28 Aprile 2021

Corigliano Rossano: smentita la notizia dei carabinieri che multano poliziotti per assembramento

Corigliano Rossano: smentita la notizia dei carabinieri che multano poliziotti per assembramento. A volerlo precisare è stato proprio il proprietario Alex Capani, titolare della gelateria Capani, dove secondo Repubblica.it due carabinieri sarebbero intervenuti per multare sia il titolare che alcuni poliziotti assembrati nel locale. Invece secondo il legale assunto da Capani, l’unico sanzionato per alcune violazioni amministrative sarebbe proprio il gelataio e l’avvocato Francesco Nicoletti ha inviato una richiesta di rettifica alla redazione di Repubblica.it per precisare questo punto. In un certo senso è quasi una buona notizia perché in effetti la notizia uscita da Corigliano Rossano aveva spezzato persino la consueta ironia italiana. I carabinieri che si mettono a multare i poliziotti era proprio il simbolo di un sistema impazzito nel cercare di sanzionare il sanzionabile invece che cercare di risolvere la crisi. Perché nel caos l’eventualità peggiore è che le istituzioni si mettano a litigare tra di loro. Ecco allora per fortuna la buona notizia su Corigliano Rossano: smentita la notizia dei carabinieri che multano poliziotti per assembramento. Ecco la lettera dell’avvocato del gelataio:

Corigliano Rossano: smentita la notizia dei carabinieri che multano poliziotti per assembramento Leggi tutto »

Museo del Novecento, Soffientini: “Ennesimo esempio di colpevole dilettantismo”

Museo del Novecento, Soffientini: “Ennesimo esempio di colpevole dilettantismo”. Dopo quella dei giorni scorsi, pubblichiamo un altro intervento di un architetto milanese sul caos creato dall’Amministrazione Sala sul Museo del Novecento. Dapprima viene steso un Bando dove si fa preciso riferimento a un progetto di passerella per il collegamento fra i 2 Arengari. In seguito, a soli 3 giorni dalla consegna degli elaborati, viene pubblicato un tardivo parere della Soprintendenza che nega la soluzione del collegamento aereo a favore di un passaggio sotterraneo. La lettera conteneva altresì, precisi requisiti che dovevano essere presenti nella soluzione progettuale. Conseguentemente veniva concesso un piccolo allungamento dei tempi di consegna per apportare le modifiche suggerite, dilazione che non tutti, con ragione, a progetto terminato, hanno adottato. Oggi, infine, viene pubblicato sul Corriere della Sera, inserto su Milano, un ulteriore parere che nega la fattibilità del collegamento sotterraneo (suggerito precedentemente dalla Soprintendenza) lasciando in pratica come unica soluzione possibile lo studio di un collegamento fra i 2 Arengari a livello terra. Così adesso, e solo adesso, scopriamo che non si può passare in sotterranea perchè non c’è altezza sufficiente. Ciò significa che il rilievo era sbagliato. Il materiale di partenza, infatti, non era per niente attendibile (infatti i pilastri ai vari piani non risultano sovrapponibili). Forse era meglio essere un po’ più succinti nei prolissi documenti che accompagnavano il Bando (quasi illeggibili per lunghezza e verbosità) e verificare un po’ meglio il materiale allegato necessario per il progetto (piantine, fronti e sezioni). Tutto questo rappresenta una farsa che però ha costretto 130 gruppi a lavorare, a spendere tempo e denaro per niente. A mio parere l’unico modo per risolvere la questione è di invalidare l’intero Concorso anche perchè i 10 studi finora scelti per passare alla seconda fase di esso non possono essere considerati migliori degli altri per le soluzioni adottate che appaiono comunque tutte sbagliate. Per uscire da questa penosa situazione che ha minato ulteriormente la già debole credibilità dell’Amministrazione Comunale, non vedo altra soluzione diversa dall’annullamento del Concorso. In seguito, volendo, si potrà rifare il Bando senza dare, spero, alcun vincolo ai progettisti, in modo da avere la più ampia scelta possibile di soluzioni entro cui scegliere, se possibile, quella da adottare. Il parere definitivo di Soprintendenza o altro va acquisito prima dell’inizio del Concorso che dovrà avere, stavolta, tempi e termini di consegna fissi in modo da non favorire o, al contrario, sfavorire, nessuno. La Giuria poi, dovrà essere formata da professionisti indipendenti non appartenenti al Comune, Soprintendenza o altro Ente e preferibilmente anche con membri stranieri in quanto il Concorso è di livello internazionale, liberi da vincoli con gli estensori del Bando o altri soggetti che possono essere legati in qualche modo all’Amministrazione Comunale. Per quanto riguarda, poi, l’Ordine degli Architetti, che ci rappresenta può e deve partecipare e promuovere solo Concorsi dove sono salvaguardati sia la qualità dei progetti sia i diritti e la dignità dei partecipanti. In caso contrario non deve nominare alcun rappresentante ma altresì diffidare chiunque dei suoi iscritti dal partecipare. L’aver scritto una lettera di protesta per quanto è successo nel caso in questione, è poca cosa. Bisogna essere più radicali e decisi nell’agire perchè, in caso contrario significa comunque convalidare queste decisioni e avallare questo comportamento. Così com’è, questo Concorso è una truffa, anche se i responsabili continuano ad affermare che è tutto in perfetta regola. Come può l’Assessore Maran asserire che i partecipanti non hanno ricevuto alcun danno da tutto questo? Vuole prenderci in giro o ci considera degli stupidi. Con che coraggio i responsabili del procedimento vogliono convincerci della regolarità e liceità dello svolgimento del concorso? Sono indignato per come viene affrontato questo tema e con quale leggerezza si esprimono e si mutano pareri, si danno indicazioni e suggerimenti e si affrontano le tematiche  di un così importante obbiettivo come il Museo di uno dei periodi più interessanti e prolifici della storia dell’arte. Ecco invece la lettera che l’avvocato ha inviato al primo cittadino: Egregio signor Sindaco, oggi si è consumata l’ennesima scorrettezza da parte degli organi amministrativi del Comune verso i partecipanti al bando di concorso internazionale per l’ampliamento del Museo del Novecento. A 3 giorni dalla sua scadenza è arrivato un avviso di ulteriore proroga di 10 giorni per la consegna degli elaborati. Questo significa che potranno arrivare altri concorrenti che non sono riusciti ad organizzarsi per terminare in tempo il lavoro. Sapere organizzare team di professionisti o controllare il calendario dei lavori è dote imprescindibile per valutare non solo la qualità del progetto ma anche quella dei progettisti. Ben più grave, poi, è il fatto che l’annuncio era accompagnato dalla pubblicazione di un parere della Soprintendenza che in pratica tracciava dettagliatamente i requisiti del progetto, quello che andava e quello che non andava fatto. Così coloro che non sarebbero stati in grado di partecipare non solo hanno un lasso di tempo non trascurabile in più, ma possiedono anche una traccia precisa da seguire per il loro progetto. A parte il fatto che non si fa partire un concorso di architettura di tale importanza senza il parere della Soprintendenza, a questo punto, invece di pubblicarlo, poteva servire ai membri della Giuria per indirizzare il loro giudizio sui progetti presentati. Tutto questo fa pensare a spinte esterne per ottenere ciò che con l’intelligenza e l’organizzazione non si è capaci di fare. Spero che così non sia, ma è certo che l’Amministrazione ha fatto l’ennesima pessima figura, questa volta addirittura in ambito internazionale, gettando anche ombre e sospetti sul suo operato. Sono certo che molti partecipanti si aspettano un qualche intervento da parte sua, soprattutto nei riguardi dei responsabili della gestione del Concorso. Riccardo Soffientini, architetto

