sesto san giovanni

Lo stadio del Milan e dell’Inter a Sesto San Giovanni?

Lo stadio del Milan e dell’Inter a Sesto San Giovanni? Il sindaco dell’ex Stalingrado d’Italia ne è entusiasta e in realtà anche parte della tifoseria non vedrebbe male l’idea. “Da sempre ci siamo resi disponibili ad ospitare lo stadio, anche come volano per valorizzare le aree dismesse più grandi d’Europa – ha subito commentato Di Stefano – Le società di calcio e i tifosi (come si evince anche nei principali forum delle squadre) sanno che Sesto è Città Metropolitana. La scelta di Sesto San Giovanni, accelererebbe (e non di poco) i tempi per la realizzazione del nuovo stadio, considerato che molte aree sono già demolite e bonificate. In 13 minuti esatti da Sesto si arriva in Duomo con la Metropolitana, mentre in 15 minuti si arriva a Linate. A Sesto c’è pragmatismo: rispetto per le squadre, tempi rapidi e realizzazione di uno stadio davvero fruibile da tutti, con il conseguente sviluppo anche della città. Opportunità da non perdere”. L’unico problema per Milano resta quello iniziale: cosa fare a quel punto del Meazza? Perché un’idea vera non c’è mai stata se non quella di bloccarne la demolizione. Ma lo storico stadio milanese potrebbe avere l’occasione di trasformarsi in qualcos’altro: in primis potrebbe dar luogo alla nascita di un’altra squadra di Milano. Perché no? Perché non superare l’eterno dualismo tra Milan e Inter? Oppure la base per rilanciare Milano come capitale di altri sport, visto che grazie al cielo non esiste solo il calcio. Perché no? L’ampiezza c’è e già solo queste due opzioni potrebbero aiutare a trovare i giusti investimenti: basti pensare che si è spesa una miliardata per una piattaforma da un milione di metri quadrati di fianco alla tangenziale dove nessuno vuole andare. Gli sport sono più duraturi di Expo 2015 e portatori di valori ben diversi da quelli delle multinazionali come la Apple.

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Sesto San Giovanni, Di Stefano: “Vittoria della legalità: concluso lo sgombero dell’ex palazzo Impregilo”

Sesto San Giovanni, Di Stefano: “Vittoria della legalità: concluso lo sgombero dell’ex palazzo Impregilo”. Si è concluso oggi lo sgombero degli occupanti abusivi che avevano preso possesso dell’immobile ex Impregilo in viale Marelli 340. Anche questa volta, dichiara il sindaco Roberto Di Stefano, Sesto San Giovanni dimostra attenzione massima sul rispetto della legalità e contro le occupazioni. Ringrazio Prefetto, Questore e forze dell’ordine per la rapidità dell’intervento. Sicurezza e legalità sono le priorità per la nostra amministrazione.

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Ddl Zan, madri infuriate a Sesto: “Le maestre hanno detto a mio figlio che non è un maschio”

Ddl Zan, madri infuriate a Sesto: “Le maestre hanno detto a mio figlio che non è un maschio”. Il racconto di un litigio furibondo tra la famiglia di due bambini (7 e 9 anni) di una scuola primaria di Sesto San Giovanni: “Da quando hanno iniziato a parlare del Ddl Zan le maestre hanno cominciato a parlarne ai nostri figli, spiegandogli che non possono dire di essere maschi o femmine, ma che lo decideranno quando saranno grandi – racconta una madre inferocita – mio figlio mi ha detto che dopo queste lezioni delle maestre un suo compagno di classe gli ha proposto di provare a casa sua, una situazione simile è stata proposta anche a mia figlia da una sua compagna, allora ne ho parlato a mio marito che si è recato a scuola arrabbiatissimo: loro sono lì per insegnare ai bambini, non per mettergli dubbi sulla loro identità”. La donna di origine tunisine ha raccontato che ora ha paura a mandare i figli dagli amici perché con questi discorsi che sentono a scuola non si sa mai cosa potrebbe succedere. “Io mi chiedo – ha concluso la madre – ma la scuola italiana è già ai gradini più bassi nelle classifiche europee: queste maestre non avevano proprio altro da fare che mettere confusione nella testa dei bambini?”. Una domanda che ha un peso considerevole mentre il Parlamento è nel pieno della discussione del ddl Zan, una proposta di legge che sta animando la discussione politica italiana ma anche creando problemi pratici ancora prima di essere stata trasformata in una vera e propria norma statale.

