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Botta e risposta tra Del Corno e Bassi su Norma Cossetto

Botta e risposta tra Del Corno e Bassi su Norma Cossetto. La discussione sulla mancata intitolazione di un giardino alla donna martire delle foibe si è svolta sui social a seguito delle polemiche scaturite sulla stampa. Da una parte Filippo Del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, dall’altra Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4. Ecco i loro interventi: Il post di Del Corno – Le intitolazioni di vie, piazze, giardini sono deliberate, come prevede la norma, dalla Giunta Comunale, che può accogliere proposte di cittadini, associazioni, Municipi. Il Municipio 4 ha avviato prima dell’estate una proposta di intitolazione di giardini a Norma Cossetto, vittima di atroce violenza nella tragica stagione delle foibe, medaglia d’oro al valore civile conferita dal Presidente Ciampi nel 2005. Ho fatto subito iniziare l’iter tecnico per la delibera di intitolazione, non avendo nulla da eccepire ed anzi condividendo la proposta. Sono molte le proposte di intitolazione in fase di istruttoria e quindi di delibera, e l’intitolazione a Norma Cossetto sta seguendo il suo normale iter, che impegna in genere alcuni mesi. Il Presidente del Municipio 4, il leghista Bassi, incurante della norma, del rispetto istituzionale, delle rassicurazioni da me fornite al suo Assessore Celestino, ed anche della buona educazione, ha deciso di “strappare” e di inaugurare un’intitolazione illecita e inesistente, senza condividere modi, tempi, forme della cerimonia come invece fanno sempre, in assoluta serenità, tutti i suoi colleghi Presidenti di Municipio, dal leghista Piscina alla democratica Antola al forzista Bestetti. Si è scelta da parte del Municipio 4, supportato incredibilmente da una testata giornalistica e dalla leader nazionale della destra estrema Meloni, la strada incresciosa di una speculazione politica su una vicenda inesistente, soffiando sul fuoco di una propaganda vergognosa per la totale mancanza di aderenza alla realtà. Naturalmente questo comportamento non smuove di un millimetro la nostra posizione: perché da parte della nostra Amministrazione la memoria delle vittime della cieca violenza politica, come Norma Cossetto, viene onorata con il rispetto della legge e delle istituzioni, e soprattutto con la lealtà alla verità. La replica di Bassi – Caro Filippo, da come hai scritto, mi sembra ti manchino alcuni passaggi della vicenda. Forse, ti hanno informato male o in maniera parziale e imprecisa. Non nego mi rammarichino i toni del tuo post, anche perché in questi giorni, non ho mai alzato la voce e tutte le dichiarazioni sulla stampa o sui social sono state sempre misurate e consone, proprio in rispetto a chi vorrei venisse dedicato questo spazio verde e a tutte le persone e gli uffici che in questi mesi hanno lavorato all’obiettivo. Al netto di ciò, riavvolgiamo il nastro. Che le intitolazioni siano competenza della Giunta Comunale lo so bene anche io. E infatti, puoi essermi testimone, in altre circostanze – cito ad esempio la nostra intenzione di dedicare il Chiosco di via Pizzolpasso alla memoria di Carlo Castellaneta – ci siamo confrontati personalmente in proposito, nonostante si