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Sanità, UGL: “Gemelli si conferma come eccellenza nel panorama italiano”

Sanità, UGL: “Gemelli si conferma come eccellenza nel panorama italiano”. “Il Policlinico Agostino Gemelli rimane una delle grandi eccellenze mediche italiane. Lo dimostra la conferma del posizionamento del nosocomio capitolino, per il 2022, tra i 250 migliori del mondo, al primo posto tra le strutture ospedaliere italiane con assegnata la 37esima posizione nella classifica annuale stilata dal settimanale statunitense Newsweek. E nei prossimi giorni sempre il Gemelli sarà insignito del Premio Internazionale Giovanni Paolo II” commentano il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano e Valerio Franceschini Segretario Provinciale di Roma. “Sono riconoscimenti assoluti – proseguono i sindacalisti – che rendono merito alla professionalità e all’ impegno che hanno contraddistinto tutto il personale della struttura anche durante i giorni più difficili giorni della pandemia, ponendo il Gemelli come punto di riferimento per l’assistenza a Roma e nell’intera nazione” concludono Giuliano e Franceschini. [the_ad id=”36270″]

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Sanità, Giuliano (UGL): “Il via libera al rinnovo ccnl pubblico non è sufficiente, ora si guardi al futuro”

Sanità, Giuliano (UGL): “Il via libera al rinnovo ccnl pubblico non è sufficiente, ora si guardi al futuro”. “L’unico motivo di soddisfazione, se così lo possiamo definire, è il via libera del Governo a un contratto, quello della sanità pubblica, che è comunque già consegnato al passato. La firma del rinnovo, che ora attende l’approvazione della Corte dei Conti, è infatti relativo al triennio 2019-2021. Insomma, c’è chi festeggia per qualcosa che era dovuto senza guardare al presente e al futuro” commenta Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della Ugl Salute. “L’impressione è che Speranza, che i libri di storia non ricorderanno certo come miglior Ministro della Sanità della storia italiana, cerchi un minimo di consenso poco prima di lasciare la sua poltrona senza rendersi conto del baratro verso cui ha condotto il SSN. Su quel ciglio- prosegue il sindacalista – ci sono anche gli operatori sanitari a cui non possono bastare gli aumenti di questo accordo che già prima di essere operativo è superato nel tempo e nei contenuti. Ci sono aumenti tabellari troppo bassi ed una erogazione una tantum, per gli arretrati, non adeguati. Il meccanismo delle progressioni e del numero massimo di differenziali attribuibili non ci convince lasciando spazio invece a una revisione sull’assegnazione degli incarichi che non potrà certo premiare il merito. Non è questo il cambio di passo che chiediamo da tempo per premiare la professionalità e l’abnegazione dei professionisti. La vera battaglia da portare avanti, senza fare sconti a nessuno, deve essere quella di adeguare gli emolumenti alla media di quelli dei colleghi europei per fermare l’esodo verso l’estero e le dimissioni volontarie dalle nostre strutture come da troppo tempo sta accadendo” conclude Giuliano.

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Sanità, Giuliano (UGL): “Medici a gettone fuori controllo è fine del SSN”