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Focolaio di Covid al Carroponte, Ats: “Sottoporsi al test”

Focolaio di Covid al Carroponte, Ats: “Sottoporsi al test”. ATS Città Metropolitana di Milano ha rilevato 3 positivi al SARS-CoV-2 che hanno frequentato il Carroponte di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, il primo luglio: una persona non è vaccinata, mentre le altre due hanno ricevuto una dose di vaccino anti-Covid il 26 giugno. Al momento non sono state rilevate varianti. L’Agenzia, con la collaborazione della struttura, ha contattato tutti coloro che erano presenti al Carroponte in quella data e che hanno lasciato un recapito per invitarli a fare il tampone per la ricerca del virus SARS-CoV-2. Per precauzione, si invitano comunque coloro che erano presenti al Carroponte il primo di luglio a sottoporsi al test: a tal fine è possibile recarsi in uno dei punti tampone della tabella allegata, senza appuntamento e specificando la frequentazione della struttura nella data indicata. Nel caso in cui i cittadini non fossero residenti o domiciliati nelle province di Milano e Lodi, occorre rivolgersi all’ATS o all’ASL di competenza territoriale. Si sottolinea la necessità di sottoporsi al test a tutela della salute individuale e collettiva.

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Operativo il comitato di controllo cittadino sulla biopiattaforma di Sesto

Operativo il comitato di controllo cittadino sulla biopiattaforma di Sesto. Formalizzato ufficialmente attraverso la firma del protocollo d’intesa a settembre 2020, il RAB Biopiatta-forma (Residential Advisory Board), organismo consultivo autonomo e indipendente, composto da asso-ciazioni del territorio e dalle amministrazioni interessate, che avrà il compito di monitorare e controllare l’attività e l’impatto ambientale della Biopiattaforma di Sesto San Giovanni nella sua fase autorizzativa, realizzativa e operativa, è divenuto operativo dal mese di ottobre 2020. I primi incontri sono stati dedicati alla definizione dei diversi ruoli interni e all’elaborazione di un programma di attività e del conseguente budget. Il RAB in questi mesi ha affrontato inoltre il tema del posizionamento della centralina mobile temporanea e delle centraline fisse per il monitoraggio dell’aria nel territorio di Sesto San Giovanni. In merito alla centralina mobile, la richiesta, conformemente a quanto emerso dal percorso partecipativo, cioè l’iter iniziato dal novembre 2018 con l’obiettivo di coinvolgere il territorio e i cittadini nelle decisioni riguardanti il progetto, è stata quella di posizionare la centralina prima della dismissione dell’attuale inceneritore e dell’inizio dell’attività del nuovo impianto, in modo da poter confrontare successivamente i dati raccolti sulla qualità dell’aria prima e dopo l’inizio dell’attività della Biopiattaforma. Il posizionamento della centralina mobile è stato reso definitivo dopo un sopralluogo tra i membri del RAB e i tecnici di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, insieme all’azienda selezionata per individuare il punto più adatto. La centralina è stata collocata nei pressi del centro sportivo Manin (ingresso di Via Mulino Tuono). Il periodo di rilevamento dati è definito dal 15 febbraio al 15 marzo 2021 e i dati raccolti saranno resi pubblici verso la fine del mese di marzo 2021. Le centraline fisse monitoreranno in maniera continuativa e permanente le emissioni della Biopiattaforma. Il RAB si è confrontato con i tecnici di Gruppo CAP e dell’azienda che si è aggiudicata l’incarico, Orion, in merito alla tipologia di centraline scelte, al modello adottato per la valutazione della dispersione degli inquinanti in atmosfera, agli inquinanti che devono essere monitorati, al numero e al posizionamento delle centraline stesse. In merito a quest’ultimo aspetto, nelle prossime settimane il RAB parteciperà ai sopralluoghi tecnici per individuare i punti specifici in cui potranno essere posizionate. Il RAB ha sottolineato l’importanza di collocare le centraline nelle aree a più alta densità di popolazione, in particolare nell’area dei plessi scolastici e nell’area residenziale. È inoltre in fase di definizione il sito internet ufficiale del RAB al seguente indirizzo: rab-biopiattaforma.it Il sito sarà lo strumento ufficiale per informare in maniera costante e approfondita tutti i cittadini del territorio in merito all’attività di monitoraggio che il RAB porterà avanti, per condividere le informazioni raccolte sull’impatto ambientale dell’impianto. Attraverso il sito, sarà possibile porre domande, segnalare eventuali criticità e avanzare proposte specifiche. Si sta inoltre lavorando per attivare un servizio di newsletter che sarà operativo nei prossimi mesi. Il RAB può essere contattato scrivendo a: info@rab-biopiattaforma.it ———————- Che cosa sono i RAB L’acronimo RAB sta per Residential Advisory Board, traducibile con Organismo Consultivo della Comunità Locale. Si tratta di organismi il cui obiettivo principale è svolgere un’attività di monitoraggio e controllo in merito agli impatti ambientali di impianti di vario genere (industriali, trattamento rifiuti, ecc.). I primi RAB sono nati negli anni Novanta in Olanda, per monitorare l’attività di un impianto Shell. Le prime esperienze in Italia, invece, sono nate a Imola e Ferrara, in merito ai termovalorizzatori di Hera. Cos’è il RAB Biopiattaforma Il RAB Biopiattaforma, nato formalmente nel settembre 2020 con la firma di un Protocollo di Intesa, ha l’obiettivo di monitorare l’iter autorizzativo, il cantiere e poi l’attività della Biopiattaforma che sostituirà il termovalorizzatore di Sesto San Giovanni. Del RAB fanno parte rappresentanti delle amministrazioni, delle aziende, dei comitati storici del quartiere dove sorgerà l’impianto (Comitato Cascina Gatti e Associazione Sottocorno), e rappresentanti di altre associazioni selezionate sulla base delle candidature autonome. Composizione, obiettivi e modalità operative sono definite attraverso il Regolamento del RAB disponibile sul sito: rab-biopiattaforma.it

