manutenzione

De Corato (FdI): dopo 5 anni Sala si accorge che il verde va manutenuto

“Con una delibera di Giunta, il Comune di Milano ha affidato a MM Spa l’incarico di verificare le condizioni di fattibilità per gestire ‘in house’ il patrimonio verde cittadino. Come mai si svegliano soltanto adesso, a pochi mesi dalle elezioni? Perché affidare adesso a MM uno studio di fattibilità sulla gestione pubblica del verde, proprio con le elezioni imminenti? Non sarebbe più corretto attendere l’esito delle elezioni e l’insediamento della nuova giunta?”, lo dichiara in una nota Riccardo De Corato, ex vice Sindaco di Milano ed assessore regionale commentando la delibera di giunta con la quale il Comune di Milano ha affidato a MM uno studio di fattibilità sulla gestione del verde pubblico. “Dopo 5 anni di amministrazione e dopo i 200 alberi caduti per la neve, il Comune si accorge di avere un problema nella gestione del verde pubblico?”, conclude De Corato.

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Scuole a pezzi: il Comune taglia i fondi

Scuole a pezzi: il Comune taglia i fondi. La reazione potrebbe sembrare strana, ma ormai sotto la Madonnina tutto va bene. Sempre e comunque. Nelle scorse settimane abbiamo raccontato come siano messe male le scuole comunali. Alcune hanno persino dovuto chiudere per pioggia: le stanze e le aule erano oggettivamente inagibili. Mancanza di manutenzione di qui, lavori di riqualificazione non terminati di là. Per ognuna della decina di istituti comunali che hanno dovuto sospendere le attività, si è trovata una scusa diversa. E di scuse si tratta perché tra un viaggio e l’altro il sindaco Giuseppe Sala avrebbe potuto chiedere ai suoi assessori come erano messe le scuole: il primo cittadino ama i suoi foto ritratti con minorenni al seguito, allora perché non occuparsene anche quando i genitori li portano a scuola invece che solo quando li portano al sindaco? Forse perché parliamo di periferie? Da quelle parti gli uomini come Sala passano solo se qualcuno apre un posto in stile centro città. Se no finisce che si fa le foto sbagliate perché non conosce i quartieri e le persone che ci vivono. Ora che l’ultimo bilancio è passato in Consiglio i milanesi si svegliano con una nuova sorpresa: le scuole sono a pezzi e il Comune taglia i fondi. Eppure i soldi per sponsorizzare su Facebook le foto delle poche scuole rinnovate li hanno trovati a Palazzo Marino. Le polemiche politiche non si sono fatte attendere: prima è stato il turno di Alessandro De Chirico, Fi. poi della Lega che ha colto la palla al balzo per sottolineare il problema: “Molte #scuole milanesi crollano a pezzi. Manutenzioni scarse e problemi strutturali creano percoli per i bambini e disagi a insegnanti e genitori. La giunta comunale invece di aumentare le risorse le taglia! La #Lega lancia il grido d’allarme. #Milano merita un governo della città più attento a queste tematiche”. Un messaggio condiviso da Paolo Guido Bassi, Samuele Piscina e Massimiliano Morelli. Basterà questa pressione per risolvere il problema di centinaia di famiglie milanesi? Intanto la realtà ci ricorda solo che le scuole sono a pezzi e il Comune taglia i fondi.

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Strade, 10.300 interventi di manutenzione nel 2019