Sanità, Giuliano (UGL): “Medici a gettone fuori controllo è fine del SSN”. “Il sistema dei medici a gettone, arruolati a chiamata, tramite la giungla delle chat, per colmare le carenze di professionisti nei nostri ospedali, rappresenta un’ulteriore segno indelebile del decadimento senza fine del nostro SSN”, lo dichiara in una nota il Segretario Nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano aggiungendo ” questo meccanismo totalmente fuori controllo gestito per lo più da cooperative porta ad un guadagno elevatissimo da parte dei professionisti, fino a 3600 euro per 48 ore, ma dall’altra parte le corsie e soprattutto i pronto soccorso sono sempre più vuoti di personale” . Il sindacalista prosegue: “La politica dei tagli, il blocco del turnover avvenuto nel corso degli anni e non ultima una programmazione miope nel saper affrontare la pandemia hanno fatto sì che 2886 professionisti nel 2021 hanno lasciato volontariamente il lavoro a causa dei stipendi non adeguati e condizioni di lavoro sempre peggiori. Insomma sempre meno medici, quindi le strutture ospedaliere, non sapendo più come garantire l’assistenza, utilizzano questo meccanismo della chiamata a gettone del tutto inaccettabile. Auspichiamo con fiducia che il nuovo governo intervenga urgentemente mettendo fine a questa follia, mettendo in atto una seria proposta di riforma sanitaria che da un lato metta delle regole ferree sul limitare al minimo i processi di esternalizzazione e dall’altra faccia si che i medici non si trovino più costretti ancora una volta ad abbandonare le nostre corsie a causa delle minime garanzie ricevute” conclude il sindacalista.

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Sanità, contratti Rsa fermi da tempo. Giuliano (Ugl): “Nessuno sia lasciato indietro. Si lavori con responsabilità per rinnovo degli accordi”

Sanità, contratti Rsa fermi da tempo. Giuliano (Ugl): “Nessuno sia lasciato indietro. Si lavori con responsabilità per rinnovo degli accordi”. “Chi si ricorda dei lavoratori della RSA? Noi certamente, ma non le associazioni datoriali visto che i salari degli operatori sanitari di queste strutture sono bloccati da lunghissimi anni” dice il Segretario della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “Non possono esserci scusanti oggi, anche se siamo coscienti dei costi aumentati per l’ordinaria gestione delle strutture, che però non possono essere pagati, come sempre, dall’anello più debole: i lavoratori. Gli emolumenti, a volte vicini al reddito di cittadinanza, non sono più in grado di sostenere la quotidianità di famiglie devastate da una inflazione galoppante. Serviva sedersi da tempo e con senso di responsabilità attorno ad un tavolo con il coinvolgimento delle istituzioni per dare ai professionisti delle Rsa emolumenti adeguati e dignitosi. Ed invece non è stato fatto. Allora oggi non possono più esistere alibi. Nel settore sociosanitario privato non possono esistere lavoratori di serie B. Non vogliamo che nessuno sia dimenticato o lasciato indietro. La Ugl Salute è pronta a intraprendere nuovamente tutte le possibili forme di protesta per arrivare a una soluzione della vertenza a tutela dei diritti di questi professionisti” conclude Giuliano.

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Sanità, Giuliano (Ugl): “SSN allo sbando, operatori siano fondamenta della ricostruzione”

Sanità, Giuliano (Ugl): “SSN allo sbando, operatori siano fondamenta della ricostruzione”. “La denuncia raccolta da un quotidiano nazionale sulle motivazioni che hanno spinto il Professor Paolo Daniele ad abbandonare il suo posto di primario del Pronto Soccorso che ricopriva in un Ospedale della Provincia di Roma è la pietra tombale che seppellisce definitivamente un SSN allo sbando” dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Il Professor Daniele, nello specifico, ha raccontato dei rischi continui all’incolumità cui sono costantemente esposti gli operatori sanitari, come la nostra sigla denuncia da tempo. Aggressioni sia fisiche e verbali da parte di pazienti e parenti degli assistiti, devastazioni di locali sono all’ordine del giorno e spingono tanti professionisti ad allontanarsi dai centri di prima assistenza. Ma il problema non si ferma solo ai Pronto Soccorso. Dal “Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani” arrivano numeri da incubo. In Italia i medici specialisti ospedalieri sono circa 130mila, 60mila in meno della Germania e 43mila in meno della Francia. L’emorragia dei camici bianchi riguarda anche i medici di medicina generale: sono circa 40.700, ma ogni anno 3000 vanno in pensione ed è previsto che, a breve, l’esodo sarà ancora maggiore mettendo a rischio l’assistenza per tanti cittadini. Così tra strutture chiuse negli anni, in ossequio a una scellerata spending review, e carenze degli organici ci si avvia alle elezioni del 25 settembre scorgendo ben poche tracce di sanità nei programmi dei partiti. Lanciamo allora l’appello alle forze politiche perché comprendano la drammaticità della situazione. Potenziamento degli organici attraverso una massiccia campagna di assunzioni con forme di contratto a tempo indeterminato, sicurezza per gli operatori sui luoghi di lavoro, adeguamento delle retribuzioni in linea con la media europea, investimenti per la modernizzazione delle vecchie strutture e apertura mirata di nuove, rafforzamento della medicina territoriale formazione professionale, revisione del comparto dell’emergenza-urgenza. Sono alcuni delle proposte che cavalchiamo da tempo e che siamo pronti a discutere per la rifondazione del SSN che dovrà poggiare le nuove fondamenta sugli operatori sanitari”