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Prolungamento MM. Di stefano diffida Milano. Granelli: se la paghi lui

“Dopo le ennesime promesse non mantenute, abbiamo deciso di diffidare Comune di Milano e Mm per il blocco del cantiere per il prolungamento della M1 fino a Monza. Da ormai nove anni i cittadini e i commercianti del quartiere Restellone sono costretti a fare i conti con la chiusura di viale Gramsci e questo non è più sostenibile“, lo rende noto Roberto Di Stefano Sindaco leghista di Sesto San Giovanni. Un’azione intrapresa per tutelare gli interessi di Sesto spiega, aggiungendo, “vediamo come si comporteranno il sindaco Sala e il Comune di Milano: vorranno finalmente rispettare gli accordi contrattuali presi o preferiranno proseguire il discorso in tribunale?”. “Sala fa tanto l’ambientalista – continua Di Stefano – tra ciclabili e lotta alle auto, e poi non fa nulla per sbloccare il prolungamento della M1 che significherebbe più mobilità sostenibile, meno traffico e meno inquinamento – sottolineando – abbiamo anche versato quasi un milione di euro al Comune di Milano per il completamento delle opere di superficie nel quartiere Restellone. Eppure – conclude – in cambio, abbiamo ricevuto solo promesse puntualmente disattese“. A stretto giro di posta, anzi, di post, gli ha risposto l’assessore del Comune di Milano Marco Granelli, sottolineando: ” il suo Comune siede al tavolo dell’accordo di programma che guida i lavori. E quindi sa bene che si sta sottoscrivendo in questi giorni un accordo specifico, con testo già condiviso, per le sistemazioni superficiali di Sesto S.Giovanni e che farà ripartire i lavori il 15 gennaio 2021 che è domani. – chiedendosi – E proprio ora diffida? Così quando partiranno i lavori fra 10 giorni dirà è stato merito suo? O perchè vuole far saltare tutto l’accordo?“. “E’ vero su quest’opera ci sono stati numerosi problemi con gli operatori e abbiamo lavorato assiduamente per trovare soluzioni e insieme abbiamo anche trovato risorse aggiuntive dal Governo in due occasioni, facendo in modo che non ci siano costi aggiuntivi per i Comuni” precisa quindi Granelli, asupicando che “il Sindaco di Sesto S.Giovanni invece di diffidare Milano continui a collaborare per giungere al risultato. E se non gli va bene – conclude – esca dal tavolo e d’ora in poi i soldi che servono li tirerà fuori lui, invece di usarli per pagare gli avvocati“.

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