tratti di un manufatto in carico al Municipio. In merito al Giardino Einstein, all’inizio di tutta la trafila, sono stato io per primo a pormi il problema. Sapendo che in Municipio 8 era stato intitolato un parchetto – realizzato sempre vicino a una residenza del Polimi – ho contattato il mio collega Presidente (potrà confermartelo) per chiedergli se avesse fatto dei passaggi con gli uffici centrali o meno. Mi ha detto che trattandosi di un caso particolare, era bastata la delibera di Municipio. Della questione ho investito anche il Polimi, scrivendo in data 4 marzo 2019 e ponendo la questione. Mi rispondono, testuale, che “), l’intitolazione del giardino dovrebbe essere una procedura amministrativa di competenza esclusiva del Comune e/o del Municipio, rimaniamo pertanto in attesa di vostre comunicazioni in merito”. Procediamo quindi con la delibera e con la successiva convenzione fra Polimi e Municipio 4 in cui si fa esplicito riferimento all’intitolazione senza citare nulla osta o successivi passaggi da parte della Giunta comunale. Questo – come sai – è un atto amministrativo e non ‘politico’. E’ stato elaborato e sottoscritto dal mio direttore di Settore, persona molto scrupolosa, che se avesse avuto dubbi in proposito, non avrebbe esitato a fare approfondimenti. Tutto procede. Anche la cartellonistica viene realizzata e installata (e mica l’ha fatta il Municipio di nascosto, ma avendo la grafica del Comune, presumo sia opera della Parchi e Giardini). Arriviamo a inizio di settembre e riprende l’interlocuzione con il Polimi per l’inaugurazione. Propongo di farla congiunta, residenza e giardino. Lascio siano loro (come padroni di casa) a elaborare programma, locandine, inviti. Pochi giorni prima della data concordata – il 10 ottobre – le comunicazioni diventano più scarne e il giorno prima ci viene comunicato che, verbalmente, qualcuno del Comune (non meglio precisato) avrebbe telefonato al Polimi per chiedere di fermare l’inaugurazione del giardino e apporre del nastro isolante sul nome Norma Cossetto. Se c’era da dire qualcosa, non sarebbe stato meglio scrivere due righe via mail? Nonostante questo ‘stop’ decisamente ‘insolito’, contrariamente a quanto scrivi, non ho fatto alcuno ‘strappo’, né ho inaugurato alcunché senza permesso. Avrei potuto ‘forzare’, ma ho evitato, sempre nel rispetto di tutti, in primis del Polimi con il quale collaboriamo bene da tempo. Visto quanto successo, mi aspettavo di ricevere una comunicazione scritta da parte di qualcuno, che però, ad oggi, non è mai arrivata. L’unica ‘traccia’ nero su bianco, è il post sulla tua pagina Facebook. Siamo nell’epoca dei social, ma – ne converrai – è un po’ poco. Anche il passaggio circa l’interlocuzione che hai avuto con il mio assessore alla Cultura, oltre che successivo al 10 ottobre, è pure diverso nel merito rispetto alla questione, come lui stesso ti ha fatto presente sempre via Facebook. Quindi, vedi quante incongruenze fra quanto scrivi e quanto è successo? In sei mesi, cioè da quando abbiamo iniziato a muoverci per questa intitolazione, il Municipio non ha mai ricevuto osservazioni o comunicazioni di alcun genere. Se ci fossero state, le avremmo rispettate, come sempre abbiamo fatto in questi primi tre anni di governo dell’ex Zona

