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Accoltellato il rapper Simba La Rue

E’ il rapper Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida, il 20enne accoltellato la scorsa notte durante una lite a Treviolo (Bergamo). Secondo i primi accertamenti dei carabinieri, il giovane di origini tunisine, cresciuto tra Francia e Italia e residente a Lecco, stava accompagnando a casa la fidanzata, che abita proprio a Treviolo. Parcheggiata l’auto in via Aldo Moro, è stato aggredito da un giovane armato di coltello in quello che potrebbe essere stato un vero e proprio agguato. Il rapper, che ha tentato di difendersi, non sarebbe in pericolo di vita. L’aggressione a Simba La Rue è avvenuta pochi giorni dopo quella a un altro rapper, Baby La Touche e sui social c’è chi ipotizza sia stata una vendetta. Tra i due giovani ci sarebbe una accesa rivalità. Ma Baby Touche si chiama fuori da quanto accaduto.  “Io faccio musica, solo musica, tutto il resto lasciatelo lontano da me, che non voglio fare la guerra”, sostiene in una story sui social. “Nessuno di noi vuole una madre che piange”, aggiunge Baby Touche, che ha detto di non sapere nulla di quanto accaduto la notte scorsa, mentre sui social, dagli appassionati di ‘dissing’, le sfide a base di insulti e minacce via web tra rapper e trapper, il ferimento di Simba La Rue viene inteso come vendetta conseguente al suo pestaggio.

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Via Moro, De Corato: “Ennesimo rapper che tiene in ostaggio una via del centro”

“Oggi l’ennesimo rapper ha tenuto in ostaggio una via del centro di Milano, più precisamente via Giacomo Moro. Qui il cantante Shiva ha chiamato in adunanza i suoi fans. Al suo arrivo, molti di loro, per riuscire a vederlo meglio sono saliti sulle macchine parcheggiate rompendo carrozzeria e vetri. Troppi sono gli episodi di assembramenti non autorizzati organizzati da questi cantanti. Di norma quando vi è un afflusso così importante di persone si vieta la sosta, proprio per evitare questi danneggiamenti alle vetture. A vedere il video (link video allegato) si capisce che tutto poteva essere evitato, ma forse il fine di questi assembramenti chiamati via social dai rapper sta proprio nella trasgressione. Questa sera qualche milanese tornerà a casa con la macchina distrutta in nome di Shiva”, commenta così le immagini postate sui social riguardanti il raduno in via G. Moro per un rapper, l’assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato.

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Sparatoria a San Siro: arrestato rapper Kappa_24K

Gli agenti della Polizia di Stato di Milano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 32enne rapper milanese Kappa_24K, per detenzione e porto sulla pubblica via di arma comune da sparo ed esplosione in aria di più colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico affollato. In una sparatoria dell’8 gennaio, in piazza Monte Falterona, era rimasto ferito un egiziano di 26 anni. La sparatoria era accaduta nell’ambito dello scontro tra due gruppi rivali degenerato, secondo gli investigatori, per la ripartizione delle commissioni discografiche tra gruppi rap. ANSA

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Arrestati i rapper Baby Gang e Neima Ezza

Tre giovani, fra cui i due rapper, sono stati arrestati ieri da Carabinieri e Polizia, perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di 4 rapine commesse ai danni di ragazzi a Milano e a Vignate, nel Milanese. I due rapper sono Baby Gang e Neima Ezza.   Il provvedimento – si legge in una nota della Questura – dispone la misura cautelare in carcere nei confronti del rapper 20enne Z.M – alias baby Gang – e ai domiciliari per il 18enne S.D. e per il rapper 20enne A.E.Z., il marocchino Neima Ezza. Le indagini condotte dai militari della Compagnia Carabinieri di Pioltello e dagli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Milano, confluite poi in un unico procedimento, hanno consentito di ricostruire gli episodi compiuti nei quali gli arrestati, avvicinando le vittime forti della superiorità numerica e delle minacce, si sono fatti consegnare denaro, gioielli e altri effetti personali. Le giovani vittime, in tre casi, presso le Colonne di san Lorenzo e in piazza Vetra, a maggio 2021, sono state bloccate e colpite con pugni al petto e con schiaffi prima di essere derubate delle rispettive collanine d’oro. A luglio, infine, a Vignate, due persone erano state avvicinate da due giovani, di cui uno armato, che avevano rubato loro denaro, auricolari e le chiavi dell’auto perché non li seguissero. Sono in corso ulteriori accertamenti per l’individuazione di eventuali complici e per valutare il coinvolgimento degli indagati in analoghi episodi verificatisi nell’area metropolitana del capoluogo. Per il ventenne Zaccaria Mouhib, alias Baby Gang, già protagonista di diversi fatti di cronaca e destinatario di numerosi provvedimenti giudiziari, la Questura di Sondrio aveva chiesto l’applicazione di una misura di ‘sorveglianza speciale’ per due anni. Nelle oltre 300 pagine di atti in cui vengono riportate tutte le varie accuse a carico del 20enne, è scritto che Baby Gang – arrestato e portato in carcere – è ‘un rapper’ molto ‘seguito dai giovani sui vari social network’ e ha ‘utilizzato la sua influenza per promuovere in zone aperte al pubblico delle riunioni non autorizzate che sono sfociate in scontri con le forze dell’ordine, creando in tal modo situazioni di serio pericolo per la sicurezza’. Il 10 aprile del 2021 a Milano, per ‘registrare un videoclip’ musicale con Neima Ezza, 20enne ora ai domiciliari, aveva radunato ‘circa 300 giovani’ nella zona di San Siro. E il tutto, poi, si era concluso con un lancio di oggetti contro le forze dell’ordine. Tra il 2020 e il 2021, Baby Gang – il rapper più controverso della nuova generazione dell’hip hop italiano – è stato deferito per i reati di diffamazione e violazione della proprietà intellettuale, istigazione a delinquere, porto abusivo di armi, vilipendio della Repubblica, delle istituzioni e delle forze armate, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. E ha ricevuto fogli di via da Lecco, Milano, Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina.