Il primo trimestre del 2019 si chiude con 10.300 interventi per la manutenzione delle strade in tutta la città. Al ritmo di oltre tremila buche riparate al mese sono continue le operazioni di manutenzione del manto asfaltato, delle strade in massello, dei marciapiedi ma anche di posa dei dissuasori della sosta deteriorati dal traffico veicolare, dal tempo, dalle piogge. Nel 2018 – spiega l’amministrazione comunale – gli interventi sono stati 42.208 in totale, con una media che supera le 100 buche riparate ogni giorno. La colmatura di buche con l’asfalto a freddo, tecnicamente chiamato ‘conglomerato bituminoso plastico’, e la sistemazione dei masselli di granito sono attività che devono essere effettuate in modo continuo sia dalle imprese incaricate dal Comune sia dalle squadre di pronto intervento. Nonostante le metodologie e i materiali utilizzati offrano migliori garanzie di durata rispetto al passato, sono molti gli elementi che causano l’usura di carreggiate in asfalto o pietra. Tra questi, l’acqua piovana che si infiltra nelle fessure e scava sotto l’asfalto sbriciolandolo e provocando piccoli cedimenti e buche di superficie anche in punti dove la strada è in buone condizioni di manutenzione. Anche le continue sollecitazioni del traffico veicolare, ad esempio dove transitano bus e mezzi pesanti, e la contiguità con le rotaie del tram possono deteriorare il manto stradale. La chiusura delle buche è solo il primo intervento di emergenza. Gran parte del lavoro riguarda invece sia l’asfaltatura integrale o parziale di strade e marciapiedi, sia la realizzazione di piccole modifiche viabilistiche per migliorare la mobilità, la sicurezza stradale, la mitigazione della velocità, la tutela dei soggetti che in strada sono più deboli come pedoni e ciclisti: musoni, allargamenti di marciapiedi, spartitraffico, castellane, sistemazioni di incroci e rotonde, riqualificazione delle fermate di tram e bus per rendere i mezzi facilmente accessibili a tutti. Fra le località interessate da lavori di sistemazione che si attiveranno nelle prossime settimane ci sono, ad esempio, via Ludovico il Moro, via Meda, viale Sabotino, via Ortles, via Fiamma, le corsie laterali di corso 22 Marzo, via Monte Ortigara, via Rucellai, via Volvinio, viale Palmanova, corso Genova, viale Majno, piazza della Repubblica nell’area dei binari, via Corridoni, via Conservatorio, via Ponte Nuovo, via Berra, viale Argonne, via Teodosio, piazza Aspromonte, via Porpora, via Lulli, via Mecenate, via Marco Bruto, via Repetti, via Bonfadini, via Renzo e Lucia, via S. Arialdo, via Costantino Baroni, via Carlo Torre, via Caio Mario, via Vittoria Colonna, via G.B. Grassi, via Mambretti, via Palizzi, via Bartolini, piazza Bruzzano, via Acerbi, via Astesani, via Imbonati, via Murat, via Garigliano, piazza Minniti. Realizzazione di castellane per rallentare la velocità dei veicoli in via San Mamete 11 (sistemazione esistente), via Rucellai, via Tommaso Pini. Inoltre sono previste alcune sistemazioni preventive all’attuazione delle modifiche in piazza Lavater-via Ramazzini e delle modifiche viabilistiche relative al posizionamento del varco Area B in via Rombon-Passo Rolle. Cantieri in corso anche in piazza Duomo sul sagrato della cattedrale e del passaggio omonimo. Sono in corso anche i lavori di adeguamento e accessibilità sulle fermate del tram 27 in via Mecenate e via Repetti, e sulle linee tranviarie 2 e 24, e saranno a breve realizzate fermate protette per i bus e tram in via Tabacchi, via Procaccini, via Milly Mignone. Oltre alla manutenzione ordinaria, ogni anno l’Amministrazione programma una serie di attività straordinarie, prevalentemente effettuate a partire dalla primavera quando le condizioni meteo e il traffico sono più favorevoli. Fra le opere già avviate per il 2019 il raccordo Autosole-Corvetto con la posa di 9mila metri di barriere e il rifacimento della carreggiata che, dopo il periodo di chiusura al traffico, necessita di un nuovo tappeto drenante. Importanti gli interventi in corso sulla linea metropolitana M2 realizzati con Atm: segnalamento, sistemazione dell’armamento, impermeabilizzazione della galleria nel tratto Piola-Lambrate e i lavori stradali che riguardano via Pacini. Sono previsti a partire dalla metà di aprile i lavori per la sistemazione dell’armamento tramviario e del manto stradale contiguo ai binari tranviari in via Larga sulle le linee 12, 27, 19 e 24. Rifacimento degli armamenti anche in via Albricci, linee 12, 19 e 24, da metà maggio per circa un mese; piazza Piemonte, linea 16, con lavori previsti a luglio; via Giambellino, tra via dei Sanniti e via Brunelleschi, rinnovo dei binari della linea 14 nelle intersezioni stradali previsti a giugno e luglio; sempre previsti a luglio i lavori per il rifacimento dell’armamento tranviario in piazza Firenze e corso Sempione che riguardano le linee 14, 1, 19 ma anche il rifacimento della sottostante fognatura a cura di MM. Tutti previsti per l’autunno i lavori sull’armamento via Lazzaretto/Tunisia su due tratti delle linee 5 e 33; in via Imbriani tra piazza Bausan e via Scalvini, linee 2 e 92; l’area di Porta Lodovica; il tratto tra piazza Salgari e via Tito Livio della linea 16; via Ponte Seveso-viale Lunigiana sulle linee 5 e 10. In corso anche la realizzazione dell’attraversamento pedonale all’altezza di via Gonin 20 per facilitare la connessione pedonale in sicurezza tra le due parti del quartiere. Il bilancio 2019 appena approvato dal Consiglio comunale attribuisce nel PTO alle opere di manutenzione strade significativi importi: 5 milioni di euro per la manutenzione ordinaria delle strade (buche e rappezzi del manto stradale e dei marciapiedi), 52 milioni per manutenzione straordinaria strade (riasfaltature complete delle strade, scivoli, allargamenti marciapiedi, piccole modifiche stradali e della sosta, castellane cioè rialzi della carreggiata per rallentare la velocità e mettere in sicurezza gli attraversamenti stradali), 20 milioni per sovrappassi, cavalcavia e sottopassi, 5 milioni per parapetti e barriere stradali, 4 milioni per pozzetti stradali, 15 milioni per segnaletica, 21 milioni per rifacimento strade e armamenti tranviari in strade con binari, 3 milioni per ‘zone 30’ nei quartieri. I cittadini che volessero segnalare la presenza di buche sul manto stradale possono farlo attraverso il sito del Comune di Milano. Previa registrazione si deve cliccare “contattami” in alto a destra sulla pagina. È quindi possibile effettuare la segnalazione che viene inoltrata all’Area Tecnica Infrastrutture per la Mobilità. Per i dettagli su