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Boschetto della droga, sopralluogo dei consiglieri Comunali

Si è svolto questa mattina il sopralluogo nel ‘boschetto della droga’ di Rogoredo della commissione consiliare Sicurezza e Coesione Sociale alla presenza del vicesindaco e Assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo, e il comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci. Ai consiglieri comunali, del Municipio 4 e ai cittadini sono stati illustrati gli interventi svolti nell’ultimo anno dai volontari di Italia Nostra, l’associazione a cui il comune ha affidato la riqualificazione del verde dell’area. “Proseguiamo con le attività di repressione della Forza pubblica e di recupero – ha detto il vicesindaco Anna Scavuzzo rispondendo alle domande dei consiglieri – ma siamo arrivati al punto che serve un intervento socio-sanitario massiccio da parte degli operatori che si occupano della lotta alla dipendenza“. Alessandro De Chirico, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale, ha commentato, quella che ha definita una “scampagnata“, sottolineando che al sopralluogo “spiccava l’assenza dei servizi sociali“. Assenza sottolineata anche da Italia Nostra che ha in carico l’area, che ritiene insufficiente la presenza bisettimanale degli assistenti sociali per combattere la piaga dello spaccio di droga. “Va individuato, con Grandi Stazioni o ATM, un locale all’interno della stazione di Rogoredo dove aprire un presidio territoriale gestito da un’associazione specifica che possa interfacciarsi con i tossicodipendenti“, suggerisce il forzista, proseguendo “Nella prima fase transitoria serve un presidio fisso dei militari. Successivamente bisogna fare come vent’anni fa fu fatto al Parco delle Cave: far insediare nel Parco delle associazioni che possano creare attività continue per i quartieri del Sud-Est Milano. Inoltre, approfittando dell’approvazione del nuovo PGT, vanno pensate nuove funzioni per il Parco e per l’adiacente area di Porto di Mare“.  Per poi concludere paventando la necessità di “creare delle attività che facciano vivere quei quartieri 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno“.  Perché “La droga si sconfigge se c’è la volontà politica, non cambiando i nomi a luoghi dove in troppi giovani hanno perso la vita“. Istituzionale l’intervento del Presidente del Municipio 4, Paolo Guido Bassi secondo che condivide 2il richiamo dell’assessore Scavuzzo circa l’esigenza di un intervento di tipo socio-sanitario sull’area del cosiddetto ‘boschetto della droga2, ma invita a non limitarlo alla “mera riduzione del danno, come è stato fino ad oggi“. Bassi sottolinea “Non vogliamo che la gente si droghi in maniera più pulita’, ma che non lo faccia affatto“. “Come Municipio”, prosegue  “abbiamo già avanzato un’interlocuzione con l’ASST Fatebenefratelli-Sacco, competente per territorio, e con diverse comunità di recupero, fra cui quelle di Don Chino, di Farneti, di Simone Feder“. L’obiettivo dell’esponente del carroccio restituire l’area alla città, non quello di permettere si radichi la presenza dei “tossici”.Per questo auspica Bassi “è necessario che accanto a questo intento, marcino paralleli tutti gli altri ‘asset’ di rigenerazione della zona. E faccio riferimento tanto alla sicurezza e repressione degli illeciti, quanto agli interventi per portare sull’area attività sane“. Il Presidente del Municipio conclude “mi ha fatto piacere sapere che sull’area di Porto di Mare, arriveranno delle attività del Corpo degli Alpini, in occasione del prossimo raduno a Milano. È una soluzione che avevo caldeggiato già mesi fa, proponendola alla direzione Municipi in vista del grande evento del prossimo anno. Sono contento che si sia andati in questa direzione e confermo l’interesse e la disponibilità a collaborare con l’organizzazione e dare supporto a quanto servirà alle nostre gloriose penne nere“.

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No Salvini Night, Bassi: evento non autorizzato, cosa ne pensa Sala?

Vorrei sapere cosa ne pensa il sindaco Sala del ‘No Salvini Night’. Questo in sintesi il pensiero del presidente del Municipio 4 di Milano, Paolo Guido Bassi, in relazione alla manifestazione che si terrà il prossimo 29 settembre al Parco Formentano di Largo Marinai d’Italia. “Cosa ne pensa il sindaco Giuseppe Sala della ‘No Salvini night’ annunciata sui social da giorni da Casc Lambrate sui social network? si chiede Bassi – “Venuto a conoscenza dell’evento lunedì scorso ho scritto all’assessore Anna Scavuzzo per avere informazioni al riguardo, soprattutto sotto il profilo delle autorizzazioni. Naturalmente, come spesso avviene, la vice-sindaco non mi ha degnato di alcun riscontro. Lo stesso ha fatto il comandante della Polizia Locale Marco Ciacci“. Bassi prosegue denunciando: “Da quanto però ho appreso da altre fonti, tale manifestazione non ha alcun genere di autorizzazione, né da parte della Questura, né da parte del Comune o della Polizia Locale  Si annuncia musica fino alle 3 del mattino, spritz e salamelle, ma nessuno degli organizzatori pare abbia chiesto il permesso per fare cose del genere. Faccio presente che stiamo parlando di un parco pubblico, dove tali attività, oltre a recare disturbo alla cittadinanza, possono causare danni alle alberature, al verde, alle strutture pubbliche che insistono sull’area“. Possibile, si chiede Bassi, “che l’amministrazione non abbia nulla da dire in proposito? Parlo della stessa amministrazione che chiede l’occupazione del suolo pubblico anche quando sono i Municipi a organizzare eventi negli spazi pubblici del territorio…“. Il tema della festa, fa poi presente il Presidente Bassi, “palesa in maniera evidente delle finalità politiche. Non ho ancora letto una presa di posizione del sindaco di Milano, sempre così attento ad esprimere il suo pensiero quando è la destra a scendere in piazza. Magari sono sfuggite a me, oppure è lui ad essere un po’ distratto su quanto avviene in città fuori dalla cerchia dei Bastioni. In ogni caso, sarebbe cosa buona e giusta che, anche su un fatto di questo genere, battesse un colpo“.

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