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Fratelli d’Italia: su dehors la giunta ci ha ascoltati

“Fratelli d’Italia si batte da sempre per la tutela dei negozi e delle attività milanesi, e anche dai banchi dell’opposizione riusciamo a farci valere. La proroga degli sconti per i dehors dei bar e dei ristoranti decisa dalla Giunta è il risultato delle mozioni presentate tanto in consiglio comunale quanto nei consigli municipali dai nostri rappresentanti. Non abbandoneremo Milano alla mercè di una Giunta che pensa solo a clandestini e centri sociali!”. Lo ha scritto il Coordinamento Cittadino di Fratelli d’Italia in un post sulla propria pagina social, riferendosi alle mozioni presentate dai Consiglieri Comunali Chiara Valcepina e Francesco Rocca e da quelli municipali Edoardo Bertolotti e  Gabriele Pandolfino, con la richiesta di prorogare la concessione gratuita per i dehors prendendo provvedimenti per ridurre eventuali disagi causati ai cittadini.    

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Stadio: prorogati i termini per la consegna dei documenti

Stadio: prorogati i termini per la consegna dei documenti. Il Comune di Milano ha deciso di accogliere favorevolmente l’istanza pervenuta da AC Milan e FC Internazionale e concede la proroga del termine per la consegna della documentazione integrativa chiesta alle società calcistiche. Il termine, inizialmente fissato al 5 maggio, viene rinviato per consentire alle società di reperire le attestazioni necessarie e completare gli atti e le autocertificazioni già forniti nei mesi scorsi. In uno spirito di reciproca collaborazione, prosegue quindi l’iter di approfondimento e valutazione dei requisiti dei soggetti proponenti il progetto del nuovo stadio da parte degli uffici comunali.

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Pedemontana lombarda, onlit: espropri prorogati senza diritto e finanziamenti appesi a una proroga, l’ennesimo fallimento lombardo

Pedemontana lombarda, Onlit: espropri prorogati senza diritto e finanziamenti appesi a una proroga, l’ennesimo fallimento lombardo. Tempi grami per la lombardia. Questa volta non è la lotta al virus ma l’eterna questione della autostrada Pedemontana. Ferma da 10 anni al 30% del tracciato, e priva di traffico, in queste settimane l’autostrada è sotto due spade di Damocle: la scadenza del termine entro il quale avrebbe dovuto ottenere dal mercato il mostruoso finanziamento bancario che serve a finirla (oltre 2 miliardi di euro), e la scadenza del diritto di espropriare le aree dove dovrebbe passare. Se anche una sola delle due proroghe saltasse, verrebbe meno l’intero progetto, e otterrebbe finalmente ragione la Procura di Milano che già 5 anni fa ne aveva chiesto il fallimento. Il 7 gennaio alcune fonti di stampa avevano affermato che era stata concessa una proroga di tre mesi per la ricerca del finanziamento. Oggi altre fonti dicono il contrario, che sarebbe stata concessa la proroga degli espropri ma non quella del finanziamento. Da Pedemontana nessuna nota ufficiale, e a Roma tutto è fermo dopo che due settimane fa è stato rinviato un comitato interministeriale (CIPE) perché non c’era accordo nella maggioranza. In sostanza, nessuno sa se sono state concesse entrambe le proroghe, non ne è stata concessa nessuna, oppure una si e l’altra no (e quale). Il terreno resta però minato. Se entrambe le proroghe saranno concesse si andrà avanti per altri 3 inutili mesi, perché in 3 mesi è difficile ottenere un mutuo per un bilocale, figuriamoci un prestito da 2 miliardi per un’opera che non ha i numeri per ripagarlo. Se non ne è stata concessa nessuna il progetto è morto, e forse finalmente qualcuno riporterà la concessione nelle mani pubbliche che già hanno pagato oltre l’80% dell’investimento fin qui eseguito, e che ogni giorno tramite i singoli utenti lo pagano una seconda volta versando le (esose) tariffe. Se non è stata concessa la proroga degli espropri, occorrerà riapprovare l’intero progetto e farli partire di nuovo. Ma se fosse “lo stesso” progetto sarebbe una evidente forzatura – per non dire una spudorata presa in giro della legge – a grave rischio di ricorso. In ogni caso: niente espropri, niente finanziamento, e si torna alla prima casella di questo gioco dell’oca zoppa. Se non è stata concessa la proroga del finanziamento, decade il diritto alla defiscalizzazione dei guadagni futuri (mezzo miliardo in meno di tasse da pagare, mentre le imprese e i lavoratori italiani soffrono per la crisi-Covid) e di nuovo niente finanziamento e prima casella. Nel frattempo Regione Lombardia avrà buttato altri 350 milioni di preziosissimi euro tolti ai trasporti pubblici, alla sanità e a chissà cos’altro. Se è vero quello che dice oggi un quotidiano, e la proroga degli espropri non l’ha concessa il Governo (a cui era stata richiesta) ma la concedente regionale CAL (50% Regione e 50% ANAS) ricorrendo a uno dei decreti Covid 2020, la legge sarebbe completamente ignorata, perché il decreto semplificazione richiama la legge sugli espropri e dice che essi possono essere prorogati localmente, ma solo quelli che ancora non lo siano stati, mentre quello di Pedemontana è già stato prorogato da Roma per ben due volte, per un totale di oltre 10 anni! Va bene l’interesse pubblico, ma il privato non può essere vincolato in eterno se l’opera non si fa. Basta che uno delle migliaia di proprietari interessati – i cui terreni, le cui case e le cui imprese sono vincolati dal 2009 – faccia ricorso e tutto il castello di carte crolla, e questa volta forse finalmente il gioco fatto sulla pelle dei cittadini si chiuderà. Dario Balotta presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Trasporti e Infrastrutture)

