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Assonidi: “Pensate ai voucher e non al settore”

Assonidi: “Pensate ai voucher e non al settore”. Emergenza Covid-19: mentre si stanziano fondi per i servizi di baby-sitting si lascia collassare un intero patrimonio di esperienze pedagogiche uniche in Europa. “A breve saranno centinaia i nidi e le scuole dell’infanzia che dovranno cessare la propria attività perché non in grado di sostenere i costi fissi di gestione”, denuncia Federica Ortalli, presidente di Assonidi Confcommercio. A questo si aggiunge una totale mancanza di progettualità per poter ripartire, un vero dramma nel dramma”. “Per questo motivo – propone la presidente di Assonidi – riteniamo possa essere utile un tavolo di lavoro composto da pedagogisti e operatori del settore, in modo da poter stabilire criteri e requisiti per la riapertura e, contestualmente, renderli compatibili con i progetti educativi che le strutture portano avanti con le proprie équipe insieme alle famiglie e ai bambini”. “Non si comprende – aggiunge Paolo Uniti, direttore dell’Associazione – il perché si concentrino ingenti risorse sui servizi di baby-sitting, peraltro  senza un preciso protocollo sanitario in grado di tutelare la lavoratrice, i bambini e le stesse famiglie, piuttosto che  destinare liquidità al nostro settore, magari prevedendo delle riaperture a gruppi ridotti di bambini e con una certificazione sanitaria dei genitori, privacy permettendo”. Questo è uno dei tanti settori in cui si sente la mancanza di un’idea generale di società da parte delle istituzioni: si è infatti prima pensato a mandare in giro baby sitter, uno dei settori meno controllabili e (giustamente) controllabili della società, mettendo in disparte chi ha attività avviate che distribuiscono stipendi e sono obbligate a seguire protocolli precisi anche in tema di salute. Forse la crisi servirà anche a normalizzare le vite di tutti in questo senso.

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Assonidi a Mattarella: dopo quella sanitaria, un’emergenza sociale

Assonidi a Mattarella: dopo quella sanitaria, un’emergenza sociale. Migliaia “di piccole imprese, cooperative ed associazioni” che, per l’emergenza Covid-19 “senza una continuità del servizio resisteranno al massimo fino ad aprile”. Con la presidente Federica Ortalli (e il direttore Paolo Uniti) Assonidi, l’Associazione Confcommercio degli asili nido e scuole d’infanzia, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un accorato appello al Capo dello Stato per descrivere la drammatica situazione di un vasto mondo e imprenditoriale e sociale. I gestori dei servizi educativi per l’infanzia privati 0-6 anni costituiscono “un insieme che raccoglie decine di migliaia di cittadine e cittadini, educatori, bambine e bambini, genitori, collaboratori scolastici, personale amministrativo, pedagogisti, da sempre fermamente impegnati nella promozione dei valori e dei princìpi incarnati dalla scuola così come disegnati dalla nostra Costituzione”. Quando finalmente l’emergenza sanitaria sarà alle spalle, ma con la chiusura di tantissime imprese del settore “Nascerà un’ulteriore emergenza sociale per la Nazione: la mancanza di posti per soddisfare le richieste delle famiglie quando inizierà la ripresa del mondo produttivo italiano”. Assonidi si appella al ruolo di Mattarella come Garante della Costituzione: va evitata “la chiusura di luoghi che rappresentano il primo momento di vita comunitaria” per i più piccoli, “spazi di crescita e sensibilità in grado di trasmettere valori educativi fondamentali per la rinascita del Paese”.

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