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Cimiano e le metro milanesi sempre rotte

Cimiano e le metro milanesi sempre rotte. Perché piaccia o no ammetterlo le metropolitane milanesi sono in costante riparazione. Ma non parliamo della manutenzione ordinaria che qualunque infrastruttura complessa deve programmare e attuare a intervalli regolari: si tratta di un vero e proprio continuo di manutenzioni a pezzi. Solo che i pezzi sono sempre più grandi. Eppure i prezzi del biglietto sono esplosi durante le ultime giunte. Però prendiamo ad esempio Garibaldi: in teoria rilanciata dall’arrivo della metropolitana Lilla, la fermata si è trasformata in un esempio di come non fosse possibile avere le scale mobili funzionanti al 100 per 100. Un giorno si fermava una, un giorno si fermava l’altra. Secondo un’intervista sul posto ai tecnici all’opera, il problema era legato alla mancanza di pezzi di ricambio. Un problema incomprensibile visto che la Lilla è costata molto ai milanesi e in teoria è nuova. Però i treni viaggiano con le porte rotte, le scale mobili funzionano a singhiozzo, i negozi di quasi tutte le stazioni sono vuoti o a mezzo servizio. Come comprare una panda del 1990 al prezzo di una Tesla deluxe. Un affare solo per chi ha firmato i finanziamenti pubblici e verrà probabilmente trovato tra qualche anno a fare il dirigente del gruppo del piccolo grande nanerottolo che costruisce le metro a metà e si fa pure ringraziare mentre da Milano incassa prezzi che non troverebbe sul mercato. Per questo riteniamo che sia giusto parlare di Cimiano e le metro milanesi sempre rotte. Perché i tanti che in città ci vengono come se fosse New York (un problema di prospettiva: la maggior dei Comuni italiani si attraversa in mezz’ora a piedi) a far alzare i prezzi di tutto a casa loro al massimo hanno una fermata del treno. Se non è nel paese vicino. Perché se non fosse così si renderebbero conto che una volta le metro funzionavano meglio. Molto meglio. Invece ora ci sono fermate come Garibaldi prima o Cimiano poi che hanno le scale mobili ferme a intervalli regolare e brevi. Cosa dovrebbero fare i milanesi per avere un servizio corrispondente ai soldi che gli vengono prelevati a nastro? Perché non tutti si sentono arrivati rispetto a amici e parenti a casa perché vivono in un posto in cui spendono un sacco di soldi per servizi in realtà scadenti. Milano merita di più.

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A Crescenzago lo Stato entra in azione pure di notte

A Crescenzago lo Stato entra in azione pure di notte. I cittadini della zona hanno segnalato in gran numero la presenza di una vasta operazione notturna nella zona degli orti e della colonia felina diventata famosa per i continui incendi. Una serie di fiammate che a quanto pare erano in parte colpa dei primi, in parte dei curatori della seconda. Sono entrambi abusivi e questo dimostra come persino gli orti dovrebbero essere regolamentati perché la prepotenza dell’abusivismo è da sempre fonte di altra violenza. Ma dopo gli ultimi episodi, compresi i sei giorni di follia in zona, a Crescenzago lo Stato entra in azione pure di notte. Ed è una buona notizia, perché non c’è nulla da fare se non affrontare il problema che si è creato. E tentare di risolverlo. Tanto le periferie alla politica interessano solo in periodo elettorale, poi se ne dimentica perché tanto lì vivono i poveri. Dunque non è il caso di parlarne troppo. Ai cittadini allora resta solo lo Stato che invece è in servizio 24 su 24, 7 giorni su 7. L’ultima risorsa per evitare che alcune zone diventino zone franche. E che succedano cose gravi perché è solo un caso fortunato se questa guerra del fuoco non ha toccato il benzinaio adiacente. Per fortuna però ora a Crescenzago lo Stato entra in azione pure di notte.

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Bando da 400mila euro per progetti in Corvetto, Barona, Selinunte, Comasina, Parco Lambro, Cimiano e Quarto Oggiaro

A partire da ieri è possibile partecipare al bando per realizzare progetti di promozione della coesione sociale nei quartieri Corvetto, Barona, Selinunte, Comasina, Parco Lambro Cimiano e Quarto Oggiaro. Le proposte dovranno riguardare uno solo dei quartieri e svolgersi dal 1° novembre 2019 fino al 31 ottobre 2021. L’avviso pubblico, consultabile sul sito del Comune di Milano, prevede  un bando da 400mila euro di contributi ad associazioni ed enti del Terzo settore. Le attività previste dovranno essere realizzate nell’ambito di specifici temi: coesione sociale con indirizzo culturale e aggregativo; promozione dello sport e degli stili di vita attivi; proposte ludico-culturali-ricreative; promozione del senso di appartenenza, dei legami di comunità e sviluppo delle reti territoriali; coinvolgimento delle fasce di fasce di popolazione maggiormente fragili e vulnerabili; valorizzazione dell’ambiente; progetti che affrontano il tema del disagio sociale derivante da solitudine e isolamento, difficoltà economiche e di mobilità fisica, differenze etnico-culturali. Tra i requisiti per la partecipazione è prevista un’esperienza di non meno di 12 mesi in attività nel contesto cittadino nell’ambito della coesione sociale ed è necessario che i progetti proposti intervengano su problematiche tipiche del quartiere scelto. Le iniziative potranno essere finanziate fino al 90% del valore complessivo del progetto. Avviso pubblico finalizzato alla concessione di contributi ad associazioni, enti ed istituzioni del terzo settore per la realizzazione di progetti di promozione della coesione sociale nei quartieri con particolare attenzione alle periferie.

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Cimiano, dopo l’arresto pusher tenta atti autolesionistici

Un 35enne di origine marocchina è stato arrestato in flagranza per detenzione a fini di spaccio tenta atti autolesionistici in caserma. Lo spacciatore, gravato di un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per reati specifici, è stato fermato per una perquisizione dai carabinieri della stazione Gorla-Precotto e del nucleo Cio, Compagnie di intervento operativo, alla fermata della MM2 di Cimiano. Addosso gli sono stati trovati 45 grammi di hashish. Il 35enne ha tentato di sottrarsi all’arresto, ma è stato bloccato pochi metri dopo essere scappato. Essendo molto agitato per immobilizzarlo un militare è dovuto ricorrere all’uso dello spray al peperoncino. Portato in caserma l’arrestato, dopo essere stato visitato dal personale del 118, ha tentato più volte di infliggersi delle lesioni. Per questo motivo è stato trasportato all’ospedale San Raffaele dove è piantonato dai militari.

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