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Confesercenti lancia Ciclopolis 2021

Confesercenti lancia Ciclopolis 2021. Nell’anno del boom mondiale della bicicletta, una nuova iniziativa pubblica propone un ambizioso salto di qualità per Milano verso il trasporto a trazione umana. L’iniziativa è promossa da AssoBici, l’Associazione dei negozi di biciclette di Confesercenti Milano, con il supporto del  Laboratorio “Mapping and Urban Data Lab” e dell’unità di ricerca “cTc – Cycling & Cycling Territories Laboratory” del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano. Si rivolge ai Candidati alle Elezioni comunali di ottobre e parte da un’indagine demoscopica realizzata mediante un questionario che raccoglierà proposte concrete per favorire l’uso delle bici come mezzo di trasporto. Il questionario è stato distribuito attraverso una rete di 200 organizzazioni ciclistiche attive a Milano, tra associazioni, club, comitati, esercenti e social street. Questi contatti a loro volta sono invitati ad inoltrarlo alle proprie liste. Si tratta della più grande indagine di questo tipo mai svolta a Milano, che attinge dal know-how diffuso di un bacino di utenti esperti e attenti all’esperienza del ciclista urbano. I risultati della ricerca saranno presentati ai candidati sindaci nel corso di un incontro pubblico in programma per la fine di settembre. «Il nostro obiettivo è trasformare un dibattito troppo spesso ideologico in un confronto su progettualità concrete per rendere Milano una città più a misura di bicicletta, con idee sulla ciclabilità pensate su misura per Milano» dichiara Matia Bonato, Presidente di AssoBici-Confesercenti Milano. «Per “chiudere il buco” con le altre capitali europee delle due ruote serve un “colpo di reni”: soluzioni fatte su misura per Milano, che tengano conto non solo del traguardo, ma anche del tragitto e delle forze necessarie per compierlo». «Con CICLOPOLIS 2021 vogliamo coinvolgere tutte le realtà amiche della bici in un questionario che raccolga proposte concrete su cui confrontarci con le forze politiche che si apprestano ad amministrare la città per i prossimi cinque anni, definendo parametri qualitativi e quantitativi per monitorarne l’andamento». «Per questo» continua Bonato, «domandiamo agli enti intervistati l’individuazione degli indicatori chiave di prestazione (KPI) da misurare nei prossimi anni». «Questi KPI serviranno per costituire, insieme alle realtà della bici milanese e con il supporto dell’Università, un osservatorio sull’andamento della svolta ciclabile del futuro della città». L’iniziativa arriva in un anno straordinario per le “macchine a pedali”: In tutto il mondo le grandi città escono dallo shock pandemico con un rinnovato entusiasmo per le attività outdoor, in un clima culturale più favorevole alla salute, all’efficienza energetica e alla libertà di movimento che il velocipede garantisce. Metropoli come Parigi e Londra aprono la via del cambiamento, con politiche tra le più avanzate al mondo, che le avvicinano alle capitali della ciclabilità urbana del Nord Europa. Milano, con la sua grande storia di ciclismo legata anche al design industriale della bici, ai costruttori e all’agonismo, ha tutto il potenziale per entrare in questo gruppo di testa. La bici può diventare un’insegna di Milano: una delle grandi vocazioni della città come la moda e l’interior design. il periodo è favorevole. PARTECIPA ANCHE TU A CICLOPOLIS 2021: CLICCA QUI PER COMPILARE IL QUESTIONARIO (link) CICLOPOLIS 2021: LEGGI IL MANIFESTO COMPLETO (link)

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Artisti di strada in piazza contro Palazzo Marino

