28 Maggio 2020

Applicata sorveglianza speciale a uno stalker

A seguito dell’incisiva attività di monitoraggio dei soggetti socialmente pericolosi svolta dalla Divisione Anticrimine, è stata individuata una situazione ad elevato rischio di degenerazione criminale per la quale è stata applicata – su proposta del Questore – la Sorveglianza Speciale di P.S. con prescrizioni specifiche a tutela di una donna vittima per 17 anni di maltrattamenti e stalking. Il soggetto colpito dal provvedimento è un italiano quarantottenne che, nonostante la condanna riportata nel 2018 per maltrattamenti in famiglia, ha perseverato nel vessare l’ex moglie con azioni riconducibili al reato di stalking. L’uomo, assuntore di sostanze stupefacenti, in passato ha selvaggiamente picchiato la donna sino a farla svenire, con una violenza tale da rendere necessaria l’asportazione chirurgica della milza. Inoltre, l’uomo ha intrattenuto una relazione anche con la figlia della compagna, che per decenni ha maltrattato e perseguitato e dalla quale è nata una figlia. In un’occasione, infastidito dal pianto della bambina, gli ha coperto la faccia con delle coperte per non udirla piangere e in un’altra occasione ancora ha segregato la donna e la figlia di soli tre anni all’interno di una stanza di circa 4 metri quadrati, per oltre due settimane. Tutti questi elementi, dai quali emerge chiaramente una radicata propensione alla violenza, hanno consentito l’applicazione della misura di prevenzione che, oltre a consentire un maggiore controllo del soggetto, gli proibisce di avvicinarsi a luoghi abitualmente frequentati dalle vittime, dovendo mantenersi ad almeno 1 kilometro di distanza dalle stesse, subendo l’arresto in caso di violazione. Queste misure, rivolte al futuro, hanno l’obiettivo di minimizzare il rischio di ulteriori e più gravi reati, evitando che le violenze domestiche possano degenerare in più gravi fatti di sangue.

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Revocati i domiciliari a esponente della criminalità organizzata

Ieri gli agenti della Squadra Mobile, in collaborazione con la Divisione Anticrimine ed il Commissariato Monforte Vittoria, hanno eseguito il decreto di revoca dell’ammissione alla misura della detenzione domiciliare, emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Milano, con conseguente traduzione presso la Casa Circondariale di Torino, nei confronti di Vincenzo Guida, pregiudicato per associazione di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati societari e tributari, reati in materia di stupefacenti ed altro. Guida aveva ottenuto la detenzione domiciliare per differimento pena, che scontava nella sua abitazione a Milano, dal 2 aprile 2020, a seguito delle recenti disposizioni di legge per contenere la diffusione del virus Covid-19 tra detenuti. Il destinatario del provvedimento, che presso il carcere di Torino potrà ricevere assistenza sanitaria intensificata, era stato arrestato dai poliziotti della Squadra Mobile di Milano il 13 novembre del 2015, in esecuzione del fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano Direzione Distrettuale Antimafia, per esercizio abusivo del credito aggravato dal c.d. “metodo mafioso” e per l’impiego di denaro di provenienza illecita, usura ed estorsione; provvedimento successivamente convalidato dal GIP nel novembre del 2015 con l’applicazione della misura cautelare in carcere, unitamente al pluripregiudicato Alberto Fiorentino, entrambi ritenuti storici rappresentanti della criminalità organizzata campana operanti sul territorio di Milano.  

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