30 Marzo 2022

Al Martinitt il 7 aprile: Arianna Porcelli Safonov in FIABAFOBIA

Al Martinitt il 7 aprile: Arianna Porcelli Safonov in FIABAFOBIA. Per chi non ha paura di ridere e di pensare… Il prossimo comic show in locandina al Martinitt ha il volto di una donna. Un po’ di humor rosa per dare il benvenuto alla primavera… Dimenticatevi però toni dolci e melenso romanticismo: qui si fa sul serio. Di fiabesco c’è solo il titolo, anzi mezzo titolo. Perché sui timori e le fissazioni di ognuno di noi –da quelle “imposte” a quelle istintive- c’è poco, anzi no, tantissimo da ridere. Inizio spettacolo alle 21. Costo: 20 euro. Arianna Porcelli Safonov nel 2010 stravolge la propria biografia, già ricchissima di esperienze in giro per il mondo, per dedicarsi full-time alla scrittura umoristica, che si traducono in collaborazioni con il teatro, il blog di Madame Pipì, libri e i progetti di satira. Di sé dice: “Siccome fabbricare bombe è proibito, scrivo”. Ma chi ha il dono della parola, soprattutto se sibila come una freccia appuntita e avvelenata, non può limitarsi a fissarla sulla carta o sulla tastiera. In televisione, su LaEffe, ha infatti spopolato il suo “Scappo dalla città”, viaggio in Italia per raccontare le storie tragicomiche di giovani che, come lei, hanno lasciato la metropoli per vivere e lavorare rural. Il fatto che nel 2016 abbia pubblicato il libro Fottuta Campagna la dice lunga, eppure la Safonov per vivere ha scelto l’Oltrepò Pavese. In città, anzi nelle città, comunque ci torna puntualmente, per accendere con la sua ironia il pubblico live. Dopo aver intrattenuto quello dell’Arena Milano Est la scorsa estate, eccola tornare da noi con uno spettacolo indoor. Con l’eleganza e la pacatezza (solo apparente) che la contraddistinguono, questa volta ci propone: ARIANNA PORCELLI SAFONOV – FIABAFOBIA La risata è il linguaggio perfetto per entrare dentro a uno degli argomenti più attuali e impegnativi. Siamo passati dal “Non abbiate paura” di Giovanni Paolo II al “Restate a casa” di Conte e Draghi in un batter d’occhio. Dai tempi dell’Uomo Nero, ogni anno viene prodotto un nuovo spauracchio che ce la faccia fare sotto. Quando ero piccola si doveva aver paura dei marocchini, poi ci sono stati la Mucca Pazza, l’arsenico nell’acqua e i testimoni di Geova… Ma noi non ci accontentiamo delle paurose proposte sociali. Vogliamo di più! E grazie anche al clima di terrore mondiale, ci spertichiamo in fobie personalizzate: dai serpenti, ai ragni, all’aereo, alle malattie veneree… tutto giustificato con “Scusa, è che c’ho la fobia!” Fiaba-fobia è una collana di racconti che indaga sulle fobie che accompagnano la nostra persona, a volte per tutta la vita, a volte più dei parenti. Fiaba-fobia è stata scritta per ridere e per pensare. Sperando che non ci sia nessuno che abbia paura di ridere di pensare. Inizio spettacolo: ore 21. Costo: 20 euro. Tutti gli eventi al Teatro Cinema Martinitt si svolgono nel rispetto delle norme sanitarie e di sicurezza previste dai disciplinari anti-Covid. Sono richiesti Super Green Pass e mascherina Ffp2. TEATRO/CINEMA MARTINITT Via Pitteri 58, Milano – Telefono 02/36580010, info@teatromartinitt.it, www.teatromartinitt.it. Orari biglietteria: lunedì-sabato 10.30-21, domenica 14/21. Parcheggio interno gratuito. Per evitare assembramenti è fortemente consigliato l’acquisto anticipato dei biglietti.