Artisti di strada in piazza contro Palazzo Marino. Dopo mesi senza potersi esibire, gli artisti di strada a Milano scendono in piazza e chiedono alle istituzioni di rompere il muro di gomma. L’ Associazione ASM Confesercenti Artisti di Strada a Milano, FNAS e AleaCaM indicono una manifestazione pubblica per chiedere la ripartenza dell’Arte di Strada a Milano. La manifestazione si svolgerà mercoledì 26 maggio, dalle ore 11 alle ore 13, in Piazza della Scala a Milano Nelle “Zone Gialle” molte attività sono ormai ripartite, compresi gli spettacoli dal vivo al chiuso e all’aperto, ma a Milano l’Arte di Strada è ancora bloccata. Eppure si tratta una delle attività più sicure in assoluto dal punto di vista sanitario: si svolge all’aperto, non incrementa la mobilità dei cittadini e permette all’artista un controllo diretto del comportamento del pubblico. L’Arte di Strada è inoltre una risorsa fondamentale per segnare il ritorno alla normalità della città, creare un clima positivo e contribuire a rilanciare il turismo, strumento fondamentale per la rinascita economica del nostro paese. Milano è una delle poche città in Italia che ancora non autorizza l’Arte di Strada. Le istituzioni milanesi si palleggiano le responsabilità: il Comune di Milano interpella la Regione Lombardia, che interpella la Prefettura Di Milano, che interpella il Ministero degli Interni, che non risponde. Le disposizioni previste dal vigente Decreto Legge sono estranee all’arte di strada, le cui reali specificità vengono ignorate dalle istituzioni italiane. Le associazioni riconoscono con dolorosa consapevolezza la gravità della pandemia ma, con l’attuale progressivo miglioramento della situazione sanitaria e l’allentamento delle misure di contenimento, il perdurare delle restrizioni per la sola Arte di Strada a Milano contraddice ogni logica. Ecco perché questo mercoledì gli artisti faranno sentire la propria voce. Confesercenti Milano Confesercenti Nazionale Anva Confesercenti AssoArtisti Assoartisti Dell’Adriatico Beppe Sala Anna Scavuzzo Laura Galimberti Filippo Del Corno Angelo Turco Elena Buscemi Rosario Pantaleo Anita Pirovano Alessandro Giungi, politico Gianluca Comazzi Terry Schiavo Ale e Franz Moni Ovadia (Pagina Ufficiale) Andrée Ruth Shammah Sky TG24 la Repubblica Corriere della Sera Fabio Mantegna Fotografo ANSA.it il manifesto Radio Popolare Il Fatto Quotidiano Il Giorno Il Giornale Radio3 Rai Rai3 Rai2 Rai1 Che tempo che fa Radio Marconi FM 94.8 Radio Lombardia Lo Stato Sociale Edoardo Bennato

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Revoca per assenze posteggi ambulanti, Regione Lombardia approva moratoria Covid-19

Revoca per assenze posteggi ambulanti, Regione Lombardia approva moratoria Covid-19. «Dopo sollecitazione di ANVA-Confesercenti Lombardia, la Regione ha preso atto dell’esigenza di tutelare gli ambulanti dal rischio di perdita di posteggi per assenze maturate durante lo stato di emergenza da Covid-19». «Nelle more di una più puntuale revisione della disciplina sulle assenze, confidiamo nella responsabilità di tutti gli operatori di mercato nel garantire la loro presenza salvo gravi e concrete motivazioni». Così “Franco” Francesco Sacco, Portavoce dell’Associazione Nazionale Venditori Ambulanti ANVA-Confesercenti Lombardia, ha commentato la disposizione approvata nella nuova Legge regionale di semplificazione 2021, che a brevissimo entrerà in vigore escludendo la possibilità di revocare le concessioni di posteggio per assenze degli operatori intercorse a partire dal 31 gennaio 2020 e sino al termine dello Stato di emergenza pandemico al momento prevista per il 31 Luglio. La nuova previsione regionale, concordata con la Direzione regionale allo sviluppo economico guidata dall’Assessore Guido Guidesi, tutelerà dunque – per la durata dello Stato d’emergenza – gli operatori del commercio su area pubblica rispetto alle revoche di posteggio che sono ordinariamente previste per gli operatori che si assentino per un periodo superiore ai quattro mesi (o proporzionalmente più brevi per le concssioni “stagionali”) salvo il caso di assenza per malattia, gravidanza o infortunio; ciò in considerazione della particolarità del periodo pandemico e della necessità di salvaguardare quegli ambulanti che, pur in assenza delle richiamate giustificazioni, si siano assentati per altri validi motivi precedentemente non contemplati dalla norma ma legati al covid stesso, quali anche il timore di contrarre il virus da parte di operatori anziani o con rilevanti patologie pregresse, a fronte del rischio d’interpretazioni rigorose della disciplina pregressa.

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Anva Confesercenti Lombardia: “Il decreto riaperture penalizza gli ambulanti”

Anva Confesercenti Lombardia: “Il decreto riaperture penalizza gli ambulanti”. «Dopo che il Governo ha pubblicamente riconosciuto il minor rischio delle attività all’aria aperta, confidavamo che la normativa anti-covid sarebbe stata rivista correggendo quelle restrizioni che hanno sinora inspiegabilmente danneggiato il commercio ambulante, impedendo da oltre un anno lo svolgimento di fiere e sagre del commercio su area pubblica, nonché limitando l’attività degli operatori non alimentari nei mercati in zona rossa». Così il portavoce di ANVA-Confesercenti Lombardia, “Franco” Francesco Sacco, commenta le norme del nuovo “Decreto Riaperture”, varato mercoledì sera dal Governo Draghi. «Fiere e sagre ambulanti devono ripartire non più tardi di Maggio» riprende Sacco «come la nostra Federazione di categoria ha già formalmente segnalato al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgietti, al Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Massimiliano Fedriga, e al Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, Antonio Decaro». «Pur confidando nel costante miglioramento del quadro epidemiologico per cui si è impegnato il Governo» conclude il Portavoce ANVA-Lombardia «chiediamo che sia riconosciuta in ogni caso la possibilità di operare da parte delle nostre attività – di tutte le merceologie – anche in zona rossa, essendo impensabile che eventuali recrudescenze del virus – anche solo locali – possano continuare a penalizzare inspiegabilmente proprio la nostra categoria d’imprese all’aria aperta». Lombardia in Zona Gialla da lunedì 26 Aprile, clicca qui per leggere l’articolo dedicato.

