conferenza stampa

Gallera: il sistema sta reggendo, ma dobbiamo essere tutti protagonisti di questa battaglia

Nel corso dell’odierna conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza coronavirus, l’Assessore al Welfare Giulio Gallera è sembrato meno teso rispetto ai giorni scorsi. L’assessore ha riferito di una “giornata molto intensa“, fatta di riunioni e videoconferenze con tutte le persone e strutture coinvolte nel sistema Lombardo, nel corso delle quali si è ragionato su “come mettere in campo tutte le intelligenze e competenze per fronteggiare la crescita della diffusione del coronavirus” e riuscire ad assistere i molti malati che arrivano nei pronto soccorso dei vari ospedali, sottolineando “ammirato la grande competenza, la volontà di tutti gli uomini del nostro sistema sanitario” che dimostrano come “la nostra capacità di reazione è più forte della velocità con la quale si diffonde il virus“. “Anche oggi possiamo dire che la nostra battaglia la stiamo vincendo e l’abbiamo vinta“, ha quindi aggiunto Gallera, perché, grazie all’apertura di 223 nuovi posti di terapia intensiva, che aggiunti ai 724 disponibili in precedenza e all’obiettivo di aprirne altri 150 nella prossima settimana, si è allontanato lo spettro di non avere un numero sufficiente di posti di intensiva per le esigenze del momento. Un risultato ottenuto grazie “alla grande capacità del sistema lombardo” di rimodularsi ricavando nuovi posti letto anche di sub-intensiva, per i pazienti che non necessitano di essere  intubati, ma hanno bisogno di essere assistiti nella respirazione attraverso ai caschetti “cpap“, passati dai 200 in possesso di Regione Lombardia il 19 febbraio ai 1.600 di oggi, con altri 500 in arrivo nelle prossime ore. “Un’impegno straordinario che ci sta consentendo ancora oggi di dare risposte di grande qualità” ha premesso Gallera, prima di commentare alcune notizie uscite su alcuni giornali, “abbiamo letto le parole un po’ scorate dei nostri anestesisti, di coloro che sono sul fronte e sono assolutamente comprensibili, perché in alcuni presidi l’afflusso di persone è veramente al di sopra di ogni aspettativa“, ma, “vi voglio rassicurare sul fatto  che il sistema nel suo complesso sta reggendo e regge bene“, “perché stiamo creando un meccanismo che ci consente di liberare posti letto anche attraverso alle dimissione dei guariti che devono solo essere accompagnati alla negativizzazione“, ma che possono essere tenuti al di fuori delle strutture ospedaliere. “Questa è la forza del nostro sistema lombardo“, attraverso il quale vogliamo vincere la, “sfida che è riuscire ad avere più posti di quelli che sono necessari“. I numeri della Lombardia “vedono i casi positivi salire a 5469, 2802 i ricoverati, dei quali 440  leterapia intensiva, 646 le persone dimesse e 333 le decedute“, 505 i casi positivi fra Milano e provincia. Gallera ha quindi ricordato che “da ieri sono iniziate le misure restrittive” accompagnate “da un forte invito, un monito” a non muoversi all’interno della regione, lanciando il messaggio “di rimanere al proprio domicilio“, perché il “coronavirus non si può sconfiggere con un farmaco, non ci sono farmaci, non c’è un vaccino“, quindi, “l’unico modo per fermare questa infezione è quello di ridurre drasticamente la nostra vita sociale“. L’assessore ha quindi lanciato un monito, “se il contagio cresce, prima o poi non saremo in grado di dare una risposta di qualità” (a tutti i malati non solo a quelli di covid-19), “ma li dove la gente rimane al proprio domicilio i risultati si vedono“, come nel lodigiano e nella ex zona rossa “dove c’è una netta riduzione delle persone che si ammalano“, quindi, dove la gente rispetta le regole “la diffusione si riduce e si  può addirittura bloccare“. “Ognuno di noi è il protagonista di questa grande battaglia“, ha detto concludendo l’Assessore, “questo è il quadro della situazione, anche notizie positive, ma la consapevolezza che, o interveniamo in queste ore, in questi giorni, con comportamenti virtuosi, oppure, questa grande battaglia che oggi stiamo vincendo” la perderemo.  

