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Con la guerra su e giù crypto

Con la guerra su e giù crypto. Perché siamo in giorni di guerra e le crypto rappresentano qualcosa di molto diverso da uno strumento per chi vuole evadere le tasse. Sono un circuito non controllato. Non è un caso se una delle minacce più spaventose a Putin sia stata l’eliminazione dalla piattaforma swift. E infatti non tutti a est si sono stracciati le vesti, perché in fondo non essere nell’economia controllata dagli anglo-americani per molti è un vantaggio. Così per un paradosso storico, mentre l’Ucraina soffre, le crypto riprendono valore. Non siamo ancora ai massimi toccati mesi fa, ma la strada sembra essere quella.

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Altro scivolone crypto

Altro scivolone crypto. Il mercato sembrava in ripresa dopo l’ultimo periodo di discesa e invece torna a crollare su tutti i fronti. Forse proprio i venti di guerra tra Russia e resto del mondo stanno influendo negativamente sui mercati, compresi quelli deregolamentati come quello crypto. La distesa di segni negativi è in ogni caso sterminata e in poche ore si sono bruciati molti soldi. L’eventualità di una guerra però potrebbe portare a molti sbalzi. In entrambe le direzioni.

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Dopo il crollo riparte il Bitcoin

Dopo il crollo riparte il Bitcoin. Negli ultimi giorni infatti si è registrato un altro brusco crollo del Bitcoin e delle crypto principali come l’Ethereum: l’uno è sceso fino a 31mila euro e l’altro a 2000. Un bel tonfo dopo i record dell’anno scorso. E forse è veramente il momento di comprare perché sembra difficile che le crypto possano crollare ancora di più. O meglio, qualche rimbalzo pure verso il basso è plausibile, ma non lo sembra altrettanto una fase speculativa al ribasso come quelle osservate in periodi di “raccolta”. Ecco perché forse è ripartita la corsa e nel 2022 potrebbe comportare grandi balzi visto che presto avremo un nuovo presidente e un percorso chiaro e netto di investimenti come non si sono mai visti in Italia dal piano Marshall.

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Dopo una breve ripresa crypto ancora in down

Dopo una breve ripresa crypto ancora in down. Perché se è vero che almeno in parte ci sono state tentativi di riprendere quota da parte di Bitcoin ed Ethereum, è altrettanto vero che stamattina i segni sono ancora negativi. Forse persino il mondo crypto attende di sapere quale sarà il prossimo presidente della Repubblica per decidere che fare. Per il momento però non si registrano grandi picchi, forse è il caso di attendere la fine di gennaio per vedere una ripresa decisa. In fondo i picchi registrati un anno di solito vengono polverizzati durante l’anno successivo…

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Primi segnali di ripresa dopo il crollo natalizio

Primi segnali di ripresa dopo il crollo natalizio. Se infatti prima delle ferie avevamo lasciato l’Ethereum sui 3500 euro e il Bitcoin sui 43mila euro, oggi li ritroviamo a 2700 l’uno e 37mila l’altro. Fino a ieri continuavano tra l’altro a scendere, invece oggi hanno iniziato una debole ma pare costante risalita verso nuovi picchi. Forse è ancora presto però per gridare al rally. Sicuramente visti i picchi dell’ultima parte del 2021 restiamo convinti che la crypto su cui investire sia l’Ethereum. In ogni caso come sempre: prudenza!

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Timidi segnali di ripresa

Timidi segnali di ripresa. Nel complesso infatti le due crypto principali sono ancora molto giù rispetto a qualche settimana fa, ma ancora sembra difficile parlare di boom. Ci sono diversi segni positivi per Bitcoin ed Ethereum, ma ancora viaggiano sui 43mila euro gli uni e i 3500 gli altri. I margini di crescita insomma sono ancora molto alti. La corsa però, crediamo che partirà la prossima settimana.

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