Museo del Novecento, Soffientini: “Ennesimo esempio di colpevole dilettantismo” Leggi tutto »

Quanto costa ammalarsi di covid per i disabili a Milano?

La città col cuore in mano ha più a cuore le piste ciclabili del benessere degli ultimi? È una domanda ricorrente che riprende forza ascoltando questo caso. I protagonisti hanno chiesto di restare anonimi. Ma resta una testimonianza forte di quanto poco i poveri vengano considerati. Una precisazione: chi scrive non ha idea di quante agevolazioni di svariati enti esistano in tema di trasporto disabili in tempo di Covid. Ma non ce l’ha nemmeno la coppia di cui parliamo. Ed è questo il punto, dopotutto. Un aiuto difficile da trovare è un aiuto negato. “Sabato scorso è stato un giorno tra i più brutti della nostra vita. Il medico ci ha comunicato che abbiamo il covid. Mio marito è confinato su una poltrona 24 ore su 24. Io sono anziana. Abbiamo una piccola pensione. Arriviamo a prendere 600 euro al mese. Dobbiamo recarci in ospedale per controlli continui, altrimenti rischiamo di peggiorare. E questa malattia non lascia scampo. Così i nostri figli ci hanno cercato una ambulanza per poter andare in ospedale. E ci è caduto il mondo addosso. Sono 84 euro all’andata e altrettanti al ritorno. A testa. Per fortuna ci siamo riusciti ad accordare ed io, come accompagnatrice, non ho pagato. Ma anche così, nei primi due controlli se n’è andata mezza pensione. A breve ne avremo un terzo. Poi, solo Dio sa. E quando sarà finita la pensione, come faremo? Io non ne ho idea. Non possiamo gravare sui nostri figli. E la domanda è sempre la stessa: possibile che non ci sia un modo per aiutarci?” Commenta l’episodio, avvenuto nel Municipio 7, il consigliere di Municipio Franco Vassallo, che si sta impegnando per risolvere la vicenda: “La povertà oggi non è solo questione di mancanza materiale, ma di isolamento sociale. Perché alcuni tipi di aiuti, tipo quelli riservati ai richiedenti asilo sono così facili da ricevere, e talvolta abbondanti, e quelli agli anziani sono così difficili da scovare? E perché il Comune, quando parla di inclusione, traduce gli opuscoli in arabo e non in un Italiano semplificato e facile da comprendere per gli anziani? Perché scrive in Cinese e non in caratteri più grandi? Perché cerca, trova ed accudisce gli stranieri e non si preoccupa della povertà della porta accanto, chiusa dietro a porte di silenzio e muri di dignità? C’è davvero un tema, purtroppo, di una povertà meno glamour, fatta di amarezza, esclusione e un isolamento sociale nato e radicatosi ben prima del virus che Sala non ha mai affrontato. La narrazione è che essere Italiani risolva ogni problema (vedi Ius Soli) e che una volta diventati tali si possa essere serenamente abbandonati. Questa idea porta all’abbandono delle periferie. Esistenziali, prima che geografiche. Ed è il momento di invertire la tendenza. Il Covid ce lo sta mostrando con cruda spietatezza”.