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Manutenzione scuole, dal Comune stanziati meno del 10% dei fondi necessari

A denunciarlo è il Presidente del Municipio 2 Samuele Piscina che spiega: “Il Municipio ogni anno evidenzia al Comune le priorità d’intervento per la manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, ma su un budget assegnato dalla Giunta Comunale di appena 2 milioni di euro a fronte di una necessità di tutte le scuole municipali stimata in 29,5 milioni di euro. Tale problema viene riscontrato in tutta la città”. L’esponente della Lega evidenzia che quanto messo a disposizione non è sufficiente con la conseguenza che “nella maggior parte delle scuole, diverse risalenti addirittura agli anni ‘20, alcuni ambienti rimangono inagibili, alcuni edifici sono addirittura a rischio chiusura mentre il Comune non fa nulla per renderli sicuri”. Nel territorio amministrato da Piscina “dall’inizio delle lezioni, in via Russo è caduto il vetro di una finestra in classe e in un’aula di via Bottego e nel refettorio di via Venini si è distaccato l’intonaco dal soffitto”. In seguito a questi eventi “i tecnici comunali sono intervenuti prontamente per mettere in sicurezza le finestre di via Russo e per interdire all’uso ben 4 aule di via Bottego e 3 del refettorio di Venini, ma ogni giorno aumentano le segnalazioni relative all’insicurezza negli stabili scolastici che è ormai diventata una vera e propria emergenza da gestire” con conseguente preoccupazione dei genitori degli studenti che fortunatamente fino a oggi se la sono cavata con solo qualche grande spavento. Il Presidente prosegue quindi segnalando che “i cantieri per gli interventi che segnaliamo come prioritari al Comune iniziano più di 1 anno dopo“, ad esempio “il rifacimento dei serramenti in via Russo  è stato chiesto nel Gennaio 2017 e che ancora oggi gli uffici Comunali, che devono assegnare l’appalto, rispondono che i lavori non potranno iniziare prima del 2019 inoltrato”. “Questo sistema non funziona”, incalza Piscina, rivolgendosi al Sindaco Sala che “dovrebbe chiarire se la sicurezza dei bambini che frequentano le scuole sia una priorità di questa Giunta Comunale. Il Municipio chiede maggiori attenzioni da parte del Comune sullo stato degli edifici scolastici, spesso fatiscenti”. “Non è più possibile – conclude quindi il Presidente – che i ragazzini frequentino una scuola con amianto, dalla quale si stacchino i calcinacci dalle facciate o cadono le finestre, come se fossimo in un paese del terzo mondo, vivendo nella speranza che nessuno si faccia male e con la paura dei genitori per la salute dei propri figli. Se dovesse accadere mai qualcosa ai bambini, il Comune di Milano nelle figure del Sindaco e della Giunta, sarà ritenuto il primo responsabile”.

