Ma, come nella favola di Andersen “I vestiti dell’imperatore” se si analizzano queste parole plasmabili, non certo nuove nell’aspetto, ma nel modo in cui vengono usate, ci accorgiamo che chi ce le propone e propina in modo martellante ogni giorno sui social e sui media non ha niente addosso, sono parole che si tingono di nulla, evaporando in una scintillante vacuità. Sono parole che si consumano, date in pasto ai cittadini, considerati consumatori. Ed è così che buona parte degli alberi della “verdissima” campagna ForestaMi non ce la fa a sopravvivere perché manca la manutenzione e non hanno acqua, gli alberi del parco Bassini vengono tutti abbattuti, nel silenzio di Sala, iscritto ai Verdi Europei, a San Siro si vuole costruire un nuovo stadio sacrificando un’area pubblica di 5 ettari di verde profondo, il futuro dei 1.300.000 mq degli scali ferroviari, di proprietà pubblica, sono oggetto di speculazione edilizia, e da Crescenzago alla Goccia, al Ticinello, a piazza d’Armi, piazza Baiamonti, Benedetto Marcello, è tutto un pullulare di comitati a difesa del territorio. Il problema della casa e degli affitti è sempre più una piaga sociale che aumenta le diseguaglianze. Ogni spazio vuoto e aperto deve essere forzatamente riempito, adibito a luoghi dove consumare, senza lasciare spazio alla creatività dei singoli e alla bellezza del vuoto che saranno i singoli a riempirlo con la loro semplice presenza umana, creando socialità diffusa. Manca ogni tentativo di progettare una visione organica di città basata sulla bellezza, sulla condivisione collettiva, sulla memoria storica. Assistiamo a megatrasformazioni, decise unicamente sulla base della logica del profitto, che vanno a cancellare l’identità di interi quartieri, spersonalizzando luoghi che diventano identici a 1000 altri luoghi nel mondo. La città, con la sua funzione sociale, il suo poter essere accessibile e fruibile da tutti, è una ricchezza di chi la abita e va salvaguardata. E’ molto importante esserne consapevoli. Ho iniziato il mio percorso di attivista civica mossa dall’indignazione per decisioni insensate e calate dall’alto che riguardavano il mio quartiere, Città Studi. Ho assistito e preso parte a dei veri e propri teatrini in sedi istituzionali, a una mancanza totale di visione urbanistica, a una partecipazione cittadina farlocca, a una nostra critica costruttiva – quanto abbiamo studiato! –, ma che è stata volutamente ignorata quando non delegittimata. O si è d’accordo con quanto già deliberato, o si diventa trasparenti, invisibili. E poco conta se, magari, quelli che ti considerano oggi avversario sono gli stessi che hai sostenuto e votato: come contenere allora la delusione per questa politica gattopardesca, le aspettative tradite e quel senso di profonda frustrazione che ne deriva? Siamo in tanti, e di tanti comitati, a essere militanti, indignati, a sentirci frustrati, e a essere considerati invisibili quando va bene, o quelli che sanno dire solo NO, quando ci si vuole attaccare. Tra di noi ci siamo riconosciuti, ci siamo uniti in una “Rete dei comitati milanesi e della città metropolitana” e alcuni hanno dato vita

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Pari opportunità, torna il bando Parità Virtuosa che premia le best practice di welfare aziendale in Lombardia

Pari opportunità, torna il bando Parità Virtuosa che premia le best practice di welfare aziendale in Lombardia. Presidente CPO: “Serve un cambio di passo per favorire una cultura a favore delle famiglie capace di considerare la maternità come vero valore sociale”. Sono aperte fino a venerdì 8 ottobre le iscrizioni alla terza edizione del bando “Parità virtuosa. Iniziative creative e sostenibili di conciliazione Vita-Lavoro in Lombardia ai tempi del Covid-19”. Si tratta dell’iniziativa del Consiglio per le Pari Opportunità del Consiglio regionale (CPO) che conferisce un riconoscimento alle realtà più virtuose del territorio in tema di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro. “La perdita del lavoro, aggravata dalla pandemia, colpisce soprattutto le donne, la maggior parte neomamme, per l’impossibilità di conciliare la gestione familiare con la vita professionale – ha dichiarato la Presidente CPO, in occasione della pubblicazione del bando – Serve un cambio di passo per favorire una cultura diversa a favore delle famiglie che possa testimoniare la maternità come vero valore sociale. Grazie al premio Parità Virtuosa, istituito tre anni fa dal Consiglio Pari Opportunità, ogni anno scopriamo molte realtà lombarde che, nell’attivare misure concrete di welfare aziendale, creano le condizioni per un ambiente lavorativo sereno a beneficio dell’aumento della produttività e del contrasto al tasso di abbandono.” L’iniziativa si rivolge ad aziende, associazioni imprenditoriali, cooperative e sindacati che abbiano implementato esperienze innovative in tema di welfare. Per poter partecipare occorre avere una sede aziendale nel territorio lombardo con un numero minimo di dieci dipendenti e compilare la scheda di adesione sul sito del Consiglio regionale al link http://bit.ly/CONCILIAZIONE-VITA-LAVORO entro venerdì 8 ottobre 2021. Le buone pratiche sono selezionate in base ai criteri di welfare aziendale e organizzativo, tempi inclusivi, autonomia nell’organizzazione dei tempi di lavoro, parità retributiva e misure eccezionali durante l’emergenza Covid-19. La premiazione delle realtà vincitrici si svolgerà nel mese di novembre 2021. Per informazioni scrivere a: paritavirtuosa2021@consiglio.regione.lombardia.it