Quanto costa ammalarsi di covid per i disabili a Milano? Leggi tutto »

Covid: 1.369 positivi e 54 morti

Con 35.798 tamponi effettuati: è di 1.369 il numero di casi positivi in Lombardia, con una percentuale del 3,8%. Scende sotto 600 il numero di pazienti in terapia intensiva (sono 582, 19 meno di ieri) e è di 3.819 negli altri reparti (-5). Sono invece 54 i morti, che portano il totale dei decessi da inizio pandemia a 32.742. I dati di ieri:  i tamponi effettuati: 35.798 (di cui 16.914 molecolari e 18.884 antigenici) totale complessivo: 9.313.405  i nuovi casi positivi: 1.369 (di cui 58 ‘debolmente positivi’)  i guariti/dimessi totale complessivo: 711.865 (+1.228), di cui 3.899 dimessi e 707.966 guariti  in terapia intensiva: 582 (-19)  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.819 (-5)  i decessi, totale complessivo: 32.742 (+54) I nuovi casi per provincia: Milano: 432 di cui 150 a Milano città; Bergamo: 78; Brescia: 162; Como: 82; Cremona: 48; Lecco: 16; Lodi: 19; Mantova: 77; Monza e Brianza: 135; Pavia: 93; Sondrio: 50; Varese: 151.

Covid: 1.369 positivi e 54 morti Leggi tutto »

De Chirico (FI): basta scuse Sala decida sullo stadio

“Se la vicenda del nuovo stadio potesse essere riassunta in una canzone sceglierei “Fotoromanza” di Gianna Nannini. Mi telefoni o no, mi telefoni o no, chissà chi vincerà!” lo scrive in una nota il Consigliere Comunale di Forza Italia Alessandro De Chirico. “Posto che il percorso è avviato – spiega l’azzurro – e che il Comune deve dare risposte entro maggio, ma perché il sindaco non la pianta con questo teatrino a mezzo stampa e non prende in mano il telefono e chiama Antonello e Scaroni per dargli appuntamento e sedersi intorno al tavolo? Il Consiglio comunale ha espresso un parere sull’interesse pubblico dell’investimento? Sì. È stato richiesto di rispettare delle condizioni? Sì. Nell’aggiornamento del progetto sono state rispettate? Sì, anche se ai consiglieri comunali è impedito di saperlo perché non è mai stata convocata una commissione ad hoc, nonostante le reiterate richieste. Se Sala ritiene che si debba discutere sulle costruzioni accessorie convochi le squadre e si lavori sugli aspetti che si possono migliorare e sui servizi alla cittadinanza che potrebbero essere aggiunti. Così facendo – conclude De Chirico – suonerebbero in maniera differente le sue sparate elettorali sul quartiere di San Siro”.

De Chirico (FI): basta scuse Sala decida sullo stadio Leggi tutto »

Fidanza (FdI): oramai Sala cerca voti anche dagli extracomunitari

“A Milano ci sono migliaia di esercenti in ginocchio, file interminabili di italiani ridotti in povertà dalla pandemia e alla ricerca di un pasto caldo, il degrado che dilaga sempre di più. Eppure il partito Volt, che appoggia la ricandidatura di Beppe Sala alle Comunali, non trova di meglio da fare che lanciare una campagna per estendere il diritto di voto anche agli extracomunitari” lo scrive  in una nota l’eurodeputato milanese di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza. “Evidentemente – aggiunge – il sindaco uscente, consapevole di aver fallito in questi cinque anni, è ormai alla disperata ricerca di consenso ovunque, anche fra chi non ha la cittadinanza italiana o comunitaria. Il buonismo della sinistra finora ha prodotto solo danni, a Milano e a tutta la Nazione. E’ ora di dire basta a questa ideologia. Milano merita un cambio di passo”. 

Fidanza (FdI): oramai Sala cerca voti anche dagli extracomunitari Leggi tutto »