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Manutenzione vie private, il Comune cerca una soluzione

Sono 724 le vie private milanesi, di cui almeno 460 aperte al transito pubblico. Strade in cui sono frequenti problemi di manutenzione e in cui spesso sono carenti la segnaletica stradale e gli impianti di illuminazione. Il Comune di Milano sta cercando di intervenire per riordinare la situazione, ingiungendo da una parte ai privati responsabili di farsi carico delle opere e dall’altra cercando di far diventare pubbliche le strade che sono di effettivo interesse per la città. Un lavoro non semplice perché prima di dare il via agli interventi, è necessario svolgere un attento e puntuale censimento. L’amministrazione ha già iniziato la mappatura delle strade private, che in totale sono 724. Di queste 110 sono chiuse, 154 sono a fondo totalmente o parzialmente cieco e 460 sono aperte al pubblico transito. In queste ultime, che rappresentano la parte più corposa, “bisogna individuare se ci sia davvero la necessità di pubblico transito”, ha spiegato l’Assessore Granelli, precisando Infatti “un’area privata per essere predisposta a pubblico passaggio, deve soddisfare un pubblico generale interesse”. Secondo Granelli non basta la presenza di un esercizio, che sia un albergo o un bar, a determinare l’interesse pubblico. “In questi casi, quindi, dobbiamo stare attenti a intervenire con risorse pubbliche, sia per un aspetto legale, che politico, dato che si farebbe un piacere a un privato”, ha messo in guarda l’assessore. Il nodo è quindi anche quello di capire quali delle 460 strade ora aperte al pubblico transito abbiano davvero necessità di esserlo, oltre che stabilire in quali condizioni attualmente versino. Il Comune per il momento le ha suddivise in due categorie: quelle che hanno tutti gli elementi per essere una strada pubblica (carreggiata sufficientemente larga, marciapiedi, illuminazione e tombinatura stradali) e necessitano solo di un’ordinaria manutenzione e quelle in cui invece sono necessari interventi straordinari. Le prime (che dal censimento risultano essere circa 350) l’amministrazione punta ad acquisirle, trasformandole in strade pubbliche. Il primo strumento per farlo è la cessione volontaria e gratuita da parte dei privati, che devono essere avvisati di questa possibilità. Un’operazione non semplice dato che, come è emerso in molti degli interventi in commissione di cittadini e consiglieri comunali e municipali, non è sempre facile risalire ai proprietari, che siano singoli, frontisti o società. Se la strada della cessione volontaria non fosse percorribile, il Comune avrebbe altre due possibilità, spiega Granelli: “la prima indicata dalle sentenze è l’uso capione. In seconda battuta si può anche procedere con un esproprio, che però ha un costo per l’amministrazione. Per quanto riguarda invece le vie aperte al pubblico transito, a cui mancano le condizioni di strada (circa 110 secondo il censimento fin qui fatto), sono necessari, oltre all’acquisizione da parte dell’amministrazione, anche onerosi interventi straordinari, che il Comune deve preventivamente programmare. “La nostra idea è quella di fare appalti quadro e non appalti per la singola strada”, ha spiegato Granelli. Prima di questo è però importante capire quali siano le opere da realizzare e per questo è necessario un censimento più preciso sulle situazioni in cui versano queste vie, a cui tutti i rappresentanti dei municipi presenti in commissione si sono detti disposti a collaborare. “Contiamo di averlo pronto entro la fine dell’anno”, ha fatto sapere Granelli. Il consigliere comunale Pd Alessandro Giungi, primo firmatario dell’Odg che ha richiesto la commissione sulla situazione delle strade private, ha sottolineato la “necessità di uniformare segnaletica verticale e orizzontale e manto stradale in tutte le vie”, osservando che “è giusto sollecitare il privato, ma non ci si può aspettare sempre che poi riasfalti”. “Bisogna trovare delle procedure che permettano al Comune di intervenire in caso di inerzia dei privati”, ha suggerito il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, ricordando il Regolamento urbanistico approvato nella precedente legislatura.

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