Questore

Chiusi dal Questore il Sio Cafè e bar Hub

La polizia ha revocato la licenza al “Sio Cafè” di via Pietro e Alberto Pirelli 6, e sospeso per 15 giorni la licenza al bar “Hub” di via Monte Grappa 14 e per 10 giorni al “Bar Holdem” di via Del Buon Gesù a Rho, alle porte del capoluogo lombardo. Lo ha riferito in una nota la questura meneghina, spiegando che per quanto riguarda il “Sio Cafè” la chiusura, notificata ieri dagli agenti del commissariato Greco Turro, “si è resa necessaria in quanto, nonostante il locale fosse stato destinatario di due sospensioni nel 2017 e nel 2019, per 20 e 10 giorni, le problematiche inerenti a risse e aggressioni non solo non si sono placate ma da settembre ad oggi si sono verificati altri, diversi, episodi violenti che hanno coinvolto gli stessi addetti alla sicurezza, non autorizzati al servizio di vigilanza”. Il provvedimento disposto dal questore Giuseppe Petronzi e notificato oggi al bar “Hub” dai poliziotti del commissariato Garibaldi-Venezia, è dovuto al fatto che “tra agosto e settembre scorsi il locale è stato teatro di diversi episodi violenti e di spaccio in cui un avventore è stato anche arrestato per il possesso droga”. “In diverse occasioni – prosegue la nota della questura – il locale è stato protagonista di aggressioni tra avventori con lanci di sedie e tavolini posti all’esterno del bar e il coinvolgimento violento degli addetti alla sicurezza”.

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Il Questore sospende due licenze

Il Questore di Milano, nell’ambito dell’attività di prevenzione, controllo del territorio e monitoraggio dei locali pubblici milanesi svolta dalla Polizia di Stato per contrastare i fenomeni di criminalità, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., venerdì 16 luglio ha decretato la sospensione di due licenze per la conduzione di esercizi commerciali. Sabato 17 luglio gli agenti del Commissariato Villa San Giovanni hanno notificato la sospensione per 15 gg della licenza per la somministrazione presso il Circolo Sportivo “Agrisport” in via del Ricordo 58 dove, lo scorso 29 maggio, in occasione di un incontro sportivo, dopo una lite scaturita tra cittadini sudamericani, un giovane peruviano fu accoltellato a morte. Sempre sabato 17, gli agenti del commissariato Sempione hanno notificato al 30enne titolare del “Bar Afandina Narghilè” la sospensione della licenza per 10 giorni. Il provvedimento si è reso necessario dopo i ripetuti interventi della Polizia di Stato per le segnalazioni di schiamazzi e musica ad alto volume provenienti dal locale di via Monte Ceneri 71: in occasione di tre controlli, infatti, il titolare del locale, frequentato abitualmente da persone con gravi precedenti di polizia, non aveva osservato le norme anti Covid e, lo scorso 10 giugno, nonostante una sanzione con chiusura di 5 gg da poco comminata e ancora in corso, aveva continuato a somministrare cibo e bevande.

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Questore: la violenza giovanile inzia a preoccupare

