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Milano ostaggio della pioggia

Milano ostaggio della pioggia. Pare una battuta o un’esagerazione, ma per quanto sembri strano la capitale economica italiana non è più in grado di reggere la pioggia. Chi aveva avvertito i corifei della città dell’Expo che prima o poi i conti si pagano ha la magra consolazione di avere ragione: va bene rilanciare sempre sul futuro perché una città ha bisogno di prospettive per vivere, ma non bisogna dimenticare il presente. Le scuole chiudono quando piove perché non sono stati finiti i lavori in tempo (qualcuno invece che alle vacanze poteva fare una ricognizione estiva?), mentre la circolazione impazzisce tra strade ristrette dalla nuova urbanistica e allagamenti stagionali che rallentano o impediscono al circolazione. Non ci stracciamo i capelli per le “mamme col suv” perché potranno arrivare in ritardo in palestra provando una volta tanto a spostarsi a piedi, ma per i servizi essenziali che vanno in crisi per motivi discutibili: la scuola Meleri, una delle tante chiuse per pioggia, ha dovuto chiamare in tutta fretta qualcuno che si occupasse di pulire le grondaie. La grondaie. Non dovevano costruire un’astronave, ma occuparsi di un problema troppo piccolo per l’ego di chi amministra la città. E quindi non l’hanno fatto. E le scuole chiudono. Alcune fino a venerdì che è appena stato dichiarato giorno di sciopero. E quanti medici e infermieri hanno lasciato gli ospedali sguarniti per ore perché il personale era bloccato in mezzo al delirio di auto incolonnate? Quanti poliziotti? Già perché checché ne pensi chi vive nel 20121, c’è un sacco di gente utile oltre il giardino dorato dell’Area C. Un mondo in cui non si possono percorrere venti o trenta chilometri in bici tutti i giorni solo per raggiungere il posto di lavoro. L’auto privata serve, come sa chiunque abbia preso la metro o un autobus in orario d’ufficio. Ma da Palazzo Marino minimizzano. Il sindaco Sala ha addirittura detto che la responsabilità dell’Amministrazione è relativa per gli allagamenti. Eppure sarebbe il sindaco pure delle periferie, anzi aveva dichiarato di volerne fare un’ossessione. Avercene. Milano ostaggio della pioggia e un ossessionato in Brera. Forse non è tagliato, dovrebbe diventare presidente del Municipio 1, perché la città è messa molto male: pensa che ti ripensa al futuro, ci siamo persi il presente. Questa Amministrazione efficiente a parole rimarrà nella storia per essersi dimenticata l’appalto per la manutenzione ordinaria delle strade: ricordate il periodo in cui si aprivano buche sulle strade che pareva ci fosse un’invasione di talpe? Ecco, mancava chi si occupasse della manutenzione ordinaria. L’assessore Granelli reagì con una toppa, un’azienda che tappò alla meglio migliaia di buche in pochi giorni. Buona parte dei rattoppi durarono poco però. Adesso per i bambini della scuola di via Guicciardi si è pensato a un trasferimento temporaneo in altra sede. Un’altra toppa. Milano ostaggio della pioggia in questo modo è uno spettacolo che la città non merita. Milano ha superato gli anni peggiori della crisi dando una speranza all’intera Italia, come può essersi ridotta così?  

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Scuole inagibili per la pioggia. De Chirico (FI): Galimberti inadeguata

“Con le prime piogge autunnali si ripresentano i consueti problemi legati allo stato di salute dell’edilizia scolastica che cade letteralmente a pezzi – denuncia Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia –  La scuola dell’infanzia di via Legioni Romane 54, dove sono presenti sia il nido che la materna, ha un’inagibilità “verbale” che non ha comportato la chiusura e infatti tanti genitori hanno iscritto lì i loro figli“. “Genitori per la maggior parte lavoratori che pensano di lasciare i loro bimbi in luoghi sicuri e invece – prosegue De Chirico – Le immagini dicono più di ogni cosa. Questa mattina i bimbi iscritti al nido non sono stati fatti nemmeno entrare all’interno della struttura, mentre quelli della materna sono stati raccolti nell’unica area agibile del plesso scolastico. Oltre ai disagi per i genitori che si sono dovuti organizzare alla ben in meglio, è davvero assurdo come il Comune di Milano non ponga un rimedio definitivo al problema infrastrutturale malgrado sia così diffuso in tutta Milano“. “E anche dove l’estate scorsa sono stati realizzati dei lavori, come nella scuola di via Guicciardi 3, la situazione non è migliore. Se stessimo parlando di strutture private la direzione scolastica avrebbe preso dei provvedimenti contro i responsabili della situazione. Il sindaco Sala, – conclude De Chirico – invece, non si esprime lasciando al suo posto l’assessore Galimberti nonostante l’evidente inadeguatezza“.  

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