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Gallera: bene il Decreto, il sistema regge ancora, ma dovete ridurre le attività sociali

Anche oggi l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, era da solo a dare gli aggiornamenti sull’emergenza coronavirus e ha iniziato commentando brevemente il decreto con cui il Governo ha “chiuso” la Lombardia. Prima di tutto l’Assessore ha voluto tranquillizzare tutti i milanesi e lombardi, che si trovano fuori dalla regione, sottolineando che il decreto “consente e prevede di il rientro presso il proprio domicilio” oggi, domani, ma “anche fra una settimana“, precisando però che una volta nella nostra regione gli spostamenti saranno consentiti, solo se “necessari per comprovate necessità lavorative” perché il Governo “per ora” ha inteso “preservare le attività produttive“, compresi “i trasporti” per consentire l’approvvigionamento di merci e derrate alimentari, non c’è quindi “nessuna necessità di correre a fare la spesa per paura si esauriscono le merci“. Gallera, ha anche apprezzato la volontà di fare “ridurre in maniera drastica qualsiasi tipo di attività sociale“, che in questo momento “è l’unica arma contro la diffusione del coronavirus” – concetto sottolineato più volte anche in seguito – poiché, “non disponendo di medicinali specifici per curarlo” e mancando molti mesi prima di potere “disporre di un vaccino” solo se “riusciamo a soffocare il contagio vinciamo questa battaglia” (come accaduto a Lodi dove da tre giorni i casi sono in calo). Gallera ha giudicato positiva anche la chiusura di “tutte le attività che animano la vita sociale“, con i “bar e ristoranti aperte fino alle 18 a supporto delle attività lavorative” mentre i negozi alimentari rimarranno regolarmente aperti pur contingentando gli ingressi per evitare la calca al loro interno. Prima di passare all’aggiornamento dei numeri, Gallera ha detto che si tratta di “una battaglia sempre più difficile che noi stiamo combattendo e il sistema per ora ancora regge“, poi ha elencato “ad oggi sono 4189 i positivi, 2217 i ricoverati, 399 dei quali in terapia intensiva, 756 in isolamento domiciliare, mentre 550 persone sono  guarite e 257 decedute“, rimarcando che, anche se questi ultimi sono tutti anziani o persone afflitte da altre patologie, il 35% dei ricoverati ha meno di 65 anni e, nel momento in cui il sistema sanitario non sarà più in grado di supportarli con cure adeguate, anche i decessi fra i giovani aumenteranno. La buona notizia è che i posti in terapia intensiva, a riprova del grande lavoro dalla macchina organizzativa e dal personale medico/infermieristico, sono saliti dai 360 di ieri a 447 disponibili oggi (399 dei quali occupati). Gallera ha inoltre spiegato che questa mattina è si è svolta una riunione di giunta straordinaria in cui è stato deliberato il modello che permetterà di aumentare ancora di più l’efficienza e i posti disponibili, destinando alcuni ospedali (Niguarda e Humanitas a Milano) all’assistenza di chi è vittima di infarti, ictus e traumi maggiori, mentre tutti gli altri saranno dedicati a pazienti covid. Le prestazioni ambulatoriali per ora sono sospese, salvo per quanto riguarda quelle indifferibili (come i trattamenti chemioterapici), mentre dentisti, fisioterapisti e professionisti che non possono entrare nel sistema covid continueranno le loro attività, come lo faranno i punti nascita. Riprenderanno anche le vaccinazioni ai bambini perché non possono più essere rimandate oltre. Gallera ha fornito anche il dato relativo alla città di Milano che conta per ora 171 casi e ha concluso ribadendo alcuni concetti fondamentali: “Questa battaglia che oggi sta impattando in maniera molto forte, mettendo a rischio la solidità dei sistemi sanitari e la loro capacità di reazione, che in Lombardia grazie alla qualità degli uomini e delle donne  oggi sta trovando ancora il sistema sanitario vittorioso sulla diffusione dell’infezione, ma l’unico modo in cui possiamo vincere, è quello di rimanere in casa, di realizzare un distanziamento sociale, di evitare di venire contagiati e di contagiare a nostra volta. Quindi oggi più che mai è solo nella responsabilità individuale di ognuno di noi la capacità e la forza di chiudere al più presto questa pagina e di ritornare a vivere la nostra vita nel modo migliore e di vincere la sfida #fermiamoloinsieme!“.   

