25 Febbraio 2021

Campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata

Campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata. Perché la situazione sta sfuggendo di mano un’altra volta: i contagi sono in aumento, soprattutto nelle province come Brescia. Tra Brescia e Bergamo come ha detto un esponente politico locale il virus di fatto non se ne è mai andato, il territorio non è mai uscito dalla situazione di emergenza. Al massimo si sono abbassati gli indici, ma non c’è mai stato un vero momento da zona gialla. E ora si rischia di ripartire pesantemente con un’altra ondata, motivo per il quale l’assessore Letizia Moratti ha varato una campagna vaccinale speciale per cercare di arrestare la terza ondata. L’idea è di concentrare tanto su Bollate quanto sulle province più in crisi una più massiccia vaccinazione di massa. Potrebbe essere il primo passo di quei tentativi di non rincorrere solo l’epidemia, ma di combatterla prevenendo le fiammate del virus e delle sue varianti. Un passaggio necessario dopo un anno di soluzioni improvvisate e di pezze messe come capitava. Per riaprire tutto non basteranno i vaccini, ci vorrà capacità di organizzazione, perché il virus resterà per anni. E le vaccinazioni diventeranno stabili come quelle per l’influenza o altri “malanni stagionali”. Dunque bisogna avere un sistema flessibile nelle cure, non veloce a imporre lockdown, perchè quella è la soluzione facile: basta un pezzo di carta. Ma da chi governa una delle principali nazioni del mondo è doveroso aspettarsi di più. L’idea di Moratti potrebbe essere proprio il primo passo in questa direzione. Nelle prossime settimane i fatti lo confermeranno o smentiranno.

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In sessantamila voteranno Greco?

In sessantamila voteranno Greco? Il dubbio viene dopo che è stato il magistrato a lanciare il tema. I pm milanesi infatti stanno indagando sulle aziende che si servono dei rider, i fattorini che consegnano a domicilio il cibo e lavorano per le grandi piattaforme come Glovo, Deliveroo o UberEats. Un settore che si è dimostrato ancor più essenziale durante i lockdown e che è composto da migliaia di addetti. Circa 60mila, ha conteggiato Greco chiedendone l’assunzione alle grandi piattaforme digitali. E ora in sessantamila voteranno Greco? La domanda arriva nel momento in cui si avvicinano le elezioni e tutti sono alla ricerca di voti. La magistratura milanese sembra si stia preparando opzionando un pacchetto consistente di voti, oltre all’ovvio peso che ha un Palazzo di giustizia come quello milanese. E gli altri? Perché il candidato di Milano manca ancora (pure quello di Roma in realtà). Noi siamo contrari alla mossa di Greco perché abbiamo sempre ritenuto quello del facchino o rider un lavoretto, cioè una condizione lavorativa a cui era facile accedere anche senza capacità particolari ma che doveva essere temporanea. Un modo per uscire dalla povertà e ricostruirsi una vita, non un posto fisso. I lavoretti servono perché siamo in una società distrutta, dove i diritti dei lavoratori sono stati già violentati dal liberismo degli ultimi decenni. Allora i lavoretti diventano un paracadute per chi resta fuori dalla fila: è un sistema onesto per non decadere del tutto nella povertà, non lo scopo di una vita. Tanto è vero che in tanti avevano già iniziato ad affittare gli account. Invece con la mossa di Greco si finirà per avere gli sgaloppini professionisti e magari lui diventerà uno di quei magistrati che cedono alle sirene della politica. Magari no, in ogni caso la magistratura milanese ha sollevato un tema politico attuale, uno in più della politica stessa.

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Aperta indagine fiscale sull’utilizzo dei rider

La Procura di Milano ha aperto un’indagine “fiscale” su Uber Eats, filiale italiana del colosso americano già finita in amministrazione giudiziaria per caporalato sui rider, “per verificare se sia configurabile una stabile organizzazione occulta” dal punto di vista fiscale. Lo ha annunciato il procuratore di Milano, Francesco Greco, nel corso di una conferenza stampa convocata per fare il punto sulle indagini a tutela dei ciclofattorini avviate nel capoluogo lombardo. “E’ bene che sia aperta questa analisi fiscale su Uber Eats, peraltro già in corso”, ha aggiunto Greco. “Non è più il tempo di dire sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini”, ha aggiunto. ANSA

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Covid: 3.310 nuovi casi e 38 decessi

Sono 3.310 i nuovi casi di coronavirus pari al 6,5% dei 50.268 tamponi effettuati. Calano di due unità i posti occupati in terapia intensiva (406) mentre i ricoverati non in terapia intensiva salgono a 3.946 (+29). Trentotto i decessi. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 50.268 (di cui 34.159 molecolari e 16.109 antigenici) totale complessivo: 6.468.315  i nuovi casi positivi: 3.310 (di cui 127 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 503.152 (+2.762), di cui 3.509 dimessi e 499.643 guariti  in terapia intensiva: 406 (-2)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.946 (+29)  i decessi, totale complessivo: 28.184 (+38) I nuovi casi per provincia: Milano: 773 di cui 333 a Milano città; Bergamo: 207; Brescia: 901; Como: 260; Cremona: 83; Lecco: 80; Lodi: 45; Mantova: 104; Monza e Brianza: 274; Pavia: 200; Sondrio: 11; Varese: 273.

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Pregiudicato gambizzato da ignoti

Un uomo di 39 anni è stato soccorso, la scorsa notte  per una ferita d’arma da fuoco a una gamba. Alle forze dell’ordine ha però detto di non sapere chi lo ha colpito. Il ferito, A.B. pregiudicato per furto, è stato soccorso a casa sua, in via Costantino Baroni, poco prima delle 3, quando, rincasato a piedi, ha chiamato un’ambulanza. Trasportato all’Humanitas di Rozzano (Milano) in codice giallo, non è in pericolo d vita con una ferita causata da un proiettile di piccolo calibro a una coscia. In ospedale è risultato positivo all’assunzione di cocaina. Ai carabinieri intervenuti per sentirlo ha raccontato che si trovava in un giardinetto, non lontano dalla sua abitazione, quando ha sentito come un “rumore di petardi” e dopo si è accorto della ferita alla gamba. ANSA

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Settimana della moda alla Cittadella degli archivi

Continua la trasformazione della Cittadella degli Archivi, iniziata nel 2016 e tuttora in corso. La sede degli archivi comunali di via Gregorovius 15 si è costantemente reinventata diventando, negli anni, un polo artistico e culturale e un riferimento per studiosi, ricercatori e archivisti. Dopo aver ospitato con successo mostre, installazioni artistiche, convegni e iniziative culturali e scientifiche, la Cittadella degli Archivi è diventata la location prescelta per la prima sfilata Del Core in occasione della settimana della moda. La maison, fondata a Milano dal designer tedesco Daniel Del Core, ha scelto lo spazio della Cittadella per il suo debutto, allestendo la passerella all’interno dell’edificio Multipiano. Un luogo lontano dal centro ma protagonista del suo quartiere, Niguarda, che contribuisce a riqualificare ed animare, dove s’incontrano storia, innovazione, cultura e ora anche l’alta moda Made in Italy.

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