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Alloggi MM le quarantene e proroga dei pagamenti per le case popolari

Gli alloggi liberi di proprietà comunale non destinati a edilizia popolare potranno essere temporaneamente destinati all’ospitalità di cittadini che, non avendo a disposizione un appartamento adeguato, abbiano bisogno di isolamento per il tempo necessario a garantire la tutela della propria e altrui salute. Potranno essere utilizzati anche immobili comunali o parti di essi, concessi a terzi e non utilizzati, in accordo con le organizzazioni che li hanno al momento in gestione. Inoltre, viene disposto il differimento del termine di pagamento di canoni e spese degli alloggi popolari del Comune al prossimo 30 settembre, con possibilità di rateizzazione che potrà tenere conto delle situazioni economiche dei nuclei familiari, in analogia con provvedimenti già emessi dall’Amministrazione. Questi i punti contenuti nell’Ordinanza firmata oggi dal Sindaco Giuseppe Sala. Gli alloggi che verranno messi a disposizione non rientrano nei Servizi abitativi pubblici (SAP), ma nei progetti di valorizzazione, compresi quelli affidati alla gestione di operatori terzi, già assegnati all’emergenza abitativa come misura di sostegno di natura pubblica alle famiglie. I termini di durata dei rapporti contrattuali con gli enti gestori verranno prorogati per il tempo che si riterrà opportuno. Nel frattempo, per contenere la diffusione del Coronavirus e limitare il più possibile le uscite, come richiesto a tutti i cittadini, gli sportelli delle sedi MM Casa saranno chiusi fino al 25 marzo. I servizi per gli inquilini delle case popolari del Comune gestite da MM non verranno comunque sospesi, ma riorganizzati: gli appuntamenti già fissati con le sedi territoriali non avverranno allo sportello, ma saranno gestiti telefonicamente dagli operatori di MM. All’orario concordato dell’appuntamento, l’inquilino verrà contattato al numero telefonico che ha lasciato e, avendo sottomano tutti i documenti necessari, potrà trattare la pratica a distanza. Per la firma e l’integrazione di eventuali documenti si rimanda a un nuovo appuntamento, questa volta allo sportello, quando terminerà l’emergenza. Nessun operatore è autorizzato a chiedere dati bancari o denaro né telefonicamente, né tantomeno a domicilio. È sempre possibile fissare nuovi appuntamenti telefonici, o fare segnalazioni, contattando il numero verde 800.013.191.  

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Prorogata la scadenza del piano di recupero della morosità nelle case MM

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione presentata dai capigruppo con cui viene prorogata al 30 giugno 2019 la scadenza per poter aderire al piano di recupero della morosità nelle case popolari comunali gestite da MM. La scadenza dei termini, aperti nel maggio scorso, era precedentemente stabilita al prossimo 31 dicembre. Ad oggi, alle diverse sedi territoriali di MM sono arrivate oltre 5.300 manifestazioni di interesse da parte degli inquilini su circa 19mila posizioni aperte (circa il 25% del totale), che intercettano quasi 40 milioni di morosità su 197 complessivi. “Un dato per noi soddisfacente – commenta l’assessore alla Casa e ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti – anche in considerazione del fatto che, prima di questa campagna, il dato di rientro era fermo intorno al 3-4%. Positiva anche la proroga appena approvata, che concede più tempo a noi per spiegare i termini del piano e agli inquilini per aderire“. Rimangono esclusi dalla procedura concordata di rientro dal debito gli occupanti abusivi, i nuclei con patrimonio capiente e quelli decadenti per la perdita dei requisiti, oltre agli affittuari di immobili destinati ad usi diversi. La morosità in questione è quella maturata fino al 31 dicembre 2016, oltre alla bollettazione chiamata “straordinaria 2016” e relativa messa in mora, le cui scadenze di pagamento sono state differite al 2017. Il piano di rientro prevede la possibilità di dilazione dei pagamenti fino ad un massimo di 120 rate, ciascuna delle quali non può superare un ottavo del reddito mensile del nucleo in questione, come stabilito con la delibera consiliare dell’ottobre 207.

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