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Realtà virtuale, realtà aumentata e Sport

Realtà virtuale, realtà aumentata e Sport Di Enrica Cataldo, Socio AIRD con la collaborazione dell’atleta Antonio Giulio Bonaccorso  La realtà aumentata, che fa già parte della vita di migliaia di persone in moltissimi settori, è una tecnologia che nello sport può implementare e migliorare enormemente le strategie di fan engagement e la fan experience. La natura stessa della realtà aumentata, infatti, la rende perfetta per un settore dinamico come quello sportivo, basti pensare che all’hawk-eye nel tennis, che permette di avere maggiori informazioni sulla traiettoria della pallina, per determinare se questa rimbalza dentro o fuori dal campo. Lo sport è, senza dubbio, uno degli ambiti dove la tecnologia ha trovato i suoi spazi eccellenti, rivoluzionandone l’intera pratica. Oggi consumatori e atleti possono sperimentare la portata innovativa di nuovi dispositivi grazie all’avvento di indumenti dotati di tecnologia wearable, mentre le società sportive stanno esplorando l’uso di simulatori, di sensori portatili e di dispositivi in cui l’impulso delle tecnologie imprime un’accelerazione significativa nell’ambito delle  competizioni. I dati acquisiti attraverso la tecnologia wearable vengono poi processati e utilizzati dalle società sportive e dalle leghe per analizzare le performance dei singoli atleti, per studiare gli avversari e le partite. Nel campionato NBA, ad esempio, i palazzetti dove vengono disputate le competizioni cestistiche sono muniti di sofisticati sistemi di telecamere in campo in grado di riprendere i giocatori durante tutto il tempo partita e fornire alle società sportive una panoramica completa ed esaustiva delle prestazioni sportive di ognuno di essi. Il sistema Wilson X Connected Football ha integrato un piccolo sensore all’interno della palla che consente di calcolare lo spin, il tempo di lancio, il tragitto percorso, permettendo agli atleti e ai loro staff tecnici di monitorare le performance sportive e ai normali utenti, mediante l’accesso da android, di giocare virtualmente con il proprio avatar. Vi è di più, le tecnologie legate allo sport e i dispositivi wearable consentono di tutelare la salute degli atleti, sia grazie all’utilizzo di cardiofrequenzimetri che in funzione antidoping, con la possibilità di effettuare drug test, anche a posteriori, soprattutto in alcuni sport come il ciclismo e l’atletica. Tra le novità dell’edizione CES 2019 è stata presentata una piattaforma in realtà virtuale per l’allenamento dei giocatori di hockey. Il vantaggio dell’allenamento virtuale è che la maggior parte delle attività sono prive di rischi e, pertanto, il gesto atletico è pulito, lineare, facile da cogliere e da analizzare. Dal punto di vista degli appassionati e dei tifosi ciò si traduce nella possibilità di vivere intensamente, dal punto di vista emozionale, le esperienze sportive. È convinzione di squadre e leghe che l’utilizzo di tali tecnologie sia in grado di ridurre le distanze reali e far sentire i fan in ogni parte del mondo come fossero in campo insieme ai loro atleti preferiti. Questo perché la realtà virtuale si fonda sul funzionamento di dispositivi simili a caschetti che, applicati sulla fronte del consumatore, gli consentono di vivere un’esperienza virtuale che si avvicina enormemente, in termini di performance uditiva e visiva, a quella reale. Dispositivi come Oculus Rift e Project Morfeus sono già in grado di modificare il modo in cui le persone giocano su pc e consolle. Non meraviglia, quindi, che un colosso come Facebook dopo aver acquistato Oculus, il più importante produttore di caschi per la realtà virtuale, abbia lanciato Oculus Go, visore portatile, che trasforma la realtà virtuale in un social network, dando consistenza a queste nuove prospettive. La via del digitale sta producendo l’evoluzione delle società sportive in Media House attive tutto l’anno, le quali, attraverso la generazione di contenuti, incrementano la fidelizzazione dei fan e il business sportivo.  Nel settembre del 2017 l’Inter ha inaugurato la propria Media House presso il Suning raining Center con lo scopo di creare dei prodotti digitali innovativi, quali ad esempio i video “Welcome” con cui vengono presentati i nuovi calciatori, e questa circostanza ha permesso al club di registrare, nell’anno di riferimento, un engagement rate superiore a quello dei quattro club più attivi in termini di tifoserie. La Juventus, in sinergia con Samsung, ha creato Juventus VR, un’app di realtà virtuale in cui i tifosi bianconeri, grazie ai visori Samsung Gear VR, e Oculus Rift, hanno la possibilità di trovarsi di fianco ai propri beniamini mentre si allenano, di festeggiare con loro nello spogliatoio dopo la vittoria di una partita o di vivere l’emozione di goal da diversi punti di vista. Il Bayern Monaco invece ha creato un’app di realtà virtuale che permette ai tifosi bavaresi di fotografarsi insieme al proprio giocatore preferito, da qualsiasi parte del mondo il tifoso si trovi. Le trasmissioni di eventi sportivi utilizzano tantissimo la realtà aumentata per migliorare il servizio offerto, permettendo di fornire statistiche e dati durante la trasmissione in maniera fruibile e immediata. Sky Sport, ad esempio, utilizza la tecnologia Sky Tech per analizzare le fasi di gioco delle due squadre nel corso di una partita. Un esempio recente è quello realizzato da Stargraph in occasione del Social Football Summit 2019 a Roma, in collaborazione con Social Media Soccer e Skylab Studios, che ha creato lo stemma dell’Italia in realtà aumentata, per ripercorrere la storia della Nazionale e guardare i video degli highlights delle finali vinte nel 1934, 1938, 1982 e 2006.  Grazie alla tecnologia di Stargraph, al prossimo appuntamento MotoGP a Valencia, i piloti Aprilia Racing, Aleix Espargarò e Sam Lowes, firmeranno il primo autografo digitale per i loro fan. Durante questa infausta pandemia, con gli stadi chiusi, federazioni e leghe hanno adottato la possibilità di rivoluzionare l’esperienza di visione delle gare da casa, proprio grazie alla realtà aumentata. Il momento di difficoltà vissuto dallo sport sta dimostrando che realtà aumentata, virtuale e mista non sono solo un’alternativa valida ma l’occasione irripetibile per rendere l’esperienza del tifoso sempre più coinvolgente, dinamica ed interattiva. Un’occasione che brand e club che lavorano nel mondo della Sport Industry non possono sottovalutare per il futuro di questo mercato.