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Confesercenti: decreto sostegni? Misure insufficienti e inique

Confesercenti: decreto sostegni? Misure insufficienti e inique. Misure inadeguate per molti settori gravemente danneggiati dalle politiche di chiusure” è questo il giudizio sommario di Gianni Rebecchi, Presidente Confesercenti Lombardia alla prima valutazione dei contenuti del cosiddetto Decreto Sostegni. “Il valore medio degli aiuti ottenuti fin’ ora dal sistema delle imprese è di circa 3.000,00 Euro per ogni impresa. Se pensiamo al calo dei consumi registrato nel 2020 rispetto al 2019 di circa 110 miliardi, possiamo renderci conto di quanto ancora resti da fare per sostenere le imprese: la misura tra ciò che serve e quanto è previsto rappresenta tutta la distanza tra chi governa e chi ha subito le conseguenze più drastiche del fermo attività imposto”. Il pensiero è rivolto a tante categorie che hanno dovuto chiudere i battenti e “responsabilmente si sono rese parte attiva alla lotta contro il covid, ai pubblici esercizi, alla ristorazione, al commercio ambulante non alimentare, ai servizi per il turismo e molti altri ”trattati oggi con superficialità a dir poco”. La scarsità di risorse è evidente soprattutto per le imprese familiari: sommando tutti i ristori, un’attività che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 80mila nel 2020 otterrà in tutto tra i 6 e i 7mila euro. E se per caso non avesse ricevuto le prime tranche, perché esclusa dal codice ATECO, riceverebbe in tutto appena 4mila euro: il 5% delle perdite (Confesercenti nazionale). “Se non vengono integrate le risorse per chiudere la partita dei ristori del 2020 dignitosamente e non si imposta una politica sulla ripartenza nel 2021, molte imprese potrebbero non farcela ampliando il divario tra chi nel Paese in questa vicenda ha pagato un prezzo altissimo e chi non ha scontato alcun sacrificio, specie in ambiti pubblici”.  

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Confesercenti, Painini: “Catastrofe economica, accelerare sui vaccini”

Confesercenti, Painini: “Catastrofe economica, accelerare sui vaccini”. E’ questa la sintesi del presidente della Confesercenti milanese di fronte allo scenario del commercio meneghino dopo un anno di pandemia globale che ha devastato l’economia del territorio. “Da emergenza sanitaria a catastrofe economica. Bisogna assolutamente accelerare il piano vaccinale e servono misure economiche tempestive e proporzionate che permettano alle imprese non solo di ‘tamponare’ i danni di quest’ultimo anno, ma di poter sperare di rilanciarsi appena sarà possibile”. Così Andrea Painini, vicepresidente regionale di Confesercenti Lombardia, che spiega: “Per l’economia e le imprese, il bilancio del primo anno di pandemia è un bollettino di guerra: dal primo lockdown alla seconda ondata, dodici mesi di convivenza forzata con il virus sono costati all’Italia una riduzione di -183 miliardi di euro del Pil e di -137 miliardi per i consumi – di cui 36 da addebitare all’assenza di turisti; abbastanza da riportare la spesa ai livelli del 1997, un passo indietro di 24 anni. – prosegue Painini – Una catastrofe che ha già ‘licenziato’ 262mila lavoratori autonomi e che non è ancora terminata: se non arriveranno sostegni adeguati, nel 2021 rischiano di cessare l’attività 450mila imprese, per una perdita di circa 2 milioni di posti di lavoro. Nel periodo marzo 2020-marzo 2021 i pubblici esercizi in Lombardia sono stati chiusi per un totale di 123 giorni su una media nazionale di 119. L’impatto della crisi potrebbe essere particolarmente forte per le imprese attive come Bar e Ristoranti (-51.085 a fine 2021) e del commercio di abbigliamento (-14.881), nella fattispecie in Lombardia un potenziale decremento di – 7589 unità (pubblici esercizi) e – 1715 (commercio e moda)”, conclude il vicepresidente regionale di Confesercenti, Painini: “Catastrofe economica, accelerare sui vaccini”.

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