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La Procura di Milano indaga sulla sicurezza a San Siro

La Procura di Milano indaga per presunte violazioni delle normative in materia di sicurezza, con verifiche sui parapetti ma anche sugli scalini, soprattutto del terzo anello, dello stadio Meazza. Un fascicolo, che a breve verrà iscritto con l’ipotesi di lesioni colpose oltre che per violazioni sulla sicurezza (sulla base di un decreto del 2008), aperto dopo quanto accaduto ad un tifoso dell’Atalanta, lo scorso 1 ottobre, che è caduto nel ‘settore arancio’ per quattro metri e se l’è cavata con alcune ferite. Ieri, tra l’altro, il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Maura Ripamonti hanno effettuato un’ispezione allo stadio per verificare l’altezza dei parapetti che risulterebbero troppo bassi, controllando il primo, il secondo e il terzo anello. Lo stadio, da quanto si è saputo, è stato ritenuto pericoloso in più punti, soprattutto per i parapetti. Gli inquirenti stanno studiando anche gli atti di un’inchiesta aperta nel 2009, dopo la caduta di un altro tifoso, finita con un’archiviazione. ANSA  

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La Procura indaga sulla Lega

La procura di Milano ha aperto un fascicolo di inchiesta sulla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega di cui hanno parlato in inchieste giornalistiche sia il sito americano BuzzFeed sia il settimanale L’Espresso. Corruzione internazionale: sarebbe questa da quanto si è appreso l’ipotesi di reato formulata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro che hanno già sentito alcune persone. L’indagine nasce dagli articoli de l’Espresso e dall’audio pubblicato sul sito americano BuzzFeed, con la voce di Gianluca Savoini, leghista presidente dell’associazione Lombardia-Russia, che a Mosca avrebbe trattato con alcuni russi per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega nell’ambito di affari legati al petrolio ma non si sa se l’intesa sia mai andata in porto. ANSA  

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Procura di Milano, per ora nessuna inchiesta su Siri

La Procura di Milano non ha ancora aperto formalmente un’inchiesta sull’acquisto di un immobile a Bresso del sottosegretario Armando Siri. Sul tavolo del procuratore capo Francesco Greco è arrivata, nelle settimane scorse, un’informativa della Guardia di Finanza nella quale vengono ricostruite le tappe della vicenda svelata dalla trasmissione televisiva “Report” che ne parlerà nella puntata di stasera. Stando a quanto ricostruito dal programma condotto da Sigfrido Ranucci, Siri ha acquistato per la figlia una palazzina a Bresso, vicino a Milano, con 585 mila euro provenienti da un mutuo acceso presso una banca di San Marino e il notaio che ha stipulato l’atto ha segnalato la compravendita come operazione sospetta di riciclaggio. “Abbiamo scoperto – afferma Ranucci – che 600 mila euro sono partiti da una banca di San Marino, Banca agricola, e sono finiti sul conto di un notaio e sono stati utilizzati dal senatore Siri per acquistare una palazzina a Bresso intestata alla figlia. Il notaio ha pensato di segnalare l’operazione come sospetta“. Alla domanda su quali siano, in genere, i casi in cui un notaio segnala un’operazione sospetta, il professionista risponde: “In generale puo’ essere anche sicuramente la provenienza dei capitali…“. AGI  

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