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Sempre più frequenti le aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine: gli avvenimenti di Trieste e Milano fanno riflettere

Sempre più frequenti le aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine: gli avvenimenti di Trieste e Milano fanno riflettere. Servono provvedimenti. La narrativa nazionale ci presenta un quadro preoccupante, sulla percezione, sempre più crescente, di una violenza ingiustificata nei confronti delle Forze dell’Ordine. Giovedì scorso a Trieste un agente della Polfer è stato aggredito, senza motivo, con un coltello alla gola, creando un evidente taglio che fortunatamente non ha reciso nessuna arteria. Un uomo che si era recato negli uffici della Polizia Ferroviaria per effettuare una denuncia, da offeso si è trasformato inspiegabilmente in offensore. Lunedì a Milano, davanti ad una scuola, un sudanese regolare ha aggredito due agenti, chiamati da alcuni genitori preoccupati per la presenza dell’individuo con una bottiglia di vetro in mano. All’arrivo dei poliziotti l’aggressore ha provato a fuggire, ma raggiunto si è scagliato contro gli agenti. In prima battuta con la stessa bottiglia e successivamente con un paio di forbici. Fortunatamente i poliziotti hanno riportato delle ferite lievi. Il fenomeno delle aggressioni nei confronti delle Forze dell’Ordine è in crescita. Secondo le statistiche, in media, 8 agenti al giorno vengono feriti, 1 ogni 3 ore circa. “Il 14 ottobre dello scorso anno, abbiamo manifestato a Piazza del Popolo, per denunciare questo fenomeno preoccupante – dice Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP – ma l’esecutivo non ha ancora preso alcun provvedimento. Servono garanzie funzionali, norme adeguate, dotazioni adatte come TASER, Body Cam e un adeguamento delle piante organiche. Siamo strutturalmente fuori di circa 10 mila uomini. Auspichiamo che le decisioni sul green pass non portino alla riduzione dell’organico già debilitato’”.

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