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Sanità, Giuliano (Ugl): “Italia di nuovo in emergenza. Affrontarla con coraggio sbloccando risorse per un futuro diverso”

Sanità, Giuliano (Ugl): “Italia di nuovo in emergenza. Affrontarla con coraggio sbloccando risorse per un futuro diverso”. “Quello che sta accadendo con la ripresa di vigore dei contagi dimostra l’assoluta incapacità istituzionale di affrontare un evento che sta nuovamente travolgendo l’Italia. I positivi aumentano esponenzialmente, gli ospedali sono nuovamente sotto pressione e i reparti dedicati al Covid, che speravamo aver consegnato ai libri di storia, aprono nuovamente le porte. Rispetto all’inizio della pandemia nulla è cambiato per quel che riguarda gli operatori sanitari e tutte le parole, i proclami, gli impegni pubblici assunti sembrano volatilizzati. Medici, infermieri, oss e tutte gli altri professionisti impegnati si trovano di nuovo in prima linea. E i numeri oggi come allora sono insufficienti per garantire l’adeguata assistenza ai cittadini. Manca personale. Lo denunciavamo e torniamo a farlo. I turni di lavoro sono oltre il limite dell’umana sopportabilità. Tutte le scellerate scelte del passato ora presentano il conto alla storia. La sanità è stata saccheggiata, svilita, impoverita. E non è certo ora con soluzioni tampone ed estemporanee che si può porre rimedio” denuncia il Segretario Nazionale della Ugl Salute Gianluca Giuliano. “La politica è riuscita nell’intento di generare una confusione totale, un assurdo tutti contro tutti chiedendo a un numero, sempre insufficiente, di operatori di affrontare nuovamente un’emergenza assoluta che li costringe troppo spesso a svolgere mansioni non di loro competenza rompendo i fili di lavoro di squadra essenziali in un ambito così complicato. Si cercano soluzioni provvisorie, si annuncia la nascita di categorie dove i confini dei propri ambiti professionali sono labili, indefiniti ma sembrano prospettare solo maggiori carichi di lavoro e responsabilità senza fornire garanzie contrattuali ed economiche. Non basta inserire un “super” per qualificare una professione. Ora siamo di fronte a una ennesima preoccupante situazione che espone gli operatori a nuovi pesantissimi rischi. E nulla in questi lunghissimi mesi, a parte sparare annunci a salve, è stato fatto. Leggere che importanti personaggi politici, penso ad esempio al Governatore del Lazio Zingaretti, invocano oggi la fine della stagione dei tagli nella sanità, tagli, dopo essere stati complici dello sfacelo, genera la stessa rabbia che pervade professionisti e cittadini. Ora c’è di fronte a noi una nuova emergenza e come tale va affrontata con provvedimenti rapidi, snelli che rafforzino, mediante l’immediata assunzione di operatori sanitari con adeguate garanzie contrattuali, la nuova prima linea per affrontare il virus. Ma non può bastare. Bisogna iniziare a pensare a un futuro diverso, sbloccando risorse per personale, medicina del territorio, strutture ospedaliere e assistenziali” conclude Giuliano

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