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Lo stadio del Milan e dell’Inter a Sesto San Giovanni?

Lo stadio del Milan e dell’Inter a Sesto San Giovanni? Il sindaco dell’ex Stalingrado d’Italia ne è entusiasta e in realtà anche parte della tifoseria non vedrebbe male l’idea. “Da sempre ci siamo resi disponibili ad ospitare lo stadio, anche come volano per valorizzare le aree dismesse più grandi d’Europa – ha subito commentato Di Stefano – Le società di calcio e i tifosi (come si evince anche nei principali forum delle squadre) sanno che Sesto è Città Metropolitana. La scelta di Sesto San Giovanni, accelererebbe (e non di poco) i tempi per la realizzazione del nuovo stadio, considerato che molte aree sono già demolite e bonificate. In 13 minuti esatti da Sesto si arriva in Duomo con la Metropolitana, mentre in 15 minuti si arriva a Linate. A Sesto c’è pragmatismo: rispetto per le squadre, tempi rapidi e realizzazione di uno stadio davvero fruibile da tutti, con il conseguente sviluppo anche della città. Opportunità da non perdere”. L’unico problema per Milano resta quello iniziale: cosa fare a quel punto del Meazza? Perché un’idea vera non c’è mai stata se non quella di bloccarne la demolizione. Ma lo storico stadio milanese potrebbe avere l’occasione di trasformarsi in qualcos’altro: in primis potrebbe dar luogo alla nascita di un’altra squadra di Milano. Perché no? Perché non superare l’eterno dualismo tra Milan e Inter? Oppure la base per rilanciare Milano come capitale di altri sport, visto che grazie al cielo non esiste solo il calcio. Perché no? L’ampiezza c’è e già solo queste due opzioni potrebbero aiutare a trovare i giusti investimenti: basti pensare che si è spesa una miliardata per una piattaforma da un milione di metri quadrati di fianco alla tangenziale dove nessuno vuole andare. Gli sport sono più duraturi di Expo 2015 e portatori di valori ben diversi da quelli delle multinazionali come la Apple.

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Risparmio energetico: utili alla rovescia per la transizione energetica

Risparmio energetico: utili alla rovescia per la transizione energetica. Meno si consuma meno pagano gli utenti pur restando elevati i misteriosi oneri di sistema, i dispacciamenti e le tasse, che compongono le bollette energetiche, fin qui ci siamo. Più utili invece solo se più si è efficienti per le imprese solo se si disperde meno energia e se si investe di più si investe in tecnologie, digitalizzazione, rinnovabili e in manutenzione. Insomma un meccanismo che combatte le rendite di posizione. Insomma meno si disperde energia e meno si vende energia con il fossile gli utili saranno garantiti rispettando questi parametri. Per questo servirebbe una idonea regolazione pubblica. Un price cup. Non è questo il momento più adatto per scelte radicali? Il solo tetto ai prezzi del gas o della benzina non può bastare per affrontare non solo la crisi attuale ma anche quella climatica. Il tetto ai prezzi generalizzato per un mese in Italia e a fine d’anno per altri Paesi europei non sarebbe sufficiente per entrare nella transizione ecologica. Prescindere dall’efficienza della catena energetica (stoccaggio, produzione, trasmissione e distribuzione) non può essere una prospettiva per il futuro. Terna – la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale stima un beneficio ambientale, quantificabile nella riduzione di circa 200 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica in atmosfera con l’ora legale. Perché non introdurla anche nella stagione invernale? Il cambio d’ora legale genera un risparmio energetico dello 0,2%, per una media di circa 100 milioni di euro ogni anno raddoppiarlo sarebbe già un buon risultato. Già Benjamin Franklin nel 1784 aveva proposto di «anticipare» la sveglia per tutti, per non sprecare la luce del sole risparmiando sulle candele di notte. In Italia l’ora legale fu adottata durante le due guerre mondiali.

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