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Azione denuncia il Far West della Sanità lombarda

Azione denuncia il Far West della Sanità lombarda. “E’ il far west della Lombardia. E’ la sanità gestita da Regione Lombardia che non ha saputo dominare la pandemia, che non ha saputo dare indicazioni precise a cittadini e aziende e che, ancora più grave, non sembra voler cambiare rotta: il sistema sanitario della Lombardia ha mostrato tutte le sue fragilità nei momenti di crisi, abbiamo imparato che sistemi di sanità pubblica più vicini al territorio funzionano meglio rispetto a quello dei grandi ospedali convenzionati”. Mariasole Mascia e Giancarlo Pignone, coordinatori regionali di Azione, chiedono un cambio di passo a Regione Lombardia e lo fanno dando voce ai professionisti del settore sanitario: “Stiamo elaborando un ‘Libro bianco sul disastro della sanità lombardo’ in collaborazione con gli ordini e le associazioni delle professioni sanitarie perché nel futuro la sanità regionale sappia affrontate le emergenze con maggior capacità ed efficacia”. Come dice Carlo Calenda, leader di Azione, “la Lombardia l’avrei tenuta ancora sotto osservazione e avrei costruito prima tutte le contromisure necessarie a governare il virus. Per esempio avrei seguito il modello del Veneto sui tamponi”. Invece, denunciano Mascia e Pignone, “l’assessore Giulio Gallera tra un comunicato stampa e un’uscita televisiva ha deciso di non puntare sui tamponi come strategia per arrestare i contagi: nonostante fosse la Regione più colpita, la Lombardia ha effettuato appena 172 tamponi per 10mila abitanti contro i 334 del Veneto che ha saputo verificare e gestire Covid-19 e gli eventuali focolai. Risultato? L’alto numero di asintomatici sfuggiti ai controlli sia ieri che oggi poiché un asintomatico per definizione non ha sintomi, non febbre, quindi sfugge a ogni verifica”.

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La petizione per commissariare la sanità lombarda

La petizione per commissariare la sanità lombarda. Milano 2030, una rete di associazioni, ha deciso di prendere di punta la crisi della Lombardia indicando nell’attuale giunta il punto che non ha funzionato della gestione dell’emergenza. Per questo hanno avviato la petizione per commissariare la sanità lombarda: La frammentazione dell’assistenza territoriale, la decisione di trasferire i malati di Covid19 nelle RSA, lo scarso coinvolgimento della sanità privata lasciata libera di scegliere se e come collaborare, le cifre, esigue ai limiti del ridicolo, del bilancio regionale destinate alla gestione dell’emergenza, fanno della Lombardia l’area del mondo con il più alto tasso di casi e di decessi, con un prezzo gravissimo per il personale sanitario, i medici di base e gli ospiti delle residenze assistite. Sono necessari provvedimenti immediati, che Milano 2030 propone in una lettera aperta scritta ai gruppi di opposizione del Consiglio Regionale per una unità di azione. In particolare, la protratta insipienza e inattività della Giunta regionale configura – secondo Milano 2030 – quel pericolo grave che giustifica la nomina senza indugio in Regione Lombardia di un commissario ad acta. Il modello lombardo di sanità, con il progressivo smantellamento della sanità pubblica, padre degli errori commessi, è stato consentito tra le altre cose dalla regionalizzazione della sanità, causa principale delle difficoltà di coordinamento che hanno ostacolato la tempestiva gestione dell’emergenza. Milano 2030 chiede che questa crisi sia l’occasione anche per l’abbandono di qualunque proposta di regionalismo differenziato e auspica il ritorno ad una sanità uguale per tutti i cittadini, fondata su obiettivi di salute e non sul mercato e la concorrenza. Milano 2030 Qualche reazione c’è già stata da parte del centro destra. Il consigliere comunale leghista Gabriele Luigi Abbiati ha replicato duramente: “Commissariare la Sanità lombarda? Per proporre quale modello, quello nazionale della Protezione Civile che non ha fornito le mascherine e quando le ha fornite ha mandato stracci utilizzabili, al massimo, per travestirsi da coniglietto Bunny, come ha detto De Luca? Vogliamo parlare dei respiratori che non sono arrivati, delle zone rossa mai attuate? Per favore, è evidente che la sinistra il rispetto non ce l’abbia, ma almeno la decenza…”. “Quello che veramente ci lascia tutti di stucco – spiega Abbiati – è il modo in cui la sinistra riesca a fare sciacallaggio politico persino in un momento di grave crisi. Serve ricordare come la nostra Città si trovi in queste condizioni anche perché in questa città non ci sono controlli? Ieri un trattore è arrivato in Piazza Duomo. Come è possibile? Prima di attaccare chi sta lavorando giorno e notte, si facciano un esame di coscienza”.

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