“Quello che noi stiamo cercando di capire è se quella è sola una scenografia o se contiene un fenomeno preoccupante per la nostra convivenza civile. (…) Il fenomeno è complesso e in questo momento ci guardiamo bene dall’etichettarlo, però riteniamo che ci sia qualcosa che va analizzato bene perché inizia ad essere preoccupante: pensare che in pochi minuti 300 persone scendano in piazza con quell’attegiamento è sicuramente inquietante”. E’ quanto ha dichiarato il questore di Milano, Giuseppe Petronzi, nel corso di una conferenza stampa in questura dove è stata illustrata l’attività che ha portato ad indagare 11 ventenni e tre minorenni per i disordini scoppiati sabato scorso nel popolare quartiere San Siro, dove si erano ritrovati circa 300 giovanissimi per seguire le riprese di un videoclip di un rapper. “Siamo alla sesta attività che coinvolge ragazzi molto giovani, con provvedimenti anche di natura restrittiva e con un contenuto di pericolosità esponenziale e potenziale molto importante” ha ricordato il questore, parlando di “episodi preoccupanti, che destano la nostra attenzione, basta dire che a riferire di questo fenomeno ci sono i dirigenti della Digos e della squadra mobile”. Sottolineando che si tratta di “episodi che fanno riflettere” e di non voler “assolutamente criminalizzare l’ambiente musicale”, Petronzi ha affermato che “per me è preoccupante ciò che si può ripetere e qui mi sembra che ci siano degli elementi di potenziale ripetibilità”. “Se fosse solo ed esclusivamente un fenomeno di polizia – ha concluso – noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo a farla”. Nel corso dell’incontro nella sede della polizia in via Fatebenfratelli, il dirigente della Digos, Guido D’Onofrio, ha evidenziato come nei disordini di sabato scorsa ci sia stata “una reazione antisistema” che va indagata, precisando che al momento si esclude qualsivoglia aspetto di tipo eversivo. Askanews

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Il Questore ammonisce cyberbullo

Insulti, foto accompagnate da commenti estremamente denigratori, osceni e razzisti all’interno di un gruppo Whatsapp. Questo è il trattamento riservato ad una ragazza tredicenne da parte di due coetanei di 13 e 15 anni. Dopo alcuni mesi di messaggi estremamente offensivi, la ragazza ha trovato la forza di farsi accompagnare dalla madre presso la Questura di Milano e ha raccontato ai poliziotti dell’Ufficio Stalking quanto le stava accadendo da mesi. Sebbene la ragazza avesse più volte abbandonato il gruppo Whatsapp, puntualmente veniva reinserita in altri gruppi creati apposta per continuare nelle offese. I poliziotti della Divisione Anticrimine hanno immediatamente identificato il quindicenne cyberbullo ed è subito scattato l’Ammonimento del Questore. L’altro cyberbullo, tredicenne, non è stato ammonito, perché di età inferiore ai 14 anni, ma è stato comunque segnalato all’autorità competente. Di fronte ai poliziotti che lo stavano ammonendo il quindicenne si è mostrato inizialmente superficiale, ma poi si è reso conto della gravità delle sue offese, anche grazie alla collaborazione della madre ignara delle condotte del figlio. Si tratta del secondo caso di ammonimento per cyberbullismo a Milano e per il quindicenne è stato subito attivato il Protocollo Zeus e fissato un appuntamento con gli specialisti del CIPM, percorso che gli servirà a comprendere il disvalore sociale e penale delle sue azioni. Questo percorso trattamentale si è dimostrato particolarmente efficace per il minore coetaneo che in passato era stato ammonito per condotte analoghe, il giovane ha compreso in pieno il disvalore delle sue azioni tanto da manifestare l’intenzione di diventare formatore per la prevenzione del cyber bullismo.

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Chiuso dal Questore il pub Gozadera