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Rapper mandante della sparatoria a San Siro

Il “mandante della spedizione punitiva” conclusasi con una sparatoria in piazza Monte Falterona, nel quartiere San Siro, nel quale è rimasto ferito un egiziano di 26 anni lo scorso 8 gennaio, potrebbe essere un “rapper milanese” per “questione legate all’ottenimento di contratti musicali” con una major discografica. Lo si legge, sulla base di un’intercettazione telefonica, nell’ordinanza di custodia in carcere, firmata dal gip milanese Chiara Valori, a carico di Carlo Testa, pregiudicato per traffico di stupefacenti, fermato tre giorni fa dalla Squadra mobile di Milano per tentato omicidio nell’inchiesta del pm Stefano Civardi con al centro una ‘faida’ tra gruppi di rapper e in un contesto anche di contrasti nello spaccio di droga. L’episodio è uno di quelli, assieme alle violenze sessuali in piazza Duomo a Capodanno e all’aggressione venerdì notte di un vigile che è stato anche disarmato in zona Navigli, al centro di polemiche per la sicurezza in città. Nell’ordinanza vengono riportate intercettazioni in cui a parlare è Islam Abdel Karim, rapper noto col nome di ’24K’, il quale, scrive il gip, indica “il coinvolgimento di Testa”, difeso nel procedimento dal legale Niccolò Vecchioni, “nella sparatoria”, ma fornisce anche “una possibile chiave di lettura dell’accaduto”: fa riferimento infatti “alla possibilità che il mandante della spedizione punitiva sia un altro rapper milanese noto nell’ambiente come ‘Rondo da Sosa’, per questioni legate all’ottenimento di contratti musicali”. A una persona con cui sta parlando, che gli dice “dovrebbero prendere anche il mandante”, ’24K’ replica: “quel figlio di p….. di Rondo? che è iniziato tutto per colpa sua (…) quella era un’esecuzione, una vera e propria esecuzione, m’hanno cercato di centrare più volte”. ANSA

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De Chirico (FI): mentre il consiglio è riunito Sala riceve partecipanti ai disordini

“Alle prime luci del giorno sono stato avvisato da amici residenti di San Siro che erano in corso dei controlli nel quartiere”, lo riferisce Alessandro De Chirico, Consigliere Comunale di Forza Italia . “Sono state perquisite abitazioni di una decina di giovani coinvolti nel grave episodio di sabato scorso. – continua l’azzurro – Grave almeno quanto l’invito del Sindaco rivolto a due rappers, tra i promotori dell’adunata di via Micene, a Palazzo Marino, mentre era in corso una importante seduta di Consiglio comunale con l’audizione dei revisori dei conti del Comune. Questa la risposta del primo cittadino alla sassaiola di sabato, così tutti i milanesi sanno da che parte sta. Mentre lui è in campagna elettorale e cerca consensi da rapper e influencer perché così suggerito dai suoi spin doctor, spero che i controlli di questi giorni nella banlieu milanese siano i primi di una lunga serie e che si arrivi davvero a controllare porta a porta tutti gli occupanti abusivi delle case popolari. Io continuerò a portare avanti i progetti di riqualificazione del quartiere – conclude De Chirico – ma non solo durante la campagna elettorale”.

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