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Gallera: la linea oltre la quale non saremo più in grado di dare le cure necessarie si avvicina drammaticamente

Quello che è apparso evidente dalle parole pronunciate dall’Assessore Gallera, nel corso dell’odierna conferenza stampa di aggiornamento sull’emergenza coronavirus è che, se si fatica a contenerne la diffusione è in gran parte colpa dei comportamenti poco virtuosi di molti cittadini, che ancora non hanno compreso la gravità della situazione. Concetto che Gallera ha più volte ribadito in modo abbastanza accorato. Gallera, che era solo poiché fontana era ancora in conferenza con il Governo per definire il nuovo decreto da mettere in campo, ha iniziato come d’abitudine con l’aggiornare i numeri: “3420 persone positive, 1661 ricoverate, 359 in terapia intensiva, 722 in isolamento domiciliare, 524 dimesse, 154 decedute”, per poi sottolineare lo straordinario lavoro del sistema impegnato 24 ore su 24, con anche operai che lavorano fino a notte fonda per allestire nuovi posti in terapia intensiva. “Siamo davanti a un quadro di particolare complessità”, ha quindi detto, che oggi è stato condiviso con Governo e sindaci, in particolare per quanto riguarda la “forte presa di posizione del coordinamento terapie intensive della Regione Lombardia“, che hanno lanciato un “grido d’allarme”, chiedendo misure forti per arginare l’ondata di casi, perché “Regione Lombardia sta facendo cose che nemmeno noi potevamo immaginare di fare in così breve tempo“, ma la “linea in cui si arriverà a non essere più in grado di dare le cure necessarie si avvicina drammaticamente“, in particolare, “l’elemento che preoccupa di più il numero di persone che necessitano del ricovero in terapia intensiva“. “Abbiamo accolto questo appello – ha aggiunto Gallera –  e abbiamo condiviso questa riflessione con i sindaci dei comuni capoluogo trovando da parte loro una forte condivisione nel chiedere misure importanti”, necessarie perché i cittadini non sembrano comprendere la situazione. “Abbiamo lanciato l’hashtag #fermiamoloinsieme“, ma, “oggi nella mia città ho trovato centinaia di persone che passeggiavano felici, la gioia non dobbiamo mai perderla, ma oggi dobbiamo avere la consapevolezza del momento che stiamo vivendo e quella gioia dobbiamo riservarla all’interno delle mura di casa, in una camminata solitaria“, purtroppo il messaggio non è ancora passato e “potrebbe vanificare lo sforzo che stiamo facendo per assumere personale e acquisire nuovi macchinari“. “Abbiamo chiesto al Governo di assumersi la responsabilità di assumere decisioni ascoltando le indicazioni dei governi regionali – a concluso Gallera, ribadendo nuovamente – l’arresto di del trend di crescita dipende da ognuno di noi“.  

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Gallera: resistiamo, ma serve l’aiuto di tutti. Arrivati i complimenti dell’OMS