Il Questore di Milano Sergio Bracco, nell’ambito dell’attività di prevenzione e controllo del territorio e monitoraggio dei locali pubblici svolta dalla Polizia di Stato per contrastare i fenomeni di criminalità, ai sensi dell’art. 100 del T.U.L.P.S., ieri giovedì 20 agosto ha disposto il decreto di sospensione della licenza per 30 giorni all’esercizio commerciale “Pub La Gozadera”, in via Giacosa 12 a Milano. La sospensione della licenza al “Pub La Gozadera”, notificata ieri stesso dai poliziotti del Commissariato Villa San Giovanni, si è resa necessaria in quanto, negli ultimi 7 mesi, l’esercizio pubblico è stato scenario di aggressioni e liti tra gli avventori oltre ad essere un luogo abituale di ritrovo di persone pregiudicate e ubriache che bivaccano sia nell’area del pub che del vicino parco Trotter. In più occasioni gli agenti del Commissariato Villa San Giovanni e dell’Ufficio Prevenzione Generale hanno accertato assembramenti di persone, in palese violazione delle prescrizioni imposte dalla normativa vigente in materia di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. La Polizia di Stato, inoltre, è intervenuta più volte presso il locale non solo per i fatti violenti accaduti ma anche per il continuo disturbo della quiete pubblica causato dalla musica ad alto volume proveniente dal pub, già destinatario di tre decreti di sospensione tra il 2017 e il 2018. La sera del 31 luglio scorso, durante un controllo di polizia, gli agenti della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura hanno elevato tre sanzioni amministrative per un totale di 13mila euro. L’unità cinofila della Polizia, inoltre, sotto un divanetto del locale, aveva rinvenuto e sequestrato a carico di ignoti una dose di marijuana. Poco prima delle 5 del mattino del 2 agosto, infine, gli agenti del Commissariato Villa San Giovanni, nel seguire l’ambulanza che stava trasportando una ragazza in evidente stato di ebbrezza e in stato di semi incoscienza che giaceva a fianco dell’ingresso del locale, erano stati ostacolati da un uomo che si era messo davanti all’auto di servizio obbligandoli a fermarsi. L’uomo, che inveiva e aggrediva i poliziotti della Volante, fu arrestato. Il Questore di Milano, al fine di scongiurare il reiterarsi di accadimenti violenti e data la cattiva frequentazione del locale, ha disposto la sospensione della licenza per 30 giorni per impedire il protrarsi di una situazione di pericolo per la collettività.

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Il Questore emette i primi quattro DASPO urbani

Il Questore, a seguito dell’attività istruttoria svolta dai poliziotti della Divisione Anticrimine, ha emesso i primi quattro DASPO urbani nelle aree individuate con il nuovo regolamento di polizia urbana approvato dal Comune di Milano, in vigore dallo scorso settembre. I primi due provvedimenti riguardano alcuni parcheggiatori abusivi attivi nella zona della movida milanese “C.so Garibaldi, C.so Como, Piazza Gae Aulenti”, nota per la grande concentrazione di locali pubblici. I soggetti colpiti dai provvedimenti del Questore sono due cittadini rumeni, entrambi con precedenti di polizia per estorsione, minacce e molestia o disturbo alle persone, il primo attivo nella zona di via Bastioni di Porta Volta e il secondo attivo in via Tocqueville. I due negli ultimi mesi sono stati più volte destinatari dell’ordine di allontanamento per 48 ore dalla zona, ma nonostante ciò hanno continuato a svolgere l’attività di parcheggiatore abusivo, creando disturbo ed insicurezza ai cittadini che solitamente parcheggiano in quelle strade per recarsi nei bar, nei ristoranti e nelle discoteche. Per entrambi è stato emesso il DASPO urbano della durata di 12 mesi, con il divieto perentorio di accedere alla zona, pena l’arresto da sei mesi ad un anno. Un terzo provvedimento ha colpito un altro parcheggiatore abusivo, italiano, anche lui con precedenti penali per molestia o disturbo alle persone, che operava nell’area del Politecnico, dove è stato sanzionato ed allontanato 3 volte negli ultimi mesi. Il DASPO Urbano, nei suoi confronti, riguarda tutte le strade che circondano il plesso universitario e tutte le altre strade limitrofe. Infine, il quarto provvedimento ha riguardato la zona dello Stadio “Meazza”, ed è stato emesso nei confronti di un cittadino italiano, con precedenti per furto e associazione a delinquere, più volte sanzionato per commercio senza autorizzazione di bibite e generi alimentari in occasione delle partite. La condotta in questo caso, oltre che illegale, ha causato anche un pericolo per la “safety”, limitando le possibilità di evacuazione, di fuga o di intervento dei mezzi di soccorso perché svolta con grossi ed ingombranti recipienti riposti nelle zone attigue alle uscite dello stadio o agli imbocchi della metropolitana.  

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