confesercenti

Usura e racket, a Milano vittime e carnefici vanno a braccetto

Che ci fossero i bauscia si sapeva, ma quando te lo conferma la direzione distrettuale antimafia è diverso. Alessandra Dolci è il volto dell’antimafia a Milano e ieri ha spiegato che “in molti casi qui a Milano l’imprenditore vittima di usura sviluppa rapporti di cointeressenza con i malavitosi, pensa cioè di poterli gestire, cosa che ovviamente non succede mai”. Eccolo là il bauscia: arriva il mafioso e lui pensa di poterne fare un dipendente perché in fondo è un giargiana. Invece no, si parla di gente che ha anche imparato a cambiare pelle: come ha spiegato Ferruccio Patti, presidente di SoS Usura, “è la mafia che si sta milanesizzando, a Palermo si evita ormai di sparare: hanno capito di poter concludere affari più ricchi se si evita di sparare”. La famosa mafia in doppio petto, che preferisce acquisire quote azionarie invece di piazze di spaccio. Finge di diventare socio di un imprenditore per sfruttarne l’azienda: ed ecco che becca pure il bauscia che è la figura perfetta, fino a che non si avverte il tintinnio di manette. E’ lì che si crea la differenza tra testimone di giustizia e collaboratore di giustizia: come ha spiegato Dolci, il primo è quello che avrà tutto il sostegno dello Stato in forma di protezione e benefit, l’altro invece è quello che si è convertito quando già c’era puzza di bruciato. Il primo invece è andato lui dallo Stato prima di stringere legami con le mafie. E lo Stato di strumenti ne ha come ha confermato Annapaola Porzio ha un curriculum infinito e di altissimo livello “gestisco un fondo milionario, ma non riesco a spenderlo: le denunce sono poche e anche quando arrivano, non viene presentata l’istanza”. Ma se il bauscia pensa di poter gestire i suoi carnefici trasformandoli in soci o dipendenti, ogni sforzo è vano.  

Usura e racket, a Milano vittime e carnefici vanno a braccetto Leggi tutto »

Ncc, Regione chiede il rinvio delle sanzioni

Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato oggi una mozione che richiede il rinvio delle sanzioni introdotte dal DL 143/2018 per il comparto del Noleggio con conducente vetture. Sanzioni che – da prossimo 15 Maggio – rischiano di portare alle chiusura moltissime imprese NCC che operano da decenni anche in Lombardia, contribuendo a mezzo punto del PIL nazionale e garantendo occupazione a centinaia di migliaia di persone, spesso fuoriuscite da altri settori. Una tragedia annunciata, essenzialmente discendente dall’imposizione dell’obbligo di rientro in rimessa al termine di ogni servizio di trasporto. Obbligo di cui si pretende l’attuazione senza neppure prevedere un’armonizzazione territoriale delle autorizzazioni che garantisca una continuità imprenditoriale per le moltissime aziende che da decenni operano laddove maggiore è la richiesta della clientela, come a Milano. Condividendo queste gravose preoccupazione, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato oggi – con la sola astensione dichiarata del Movimento 5 Stelle – una mozione dove s’impegna la Giunta del Presidente Fontana ad affrontare la questione, a tal fine richiedendo anzitutto un rinvio del termine del 15 maggio. “Con questa mozione il Consiglio regionale attesta l’importanza delle imprese NCC per l’efficienza dei trasporti lombardi, che non possono rinunciare a un servizio diffuso in tutto il mondo e particolarmente apprezzato da milioni di turisti e professionisti» afferma Claudio Cremonesi – Direttore di Confesercenti-Milano – per conto di Federnoleggio. Confidiamo che la Giunta regionale sappia far valere in ambito nazionale le ragioni della Lombardia, contribuendo a una revisione della valenza territoriale delle autorizzazioni che riesca quantomeno a garantire l’operatività delle imprese che da decenni lavorano sul nostro territorio”.

Ncc, Regione chiede il rinvio delle sanzioni Leggi tutto »