Nel corso delle odierne comunicazioni di Regione Lombardia sull’emergenza coronavirus sono state proiettate alcune slide per illustrare l’evoluzione dell’epidemia in Lombardia, al termine delle quali l’Assessore Giulio Gallera ha sottolineato: “visto il fenomeno di dimensioni crescenti il nostro sistema sanitario sta dando una prova straordinaria” per poi fornire i numeri del contagio, “2612 positivi, 1622 ricoverati, dei quali 309 in terapia intensiva, 469 dimessi e 135 deceduti“. I casi a Milano città sono 119 con un deceduto. Un ulteriore dato fornito per la prima volta è stato quello relativo all’incidenza del contagio per fasce d’età: il 36% di contagiati è over 75, il 20% tra i 65 e 74 anni,  il 25% tra 50 e 64 anni, 17% tra i 25 e i 49 anni, 1% tra i 18 e i 24 anni, 1% con meno di 18 anni. Gallera ha poi rassicurato sul “continuo ampliamento dei posti in terapia intensiva passati da 321 a 400 in un solo giorno“, a dimostrazione della “forza e competenza del sistema sanitario e del personale medico”, concetto che ha ribadito più volte nel corso della conferenza stampa per, aggiungendo che oltre alle strumentazioni, già ordinate, che “al momento non preoccupano“, per far fronte alla carenza di personale sono entrati in servizio altri medici e infermieri militari, mentre ieri sono stati anticipatamente laureati 65 infermieri nell’università di Pavia e altri 250 lo saranno fra Milano Brescia e altre università nei prossimi giorni. Su quest’ultima questione l’Assessore ha aggiunto una “nota polemica“, ringraziando i rettori di avere reso possibile la cosa emettendo decreti di termine anticipato dei corsi di studio per sopperire al mancato mantenimento dell’impegno del Governo di emetterli in loro vece. Gallera, ha quindi reso noto, “con orgoglio“, di avere ricevuto in giornata una nota contenente i complimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per il lavoro fatto e la richiesta del modello utilizzato per gestire l’emergenza in modo di poterlo utilizzare ovunque se ne presentino di simili. L’Assessore ha poi detto che vista l’imminente scadenza dei decreti, domani mattina Regione Lombardia si riunirà con tutte le parti interessate dalla crisi, sindaci e comunità scientifica, per poi portare al governo le richieste utili ad evitare che la cartina mostrata diventi completamente rossa, condizione alla quale il sistema, “per quanto virtuoso“,  non potrebbe reggere. In tal senso si è raccomandato con tutta la popolazione perché rispetti le indicazioni in materia di igiene e riduzione dei contatti sociali in modo di ridurre il propagarsi del contagio, concludendo, “Noi resistiamo, stiamo facendo sforzi incredibili, con risultati straordinari, solo con l’aiuto di tutti possiamo fare in modo che chiunque abbia le cure migliori“.  

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Epidemia in espansione. Gallera rassicura sulla tenuta del sistema sanitario

Nel corso dell’odierna conferenza stampa sull’emergenza coronavirus, l’Assessore Giulio Gallera è apparso meno tirato dei giorni precedenti e pur dovendo elencare i numeri di un’epidemia ancora in espansione, ha assunto toni rassicuranti quando si è trattato di parlare della tenuta del sistema sanitario lombardo, costantemente rinforzato e modulato sul territorio grazie agli interventi e alla regia di Regione Lombardia. I numeri parlano di 1820 le persone positive in Lombardia, il 12% dei quali facenti parte del personale sanitario. Sono 877 quelli ricoverati, 209 dei quali in terapia intensiva, 411 ai domiciliari e 250 i dimessi, mentre sono saliti a 73 i decessi. “E’ un’emergenza crescente – non ha negato Gallera, spiegando – che riusciremo a rallentare e sconfiggere solo se gli stili di vita corretti saranno metro della nostra quotidianità“. L’assessore ha però anche sottolineato “Lo straordinario sforzo che stiamo facendo ci vede riuscire a fronteggiare l’emergenza“, elencando “cresce il numero delle terapie intensive che abbiamo a disposizione, anche oggi ne abbiamo recuperate altre 30“, “per allestire nuovi posti di terapia intensiva e subintensiva, abbiamo già ordinato 68 ventilatori polmonari da terapia intensiva, 27 ventilatori da subintensiva, 12 ventilatori da trasporto” , “507 sistemi di cheer up ad alto flusso“, “63 letti da terapia intensiva“, “26 monitoraggi per intensiva e 96 per subintensiva“, “147 saturimetri“, “3 portali digitali per radiografi a letto e 9 defibrillatori“. Gallera ha parlato anche del personale disponibile, in questo momento carente anche a causa dei contagi fra i sanitari stimando “in 500 il numero di medici di cui abbiamo bisogno e mille gli infermieri qualificati“, problema al quale la Regione sta cercando di fare fronte acquisendo nuovo personale e gestendo al meglio quello disponibile. Al termine, interrogato sull’intenzione del Governo di aumentare del 50% le terapie intensive e del 100% le pneumologie, Gallera è sembrato indispettirsi, precisando che il Governo non sta provvedendo, ma ha bensì “scritto alle Regioni” di farlo, ma che per riuscirci “servono personale e risorse“, non ancora fornite, così che a fronte di “una richiesta del governo e uno sforzo straordinario della Lombardia” e delle altre regioni.  

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